Giuseppe M.
Zone of the Enders 2: The 2nd Runner - PlayStation 2
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- Pubblicato: 22-01-2008, 17:46
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Zone of the Enders 2: The 2nd Runner
Era il 2001, quando la neonata (qui in Italia almeno) Playstation 2 di casa Sony, faceva la sua comparsa nei negozi. Tra i primi giochi disponibili per la console, figurava un titolo in particolare, tale Zone of the Enders, adombrato dalla presenza nella confezione dell'attesissima demo di Metal Gear Solid 2. Il gioco in sé era molto buono e faceva capire l'ottima padronanza dell'hardware da parte di Konami, ma, probabile indice di una produzione frettolosa, la breve durata dell'esperienza non consentiva alla trama il giusto sviluppo, il finale era in sospeso e le ambientazioni erano ripetitive. Nel 2003 Konami rimedia e restituisce l'attenzione dovuta ad un titolo con del grande potenziale. Questo secondo capitolo ci vede nei panni del minatore Dingo Egret che, attirato dal rilevamento di una fonte di metatron a poca distanza dalla sua posizione viene sorpreso da un attacco delle forze di Barham. La fonte indicata si rivelerà un Orbital Frame (grosse macchine antropomorfe dedicate al combattimento) ospitato dentro una struttura a parallelepipedo che protegge il mecha. Dingo si ritrova così, a causa degli eventi alla guida di questa poderosa macchina bellica. Dopo una prima conoscenza del computer di bordo ADA, segue un tutorial decisamente ben fatto, che introduce il giocatore a tutti i movimenti e alle azioni possibili tramite l'ottimo sistema di controllo (lo stesso del primo ZOE), letteralmente "cucito" sul dual shock 2. Il nostro Orbital Frame, può attaccare a distanza sottoforma di molteplici raggi laser, oppure con un singolo colpo, molto debole, oppure ancora con una enorme e potente sfera di energia che però richiederà qualche secondo prima di essere lanciata. Parlando di attacchi ravvicinati il mecha può sfruttare una lama per attacchi combo, che possono essere potenziati dall' opportuno tempismo nella pressione del tasto R2. Le azioni secondarie sono demandate dalla pressione del tasto cerchio, che permette di utilizzare la presa o, previa selezione, un'arma secondaria. La presa é una componente strategica importante, permette infatti di utilizzare elementi prestabiliti dello scenario oppure gli stessi nemici, come armi o come scudi (al posto della normale parata), nonché di scagliarli contro gli avversari. Le armi secondarie sono funzionalità che si raccolgono mano a mano nel gioco e che permettono attacchi aggiuntivi utili a risolvere le critiche situazioni nelle quali ci porteranno le varie schermaglie con l'esercito di Barham. Sempre parlando delle battaglie, il lock dei nemici é automatico, e, quando la necessità di attaccare questo o quel nemico diventa fondamentale, si può agire sull'analogico destro, che permetterà di effettuare la selezione voluta. Parlando del gioco vero e proprio, ci troviamo di fronte ad un action puro e straordinariamente frenetico. Dà grande soddisfazione spazzare via nugoli di nemici a colpi di spadate e raggi laser, il tutto grazie agli ottimi controlli che permettono al giocatore di utilizzare un proprio stile per affrontare i nemici. C'é da segnalare la buona intelligenza di questi ultimi e le varie tipologie di avversari: si va dagli agili e meno resistenti ad altri più lenti, ma poderosi e quindi capaci di assorbire un maggior numero di attacchi. Non trascurabile é l'immedesimazione. ADA é a tutti gli effetti un prezioso e per nulla futile apporto al gioco; ci mantiene informati vocalmente sul nostro stato di salute e ci suggerisce la tattica più efficace per aver ragione dei nemici durante i vari scontri. La sensazione di essere alla guida di un robot, é rafforzata anche nelle scene di intermezzo, nelle quali, per definire il prossimo obiettivo o per i dialoghi con gli altri personaggi, il punto di vista é quello del pilota, con tanto di HUD. La difficoltà di gioco, selezionabile all'inizio, é complessivamente ben calibrata. Dal punto di vista estetico ZOE2 é una vera gioia per gli occhi. Il design dei mecha é azzeccato e per nulla banale, e il richiamo visivo alle varie serie di anime made in japan sui robottoni é finalizzato al trasporto del giocatore in quelle atmosfere del quale é stato spesso solo uno spettatore passivo. Gli effetti di luce e particellari, generano, assieme alla presenza di un cel shading ben implementato e ad ambienti finalmente più vari e ampi, uno stile assolutamente unico. Il numero di nemici su schermo é impressionante, raramente in un action si devono affrontare contemporaneamente così tanti avversari; questo, inevitabilmente, porta a sporadici cali di fluidità, nelle aree ovviamente più affollate, ma, é una cosa che non influisce sulla freneticità dell'azione. Di ottimo livello anche la componente sonora, apprezzabile sin dal lungo filmato introduttivo (al quale fa da sottofondo la splendida Beyond the Bounds), le musiche sottolineano bene l'incedere della lotta dando la giusta enfasi alla situazione. Ultima analisi sulla longevità, circa il doppio dell'episodio precedente (siamo quindi sulle 7/8 ore di gioco), rafforzata dagli extra sbloccabili dopo aver terminato il titolo. In conclusione, più che consigliato agli amanti dell' action, e praticamente obbligatorio per i vari amanti degli anime coi robottoni.
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