Da appassionato di chip music, mi diletto di tanto in tanto a fare un po' di "zapping" negli archivi musicali relativi a determinati sistemi.

Mesi fa mi sono "dedicato" all'ultima "release" dell'ASMA (Atari SAP Music Archive) e, "girottolando" nella cartella "Games", ho provato ad ascoltare con il mio buon vecchio WinAmp dotato di ASAP plugin il file "Ducks_Ahoy.sap".

Boom, timewarp! Se il relativo nome mi era vagamente familiare, ricordavo viceversa benissimo la musica. Mi ero totalmente dimenticato il gioco, ma non il main theme e così... vai di YouTube! E l'ho trovato! Sono trascorsi 31 anni da quando Joyce Hakansson Associates, Inc. sviluppò per Atari 8-bit e Commodore 64 questo videogioco per bambini... e rivederlo mi ha fatto sentire... come dire... leggerissimamente "attempato".

Perchè proprio questa reazione? Non mi era capitata quando ho rispolverato altri titoli coevi, nemmeno quando li ho rigiocati per recensirli. Come mai Ducks Ahoy! mi ha "emotivamente colpito" sotto la cintura? Difficile dirlo! Forse proprio perchè si tratta di un gioco per bambini... e quando lo giocavo (e mi piaceva) ero poco più di un bambino... e forse per la musica (così ad orecchio -ma potrei sbagliare- mi sembra una chip cover di una ninna nanna... -?!?- -qualcuno dal filmato che segue è in grado di riconoscerla?-)

In ogni caso Ducks Ahoy! mi ha fatto toccare con mano quanto sia vero ciò che scrive Stephen King nel romanzo “Christine”: "Ci sono giorni, dovete capire, che ho l’impressione che l’età ottimale siano i sei anni e che deve essere per questo che durano all’incirca 7,2 secondi in tempo reale."

Il gameplay del titolo pubblicato tre decenni fa da CBS Software è la quintessenza della semplicità!

Si guida una barca lungo i canali di una pseudo-Venezia allo scopo di "salvare" dei "paperi-lemming" che, con varie modalità e velocità, cercano di avvicinarsi all'acqua per tuffarsi (perchè? E come mai dobbiamo impedirlo? In quanto paperi dovrebbero saper nuotare! Va beh... non facciamoci troppe domande...). Una volta accolti nella barchetta, dove non è possibile caricarne più di due per volta, i pennuti dovranno essere trasportati nella parte superiore dello schermo, ovvero in spiaggia. Oltre a tener d'occhio le diverse tempistiche "suicide" dei paperi, si dovrà fare attenzione anche ad un ippopotamo (si sa che a Venezia ce ne sono a iosa...), seguendone la scia di bollicine. Questi, infatti, emergerà all'improvviso dall'acqua, cercando di affondare la nostra barca.