Un ricordo ancora più vivo, poi, lo susciterà sicuramente Bubble Bobble (Taito, 1986). Le conversioni per ZX, CPC, C64, ST e Amiga di questo celebre arcade hit sono realizzate dallo stesso team inglese che firma tutti gli altri portings sopra elencati: la Software Creations (1986-2004).
La Telecomsoft / Firebird valorizza la prestigiosa licenza per la conversione del famosissimo coin-op dei draghetti sparabolle affidandone lo sviluppo sugli home computer suddetti ad un team di Manchester, la Software Creations appunto (autori, fra l’altro di Agent X II -C64, ZX e CPC-, Gauntlet III: The Final Quest - ZX, CPC, C64, ST e Amiga- e Black Lamp -Amiga, Atari 8 bit, ST, C64 e ZX-), che riesce a realizzare dei portings di Bubble Bobble sostanzialmente validi.
Particolarmente note ed apprezzate, le versioni C64, Atari ST e Amiga evidenziano una programmazione piuttosto accurata che, grazie alla relativa fedeltà al titolo originale, garantisce agli sviluppatori una buona dose di prestigio ed una carriera di tutto rispetto.
Le caratteristiche principali del gameplay di Bubble Bobble sono, dunque, ben riprodotte in queste conversioni e la grafica subisce impoverimenti sostanzialmente giustificabili, tenuto conto dalle caratteristiche dei relativi hardware. Se le ottime riproduzioni delle musiche da parte di Tim Follin (Geoff e Mike Follin collaborano con il fratello nel realizzare le chiptunes delle versioni ZX e Atari ST) costituiscono su ZX, CPC e ST delle gradite sorprese, l’estetica dei portings per gli home computer a 16 bit risente in parte dello sviluppo essenzialmente basato sull’hardware dell’ST.
Bubble Bobble per il 16 bit Atari, infatti, pur essendo a pieno titolo uno dei primi vg di punta della line-up ST, risente dei classici difetti dei giochi sviluppati per questo home computer. Per memorizzare BB in un single-sided disk da 360 KB (l’Atari 520 ST utilizza un lettore floppy a singola faccia) e ridurre in proporzione le dimensioni degli sprites, alleggerendo, così, il carico di lavoro sulla CPU, l’area di gioco viene delimitata da una barra di status, la velocità degli sprite ridotta e il numero degli elementi grafici ridimensionato, con diverse semplificazioni a livello di dettaglio. Nulla di particolarmente rilevante, dunque, né capace di influire sull’irresistibile giocabilità del titolo, ma, in ogni caso, rivelatore di quella mancanza di custom chip che, imponendo agli sviluppatori l’utilizzo della sola CPU per la gestione di scrolling e sprites, penalizza l’Atari ST di fronte alla concorrenza del rivale a 16 bit di casa Commodore. Quest’ultimo home computer è poi “gratificato” di una delle tante conversioni dirette da ST che caratterizzano i primi anni della sua pur luminosa carriera.
La programmazione meno complessa dell’hardware Atari favorisce, dunque, lo sviluppo dei giochi in primis su ST e, solo in seguito, su Amiga che, per i primi anni, beneficia solo di un’inevitabile ottimizzazione dell’audio. Bubble Bobble è un esempio lampante di questa prassi: la grafica della versione per il 16 bit Commodore, infatti, è assolutamente identica a quella del porting per Atari ST. L’unico “indizio” delle diverse caratteristiche dei due hardware è riscontrabile nella qualità delle musiche che, per ovvi motivi, risulta nettamente superiore su Amiga.
Dopo l’exploit di Bubble Bobble la Software Creations realizza, dunque, numerose altre conversioni: Bionic Commando (il teamsi occupa della versione UK su C64, decisamente migliore di quella USA), Puzznic, Ghouls ‘n’ Ghosts, Sky Shark (NES), Renegade, LED Storm e Sly Spy: Secret Agent.
Le caratteristiche tipiche di questi portings (Sky Shark su Nintendo 8 bit escluso) sono: la programmazione tendenzialmente migliore su Commodore 64 rispetto alle controparti a 16 bit, la notevole qualità del sonoro, firmato dal talentuoso Tim Follin (il musicista si distingue anche per alcune audaci quanto intriganti “re-interpretazioni” dei brani originali) e il contrasto in ambito 16 bit tra l’apprezzabile lavoro svolto dai grafici (sempre tenuto conto delle specifiche visive dell’ST che determinano anche l’estetica della conversione su Amiga) e le défaillances dei coders che si risolvono anche in veri e propri disastri, come i “terrificanti” Bionic Commando, pesantemente penalizzati nelle versioni Atari ST e Amiga da uno scrolling che mixava malamente flip screen “a sezione” e scorrimento multidirezionale, pesando, così, come un macigno sul gameplay.
Il team di Manchester vanta, peraltro, il primato di pioniere inglese in ambito NES (Solstice, Silver Surfer, Sky Shark, Terminator 2, Tom & Jerry, Treasure Master e Wolverine) e, in particolar modo, Super Nintendo (Barbie Super Model, Barbie: Vacation Adventure, Cutthroat Island, Equinox, Foreman For Real, Ken Griffey Jr. Presents Major League Baseball, Plok, Revolution X, Spider-Man and Venom: Maximum Carnage, Spider-Man and Venom: Separation Anxiety, Spider-Man & the X-Men: Arcade's Revenge, Super Off Road, Super Off Road: The Baja, Thomas the Tank Engine & Friends, The Tick, The Incredible Crash Dummies e Tin Star).
Tra i titoli sviluppati in questo periodo dalla Software Creations (dal 1991 SC Limited) per Super Nintendo spicca Equinox / Solstice II (1992/94, Sony Imagesoft), ottimo action-puzzle-adventure isometrico, caratterizzato da una notevole colonna sonora dei Follin Brothers e da un gameplay particolarmente vario ed intrigante.
Parallelamente, la SCL non dimentica gli utenti Sega Mega Drive con i seguenti titoli: Beauty & The Beast: Belle's Quest, Beauty & The Beast: Roar of the Beast, Blaster Master 2, Cutthroat Island, Double Dragon, Double Dragon 3: The Arcade Game, Foreman For Real, Spider-Man and the X-Men: Arcade's Revenge, Spider-Man & Venom: Maximum Carnage, Spider-Man & Venom: Separation Anxiety, The Tick e The Incredible Crash Dummies.
Nel frattempo il team viene rilevato dalla B.C.E. Holding che, nel 1994, lo affianca alla Rage Games sotto l’egida della nuova BCE Multimedia. In seguito, nel 1997, la Software Creations Limited è acquistata dalla Sweeplink. In questo periodo vengono realizzati diversi titoli per PC, Game Boy, Game Boy Color e Nintendo 64: Cutthroat Island (GB), Spider-Man & Venom: Separation Anxiety (PC), Wayne Gretzky's 3D Hockey '98 (N64), Ken Griffey Jr. Presents Major League Baseball (GB), Hexen (N64), Boarder Zone (GBC), Rugrats: Time Travelers (GBC), Ken Griffey Jr.'s Slugfest (GBC), Rugrats: The Movie (GBC), Rugrats in Paris: The Movie (GBC), NASCAR 2000 (GBC) e Carmageddon 64 (N64).
Il 2001 vede la SCL ancora in attività ed impegnata nello sviluppo di giochi per Game Cube (FIFA Soccer 2002), Game Boy Advance (Rugrats: Castle Capers) e Game Boy Color (The Simpsons: Night of the Living Treehouse of Horror).
Nel 2002 la Software Creations Ltd. è acquistata dalla Acclaim Entertainment che la trasforma nella divisione denominata Acclaim Studios Manchester. Gli ultimi titoli firmati SCL sono: All-Star Baseball 2003 (Game Boy Advance), 2002 FIFA World Cup (Xbox) e 2002 FIFA World Cup (Game Cube).
Il successivo fallimento della stessa Acclaim nel 2004 pone fine alle attività di questi nuovi game studios, smantellati e venduti per far fronte alle gravi difficoltà finanziarie.
Alessio "AlextheLioNet" Bianchi