Non c’è tempo da perdere! Bisogna recuperare delle specialissime e rarissime piante medicinali affinché Panoramix possa preparare un antidoto all’epidemia e continuare a “cucinare” la sua pozione. Per questa missione vengono incaricati Asterix e Obelix, i quali dovranno percorrere ognuno una strada diversa (più o meno).
“Asterix and the Secret Mission” viene pubblicato circa due anni dopo “Asterix” e ne mantiene inalterate molte caratteristiche, aggiungendo qualche novità e purtroppo anche qualche difetto tecnico di troppo.
Cominciamo col dire che, come il titolo che lo ha preceduto, anche questo è un platform, ma questa volta Asterix e il suo fidato amico Obelix dovranno affrontare qualche piccolo enigma in più, come, ad esempio, quello che consiste nel trovare la giusta combinazione delle tre lampade in un livello molto buio. Ad ogni modo saranno sempre i salti e le piattaforme a farla da padrone, scanditi dall’eliminazione dei vari nemici.
I due eroi mantengono caratteristiche differenti che li rendono più adatti in certe situazioni piuttosto che in altre: Asterix è più agile e Obelix più forte e lento e non ha bisogno della pozione magica per rompere i “blocchi”. Oltre a ciò, Asterix può contare su un comodissimo salto doppio, sulla corsa ed è in grado di uccidere i nemici, oltre che con i pugni, anche saltandoci sopra (alla Mario), mentre Obelix deve per forza usufruire della sua “sederata” per avere lo stesso effetto.
Come nel precedente episodio, viene chiesto spesso al giocatore di scegliere con quale personaggio affrontare uno (o una serie di) stage. In base alla scelta alcuni stage modificano la propria struttura mentre in altri casi si avranno veri e propri schemi differenti.
Ovviamente durante il nostro peregrinare avremo modo di usufruire di una serie di bonus che comunque non si scostano dalle classiche aggiunte di energia, punti, vite, eccetera.
I livelli presentano ambientazioni differenti e ben riuscite e in più vi sono due “Round di bonus” in cui si utilizza il cagnolino Idefix con lo scopo di arraffare più roba possibile. Per accedere a questi ultimi è necessario possedere un numero di ossa che sia multiplo di quattro.
Il level design è sempre ben congegnato e articolato, le situazioni che la cartuccia propone al player sono varie e divertenti, i controlli funzionano alla perfezione ed è possibile giocare in due anche se a turni alterni.
Il sonoro è decisamente migliorato rispetto ad “Asterix” e grazie a motivetti simpatici e carini costituisce un buon accompagnamento e un valore aggiunto.
Uno dei difetti del capitolo precedente era la scarsità (in numero) di boss di fine livello e qui la situazione pare anche peggiorata. Ritengo la cosa negativa non tanto perché i “mostri finali” siano cosa necessaria, ma perché i programmatori hanno dato prova di saperci fare, difatti quelli che ci sono hanno una buona realizzazione ed è un peccato, secondo me, che ne abbiano inseriti così pochi.
Ad ogni modo non è ciò che ho appena descritto a rovinare questa avventura Gallica: quello che veramente lascia delusi è la realizzazione grafica. A livello di animazioni e di “disegno” siamo su livelli eccelsi, con immagini che richiamano i fumetti e i cartoni a cui fanno riferimento con classe, ma purtroppo il gioco rallenta vistosamente troppo spesso fino a disturbare la giocablità. Senza questo problema avrei anche potuto assegnare un bell'otto pieno a questo titolo.
In fine un cenno sulla durata di questa produzione videoludica. Gli stage in totale, compresi quelli specifici per ogni personaggio,sono CIRCA 18 e in questo modo la longevità non raggiunge il livello dell’avventura precedente.
A conti fatti il titolo prodotto nel 1991 (il primo Asterix) gli è superiore.
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