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Dragon Quest IX - Le Sentinelle Del Cielo - Nintendo DS

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  • Dragon Quest IX - Le Sentinelle Del Cielo

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ID: 257984La saga portante dell’allora Enix (ora Square-Enix) Dragon Quest nacque nel lontano 1986 dalla mente del maestro Yuji Horii, che all’epoca si ispirò ad rpg occidentali come Wizardry e Ultima e fu portato su carta dalla sublime penna dal papà di Dragon Ball Akira Toriyama. Il gioco mieté milioni di vittime fin dal suo esordio in Giappone, seguito qualche anno dopo, nel 1989, in America col nome di Dragon Warrior.
    Dopo aver piazzato le basi del genere ispirando la più fortunata serie di Final Fantasy ed aver varcato i confini del vecchio continente col precedente capitolo per PS2 (Dragon Quest VIII - L’Odissea Del Re Maledetto), la saga, ormai portata a livelli superiori dal Team Level 5, approda per la prima volta con la sua nona incarnazione sui lidi portatili del Doppio Schermo delle meraviglie Nintendo. Riuscirà il piccolo DS a contenere l’immenso mondo di DQ, reggendo il confronto con i suoi fortunatissimi trascorsi su console casalinga? Alla seguente l’ardua sentenza …


    Dragon Ball IX…ops Quest…


    Leggendo il titolo del paragrafo vi starete chiedendo perché non è stato corretto semplicemente l’errore di battitura… un motivo c’è e presto lo scopriremo.
    L’epopea di DQ non ha mai brillato per un copione da Oscar, avendo puntato fin da subito su di un’atmosfera tanto fantasy quanto spensierata, con un sempre verde gruppo assortito dalle caratteristiche varie e multi-sfaccettate. La storia che fa da sfondo a questo nono capitolo non si discosta troppo dalla tradizione passata, anche se si presenta particolarmente toccante ed ispirata.

    Il sipario si leva sul vostro personaggio (accuratamente creato da zero tramite un vario editor che strizza un po’ troppo l’occhio ai personaggi dell’universo di DB), un Celestiale, sorta di semi-divinità dalle fattezze d’Angelo, alle prese con l’inizio della sua carriera da Guardiano del Protettorato (il mondo umano), sotto la vigile guida del suo Mentore Falko. Scopo dei Celestiali è vegliare sul villaggio a loro affidato, affinché gli umani siano talmente riconoscenti da recare loro profonde preghiere, che agli occhi di queste creature angeliche si materializzano come “Cristalli di Benessenza”. Si tratta di pietre preziose e potenti da donare all’albero della vita Yggdrasil, che cresce sulle sommità dell’Osservatorio, dimora dei Celestiali. La leggenda infatti vuole che quando Yggdrasil, carico della Benessenza umana, darà i suoi frutti dorati, giungerà l’Espresso Celeste che condurrà il Popolo dei Celestiali nel Regno del Misericordioso (il Dio del mondo di DQ IX), per vivere al suo fianco per l’eternità. Tradizione vuole, però, che al raggiungimento di tale scopo qualcosa vada storto e il nostro celestiale eroe si ritroverà a precipitare nel Protettorato, insieme ai 7 Frutti Dorati dell’albero (vi ricorda qualcosa questo?), privo dei suoi poteri ed umano! Da qui l’inizio del suo peregrinare in lungo e in largo, prima nel tentativo di ritornare all’Osservatorio e poi alla ricerca dei 7 Frutti, i quali hanno il potere di far emergere il peggio della natura umana.

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    Eccoci dunque arrivati al lapsus del titolo: questa parte della trama, fin troppo ispirata al capolavoro di Toriyama, è forse la meno riuscita, anche se si adatta perfettamente alla natura pur sempre portatile del titolo. Se da un lato infatti quest’espediente aiuta la giocabilità a puntate (dato che seguiremo le gesta del nostro eroe di città in città, quasi a suddividere l’intera avventura in mini-avventure), dall’altro abbiamo la forte sensazione di qualcosa di frammentato e quindi poco coinvolgente. La situazione migliora nettamente nella seconda metà del gioco, rivelando tratti della trama che non ci si sarebbe davvero aspettati, toccando tematiche dalle proporzioni quasi bibliche, ma che purtroppo non verranno affrontate con la dovuta epicità e profondità. Un vero peccato, il potenziale c’era ed era anche alto.
    Come detto poc’anzi, inoltre, la saga di DQ ha da sempre puntato su un gruppo di comprimari ben assortito, per colmare il vuoto di un “protagonista muto” e di una storia non troppo brillante: purtroppo questo capitolo si distingue anche per questo, vista la quasi totale assenza di comprimari dalla giusta profondità, così da far scemare ancor di più l’interesse generale. Ma questa è un'altra storia...


    Antico e Nuovo Testamento

    Volendo restare in tema biblico, mai un titolo è stato più adatto per descrivere in poche parole il gameplay di un gioco. Altro marchio di fabbrica della saga, infatti, è sempre stato fin dal primo capitolo, una classicità quasi allarmante, tale da far avvicinare ben poche persone persone, ancora poco avvezze ad un genere abbastanza di nicchia qual è il jRpg. Merito di questo nono esponente è l’aver rinnovato in parte (o aver finto di rinnovare) una formula di gioco sempreverde ed amata, ma oramai piuttosto stagnante.
    Si inizia con il già accennato editor del protagonista, con cui possiamo decidere il sesso del nostro alter-ego, per poi passare ad editare statura, carnagione, capelli, occhi, ecc. Il risultato è molto convincente e dettagliato, grazie ad un motore grafico solido e ben costruito, anche se, come già detto, lo stile strizza un po’ troppo l’occhio all’universo di DB, tant’è che alla fine quasi ogni nostra creazione sembra uscire da questo famoso manga. Già questo può darci un’idea di quanto l’immedesimazione sia piuttosto anonima, abbandonando di fatto l’idea di un vero e proprio, nonché unico come accadeva nei precedenti capitoli, protagonista. Quest’aspetto può anche risultare positivo, in quanto punto a favore alla libertà di personalizzazione offerta al giocatore, se non fosse che poi si ripercuote anche sul party che creeremo. Non ritroveremo infatti in quest’incarnazione i bei gruppi amalgamati che accompagnavano il classico “eroe muto” in passato, a favore di una libertà di personalizzazione forse un tantino eccessiva, che ci farà sembrare di aver fra le mani un vero e proprio MMORPG Offline, anziché un jRpg. Quindi penserete voi “addio siparietti comici tra vari personaggi, o retroscena commoventi e strappalacrime”? Non del tutto: fortunatamente c’è un piccolo manipolo di comprimari, come la simpatica e viziata Stella o il burbero Rocko, che accompagnano il nostro eroe, rendendo il viaggio un po’ più frizzante.

    Altro punto in comune con i MMORPG è la possibilità di personalizzare l’intero party (protagonista compreso) anche nella classe di appartenenza, selezionabile tra una mezza dozzina, che raddoppia man mano che si prosegue nella storia portando a compimento le dovute quest speciali. A proposito di quest secondarie, mai un gioco di ruolo ne ha contenute in numeri così spropositati (oltre alle circa 120 presenti nel titolo se ne aggiungono una a settimana tramite Wi-Fi Connection, per un totale di oltre 200 Quest), anche se poche sono quelle davvero interessanti e profonde, a favore di un più semplice “esplora il Dungeon e raccogli il tesoro”, oppure “raccogli tali oggetti e ti darò una ricompensa”.

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    Ma le novità non terminano qui e passando oltre arriviamo alla vera rivoluzione apportata da questo capitolo, che giustifica anche alcune delle discutibili scelte fatte, ovvero il multiplayer. Per la prima volta la saga di jRpg più statica del pianeta introduce il multiplayer (almeno in locale) nella sua formula di gioco e lo fa egregiamente, a dispetto di quel che potrebbe far sospettare il genere di appartenenza. In pratica qualsiasi giocatore potrà, tramite l’apposita opzione, entrare con il proprio avatar nel mondo di un altro e partecipare alla sua storia. I 2 (o 3 o 4), potranno collaborare fra di loro per battere un boss particolarmente ostico, o affrontare una quest particolarmente impegnativa, o semplicemente fare i propri comodi. Collaborando nelle battaglie, oro e exp verranno equamente distribuiti, ma se l’ospite decidesse di fare da sè, non potrà in nessun modo influenzare e/o proseguire la storia del giocatore di casa, nè aprire scrigni chiave (quelli rossi) esclusivi di chi ospita. Ecco spiegata la necessità di non introdurre un party fisso e ben caratterizzato, scelta sì azzardata, ma riuscitissima dal punto di vista innovativo e ludico. Il giocatore che ama vivere l’esperienza classica in solitario, ritroverà tutto quello che un ottimo jRpg deve avere (party a parte), mentre quello più smaliziato potrà vivere un’esperienza nuova e fresca, in compagnia di massimo 3 amici. Peccato per il mancato supporto della Wi-Fi Connection anche in questo frangente: poter scegliere i propri alleati, avendo a disposizione il mondo intero avrebbe davvero fatto la differenza.

    Fin qui tutte novità più o meno gustose, ma il resto? Il resto è marchio di qualità da oltre 20 anni. Il battle system è rimasto praticamente invariato dalla sua prima apparizione nel 1986, salvo alcuni accorgimenti ereditati direttamente dal precedente episodio (sempre sviluppato da Level 5), come l’utilissima possibilità di accumulare energie, per un attacco potenziato, restando fermi per un turno, e altre soluzioni che aggiungono molta profondità strategica alle battaglie. Per il resto ritroviamo i soliti “Attacco”, “Difesa”, “Magia”, i menù a cui la serie ci ha da sempre abituati.
    Tutto ciò potrebbe puzzare di “vecchio” in mezzo a tante novità di rilievo e magari ciò sarebbe da attribuire al non voler osare troppo da parte degli sviluppatori, se non fosse che hanno pur tentato soluzioni nuove senza però trovare il consenso del pubblico: inizialmente, infatti, questo DQ IX si sarebbe dovuto fregiare anche dell’onore del passaggio da BS classico a turni a BS di stampo action in tempo reale. Sì avete capito bene: quando fu mostrato per la prima volta questo nono episodio, presentava un BS in tempo reale (molto simile a quello presente nel recente Blue Dragon: Awakened Shadow per DS), che suscitò subito le ire dei fan giapponesi, costringendo letteralmente gli sviluppatori a fare dietrofront, con il più classico sistema a turni. Risultato di questo repentino cambio di rotta son stati i combattimenti non più casuali, ultima vera novità apportata a quest’episodio. Finalmente la serie dice addio alla croce e delizia di ogni jRpg che si rispetti, i tanto amati/odiati combattimenti casuali, sostituiti in pompa magna da orde di mostri completamente visibili sulla mappa di gioco, al cui contatto parte il tanto voluto dai nipponici combattimento a turni.

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    Se tutto questo può far la felicità del giocatore di vecchia data, farà invece storcere il naso a quello più attuale, che avendo tra le mani un prodotto che si vanta di essere al passo coi tempi, con combattimenti non casuali, editor dei personaggi, multiplayer e quant’altro, dovrà poi imbattersi in un BS che oramai sente tutto il peso degli anni, con i suoi difetti e i suoi limiti. Se magari i Level 5 avessero avuto un tantino più di coraggio credendo nel valore del loro lavoro e non cedendo alle ire dei fan, forse avremmo potuto avere un vero salto generazionale per il genere e per la saga in questione...come magari anche no!
    Fatto sta che il lavoro svolto è semplicemente sublime, un perfetto mix di antico e moderno e forse la vera forza di questo DQ IX sta proprio nel suo essere frammentato ma restar pur sempre coeso, offrendo un’esperienza unica per una console portatile, nonché estremamente soddisfacente e dannatamente divertente.


    Tecnicamente Celestiale

    Non appena si accende la console ci si rende conto dell’immensa qualità del lavoro svolto da Level 5 per confezionare questo titolo. Già il filmato iniziale, in stile anime, è una piccola opera d’arte, miscela di gusto e raffinatezza. Non saranno moltissimi i filmati presenti in tutti il gioco, ma ogni volta vederli è una piacevole sorpresa, soprattutto sugli schermi di un DSi XL (dove non sgranano particolarmente). Il resto delle scene è realizzato con l’ottimo motore grafico del gioco, che abbandona la classica combinazione di sfondi 3D e sprites 2D (salvo per i personaggi di contorno, quali gli abitanti dei villaggi), per introdurre anche i personaggi principali completamente in 3D. Ci ritroviamo quindi a girovagare per scenari completamente tridimensionali, alla guida di un personaggio completamente tridimensionale: persino il foltissimo bestiario (parliamo di oltre 300 mostri, tra classici riproposti e alcune nuove ideazioni davvero originali e bizzarre) è completamente in 3D. Il tutto è estremamente dettagliato, dal capello di un personaggio, alla zanna di un orribile mostro: pensate che perfino l’equipaggiamento trova spazio nei dettagli, modificando completamente l’aspetto dei nostri avatar, portando il livello generale dell’esperienza molto in alto. Saranno oltre 1000 i collezionabili tra accessori, armature, amuleti, elmi, scudi ed armi, a dare ogni volta un aspetto diverso alle nostre creazioni. E parlando di creazioni, non si può non citare un’altra piccola eredità dell’ 8° capitolo che fa il suo gradito ritorno qui: stiamo parlando del Pentolone Alchemico, con cui poter realizzare quasi tutto il trovabile nel mondo di gioco, e anche oggetti ed armi altrimenti introvabili.

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    Viene abbandonata anche la classica schermata statica di battaglia, in favore di una più cinematografica telecamera che segue i duelli (anch’essi poligonali) da angolazioni sempre diverse. Le animazioni di personaggi e mostri sono quanto di più fluido si possa realizzare, vista la grande mole di poligoni a schermo, con effetti speciali dai colori sgargianti per magie e tecniche. Il tutto si muove perfettamente su di una world map dalle dimensioni davvero mastodontiche, con una variegata gamma di ambientazioni. Maggior cura poteva essere riposta nel level design di dungeon e città, forse ancora un po’ troppo classici e lineari, poveri di spunti originali. D’altro canto la difficoltà complessiva del titolo, calibrata sul medio-alto, darà del filo da torcere anche ai giocatori più avvezzi al genere, senza mai risultare frustrante per i novizi, anche se alle volte vi costringerà ad un grinding un po’ forzato, ma pur sempre piacevole.
    Il sonoro inoltre ci regala melodie che arrivano a toccare nell’intimo il giocatore affezionato, come il giocatore occasionale, con riproposizioni di temi classici, quali il battle theme o l’opening theme, oramai stendardo di riconoscimento della saga, con musiche nuove e a dir poco celestiali, composte in occasione di questa nona incarnazione, atte ad esaltare i momenti cruciali della storia. In battaglia, invece, ci solleticherà la memoria con gli effetti sonori di magie e tecniche, che seppur ritoccati, hanno ancora quel sapore decisamente retrò che farà la felicità dei più.

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    Ma attenzione, tutto ciò ha un prezzo molto alto. La realizzazione tecnica è superba e il gioco diverte come pochi, generando vera e propria assuefazione: una volta imbarcati in questa epopea, difficilmente riuscirete a staccarvi, se non per l’esaurimento della batteria del vostro DS. Tra story-line principale, la miriade di personaggi secondari pronti ad affidarvi i più disparati compiti (oltre alle già citate missioni extra scaricabili ogni settimana), oltre 1000 collezionabili tra oggetti ed armamentari, le infinite possibilità offerte dal Pentolone Alchemico, e la possibilità di accedere ogni giorno ad uno Shop Online (sempre tramite Wi-Fi Connection) che mette in vendita oggetti più o meno rari e/o a tema, abbiamo fra le mani un titolo che ci terrà impegnati per mesi, con una longevità che ha davvero dell’inverosimile! Non iniziatelo nemmeno se non avete intenzione di perdervici dentro: i più pigri e distratti di voi ci passeranno dentro come minimo 40 ore e più di gioco, mentre i più minuziosi sforeranno tranquillamente le 80-100 ore di gioco, anche solo per completarlo parzialmente.

    Articolo presente anche nel Blog di PukkaNaraku



    COMMENTO FINALE


    "Che altro dire di questo DQ IX - Le Sentinelle Del Cielo? Se dopo tutto questo ben di Dio ancora non siete convinti se acquistarlo o meno, passate oltre: mai nessun titolo è stato così pieno di attrattive ed elementi persuasivi all’acquisto come questo e se ancora non ci è riuscito è solo perché odiate profondamente il genere di appartenenza. Scommetto invece che tutti gli altri non faranno in tempo a finire di leggere questa recensione, che già si saranno fiondati dal rivenditore di fiducia per accaparrarsi la propria copia del Re degli jRpg per Nintendo DS. La sensazione di un capolavoro un tantino mancato c’è tutta: se solo i Level 5 avessero osato quel tanto che basta in più, avremmo potuto giocare ad un titolo che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia degli jRpg."

    Daniele "PukkaNaraku" Puca



    • Sunstoppable
      #1
      Sunstoppable ha commentato
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      DQ9 è un gioco che mi ha sempre intrigato parecchio e la tua recensione non ha fatto altro che aumentare la mia curiosità. provvederò a giocarci al più presto!

    • AlextheLioNet
      #2
      AlextheLioNet ha commentato
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      Bellissima recensione su uno dei numerosi esponenti di una serie particolarmente longeva che putroppo non ho mai avuto modo di esplorare (essenzialmente per mancato acquisto degli hardware "coinvolti"). Tra non molto, però, avrei eventualmente l'occasione per rimediare a questa mia lacuna, visto che Dragon Quest X: Rise of the Five Tribes per Wii non dovrebbe tardare poi molto (pare che sia prossimo alla Beta).
      Ultima modifica di AlextheLioNet; 25-01-2012, 16:57.

    • Cthulhu
      #3
      Cthulhu ha commentato
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      Lo avevo adocchiato tempo fa, ma nonostante mi attraesse molto non l'ho mai preso, mi sa che prima o poi verrà il momento...

    • PukkaNaraku
      #4
      PukkaNaraku ha commentato
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      Grazie per gli apprezzamenti!!! ^_^

      @Sun e Cthu: acquistatelo alla svelta!!! *_*
      @Alex: attenzione, DQX si prospetta come una cagatona di quelle senza precedenti...già l'aspetto da MMORPG del IX, per quanto il multiplayer sia ben fatto, personalmente non l'ho apprezzato tantissimo (sono un tipo più da single che da multi per questo genere), ed era il massimo sopportabile, per quanto mi riguarda! Con DQX la SQEX sta davvero camminando sul filo del rasoio, soprattutto se si pensa ai suoi precedenti esperimenti (FFXI/XIV)...la saga di DQ la preferivo ancorata alla tradizione (magari un po' svecchiata, ma giusto quel tanto come fatto nel IX, oltre è troppo)!

    • AlextheLioNet
      #5
      AlextheLioNet ha commentato
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      Originariamente inviato da PukkaNaraku
      @Alex: attenzione, DQX si prospetta come una cagatona di quelle senza precedenti...già l'aspetto da MMORPG del IX, per quanto il multiplayer sia ben fatto, personalmente non l'ho apprezzato tantissimo (sono un tipo più da single che da multi per questo genere), ed era il massimo sopportabile, per quanto mi riguarda! Con DQX la SQEX sta davvero camminando sul filo del rasoio, soprattutto se si pensa ai suoi precedenti esperimenti (FFXI/XIV)...la saga di DQ la preferivo ancorata alla tradizione (magari un po' svecchiata, ma giusto quel tanto come fatto nel IX, oltre è troppo)!
      Vero! Avevo letto infatti che i fan storici della serie non avevano gradito molto la svolta MMORPG... vedremo...

    • musehead
      #6
      musehead ha commentato
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      Oilalà, che completezza! Io, però, Dragon Quest non lo digerisco anche se devo ammettere che questo nono fa sfoggio di una tecnica veramente impressionante per un DS. Non sono un grande appassionato di JRPG ed a malapena riesco a digerire quelli più story-driven, mentre i DQ mi sembrano molto più tendenti al roguelike a turni o tempo reale che sia, il che è ancora peggio per il sottoscritto.

    • PINGAS
      #7
      PINGAS ha commentato
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      Titoli i carini i dragon quest, li ho giocati un po tutti da quando ho comprato i remake dei primi 3 capitoli fatti per Gameboy color...
      Ma sinceramente non mi hanno mai appassionato piu di tanto

    • PukkaNaraku
      #8
      PukkaNaraku ha commentato
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      La saga di Dragon Quest, come detto già altrove, o la si ama o la si odia, proprio per la sua struttura più gameplay-driven (rigorosamente a turni fissi e ben scanditi) e la sua ancorata tradizione...giusto il IX (e fra poco il X) svecchiano il gioco rendendolo più appetibile alla massa, ma facendo, inevitabilmente, storcere il naso agli aficionados!!!

      P.S @Muse: devi ancora vedere quella dei Pokémon allora! XD
      Ultima modifica di PukkaNaraku; 26-01-2012, 11:44.

    • musehead
      #9
      musehead ha commentato
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      Originariamente inviato da PukkaNaraku
      La saga di Dragon Quest, come detto già altrove, o la si ama o la si odia, proprio per la sua struttura più gameplay-driven (rigorosamente a turni fissi e ben scanditi) e la sua ancorata tradizione...giusto il IX (e fra poco il X) svecchiano il gioco rendendolo più appetibile alla massa, ma facendo, inevitabilmente, storcere il naso agli aficionados!!!

      P.S @Muse: devi ancora vedere quella dei Pokémon allora! XD
      Eheh, e invece da gran curiosone del videogioco ho comprato non uno ma due giochi dei Pokemon: Pokemon Oro per Gameboy Color e lo Stadium per il N64. Il secondo è uno spin-off e fa veramente cac**e, mentre il primo devo dire che all'inizio mi annoiava e poi... mi ha fatto venir voglia di sciogliere la cartuccia con un accendino!

      Davvero non per me, eppure qualche gioco del genere non mi dispiace (ora sono su Monster Rancher Advance che è carino). Per la cronaca, chi mi ha venduto la cartuccia aveva quasi 900 ore di gioco!!!

      Ritornando in tema, è per questo che i Dragon Quest non mi attizzano. Fra l'altro provai il terzo per NES in occasione della MdT di Dicembre e... nulla da fare.

    • PukkaNaraku
      #10
      PukkaNaraku ha commentato
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      Originariamente inviato da musehead
      Eheh, e invece da gran curiosone del videogioco ho comprato non uno ma due giochi dei Pokemon: Pokemon Oro per Gameboy Color e lo Stadium per il N64. Il secondo è uno spin-off e fa veramente cac**e, mentre il primo devo dire che all'inizio mi annoiava e poi... mi ha fatto venir voglia di sciogliere la cartuccia con un accendino!

      Davvero non per me, eppure qualche gioco del genere non mi dispiace (ora sono su Monster Rancher Advance che è carino). Per la cronaca, chi mi ha venduto la cartuccia aveva quasi 900 ore di gioco!!!

      Ritornando in tema, è per questo che i Dragon Quest non mi attizzano. Fra l'altro provai il terzo per NES in occasione della MdT di Dicembre e... nulla da fare.
      E dire che il 3° è anche abbastanza amato tra quelli di vecchissima generazione (diciamo la prima trilogia)! Se ti capirà di provare il V (La Sposa del Destino, in italiano), sappi che è considerato da molti il migliore, per via anche di un impianto narrativo più solido e corposo (gameplay-wise, imho, il IX è il migliore di tutti)! Se nemmeno il V saprà far breccia...lascia perdere la saga semplicemente (non il genere, ripeto, i DQ anche tra gli jRpgisti più accaniti è odiato, c'è chi lo ama e c'è chi lo odia)!
      Anche per Pokémon il discorso è analogo, hai provato quello che dai fan è considerata la generazione migliore, quella di Oro-Argento...se non ti è piaciuta quella, dubito le altre ti possano piacere (anche se la 5°, Bianco e Nero per intenderci, è quella che preferisco)! Ad ogni modo, con "devi ancora vedere quella dei Pokémon allora", parlavo della recensione...è ancora più completa e dettagliata quella!!! XD
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