Si tratta certamente di un congedo di cui andare fieri, poiché TF IV è senza dubbio il miglior shoot ‘em up mai realizzato per MD e uno dei migliori sparatutto bidimensionali disponibili per un sistema casalingo.
I programmatori hanno conservato la struttura del predecessore che vede la navicella protagonista utilizzare tre tasti per sparare, cambiare arma e velocità (questa è espressa in percentuale con 25% la “marcia” minima e 100% la massima). Gli armamenti sono, ancora una volta, collezionabili in una barra, che rimane a disposizione per permettere al giocatore di selezionare l’arma più adatta alla situazione. La suddetta weapon bar perde un elemento se la navicella viene abbattuta mentre questo è in uso (o tutti se si gioca ai livelli di difficoltà più ostici). Altre similarità si possono riscontrare nell’organizzazione dei 9 stage, quasi tutti dotati di boss di metà e fine livello. A questi, infatti, segue lo scontro con il boss finale, preceduto da un agguerrito “guardiano” in modo del tutto analogo a Thunder Force III. Inoltre, sempre come nel predecessore e, più segnatamente, come in Elemental Master, è possibile stabilire in che ordine si preferisce affrontare i primi 4 stage.
Le differenze strutturali riguardano la conformazione della maggior parte dei livelli che hanno un’estensione in altezza di circa due schermate e, integrando lo scrolling verticale interattivo allo scorrimento orizzontale automatico, possono essere affrontati in modo differenziato, a seconda che la navicella graviti in prevalenza nella parte superiore o inferiore di essi. Il veicolo, dunque, può spostarsi anche in verticale all’interno dei livelli (fanno eccezione gli stage 3A e 9) e fare i conti con nemici, ostacoli e modalità d’attacco differenti, secondo la quota a cui si trova.
I programmatori hanno sfruttato questa maggiore ampiezza dell’area di gioco per mettere il giocatore di fronte a scelte tra percorsi che implicano spesso vantaggi e svantaggi e, addirittura, come, ad esempio, nello stage 8, dei miniboss più o meno agguerriti a seconda che si preferiscano i “quartieri alti” o i “bassifondi” dello stage.
Un’importante aggiunta rispetto al predecessore è, poi, il potente beam a caricamento automatico che la navicella può utilizzare dallo stage 6 in poi. Questo doppio pod rotante accumula energia sospendendo il fuoco per qualche secondo, per poi rilasciarla in una “lama” dal notevole potenziale distruttivo che, però, è controbilanciato dalla portata relativamente limitata e dal fastidioso “rinculo” che fa arretrare bruscamente la navicella al rilascio del beam, con il rischio di farla impattare con ostacoli o nemici.
Ulteriori elementi di varietà derivano dalle suddivisioni presenti in alcuni livelli che, in alcuni casi, si concretizzano in una riuscitissima impostazione spettacolare delle dinamiche di gioco, risolte in una scenografia potente che stupisce a più riprese il giocatore.
Le sorprese, i colpi di scena e in generale l’inserimento di diversificazioni visive e d’azione contribuiscono ad una rappresentazione multiforme, in cui ogni particolare è curato con grande minuzia. Tutti questi dettagli rendono conto di un titolo caratterizzato da una varietà che, nel suo genere, è davvero notevole. Il quadro, infine, si completa con la presenza di 5 livelli di difficoltà che, in generale, è più alta che in TF III e, comunque, soddisfa tutte le possibili esigenze di sfida dei giocatori che troveranno in TF IV tutto il divertimento dei migliori coin-op del genere.
La realizzazione tecnica è assolutamente sbalorditiva. La Techno Soft ha creato un titolo che sfrutta al massimo le risorse hardware del MD e la memoria a disposizione (TF IV è memorizzato in una cartuccia da 8 Mbit corrispondenti a 1 MB).
Fondali e sprite sono coloratissimi (in particolare "Strite" -stage 1A-, "Air Raid" -stg. 3A- e lo stg. 7), grazie ad un utilizzo piuttosto ampio e ottimamente calibrato delle risorse cromatiche della console. La parallasse è costantemente multistrato e il design dei dettagliatissimi fondali straordinariamente vario ed efficace. Tutti i nemici sono riccamente definiti, colorati e animati a testimoniare una cura per i particolari che raggiunge l’apice nei bellissimi boss di fine livello (ottimi per design e colori quelli dei primi 4 stage e decisamente impressionanti, per concezione e realizzazione, quelli degli stg. 8 e 9).
L’unico difetto grafico del gioco è la tendenza abbastanza diffusa ai rallentamenti che sembra configurarsi come un tributo pagato all’inusitata ricchezza estetica da parte di un hardware che, normalmente, gestisce giochi caratterizzati da un impatto visivo meno ambizioso. Pochissimi altri titoli della ludoteca MD, infatti, sono paragonabili a TF IV per resa grafica e quasi tutti si avvalgono una disponibilità di memoria almeno doppia rispetto a quella utilizzata dal titolo Techno Soft.
Il sonoro è ugualmente di altissimo livello. La soundtrack di TF IV, infatti, risulta particolarmente ambiziosa in quanto classificabile in generi musicali di fatto alternativi alla musica elettronica che, tradizionalmente, costituisce lo sbocco naturale per la chip music, in particolare quando quest’ultima è interamente sintetizzata. Il titolo Techno Soft, dunque, vanta una ricchissima OST che spazia da brani epici e drammatici di taglio “cinematografico” ("Fighting Back" -Stage 1A-, "Battle Ship" -Stage 5-, "Down Right Attack" -Stage 9- e "The Danger Zone" -Stage 10-) a BGM “fusion elettroniche” con elaborate ritmiche “funky” di bass slap (ottima la resa di questo strumento) ed efficaci percussioni “simil-acustiche”. L’introduzione, gli scontri con i boss di fine livello e lo Stage 8 ("Metal Squad"), poi, sono realizzati in una sorprendentemente audace synth “heavy metal” con incursioni nello “speed metal”.
La sintesi polifonica sfrutta ben 8 canali e risulta di sorprendente efficacia emulando, in modo, tutto sommato, abbastanza incisivo, anche suoni tradizionalmente impossibili da ottenere senza samples.
Il risultato è, dunque, una soundtrack molto ricca, dinamica, varia e orecchiabile che sottolinea perfettamente azione, tensione e atmosfera. Alcuni brani sono tra i migliori mai realizzati su un MD e l’intera OST è ai vertici della produzione musicale su questa console.
La cura e la perizia dei programmatori non potevano, infine, venir meno negli FX che, infatti, sono numerosissimi e ottimamente realizzati, con una potenza di frequenze basse in alcuni che non mancherà di far saltare sulla sedia il giocatore.
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