Il primo pensiero che sorge spontaneo, prima di immergersi in questo nuovo GTA, è quello di chiedersi se sarà la volta buona per vedere delle novità serie a livello di gameplay. Il prequel si era infatti dimostrato un connubio visivo/sonoro talmente affascinante da tenere in piedi quasi tutta la baracca, distogliendo però l’attenzione dal sistema di gioco, il quale, aggiunte a parte, rimaneva per l’ennesima volta pressoché immutato. Stavolta le cose, sotto questo aspetto, purtroppo non sono ancora cambiate visto che Rockstar ha preferito calcare la mano più sulla quantità che sull’evoluzione ludica della saga.

Grand Theft Auto: San Andreas
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- Pubblicato: 26-10-2009, 22:01
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Grand Theft Auto: San Andreas
Siamo nei primi anni del ventunesimo secolo. La stella di Grand Theft Auto brilla ormai di luce propria dopo essersi insediata prepotentemente nell’immaginario collettivo del videogiocatore comune. L’ultimo episodio, GTA Vice City, ha semplicemente spazzato ogni record di vendite. Nel 2004 giunge quindi il momento di un seguito, il terzo capitolo in 3d da quando la saga Rockstar è sbarcata su Playstation 2, il suo nome è GTA San Andreas.
Il primo pensiero che sorge spontaneo, prima di immergersi in questo nuovo GTA, è quello di chiedersi se sarà la volta buona per vedere delle novità serie a livello di gameplay. Il prequel si era infatti dimostrato un connubio visivo/sonoro talmente affascinante da tenere in piedi quasi tutta la baracca, distogliendo però l’attenzione dal sistema di gioco, il quale, aggiunte a parte, rimaneva per l’ennesima volta pressoché immutato. Stavolta le cose, sotto questo aspetto, purtroppo non sono ancora cambiate visto che Rockstar ha preferito calcare la mano più sulla quantità che sull’evoluzione ludica della saga.
Per prima cosa sono stati inglobati altri generi di giochi oltre a quelli già presenti (azione e guida) per variare le nostre attività. Nella gestione del protagonista si notano infatti delle influenze provenienti da The Sims, il famoso “simulatore di vita” . Come nel prodotto EA anche qui potremo decidere a piacimento dei gusti estetici e alimentari del nostro CJ, questo è il nome del nostro antieroe di turno. Avremo la possibilità di curare il nostro aspetto frequentando la palestra per scolpire i muscoli oppure andare dal barbiere e scegliere il taglio più appropriato per le nostre teste. D’altro canto potremo anche condurre una vita sedentaria fatta di cibo poco sano e mancanza di attività fisica con il conseguente accumulo di grasso reso visibile da un evidente pancia sempre più crescente. Potremo sbizzarrirci anche nel vestiario, nella gioielleria e nei tattoo al fine di ottenere un maggior rispetto da parte dei membri della nostra gang o per esercitare più attrazione sulle ragazze. Venature da RPG si percepiscono invece nelle statistiche inerenti alla lotta, all’abilità di guida e nel maneggio delle armi da fuoco. La prima sarà incrementabile nelle varie palestre dove, allenamento dopo allenamento, si potranno acquisire tre stili di combattimento corpo a corpo. La seconda e la terza invece saranno ovviamente potenziabili attraverso la pratica apposita. Infine si registra per la prima volta la possibilità di nuotare, così da non affogare impotenti come in passato, e la possibilità di rispondere alle affermazioni dei pedoni per strada. Un altro genere da cui San Andreas attinge a piene mani è quello delle corse delle auto riservate al tuning, filone capeggiato da Need For Speed Underground, ironia della sorte sempre un prodotto EA. Anche in questa sede quindi potremo creare il nostro veicolo tamarro e curarlo a volontà (è presente anche il famigerato Nos).
Per ciò che riguarda il resto del gioco, è stata impennata all’ennesima potenza la fase esplorativa dato che le città percorribili saranno addirittura tre, senza contare poi i piccoli paesini rurali in cui potremo imbatterci durante i viaggi da una all’altra metropoli. I tre centri urbani in questione sono la controparte virtuale di Los Angeles (Los Santos), San Francisco (San Fierro) e Las Vegas (Las Venturas). San Andreas è lo stato fittizio che contiene questi tre poli andando quindi a coprire quella parte di territorio che nella realtà corrisponde all’incirca alla zona limitrofa tra la California e il Nevada. Da un punto di vista puramente visivo tutto ciò è molto appagante. Così come era stato divertente “illuderci” di essere a Miami nel precedente GTA, non troveremo difficoltà a spassarcela anche stavolta, soprattutto potendo contare su uno spazio fisicamente quattro volte più esteso di quello offerto da Vice City. Se devo invece giudicare attraverso un occhio più oggettivo, sinceramente ho trovato tutta questa varietà parecchio dispersiva e, passato l’effetto sorpresa delle città, anche noiosa nonostante l’incremento dei vicoli tra le cui new entry spicca la bici BMX. Non so voi ma io non sono mai riuscito a memorizzare le strade, a parte quelle principali, e ogni volta dovevo consultare la mappa contenuta nella confezione. Se mi trovassi realmente negli Stati Uniti sarebbe un conto ma continuare a mettere in pausa perché si sta sbagliando direzione è una trafila assai tediosa. Inoltre, per quanto io sia estremamente affascinato da LA e la California in generale, non sono riuscito ad adattarmi neanche un po’ all’ambiente di gioco, veramente troppo esteso. Nei panni di Tommy Vercetti, a Miami, ci si sentiva come re perché si percepiva la sensazione di aver sotto controllo l’intera città, non solo per le attività illecite sparse a macchia d’olio, ma anche perché facilmente raggiungibile in ogni suo angolo. Qua invece, più che un re del crimine, ci si sente quasi sempre dei pendolari, che ci sia la trama coinvolgente oppure no.
Passando proprio al plot narrativo notiamo la solita scalata al potere criminale. Stavolta è stato abbandonato il clima mafioso in favore di quello del ghetto all’interno del quale gang di giovani dalle vite sfortunate cercano di avere il controllo le une sulle altre. Il protagonista CJ è uno di questi ragazzi caratterizzati dalla vita durissima e da una famiglia a pezzi. Dopo aver saputo dell’omicidio della madre, decide di tornare a casa. Al suo ritorno nel quartiere viene però subito arrestato da due poliziotti corrotti. Inizierà così la sua avventura volta a tenere in piedi la famiglia e ad eliminare le gang rivali dal territorio. Concretamente la trama è interessante e ben articolata, tuttavia non è ricca di tutti quei rimandi letterali e cinematografici che invece accompagnavano il canovaccio di Vice City. Non sto però dicendo che delle citazioni non ce ne siano: per esempio, gli amanti del rap e delle sue tragiche storie, come quella di Tupac o The Notorious B.I.G., potrebbero benissimo calarsi nei panni dei protagonisti molto più efficacemente che nel prequel traendone maggior divertimento. Tuttavia lo ripeto: a mio giudizio è molto più facile identificarsi con un aspirante mafioso piuttosto che con il ragazzo nero del ghetto, una realtà sociale che non sempre ci tocca direttamente.
Alla fine non rimane altro che commentare la cosmesi: il motore grafico di questo lavoro è lo stesso di Vice City e il fatto che non ci siano molte differenze con quest’ultimo è la dimostrazione che s’è lavorato sodo. Va da tenere conto infatti che c’è molta carne al fuoco in più da gestire in tempo reale, ben tre metropoli. Più di così non si può chiedere alla console Sony e, anzi, in certi punti questo gioco appare anche più definito e pulito del precedente. Perdonabili certi caricamenti e i tradizionali rallentamenti vari: gestire tutto quel popò di roba non può non comportare un calo della fluidità di gioco. Molto ben fatti gli effetti atmosferici. Inutile poi parlare della realizzazione delle città: basta un’occhiata per capire quanto siano belle e rispettose nel limite del possibile delle controparti reali. Sul fronte acustico troviamo una colonna sonora da ben 155 brani, di cui buona parte sono rap in sintonia con l’ambientazione. Tra quelli rock si distingue Welcome to the Jungle dei Guns N’Roses, non solo per aver accompagnato il lancio pubblicitario di San Andreas, ma soprattutto perché è una canzone simbolo dello scenario di quello che è forse il GTA più spaccone e violento della saga: una vera e propria giungla urbana si prospetta infatti al giocatore. Ottimo il doppiaggio mantenuto in lingua originale.
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#1Ospite ha commentato10-08-2010, 14:30Modifica di un commentoquoto la review, malgrado tutto mi è piaciuto.
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io mi ci sono divertito, in fondo di cose da fare ce ne sono una infinità e l'area di gioco è sterminata. Qualche piccola novità c'è rispetto ai precedenti, il personaggio può compiere più azioni, come quella di potersi aggrappare finalmente, cosa che permette una migliore giocabilità. E la caratterizzazione che si può fare del personaggio è molto più completa. Non ci sono caricamenti tra le varie zone come succedeva in vice city, però secondo me su PS2 si sono viste cose tecnicamente migliori.
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GTA è l'unico caso di videogioco che mi è piaciuto molto di più in questa gen che non nella scorsa. Trovo un pò troppo dispersivi i capitoli su ps2, per me che tendo ad andare subito al punto non sono molto indicati, ho degli amici però che si sono divertiti per un anno intero a giocarci!
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Originariamente inviato da RobbeyGta san andreas è bello anche se preferisco Vice city
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Avevo la versione PC... niente male tecnicamente! Anche su un computer ben al di sotto dell'entry level del periodo il titolo Rockstar era visivamente molto più convincente della versione PlayStation 2 che, secondo me, avrebbe potuto essere realizzata meglio. Ci sono, infatti, titoli PS2 con strutture e personaggi poligonali più complessi di GTASA che hanno comunque meno limitazioni sull'orizzone di gioco (gravato dalla classica "nebbiolina con contorno di pop-up" stile N64) e girano più fluidamente. Per quanto riguarda il gameplay nulla da dire: estremamente vario, curatissimo, originale. Peccato per il difetto classico della serie che non di rado, come, in particolar modo, in questo caso, interpreta il "free" di "free roaming" nel senso di "dispersivo".
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Mi spiace ma io proprio non l'ho sopportato, soprattutto Questo SA, zarro all'inverosimile, dispersivo e niente più, preso usato e dato via due giorni dopo, non che non apprezzi i freeroaming ma mi devono stimolare e questo gioco il massimo dello stimolo che può avermi dato è... vabeh, almeno Vice City aveva un pò di stile ed era anni 80...
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Originariamente inviato da RobbeyIl roaming è dispersivo se non conosci il centro abitato. Conoscendo i luoghi e le strade diventa facile girare in città. Scandaloso l'hot coffee mod.
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Originariamente inviato da AlextheLioNetoriginale
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A mio parere questo episodio della saga non va oltre uno stentato 6.
E' innegabile la grandissima mole di roba da fare, ma a cosa serve se il gioco non ci fornisce alcuno stimolo? Le metropoli saranno pure immense, ma oltre ad essere dispersive e paradossalmente scarne, sono anche pessimamente "caratterizzate", se questo termine può essere usato per una città ad indicarne l'atmosfera.
Sarà l'impietoso confronto con Vice City, ma, per me, qui Rockstar ha toppato alla grande.
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Originariamente inviato da Big_Paul86Per me è tutto meno che originale...
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vado contro corrente... è il mio episodio preferito... tamarro all'inverosimile!!!
Mi ha divertito parecchio, effettivamente comunque può risultare troppo dispersivo. In quel caso è meglio rivolgersi al 4.
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Originariamente inviato da BertSi, infatti.Ricordo che ad un certo punto mi rompevo sempre e andavo in giro appresso alle tipe in mini facendogli: "PSSST... PSSSSST... Signorina? Venghi signorina! Si avvicini! PSSST... PSSSSST... Signorina?"
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l'ho finito solo per giustificare i soldi che avevo speso dopo aver amato gta3 e vice city... per me una grande delusione. Storia, personaggi, realizzazione tecnica, la citata scarsa caratterizzazione delle città, un mondo dove il pomeriggio era uguale alla mattina... le tante cose da fare sono il simobolo della scarsezza del gioco... con chiunque si parla di san andreas ti dirà sempre la frase "miii c'erasno un sacco di cose da fare"...
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Io all'inizio non sopportavo la serie di GTA in 3D, mi era davvero antipatica a pelle, anche se avevo giocato i primi GTA per PS1 in 2D e li avevo trovati discretamente divertenti. Poi un mio amico, superfanatico della saga, mi ha passato GTA3, Vice e San, vedendolo così preso ho deciso di dare alla serie una possibilità, e alla fine li ho giocati tutti con grande soddisfazione. Il concept è indubbiamente molto intrigante, per la libertà d'azione che da, ma la serie si è davvero poco evoluta rispetto al "primo" GTA3, San Andreas secondo me rasenta solo il sei politico, preso da solo sarebbe un gran gioco, adrenalinico e ricco di trovate, ma considerando i precedenti l'effetto novità è ormai svanito. Per contro c'è da dire che GTA in realtà non è solo un gioco, Liberty City e le altre città immaginarie sono posti dove andare, magari in un pomeriggio di pioggia, invece di fare un giro in centro, si fa un giro in un GTA qualunque...
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