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Richard Garriott, Origin e la saga di Ultima

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  • Richard Garriott, Origin e la saga di Ultima

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ID: 255043Qualche tempo fa il nome di Richard Garriott è diventato, sebbene per poco, noto anche al grande pubblico che non s'interessa di videogiochi: tutti i TG hanno riportato la notizia del suo ritorno sulla terra dopo la breve esperienza da "turista spaziale". Molti lo avranno considerato come il tipico miliardario annoiato che non sa come buttare via i propri soldi e per questo decide di farsi sparare nello spazio, ma per Garriott probabilmente si è trattato, oltre che della volontà di ripercorrere le orme del padre astronauta, della realizzazione di un sogno che covava dai tempi del primo Ultima! In questo gioco, infatti, la struttura tipica da GDR fantasy culmina con una fase di combattimento spaziale, un'idea decisamente originale per i tempi.

    Garriott, o meglio "Lord British" come è noto tra gli appassionati, è un personaggio decisamente singolare anche per i canoni dell'industria videoludica: proveniente da una famiglia molto acculturata (padre astronauta e professore alla Stanford University, madre in possesso di una laurea magistrale in arte), durante l'università è stato membro del club di scherma e della Society For Creative Anachronism (una società che si occupa di rievocazioni storiche medioevali), si interessa di illusionismo e magia, e nella sua villa/museo ad Austin in Texas, chiamata "Britannia Manor", ha organizzato per qualche tempo una elaborata avventura in stile GDR dal vivo (sempre nei panni di Lord British) per la gioia dei selezionati partecipanti!


    Gli esordi

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ID: 255046Ma come ha fatto Garriott a diventare quello che è oggi, e a legare in modo indissolubile il proprio nome (o meglio, il proprio pseudonimo Lord British) ad una delle saghe fantasy più popolari di sempre? Va detto che Garriott aveva già il talento e le idee molto chiare fin da ragazzo: appena quindicenne, mentre frequentava la Clear Creek High School a Houston, adoperava la telescrivente della scuola per sviluppare brevi avventure in forma di giochi di ruolo. Nell'estate del 1980, in seguito alla scoperta di Apple II mentre lavorava presso un negozio di computer della sua città, decide di programmare un gioco basandosi sui romanzi di Tolkien e Dungeons & Dragons, nonché su uno dei giochi da lui precedentemente realizzati. Questo gioco diverrà in seguito noto come Akalabeth, il precursore di Ultima, compilato in Applesoft BASIC.
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ID: 255050Il proprietario del negozio presso cui il giovane Richard lavorava gli suggerì di commercializzarlo, avendone compreso le qualità; nonostante un investimento di 200$, però, furono solo 8 le copie vendute. Grazie al suddetto proprietario però uno degli acquirenti fu un programmatore della software house California Pacific, che si mise in contatto con il giovane: grazie a costui, Akalabeth venne distribuito a livello nazionale su floppy da 5 pollici e 1/4 e vendette la bellezza di 30000 copie in pochi mesi. Garriott comprese allora che la sua strada era lavorare come programmatore, e così fu.

    Nell'autunno 1980 Richard si iscrive all'Università del Texas e coinvolge l'amico Ken Arnold nella realizzazione di un nuovo progetto in BASIC, dal titolo provvisorio di "Ultimatum". Dopo aver scoperto che tale nome era già stato messo sotto copyright da un produttore di giochi da tavolo, decise di abbreviare il titolo del progetto in "Ultima". Nello stesso periodo nasce anche lo pseudonimo "Lord British", affibbiatogli dai compagni di corso, che avevano scoperto le sue origini anglosassoni e il suo hobby di fare il master di D&D! Alla fine dell'anno Ultima è pronto per essere commercializzato dalla California Pacific: si rivela un altro successo, che oscura del tutto il già considerevole record di Akalabeth.
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ID: 255047Ultima, ambientato nella terra fantastica di Sosaria, si dimostra una pietra miliare nella trasposizione su personal computer dei giochi di ruolo: si tratta innanzitutto del primo gioco del genere ad avvalersi di una grafica basata su tiles (innovazione fondamentale per il genere) e include in sé due differenti visuali, in terza persona con vista dall'alto per le mappe del mondo e in prima persona per i dungeon, i quali sono generati a random. Il gioco fonde inoltre elementi di fantascienza con una storia tipicamente fantasy: l'unico modo per sconfiggere il cattivo di turno, il mago Mondain, è quello di recuperare una macchina del tempo e con essa tornare indietro per prevenire il completamento da parte del suddetto della Gemma dell'Immortalità; per di più la macchina del tempo può essere raggiunta solo completando uno schema in tutto e per tutto simile a un'avventura spaziale, in cui bisogna abbattere 20 astronavi nemiche! Questi elementi così originali, tuttavia, vennero gradualmente eliminati a partire dal terzo capitolo della saga.

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ID: 255049Ultima II: The Revenge of the Enchantress (1982), compilato in Assembly e pubblicato stavolta da Sierra On-Line, rimane piuttosto bizzarro rispetto alla norma dei GDR. In esso ritroviamo le armi e gli equipaggiamenti futuristici, ci sono dungeon e torri ma il loro completamento è irrilevante ai fini del gioco... l'ambientazione è poi in gran parte quella del mondo reale, grazie al sistema dei "moongates", portali spazio-temporali che trasportano l'eroe in zone tra cui Inghilterra, Unione Sovietica e Africa in diverse ere temporali (incluse preistoria e un'era post-apocalittica).
    Un altro visionario, Terry Gilliam, fu l'involontario ispiratore di questi concetti così particolari: Garriott infatti basò l'idea del viaggio temporale e dei portali sul film "I banditi del tempo" del regista inglese, dal quale ricalcò anche la mappa che gli avventurieri della pellicola usano per navigare le diverse ere temporali. Data la complessità della navigazione tra le epoche, Lord British decise di aiutare il giocatore includendo in ogni confezione del gioco una mappa dello spazio-tempo in stoffa. Fu questo il motivo che spinse Garriott ad appoggiarsi per la distribuzione del suo gioco a Sierra, l'unica casa che accettò la proposta.
    La mappa divenne così un altro punto cardine nel campo del packaging dei giochi: non solo tutti i capitoli di Ultima successivi al secondo inclusero nella confezione una mappa del mondo in cui si svolge l'avventura, ma in seguito altri oggettini (in gergo "feelies") come monete o pendenti si aggiunsero alla lista dei "regali" di Lord British ai giocatori.
    Ultima II però è considerato da molti appassionati di vecchia data il nadir della serie, non solo a causa delle situazioni improbabili per quello che vorrebbe essere un gioco di ruolo epico (combattere contro orchi nel nostro presente? Rubare un razzo al KGB per andare nello spazio?), ma anche per la presenza di numerosi bug e feature poco apprezzate, nonché da una trama che sostanzialmente ricalca il primo episodio (dobbiamo affrontare al posto di Mondain la strega Minax, apprendista e amante del suddetto). Tuttavia, l'idea dei moongates rimarrà anche nei capitoli successivi, dove però saranno un mezzo per teleportarsi all'interno del mondo di gioco piuttosto che per viaggiare nello spazio-tempo.

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ID: 255045A questo punto Richard ha ormai lasciato gli studi per proseguire la carriera da programmatore a tempo pieno; ad ogni modo, il rapporto con Sierra si interrompe poco dopo e ciò porta ad interessanti conseguenze per il nostro.
    Nel 1983 Sierra pubblica, senza autorizzazione alcuna da parte di Garriott, un mediocre GDR per Commodore VIC-20 intitolato "Ultima: Escape From Mt. Drash". Il gioco non ha nulla a che vedere con la saga di Ultima a parte il titolo (il monte Drash era un luogo presente nel primo Ultima), del quale comunque la casa non possedeva i diritti. Per questo motivo Garriott rompe con Sierra e decide di cercare un nuovo distributore, e in seguito di fondarlo: furono queste le origini della Origin Systems (scusate il gioco di parole).
    Origin Systems, Inc. nacque nella primavera del 1983, fondata da Garriott, suo padre Owen, suo fratello Robert e l'amico Chuck Bueche, il quale come molti altri colleghi di Lord British venne trasfigurato nel mondo di Ultima diventando il personaggio di Chuckles, il giullare di corte.

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ID: 255048Il primo gioco pubblicato da Origin fu ovviamente Ultima III: Exodus (1983), motivo per cui la software house era nata in primo luogo. Ultima III introduce ulteriori innovazioni che aiutano a ridefinire i GDR videoludici: per la prima volta nella serie l'Eroe non combatte da solo ma è a capo di un party di avventurieri, i combattimenti con gli avversari si svolgono in schermate separate dalla mappa del mondo e i dungeon non sono più generati a random ma predefiniti, permettendo ai giocatori di mapparli. Ultima III è inoltre il primo GDR con sprites animati della storia, e uno dei primi in cui i dungeon vengono visualizzati con grafica solida anziché in wireframe.
    Una curiosità relativa al titolo: un messaggio che appariva al termine dell'avventura esortava ad inviare alla sede della Origin una prova del completamento del gioco, in seguito a cui il giocatore vittorioso avrebbe ricevuto un certificato (firmato da Lord British!) che ne attestava l'abilità, consuetudine questa ripresa anche da successivi giochi della serie.

     

    • Sunstoppable
      #1
      Sunstoppable ha commentato
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      Bravo Boyakki!! ottimo speciale su un personaggio che ha fatto la storia dei videogiochi!! la serie Ultima è incredibilmente accattivante!

    • Procione
      #2
      Procione ha commentato
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      Uno speciale molto bello, l'avevo letto a suo tempo nel vecchio sito, rinnovo i complimeti a Boyakki

      Garriott dev'essere proprio un personaggio, avevo visto un paio di mesi fà su Deejay Tv, nel programma Motherboard, una bella intervista dove mostrava la sua villa con tanto di passaggi segreti e dungeon accessibili risolvendo enigmi stile punta e clicca!

      A questo indirizzo:



      trovate il video in questione, purtroppo sono riuscito a trovarlo solo in inglese, ma si dovrebbe capire abbastanza.
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