Ma cosa succede appena accendiamo la console? Tralasciando l’efficace e breve presentazione, vi dico subito che l’inizio del gioco potrebbe trarvi in inganno: a partire dalla grafica che potrebbe sembrarvi solo mediocre e dalla situazione iniziale stessa in cui sarete catapultati. Appena fuggiti dalla cella della prigione (si perché è qui che inizia la storia) la sensazione di smarrimento sarà totale; dove devo andare? Cosa dovrei fare? Chi sono? Perché tutto questo? Beh l’inizio potrebbe farvi subito smettere di giocare e vi giuro che sarebbe un grave errore! Infatti basta perseverare un po’ e imparare a muovervi nei completi e dettagliati menù per avere tutto ciò che vi serve e comprendere che cosa è Oblivion. Oblivion è vita, migliaia di personaggi che si ricorderanno di voi, vi chiederanno favori, vi aiuteranno. Un’infinità di oggetti da usare mischiare trasformare…armi, armature, libri da leggere, gilde a cui partecipare…è impossibile dirvi tutto ciò che c’è da fare e probabilmente è anche impossibile riuscire a fare tutto a meno che si rinunci a vivere per un bel po’ nella vita reale.
Tornando alla grafica ben presto ci si rende conto che il gioco è un capolavoro, ambientazioni all’aperto bellissime con scorci degni di un pittore e ambienti chiusi architettonicamente perfetti. Per avere un’idea di come vi si prospetta il paesaggio uscite di casa, dirigetevi sulla collina più vicina, ammirate il panorama e cercate con la vostra immaginazione di trasformarlo un ambiente medioevale, senza industrie e macchine, ma con capanne, castelli e cavalli. Ma non è solo la libertà incredibile a far si che il gioco sia un capolavoro, è anche ciò che riesce a trasmettere e a lasciare in ognuno di noi. Per farvi comprendere meglio cercherò di raccontarvi una delle mille avventure che vivrete o potrete vivere in Oblivion: mi trovavo in una locanda fuori dai centri abitati e mentre tutti si facevano i fatti loro parlando e mangiando ho avuto la bella idea di rubare una bottiglia di vino cercando di non farmi vedere… beh come non detto, non una ma due guardie mi beccano e ingaggiata una lotta furiosa noto con mio dispiacere di non essere nemmeno lontanamente all’altezza del loro livello di
Cos’altro serve per rendere il gioco un capolavoro? Ovviamente il sonoro: stupendo, degno della triologia del signore degli anelli (il gioco si ispira molto al libro di Tolkien) con effetti belli e un parlato (in lingua inglese eccezionale). Le musiche vi seguiranno durante tutta l’avventura e cambieranno a seconda della situazione, passando da tranquille e rilassanti fino a cupe e tenebrose.

"Che si sia raggiunto la perfezione nel ricreare un mondo virtuale? La mia risposta è ovviamente no, ma si è raggiunto un nuovo traguardo, che solo un anno prima era impensabile. Un nuovo punto da cui partire per migliorare e far sognare le nostre menti cercando di capire cosa ci aspetta nel prossimo futuro. Oblivion da in termini di emozioni ciò che Fable di Moulineaux ha solo solleticato, come un antipasto e niente più. La vera sfida ora è migliorare un gioco così immenso. Chi ci riuscirà? Il V capitolo di questa stessa saga? A noi il compito di giudicare, a noi tutti il piacere di scoprirlo."
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