Nel 1990 ancora in pochi avevano l’Amiga, l’era dei 16 bit era ancora agli albori della sua diffusione e ci si sorprendeva con poco, bastavano 32 colori, una bella musica e un po’ di parallasse per farci cadere la mascella. Ma quasi tutti i PC, poveretti, avevano grafica monocromatica, nessun sonoro e scrolling scattosissimo, in pratica l’antitesi della spettacolarità. Però, come dicevamo, QUASI tutti. I PC non sono nati per giocare e quelli del 1990 erano davvero cassoni da ufficio ma, se aveste voluto e potuto permettervelo, con una VGA, un 386 e una Soundblaster (prezzo totale intorno ai cinque milioni) si poteva costruire una macchina incredibile per giocare a un gioco incredibile: Wing Commander.
Per il 99% dei videogiocatori Wing Commander era un miraggio: in pochi avevano il PC e quei pochi che si trovavano erano del tutto inadeguati. Insomma, il capolavoro era sugli scaffali ma nessuno aveva il necessario per giocarci. Ma, precisamente, di cosa stiamo parlando? Descrivere tecnicamente cosa sia Wing Commander è semplicissimo: una simulazione di volo spaziale in cui dobbiamo superare missioni di difficoltà crescente, né più né meno. E’ la descrizione “emozionale” ad esser molto più complessa: era un trampolino di lancio verso il futuro del videoludo, uno dei giochi più influenti della storia e il capostipite di una saga che tutt’oggi non è stata raggiunta da nessuno in termini di popolarità e qualità. E’ stato il vero capostipite degli interactive movies e tutto ciò che accade in Wing Commander viene raccontato con vera maestria cinematografica: il gioco si apre con un direttore che agita la bacchetta e dirige la sua orchestra, l’immensità dello spazio sullo sfondo e la telecamera che repentinamente vi ci affonda, con detriti spaziali che ci vengono incontro, la musica che cresce e il logo che appare. Magia pura. Ora immaginate cosa potesse significare tutto ciò per chi era abituato a presentazioni fatte da una schermata fissa e una musichetta. Non era altro che una rivoluzione, scusate se è poco. Dopo la presentazione le sorprese non finiscono affatto: ci si ritrova all’interno dell’astronave madre e per effettuare delle azioni non ci si rivolge a un menù ma, proprio come in un’avventura grafica, bisogna muoversi verso la stanza che ci interessa e cliccare sull’oggetto da usare o sul personaggio con cui dialogare. Si, dialogare: Wing Commander ci presenta un buon numero di altri piloti insieme ai quali affrontare le missioni che parlano con noi, si confidano, ci raccontano le loro storie e ci trascinano ancor più profondamente nell’atmosfera del gioco al punto da provare affetto per il pazzo Maniac o il saggio Paladin. Coinvolgimento ai massimi livelli. E che dire del briefing della missione? Una sala con luci rosse, il comandante che ci parla, i nostri amici che intervengono, la trama che si svela e infine tutti di corsa verso l’astronave per la partenza, accompagnati da un’animazione senza precedenti. E finalmente in volo per ammirare altri prodigi: innanzitutto un meraviglioso cockpit, con la nostra manona in primo piano, digitalizzata e perfettamente animata, una grafica in pseudo-3D veramente dettagliata per il tempo e concettualmente innovativa, ottenuta pre-renderizzando le varie astronavi da numerosi angoli e zoomando e ruotando gli sprite risultanti, il tutto per evitare la solita grafica in puro 3D che al tempo, non potendo fregiarsi di texture et similia, avrebbe pesantemente minato l’impatto grafico. Come dicevamo, il contraltare di cotanta lussuria multimediale erano delle richieste hardware proibitive, tutt’altro che abbordabili per il PCista medio e la cosa irritò così tanto gli utenti che cominciò ad aleggiare intorno a Wing Commander la fama di “spettacolare ma ingiocabile”. Tutta invidia, nient’altro che falsità. L’unico difetto del gioco poteva essere al più l’eccessiva semplificazione del volo, volta a focalizzare l’attenzione sul puro combattimento. Ma sul combattimento c’è ben poco da criticare: un ottimo bilanciamento della difficoltà, mai eccessiva in modo da non distaccare troppo l’utente da una trama che freme nell’attesa di svelarsi ma che nemmeno vi concede di superare le missioni al primo colpo, dei controlli efficaci sia tramite tastiera che tramite joystick e, tanto per gradire, anche un minimo di gioco di squadra grazie alla possibilità di comunicare coi nostri compagni di volo durante la missione. A testimonianza della bontà della giocabilità c’è la versione Amiga di Wing Commander, che, nonostante una grafica a 16 colori (per quanto vi fosse un saggio uso del dithering) e un frame-rate bassissimo, riusciva a tenere tutti incollati al televisore.
Storicamente parlando, Wing Commander e la saga che esso ha generato non hanno rivali nel loro genere e ancora oggi, a tanti anni dall’ultimo episodio, non v’è nulla sul mercato che possa raggiungere vette così alte di spettacolarità e divertimento. Dal seme di questo gioco sono nati quattro seguiti, due dei quali costati milioni di dollari, uno dei primi film basati su un videogioco e perfino una serie animata. Un trionfo su tutta la linea, un prodotto che, in un periodo di rapida evoluzione tecnologica, è stato capace di stupire per anni e su diverse macchine: PC, Amiga ma anche console come Mega-CD, Super Nintendo e addirittura lo sfortunato 3DO, in una versione “potenziata” chiamata Super Wing Commander. Imperdibile.
Wing Commander - PC Dos
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- Pubblicato: 21-02-2008, 10:27
- 10 commenti
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Wing Commander
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Bellissimo gioco , da provare e riprovare. Spettacolare anche il 3° episodio.
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uno dei miei preferiti. provatelo e vi conquisterà
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Tra l'altro un vero colosso per i PC dell'epoca, ricordo che voleva minimo un 286, scheda VGA e magari anche l'adattatore audio, senza contare l'hard disk e un bel po' di ram, insomma roba da almeno due milioncini. Comunque, se non ha creato un genere, comunque ha fatto scuola, titoli come Epic prima ed Inferno dopo, ma anche X-Wing, ne hanno poi mutuato ed ampliato la struttura. Grandissimo titolo, anche se a mio modo di vedere, non è proprio una simulazione ma bensì uno space shooter, se così non fosse allora Frontier in che genere rientrerebbe?Ultima modifica di Bert; 22-08-2010, 22:30.
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Originariamente inviato da RobbeyBellissimo gioco , da provare e riprovare. Spettacolare anche il 3° episodio.
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Originariamente inviato da dxMARIO82il terzo lo avevo su psx.. all'epoca non avevo ancora la memory card, e per arrivare fino al fondo del quarto cd, stavo per fondere la playstation (dopo 8 ore filate di gioco... )
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Un gioco veramente storico che ha creato un genere, un po' come avrebbe fatto qualche anno dopo Wolfenstein 3d per gli FPS. Ottima anche programmazione con sprite scalati e ruotati in tempo reale in modo magistrale.
Se ne avete voglia vi invito a leggere la recensione di Wing Commander sul mio blog ... mi farebbe piacere avere un vostro commento sul mio lavoro ...
http://pcretrogames.blogspot.com/201...nder-1990.html
Good old games rulez )
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Originariamente inviato da RobbeyNel 3° wing commander, le sequenze video erano dirette con attori veri ed era presente anche Mark Hamill (colui che fece Luke Skywalker nella originale saga di Star Wars)
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