Il gioco, ben lontano dall’essere una simulazione, offre la possibilità di guidare una moto da corsa su strada (curiosamente nel libretto di istruzioni c’è scritto circuito, ma un circuito con lampioni e cactus a bordo pista non l'ho mai visto!!), correndo come forsennati e cercando di arrivare al check point (ogni check point regala 60 secondi aggiuntivi) prima che il tempo scada.
Per finire il gioco bisogna finire per otto volte, una successione di cinque tracciati (uno per ogni check). Ognuno di questi cinque tracciati è contraddistinto da un paesaggio diverso e ogni volta che li riaffronteremo saranno caratterizzati dalla stessa grafica e dalla stessa successione dei temi grafici ma NON dalla stessa successione di curve, diventando via via sempre più difficili.
Diciamo che questa conversione è lontana in tutto dal coin-op e anche dalla splendida versione per megadrive che, ai tempi, amai alla follia.
I controlli soffrono dello stesso problema che affligge la conversione di Outrun: non sono così reattivi e precisi come quelli del coin-op (ma non si poteva fare altrimenti) e siccome per cambiare marcia si preme su o giù sul pad, alle volte, curvando a destra o a sinistra è possibile premere il pad un po’ troppo in diagonale, cambiando di conseguenza e involontariamente una delle tre marce.
La grafica è minimale, nel senso che i tracciati si distinguono per paesaggi diversi, ma sono solo 5 e pur godendo di un dettaglio sufficiente, ripetendosi per 8 volte risultano davvero troppo poco vari. In più anche gli elementi a bordo pista son pochi: cactus, lampioni, pali e robine verdi che assomigliano a cespugli. L’unica cosa della grafica che colpisce decisamente in positivo è la sensazione di velocità veramente ben riuscita, che regala qualcosa in più anche in termini di giocabilità. A completare la realizzazione tecnica ci sono le moto degli avversari che sono tutte uguali e che non appaiono mai in numero superiore a tre.
Il sonoro è ridotto al minimo indispensabile, con effetti sonori tutto sommato buoni ma senza una musica di accompagnamento (presente invece nella versione da sala), c’è solo qualche raro e brevissimo “motivetto” come quello della schermata del titolo o quello della vittoria.
Per quanto riguarda la giocabilità, oltre a quanto detto, bisogna dire che il gioco offre un sistema di punteggio basato su quante più moto si sorpassano, al tempo risparmiato ogni cinque tracciati e anche a quanti più chilometri si percorrono. Ovviamente le curve vanno affrontate con attenzione, moderando la velocità per quelle più strette ed inoltre ci sono tre livelli di difficoltà tra cui scegliere (che aumentano il numero di avversari presenti contemporaneamente su schermo). Queste ultime tre caratteristiche unite all’ottima sensazione di velocità aumentano il divertimento e favoriscono la rigiocabilità. La cosa proprio inconcepibile (e non mi è piaciuta) è che basta sfiorare anche leggermente, anche a bassissima velocità, un elemento a bordo pista o un avversario, che la nostra moto salterà in aria come se fosse una bomba o come se fosse piena di tritolo, facendoci perdere tempo prezioso. Cosa ancor più grave, anche se succede raramente, un avversario (pazzo), potrà farci esplodere venendoci addosso mentre ci supera!! e noi non potremo fare quasi niente per evitarlo… Ora se uniamo questo, al fatto che il gioco non propone altre modalità di gioco ne sistemi di upgrade della nostra moto, si conclude che, purtroppo, questa versione di Hang On è, secondo il parere di chi scrive, NON sufficiente.
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