Dire di aver giocato Dracula X fa effettivamente status, e scrivere di averlo amato più o meno alla follia è politicamente correttissimo. E, curiosamente per un gioco di vampiri con evidenti riferimenti sado-maso, ci assolve da una marea di peccati videoludici. Io stesso ne ho giocato e finito, sul mio adorato Turbo Duo, una copia di backup, con un senso di colpa in parte attenuato dalla scarsa reperibilità del gioco originale e, di conseguenza, dal suo prezzo più salato di una piadina salata. Dall'introduzione simil-animata con parlato in tedesco & sacrificio di vergine sull'altare, all'ambientazione particolarmente curata (i piccoli dettagli grafici generosamente elargiti da Konami, quella d.o.c. col vecchio logo rosso ed arancione, non si contano), Dracula X è, come una falange militare spartana, un gioco praticamente inattaccabile: giocabilità varia ed impegnativa quanto basta, evocative musiche goticheggianti, originali boss di fine livello ed una longevità adeguata sono gli ingredienti principali di questo ottimo frullatone giapponese, che su SNES e N64 non ha offerto ai palati più esigenti lo stesso, deciso, sapore. Solo Symphony of the Night, rigiocabile nella versione 2D/3D appena uscita su PSP, segna il ricongiungimento della serie con gli elevati standard di qualità iniziali: alle collaudate meccaniche platform si aggiunge infatti un'inedita gestione "RPG", che arricchisce (e, per alcuni, complica) il tradizionale gameplay, senza snaturarlo. Il dualismo e la tensione DRACULA/ALUCARD, il mondo tutt'attorno che brucia, le orde incessanti di pipistrelli ed un castello maledetto da esplorare in ogni recondito anfratto: questo gioco è forse una bizzarra commistione di luoghi comuni, ma mixati con quella ingenuità e quella purezza d'animo che solo le software house con gli occhi a mandorla dimostrano tuttora di possedere (Valkyrie Profile, per citare un esempio). Il collante, l'impalcatura sulla quale poggia questo teatrino degli orrori, è la percezione del fine, il presagio, il senso della missione, del traguardo e della sfida che solo i giochi davvero riusciti sanno infondere nel giocatore: quel senso etico che ci fa accendere la console perchè quel mondo dobbiamo salvarlo, e quel mistero dobbiamo risolverlo, per restituire alla notte eterna di Dracula X una fioca speranza di redenzione.