La fine del 1995 segna, in un certo senso, il progressivo “passaggio di consegne” tra Mega Drive / Genesis e Super Famicom / Super NES / Super Nintendo, sistema che, a sua volta, inizierà a cedere il campo, a poco a poco, agli esponenti della 32-bit generation nel corso del 1996/97 (va in ogni caso sottolineato che la console di Super Mario World manterrà fino al 1998 un buon livello di popolarità presso i videogiocatori del tempo).
Se gli anni 1993/94 si possono considerare la fase di massimo splendore del 16 bit Sega, la fine della prima metà degli anni '90 ne sancisce, dunque, il graduale ma irrevocabile declino (nonostante titoli del calibro di Toy Story e Sonic 3D Blast!, realizzati dai Traveller’s Tales, siano datati 1996 e la contrazione delle vendite si verifichi in tempi più lunghi in Europa e, in particolar modo, in Brasile) di fronte alla larga diffusione del tecnologicamente più evoluto rivale della Nintendo e al notevole livello qualitativo di molti vg realizzati per tale console.
Titoli per Mega Drive realizzati nel 1995 come Ristar, Earthworm Jim 2, Vectorman, Comix Zone, Light Crusader e Alien Soldier (per non tacere poi del tecnicamente sorprendente outsider The Adventures of Batman & Robin, realizzato dalla “meteora” Clockwork Tortoise) sono i frutti più maturi delle esperienze di Sonic Team, Shiny, Blue Sky, Sega Technical Institute e Treasure. I suddetti team sono in grado di valorizzare al massimo le potenzialità audiovisive del Mega Drive al punto, nel caso degli apprezzati autori di Gunstar Heroes e Dynamite Headdy, da ottenere dalla console delle performance audiovisive tali da lasciare interdetti i MD users del periodo e i retrogamers che oggi riscoprono e apprezzano delle vere e proprie gemme di programmazione e di game design.
Alien Soldier, comunemente considerato il seguito spirituale del popolarissimo Gunstar Heroes, riprende la frenetica shooting action di quest’ultimo senza, però, replicarne gli aspetti “cute SD” e calcando le tinte del run ‘n' gun “epic dark sci-fi” in stile Contra: Hard Corps (1994 - Konami).
Il complesso plot narrativo alla base del gioco mette in scena un antieroe, Epsilon-Eagle, caratterizzato da un sofferto dualismo bene/male e umano/alieno. Il vostro alter ego digitale, infatti, combatte contro il proprio passato di super-soldato creato geneticamente per vanificare le speranze riposte dal genere umano nella colonizzazione di nuovi pianeti.
Epsilon-Eagle, leader dell’organizzazione terroristica interstellare Scarlet, viene ferito durante uno scontro con le forze terrestri ed entra in simbiosi con un ragazzo dotato di poteri paranormali. Il contatto mentale con l’elemento umano provoca nel soldato alieno una profonda crisi che lo spinge a rinnegare, appunto, il passato e a rivolgersi contro i suoi ex compagni in uno scontro fratricida.
Il suo nuovo nemico è il malvagio Xi-Tiger, altro potentissimo supersoldato che tiene le redini della Scarlet ed è determinato a sconfiggere il rinnegato Epsilon-Eagle per poi poter, senza più alcun ostacolo, attuare i suoi propositi di dominio assoluto.
Alien Soldier è un velocissimo e frenetico run ‘n’ gun a scorrimento prevalentemente orizzontale.
Il protagonista, dotato di straordinarie capacità offensive e difensive ed equipaggiato con un potente arsenale di super-armi selezionabili tra 6 tipologie diverse, deve distruggere 31 boss distribuiti in 25 mini-stages.
Queste cifre danno già la misura della destrutturazione operata dalla Treasure nei confronti dello schema tipico del run ‘n’ gun. In Alien Soldier non si devono affrontare una serie di livelli di lunghezza standard con un gran numero di nemici di piccole e medie dimensioni e uno/due boss da affrontare in ciascuno degli stage. Il team di Gunstar Heroes, infatti, minimizza la lunghezza e moltiplica la quantità degli stages, aumentando a dismisura il numero di boss in un’estremizzazione “paro-boss-istica” del run ‘n’ gun canonico, trasformato in una sequenza mozzafiato e ad altissimo tasto distruttivo di scontri 1 vs. 1 tra Epsilon-Eagle e 31 super creature aliene e robotiche di ogni forma e dimensione.
La realizzazione tecnica di Alien Soldier lascia letteralmente senza parole. La Treasure dichiara nella title screen del suo penultimo titolo per Mega Drive: “VISUALSHOCK! SPEEDSHOCK! SOUNDSHOCK! NOW IS TIME TO THE 68000 HEART ON FIRE!”. Una frase assai impegnativa che viene confermata in toto da tutto ciò che segue dopo aver premuto “start”.
Alien Soldier, dunque, è esteticamente imponente. I fondali sono molto colorati e ricchi di dettagli e scorrono con una fluida parallasse che, in diverse sezioni, si articola anche in un notevole multi-strato.
Se tutti gli sprite di dimensioni medio-piccole sono piuttosto definiti e particolareggiati e godono di un buon numero di frames di animazione, il vero “Treasure Showtime” consiste nella straordinaria complessità dei fluidissimi movimenti riscontrabili in molti dei 31 boss. Il team di Gunstar Heroes, infatti, perfeziona la tecnica modulare già sfoggiata in grande stile dal “rivale” Contra: Hard Corps, adottando una serie di raffinati accorgimenti e integrazioni di raster FX (distorsioni e flipping).
Il suddetto connubio tra articolate animazioni multi-sprites e, in diversi casi, effetti grafici finalizzati ad arricchire i movimenti sincronizzati dei numerosi moduli che compongono determinati boss riesce a garantire al rapidissimo ritmo di gioco un’eccezionale spettacolarità. Non mancano, infatti, avversari enormi dotati di un’ampia gamma di movenze eseguite sempre con perfetta fluidità e sorprendenti creature aliene che, grazie ai molti sprite che ne compongono la struttura, alla perfetta synchro dei suddetti elementi e alle distorsioni applicate su specifiche sezioni del loro corpo, manifestano una “vitalità” stupefacente.
Il coding di Alien Soldier è pressoché impeccabile. Nonostante il ritmo particolarmente serrato delle dinamiche di gioco, la velocità che caratterizza i movimenti di Epsilon-Eagle e dei suoi numerosissimi nemici di ogni forma e dimensione, la ricchezza dei fondali e l’impressionante numero di sprite che affolla costantemente lo schermo, i rallentamenti sono sporadici e, in diversi casi, a stento avvertibili. L’unico tributo pagato dalla Treasure ai limiti hardware del 16 bit Sega è una certa tendenza ad un accenno di sprite-flickering negli scontri con i boss più grandi.
Le musiche e gli effetti sonori beneficiano della stessa cura e competenza riservata al comparto grafico. Le ottime BGM, infatti, sono assolutamente perfette per l’adrenalinica shooting action del titolo Treasure e gli FX sorprendono il MD user con campionamenti vocali nitidi e corposi, digitalizzazioni d’impatto (poche ma ben realizzate) e un buon numero di adeguati rumori in sintesi. I Gunstar Heroes fans, poi, apprezzeranno molto il ritorno del “Seven Force Boss Theme” nell’interminabile quanto estenuante scontro con la nuova Seven Force Kaede di Alien Soldier che, a dispetto del nome, conta solo 5 boss.
Il gameplay di Alien Soldier è eccellente e beneficia di un buon bilanciamento sul fonte della difficoltà. La Treasure propone solo due skill levels, SUPEREASY e SUPERHARD. È consigliabile prendere inizialmente confidenza con le dinamiche di gioco e i vari patterns dei boss selezionando il livello SUPEREASY (continue infiniti, password, possibilità di variare la velocità di gioco fino a ¼ di quella standard -“Speed Adjustment”-, più tempo a disposizione, minori insidie negli intermezzi tra i boss, maggior resistenza ai colpi nemici) per poi affrontare i super-soldati della Scarlet al più appagante SUPERHARD (3 continue, niente passwords, niente “Speed Adjustment”, meno tempo e difficoltà superiore).
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