Settembre, 1998. Raccoon City, Midwest USA.
Leon Kennedy è un giovane poliziotto appena uscito dall’accademia al suo primo giorno di lavoro nella cittadina americana. Claire Redfield invece è in città alla ricerca di suo fratello Chris del quale non ha più notizie da mesi. Le loro vite si intrecceranno e non saranno più le stesse perché testimoni dell’ennesima pazzia della Umbrella.
Chi vi scrive non ha timori a ritenere che Residente Evil 2 sia il miglior capitolo della serie. Sarà per l’ambientazione più varia che spazia dai labirintici interni a lugubri esterni. Sarà la grande atmosfera di sgomento e apocalisse che permea fin dai primi istanti di gioco. Saranno le due storie parallele che hanno presentato al mondo due gran bei personaggi: l’iconico Leon e Claire la sorellina di Chris Redfield. Sarà per il suo gameplay granitico, supportato da altrettanta magnificenza grafica, che divertiva e affascinava il videogiocatore degli anni 90. Sarà anche che all’epoca Resident Evil 2 era tutto quello che si potesse desiderare del genere survival horror. Sarà quel che sarà, ma il gioco Capcom è stato uno di quei titoli che ho giocato e gustato come pochi del suo genere. Resterà nella storia come uno dei videogiochi più acclamati del tempo. Vi invito a leggere la bella recensione di Epikall scritta al tempo.
Ma perché parlare della versione N64? Perché entra di diritto nella storia delle “conversioni impossibili” come Tekken 3 per PSX o Street Fighter Alpha 2 per Super Nintendo. L’incredibile successo di Resident Evil 2 spinse la Capcom a tentare quello che sarebbe stato un vero e proprio miracolo: inserire ben due CD in una cartucciona di ben 512mbit, la più grande mai prodotta per la console Nintendo.
Quando all’epoca lessi la notizia su Mega Console mi sembrò il classico pesce d’aprile, la voce di corridoio assurda diffusa da qualche buontempone. Una volta confermata la notizia, però, iniziò a circolare tra gli addetti del settore, ma anche i vari possessori del Nintendo 64, un certo scetticismo misto a curiosità su come potesse entrare in una cartuccia un gioco del genere, ricco di filmati in CG, musica, doppiaggio, due personaggi con la propria storia, senza snaturarne l’atmosfera e la qualità generale. Si ipotizzava a tagli sui filmati o alle modalità come spesso accadeva nei titoli multipiattaforma dove gli onnipresenti FMV venivano tagliati sul N64. Ma non in Resident Evil 2. Capcom affida il lavoro agli Angel Studios, gente esperta che adesso è conosciuta come Rockstar San Diego e un certo Red Dead Redemption, che magicamente converte RE2 senza tagli, senza grossi compromessi e addirittura aggiungendo dei piccoli miglioramenti ed extra: i due DVD sono tutti li nella cartuccia. Il gioco è lo stesso, compreso di segreti!
Iniziamo con il dire che ovviamente Angel Studios per far entrare tutto l’ambaradan ha dovuto scendere a compromessi iniziando a comprimere all’inverosimile i FMV e gli effetti sonori, nonché a ridurre la nitidezza generale di tutto il comparto tecnico del titolo Capcom specie per i bellissimi fondali in 2D. Così se si confronta questa versione a quella originale si nota che i filmati sono più scuri, molto meno definiti, lo stesso dicasi per gli scenari bidimensionali e il look complessivo che appare più sporco e scuro, quasi patinato, un po’ come accadeva in Zelda Ocarina of Time quando si entrava in una stanza o nella piazza di Hyrule. Anche gli effetti sonori, specie il parlato, sono poco puliti e la mancanza del CD si sente. Ma considerando che si sta giocando uno dei migliori esponenti del genere su una console dove sembrava impossibile che questi potesse essere sviluppato mi sembra che il risultato finale vada ben oltre le più rosee aspettative.
Dove il Nintendone faceva valere la sua potenza era in tutti quei dettagli poligonali che componevano l’aspetto tecnico, partendo proprio da una maggiore qualità dei modelli poligonali dei protagonisti e comprimari, che anche grazie all’Expansion pack che aumenta la risoluzione in alcune zone del gioco, erano molto più tondi e dettagliati, senza il fastidioso aliasing. Forse anche troppo rispetto al background. Infatti l’abbassamento, per problemi di spazio, della qualità dei background e il maggior dettaglio dei personaggi non faceva altro che rendere ancora più evidente lo stacco tra le due tecnologie adottate. Quindi se su Playstation era tutto più omogeneo, su N64 si nota uno scollamento tra il personaggio e tutto ciò che lo circonda. Sembra quasi come se Leon o Claire camminassero tra sagome di scenari ben dipinti. Pro è che l’uso della cartuccia ha portato ad una diminuzione dei tempi di caricamento.
Altra particolarità di RE 2 per Nintendo 64 è la possibilità di utilizzare lo stick analogico che rende più agile il controllo del nostro alter ego. Altre differenze di rilievo sono l’inclusione in esclusiva per il N64 degli EX Files. 16 file aggiuntivi da trovare durante l’avventura che raccontano delle storie extra e che fanno da ponte tra gli eventi accaduti tra il primo RE e il secondo nonché introducono alcuni elementi della storia di RE3, Code Veronica e Resident Evil Zero (uscito poi in esclusiva su Gamecube, ma inizialmente previsto per N64) e che fa capire come la Capcom al tempo si stesse muovendo con Nintendo per raggiungere una serie di accordi che portarono poi sul Gamecube, in esclusiva per l’epoca, il remake del primo RE, Resident Evil Zero e il rivoluzionario quarto capitolo. Oltre agli EX Files segnalo anche che dopo aver finito l’avventura gli item come piantine o munizioni saranno piazzati in modo random e l’inutile possibilità di scegliere il colore del sangue tra vari disponibili… Sceglieremo sempre il rosso…
Alla fine PS1 o N64? Vince PS1 ai punti, ma la versione per il Nintendone non sfigura, anzi, con questa conversione Capcom ha reso disponibile uno dei suoi migliori giochi dell'epoca anche per i duri e puri fan Nintendo.
Resident Evil 2 - Nintendo 64
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- Pubblicato: 13-09-2017, 22:32
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Resident Evil 2
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Una curiosità: se non ricordo male la realizzazione di questa conversione ha visto all'opera anche un certo Chris Huelsbeck sul fronte musicale (alla voce "music conversion"). D'altra parte in Factor 5 il musicista tedesco si era fatto una certa esperienza nell'ottimizzazione dell'audio entro porzioni molto ristrette di memoria Una bellissima conversione impossibile quella di RE2 per N64, insomma, nel complesso così ben realizzata da far toccare con mano come fosse "meno impossibile" del previsto
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Queste conversioni ti fanno capire che le console non sempre vengono sempre sfruttate appieno, un po' per poco appeal storico e un po' per ostacoli tecnici (tipo quelle Sega). Tra l'altro, il fatto di usare lo stick analogico anticipa i capitoli successivi per Gamecube e i remix odierni della saga per le console di ultima generazione (RE e RE Zero). Lunga vita a RE 2 insomma!
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