Anche se il titolo “Sonic Blast” somiglia molto al nome di un avventura di Sonic per Megadrive “Sonic 3D Blast”, i due giochi non si somigliano affatto. Se la versione a 16 bit possiede una visuale 3d isometrica, il gioco che vado ad approfondire in questo articolo è un classico platform 2d con scorrmento orizzontale.
Addentriamoci nella trama: un'isola misteriosa è comparsa sulla superficie del mare. Tanto per cambiare, l’artefice di questa “piattafoma galleggiante” è il caro Robotnik che intende servirsene per dominare il mondo (ci risiamo: i cattivi dei videogiochi di una volta solitamente vogliono dominare il mondo, i più incontentabili puntano addirittura ad una galassia, oppure rapiscono la ragazza sbagliata; non hanno fantasia).
Sonic e Knucles capiscono che vi è una sola cosa da fare: Dirigersi verso l’isola e affrontare per l’ennesima volta il Dr. Robotnik che oramai, dopo diverse sconfitte, non fa più paura a nessuno.
Per il resto, sul fronte del gameplay, non si hanno novità eclatanti rispetto ai precedenti episodi con livelli che sfoggiano un design inizialmente semplice e poi via via più complesso, piattaforme di ogni tipo, giri della morte, livelli subaquei e quant’altro. Lo scrolling invece ha perso la velocità tipica di un game che utilizza Sonic come personaggio principale. Insomma, non è certo un titolo “lento”, tutt’altro, ma qua non sembra di giocare a Sonic, l’impressione che si avverte è piuttosto quella di trovarsi difronte ad un brioso platform tradizionale con qualche piccola variazione. La sensazione di “chi va piano va sano e lontano” diminuisce solamente quando ci si ritrova ai piedi (o alle zampe?) il famoso bonus delle “scarpette della velocità” e purtroppo questo upgrade viene ditribuito con molta parsimonia. Per fare dei paragoni, Sonic Blast “viaggia” molto più piano di Sonic 2 e di Sonic Chaos e, più o meno, alla stessa velocità di Sonic 1 ma con molte meno “scarpette” in giro.
Tutta l’avventura di “Sonic Blast”, compresi gli schemi col boss, è costituita da 15 livelli (3 x 5), mettendo in evidenza una, seppur lieve, dimuzione non giustificata rispetto al passato. Le ambientazioni spaziano da località classiche della serie come
Come in tutti i platform che vedono il porcospino blu protagonista, anche qui è necessario raccogliere gli smeraldi Chaos. Gli stessi sono racchiusi in specifici livelli bonus che si caratterizzano di una carina visuale pseudo 3D.
La realizzazione tecnica è invece il grande pregio di questo capitolo di Sonic. Guardate le foto alla fine di questa recensione e ve ne accorgete immediatamente! Sembra che la grafica sia prerenderizzata ma non ho trovato articoli su internet che confermassero o smentissero questa mia impressione e quindi non posso assicurarvelo. Certo è del tutto assente un qualsisasi effetto di parallasse ma, ad ogni modo, le schermate sono molto colorate e ricche di dettagli, gli sprite sono grossi e ben animati e su Master System questa è veramente una grafica da mascella sfracellata a terra. Anche il sonoro è tecnicamente ottimo, con la vostra console Sega che ad inizio partita dirà la classica parolina “SSSEEEEGGAAAA”, una volta unicamente ad appannaggio del fratellone a 16 bit, ma, personalmente, ho gradito pochissime musichette, la maggior parte di esse sono risultate anonime e poco incisive.
Novità, differenze, comparto tecnico, lentezza. Ok, ma com’è giocare a questo Sonic Blast?
Il design dei livelli è ben organizzato ma la difficoltà degli stessi risulta mal distribuita risultando troppo facile inizialmente per poi subire una drastica impennata dalla settima zona in avanti.
Rimanendo in tema “difficoltoso”, si nota una diminuzione rispetto ai capitoli che lo hanno preceduto: questo è dovuto in maniera determinante al fatto che quando Sonic o Knucles vengono colpiti non si perdono tutti gli anelli ma solo dieci.
La longevità, pur con “soli” quindici schemi (contro i soliti 18), risulta più che sufficiente e poi si potrebbe voler terminare il gioco con entrambi i protagonisti.
Un gioco programmato con intelligenza e professionalità ma con scarsa attenzione alle caratteristiche tipiche del personaggio principale.
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