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Beneath a Steel Sky

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  • Beneath a Steel Sky

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ID: 246927
    Revolution Software, dopo aver posto le basi per le avventure grafiche presentando al mondo videoludico il loro motore “rivoluzionario” denominato Virtual Theatre, ritorna nel 1994 per conto della Virgin Interactive con un nuovo prodotto che prometteva di ampliare e migliorare ulteriormente questo teatro virtuale messo a nostra disposizione. Dopo Lure of the Temptress, quindi, arrivò sul mercato questo Beneath a Steel Sky, e fu subito amore nell’animo degli avventurieri dediti al punta e clicca.

    Come dicevo, parliamo di avventura grafica, genere reso famoso al grande pubblico da produzione come Maniac Mansion, Monkey Island, Day of the Tentacle, ma il titolo Revolution prende le dovute distanze da questi per via di un approccio più serioso e meno scanzonato, pur non rinunciando ad un’ilarità ben incastrata.

    Il Virtual Theatre creato dai Revolution Software Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 246931è in grado di mostrare un mondo vivo e plausibile intorno a noi, che cresce, si muove e riflette, aldilà delle nostre azioni e delle scelte compiute per proseguire nel gioco. Il tutto funziona egregiamente bene, dando qualche piccolo grattacapo solo nei momenti in cui bisognerebbe parlare con qualche personaggio importante e questi non si trova poiché è in giro a fare chissà cosa (beh, ognuno nella propria vita può fare ciò che vuole, giusto?), costringendoci a un girovagare forzato nella speranza di incrociarlo, oppure portando il giocatore a fermarsi in un determinato posto per attendere il suo passaggio. Peculiarità che non oso neanche lontanamente definire errori, anzi, che ben evidenziano la vita virtuale che ogni singolo personaggio possiede all’interno del videogioco.

    Beneath a Steel Sky fu creato contemporaneamente per PC-DOS e Amiga OCS-ECS, mostrandosi nella prima con una grafica a 256 colori in video e risoluzione 320x200, nella seconda i colori scendono a 32 ma la risoluzione si alza a 320x256. Stranamente, molti trovarono la versione Amiga leggermente più godibile a livello grafico, notando una pulizia maggiore, oltre ad un accostamento dei colori più esteso e delicato nelle sfumature. Ed è proprio a quest’ultima che facciamo riferimento in questa recensione, pur sottolineando che, a parte qualche cromatura differente, entrambe le versioni siano identiche per quanto riguarda la struttura generale.

    Tutta la vicenda è ambientata in un ipotetico futuro pregno di disagi sociali, completamente governato dalla tecnologia e, pertanto, vittima della stessa. Noi vestiamo i panni di Robert Foster, a cui, senza un determinato perché, sono stati brutalmente uccisi moglie e abitanti del suo stesso villaggio. I soldati incaricati di tale scempio lo arrestano, portandolo via, fino a quando il cargo su cui è trasportato viene misteriosamente sabotato e fatto crollare, provocando un disastro alle porte della città. A questo punto Foster avrà tutto il tempo di darsela a gambe levate, scoprendo, ben presto, che il fuggir via non si rivelerà sufficiente per raggiungere la libertà, poiché l’ambiente in cui muoveremo i nostri passi si mostrerà come una vera e propria prigione legale dal nome di Union City. “La Città”, cosi volgarmente chiamata da chi la vive per meglio differenziarla da ciò che vi è fuori (la radura, luogo dove alloggia lo stesso Foster), è un posto costruito su tre piani sociali. Al terzo piano, l’ultimo, troveremo la plebe, gli operai e i cosiddetti D-Linc, etichetta atta a evidenziare lo stato infimo dell’umanità, quella che non ha diritto nemmeno al proprio pensiero. Scendendo al secondo, come ben si può immaginare, troveremo la media borghesia, con appartamenti di poliziotti e di proprietari di fabbriche, agenzie di viaggio e di polizze assicurative che lasciano il tempo che trovano. Al pian terreno ci sono i ricchi, gente che non fatica a disprezzare chi è meno fortunato e che non batte ciglio nemmeno dinanzi alla morte (altrui). I temi trattati in questo adventure game, come si evince, sono ben lontani da qualsiasi isola con scimmie, tracciando una narrazione fortemente cyberpunk, che tanto lontana dalla nostra realtà in fin dei conti non è. Traffici illeciti di organi umani, droghe e androidi creati in laboratori sotterranei, si miscelano per dar vita ad una storia pesante, fumosa, sporca, ma che non risulta mai fuori dalle righe. Come dicevo a inizio recensione, pur essendo costituito perlopiù da toni seri, Beneath a Steel Sky non si risparmia battute gratuite sulla vegetazione plastificata del futuro, su battibecchi tra uomo e robot, dove la macchina non fatica a farsi beffa del padrone, e su scene splatter prontamente sdrammatizzate con qualche trovata buffa e piacevole. Questo videogioco fa perno su sensazioni ibride, riuscendo a strapparci un sorriso due minuti dopo averci fatto tremare mano e mouse alla visione improvvisa di gente morta rinchiusa in armadietti. A dir poco micidiale.
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ID: 246934
    Ho trovato, invece, fuori luogo alcune musiche in-game: stonate con l’ambiente circostante ed estremamente modaiole nel voler essere allegre ad ogni costo. Tutto il comparto sonoro, comunque, poteva essere ampiamente migliorabile, essendo talvolta ripetitivo seppur nella maggior parte dei casi faccia uso di forti synth atmosferici adatti alla situazione.

    Graficamente invece siamo al top (o perlomeno vicino). Tutti gli ambienti di gioco sono opere minuziose del buon Dave Gibbons (Superman, Lanterna Verde, The Watchman) che in un secondo passaggio lascia tutto nelle mani di Les Pace (uno tra gli autori delle animazioni di “Chi Ha Incastrato Roger Rabbit”) che si preoccupò di scannerizzare e meglio adattare le vignette alle potenzialità delle rispettive macchine. Insomma, per la grafica si sono mossi due che del mestiere se ne intendono ampiamente, ed il risultato è tutto qui, sotto gli occhi di tutti, sotto un cielo d’acciaio che riesce a infrangere le barriere del nostro monitor, lasciandoci increduli dinanzi a tanta beltà, soprattutto se a muoversi è la versione Amiga OCS-ECS.

    L’interfaccia grafica, croce e delizia di tutti i punta e clicca, è qualcosa di talmente semplice e intuitivo da lasciare commossi per la gioia. Niente icone sparse per lo schermo, niente verbi da associare a movimenti, in quest'avventura tutto è gestito dai soli due tasti del mouse. Con il tasto sinistro si punta sull’oggetto di cui si vuole l’informazione, con la pressione di quello destro si esegue l’azione voluta, punto! Veloce, snello, pratico e funzionale, questo tipo d’interfaccia andrebbe promosso a status di norma per tutte le avventure grafiche esistenti.
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ID: 246930
    Note:
    • In un secondo momento furono prodotte le versioni CD di questo videogioco, aggiungendo i dialoghi parlati per ogni personaggio, recitati anche egregiamente. Le versioni erano dedicate ai PC-Windows e all’Amiga CD32. Su quest’ultima macchina la cosa resta largamente trascurabile, poiché gli incessanti caricamenti, richiamati ad ogni piè sospinto, rallentano parecchio l’azione di gioco spezzandone il giusto fluire, facendoci ricadere sulla scelta di giocarlo attivando l’opzione “solo testo”. La grafica di questo adattamento CD32 non fa uso del chip set AGA, restando, difatti, quella già ottima descritta per Amiga standard.

    • Sempre restando in tema versione Amiga CD32, quest’ultima contiene un fastidioso e orrendo bug che lo porta a bloccarsi spesso e volentieri. Sappiate che se decideste di tuffarvi nell’avventura di Foster attraverso la console Commodore, dovreste per forza di cose scendere a patti con questo bug che potrà spuntare in qualsiasi momento, senza essere in grado di porre rimedio alcuno. Brutta storia.

    • Nella versione Amiga OCS-ECS i dischetti di gioco sono ben quindici, quindi, a patto di non voler diventare dei disc jockey intercambiandoli per tutta la durata dell’avventura, vi consiglio caldamente un bell’hard disk, o il WHDLoad se in possesso di Amiga espansi.


    COMMENTO FINALE


    "Revolution Software ci invita ad entrare in un mondo di puro cyberpunk, cibandoci di tutti quegli aspetti che hanno reso famosi film come Blade Runner. Un’interfaccia leggera e piacevole ci accompagnerà in un “teatro virtuale”di gran qualità, dove la logica si fonde con la meccanica di enigmi ben strutturati e coerenti con lo scenario. Paga lo scotto di una brevità marcata, ripiegando su narrazione serrata e tematiche forti. Semplicemente da giocare e rigiocare per meglio assorbirne ogni piccola sfumatura, poiché una volta fuori da Union City lo sporco di questa vile città resterà ugualmente sotto le nostre dita, per tanto e tanto tempo ancora."


    Maurizio "Amy-Mor" Tirone




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    • Robbey
      #1
      Robbey ha commentato
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      Non male questo titolo

    • musehead
      #2
      musehead ha commentato
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      Ricordo che ero felicissimo di ritrovarmi finalmente un titolo che non fosse l'ennesima costruzione sul template di Monkey Island, per quanto rispettabile. Rispetto a Lure of the Temptress vanta un'ispirazione invidiabile e la grafica è assolutamente meravigliosa. Stupendo!

    • Big_Paul86
      #3
      Big_Paul86 ha commentato
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      Molto belle le scenografie.

    • maxtex74
      #4
      maxtex74 ha commentato
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      Bellissima avventura grafica ,avvincente come poche ,ricordo di aver giocato su Amiga500 e ricordo gli stenuanti cmbi di floppy ben 15.
      Sto cercando a buon prezzo quella per CD32 ,per rigiocarci ,ma se mi dici che ha un bug fastidioso,ci penso un su.

    • Glorfindel
      #5
      Glorfindel ha commentato
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      Comprai Beneath a Steel Sky pochi mesi dopo che presi il mio primo PC e devo dire che all'epoca lo trovai strepitoso. Nella confezione c'era anche un piccolo fumetto di introduzione al gioco.
      Qualche tempo fa l'ho riscaricato da GOG e l'ho rigiocato fino alla fine in un pomeriggio di una domenica e non ricordavo fosse così corto.
      Questo gioco ha un grave problema e non ho mai capito se fosse o no un bug. Lo sperimentai sia all'epoca in cui lo comprai tanto tempo fa che con la versione di GOG: verso la fine si deve far colare una "certa cosa" su un oggetto (non voglio spoilare) ed ho avuto la sensazione che l'azione avesse successo in maniera casuale. Nelle soluzioni in rete sembra che tutto debba andare a posto al primo tentativo, ma sia io che altri utenti hanno dovuto sbatterci più volte, ripetendo l'azione fino al suo successo.
      Quella parte non l'ho mai capita e penso sia l'aspetto più terribile di tutto il gioco...

    • Amy-Mor
      #6
      Amy-Mor ha commentato
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      Originariamente inviato da maxtex74
      Bellissima avventura grafica ,avvincente come poche ,ricordo di aver giocato su Amiga500 e ricordo gli stenuanti cmbi di floppy ben 15.
      Sto cercando a buon prezzo quella per CD32 ,per rigiocarci ,ma se mi dici che ha un bug fastidioso,ci penso un su.
      Si, purtroppo ho testato due versioni AmigaCD32, ed entrambi presentavano lo stesso bug. Se hai "solo" il CD32 come esponente Amiga, allora è un conto, ma se hai a disposizione almeno un'altra macchina Amiga classic, punta tutto sui dischetti, poiché la versione CD32 ha solo il testo parlato in più, e risulta anche fastidioso...Vai di WHDLOAD A PALLAAAAAA!!!!!

    • retrogamer
      #7
      retrogamer ha commentato
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      non sono un fan dell'amiga, ma questo gioco mi sembra ottimo!
      ma anche la versione amiga 500 ha dialoghi parlati se non sbaglio!
      comunque io nell'intro non ho visto la scena dei cadaveri nell'armadio!

    • retrogamer
      #8
      retrogamer ha commentato
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      beh, anche le musiche non sono così male, anche se fuori luogo forse!

    • Alerage
      #9
      Alerage ha commentato
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      io ho scopero questo gioco grazie a retrogamer(la rivista) tutt'oggi non lo ho finito

    • Amy-Mor
      #10
      Amy-Mor ha commentato
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      Originariamente inviato da retrogamer
      non sono un fan dell'amiga, ma questo gioco mi sembra ottimo!
      ma anche la versione amiga 500 ha dialoghi parlati se non sbaglio!
      comunque io nell'intro non ho visto la scena dei cadaveri nell'armadio!
      No, la versione Ocs-Ecs non ha dialoghi parlati, ma solo testo. Dove hai letto che la scena dei cadaveri negli armadietti si trovi nell'intro?La suddetta scena si vive sui tre quarti di gioco, è veramente carina e d'impatto.
      Peacez!

    • synapsy
      #11
      synapsy ha commentato
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      Bellissima avventura. L'acquistai originale per PC (versione floppy) nel lontano 1996... confezione e packaging splendidi, che custodisco con cura. Mi piaceva molto, ma rimasi bloccato in un punto e poi la tralasciai. Dopo aver leto questa bella recensione, mi sono messo d'impegno e stasera l'ho finita. Davvero bello, ambientazione e sceneggiatura compresa. Peccato per le musiche, davvero un'occasione sprecata: com si dice nella recensione, nella maggior parte dei casi c'entrano come i cavoli a merenda...

    • JULIUS
      #12
      JULIUS ha commentato
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      Una delle più avvincenti e goduriose avventure per Amiga! Dopo i grandi titoli firmati LucasArts di qualche anno prima, Beneath a steel sky riprende il tema delle avventura punta e clicca con un'ottima grafica ed una sapiente trama.... bello bello bello!

    • Nightwings
      #13
      Nightwings ha commentato
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      Io lo giocavo per PC... una ficata pazzesca. Viene voglia di installare un emulatore DOS e rigiocarlo
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