house-of-cards.jpgLa popolare serie televisiva creata da Beau Willimon è essenzialmente un adattamento ampiamente esteso e rielaborato in chiave statunitense dell'omonimo political thriller mini serial drama inglese trasmesso dalla BBC nel 1990. In House of Cards si narra la storia di Frank Underwood, esponente di spicco del Partito Democratico americano con il ruolo di Capogruppo della Maggioranza durante la presidenza di Garrett Walker, a sua volta membro del Democratic Party.

Il machiavellico e ambiziosissimo Frank (un notevole Kevin Spacey) e l'altrettanto ambiziosa consorte, l'affascinante Claire Underwood (Robin Wright), aveva tessuto incessantemente e scaltramente la sua tela per accertarsi che i deputati democratici votassero sempre a sostegno delle linee del partito, pensando così di garantirsi il favore del Presidente ed ottenere da lui la carica di Segretario di Stato. Così, al momento della nomina di quest'ultimo, Frank si aspettava che il "riconoscente" Walker avrebbe fatto il suo nome... salvo poi venire tradito da quest'ultimo, che infatti cambia idea e gli preferisce Linda Vasquez. A questo punto Frank non può che incassare la sconfitta e far buon viso a cattivo gioco.
Pur accusando il colpo, non si da però per vinto e, debitamente spronato dalla moglie, da inizio ad una nuova, spietata, scalata al potere, senza trascurare le sue vendette e senza guardare in faccia a nessuno. A questo punto l'obiettivo di Frank e consorte è uno ad uno solo: il potere assoluto. E per ottenerlo non c'è nulla che non siano disposti a fare.

House of Cards è una serie TV che ruota intorno all'irresistibile, perverso fascino del potere e, per l'appunto, a quanto, una volta giunti a certi livelli, si è disposti a fare per ottenerlo... costi quel che costi. Un incisivo drama political thriller dove dominano spietato pragmatismo, manipolazione, e, com'è inevitabile per una produzione incentrata sulla politica, bugie, dissimulazione ed ipocrisia.

Ancora una volta i protagonisti sono due "antieroi", due "cattivi" per dirla con un termine che appare tendenzialmente avulso dal contesto appunto politico. Frank e Claire, infatti, non sono solo marito e moglie, ma anche e soprattutto un affiatatissimo team con mire di un'ambizione davvero sconfinata. D'altra parte siamo a Washington, D.C. e gli Underwood sono una stimatissima coppia molto vicina alla Casa Bianca... e chi non vorrebbe subentrare ad uno degli uomini più potenti al mondo e sedersi al posto di quest'ultimo, dietro allo scrittorio della Sala Ovale?

Interessante notare che il focus dell'intera serie è appunto su un personaggio negativo, Frank. Irresistibile villain che, di quando in quando, si rivolge con complicità allo spettatore stesso, regalandoli perle della sua spietata filosofia, mettendolo a parte delle sue manovre, manifestandoli timori, esitazioni e trionfi, trasmettendoli appunto complicità, esasperazione e giubilo.

Ma quanto ci piacciono i cattivi? Già perchè Frank è un cattivo... e non crediate che l'elegantissima Claire sia da meno! E dunque quello dello spettatore è un guilty pleasure con vaghe assonanze "dexteriane" & "breakinbaddiane". Noi parteggiamo per Frank & Claire... magari ne siamo anche un po' (un tantino) schifati, ma siamo e restiamo comunque "dalla loro parte". Vogliamo vedere fin dove possono arrivare, oltre quali limiti sono disposti a spingersi e come riusciranno ad uscire dalle difficilissime situazioni in cui li caccerà la loro smisurata ambizione. Ci affascina, poi, l'arte della manipolazione, della dissimulazione, dell'ottenere dagli altri quello che non è nel loro interesse, facendoli credere che lo sia...

Eh sì... quanto ci piacciono i cattivi! Pensate al John Milton/Satana (Al Pacino) de L'avvocato del diavolo (1997)... pensate alla popolare canzole Sympathy for the Devil (1968) dei Rolling Stones. Ebbene Frank Underwood e consorte sono dei cattivi pressochè irresistibili, come del resto di assoluto rilievo risulta questa serie televisiva (per quanto mi riguarda mi ririferisco alle prime due stagioni, quelle che per ora ho avuto modo di vedere... ma è significativo che abbia fatto incetta di premi: http://movieplayer.it/serietv/house-...ds_2563/premi/ ), grazie ad una solida sceneggiatura, ad una regia ed una fotografia di primissimo livello e soprattutto ad ottime interpretazioni... su tutte quella di un monumentale Kevin Spacey.

Assolutamente da vedere!