Recensione Blades of Vengeance
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Intro:
Negli anni 90 gli hack'n'slash andavano molto di moda, grazie anche a un certo Golden Axe che è considerato padre di questo genere. Che cosa succede però quando un hack’n' slash incontra un platform? Blades of Vengeance! Questo è stato rilasciato nel 1993 dall’Electronic Arts ed è un’esclusiva Sega Megadrive/Genesis.

Il gioco:
Un guerriero, un mago e un’amazzone devono liberare il reame da una strega malvagia di nome Manax e dovremo farci strada attraverso 8 livelli, uccidendo i vari avversari. Tutto qui, una trama piuttosto semplice e banale già vista in altri titoli. Graficamente il gioco si presenta bene, gli sprite dei personaggi sono ben definiti, le animazioni sono molto buone, non ci sono rallentamenti tuttavia, gli scenari sono un po' monotoni e l'uso dei colori appare talvolta poco ispirato anche se provvisti di parallasse e quindi per nulla piatti. A parte questo piccolo difetto il comparto grafico risulta essere solido. Purtroppo però, il sonoro non è altrettanto valido, se le musiche pur essendo ripetitive, si adattano bene all’atmosfera non si può dire stessa cosa sugli effetti che fanno sentire il ”gracchiare” del Megadrive. Nonostante ciò l’aspetto sonoro si rivela essere comunque discreto.
Per quanto riguarda il gameplay, Super Mario incontra Golden Axe? In parte sì! Il problema è che a questo gioco manca la classe che posseggono i due titoli nipponici ma, quindi la giocabilità è negativa? Assolutamente no! Anzi, è la parte migliore di tutto il gioco in quanto avremo un inventario che potremo chiamare con il tasto Start ma attenzione nell' utilizzare i vari strumenti ci vorrà anche un pizzico di strategia per superare le varie situazioni che dovremo affrontare. Il nostro alter-ego potrà anche parare i colpi premendo il tasto freccia in giù. Parliamo anche dei personaggi come nell' ottimo gioco Sega anche in Blades of Vengeance i tre protagonisti avranno abilità differenti tra loro: il barbaro sarà molto forte negli attacchi fisici ma più lento rispetto agli altri due, l' amazzone è più equilibrata e compensa la non elevata forza con una grande velocità, il mago tra i tre è fisicamente il più debole ma è l'unico in grado di compiere attacchi a lunga distanza. Tra un livello e un altro ci saranno dei negozi che ci venderanno armi e armature varie rendendo più forte il nostro personaggio come in un rpg. Generalmente i controlli si comportano bene rispondendo un po' imprecisamente quando dobbiamo voltarci ma non è nulla di grave. Che cosa dire della longevità? 8 livelli non sembrano tantissimi ma, sono molto vasti e pieni di segreti da scoprire. Tuttavia gli scenari sono anche abbastanza difficili come gli scontri presenti con i boss di fine stage. Qui è presente però un difetto per nulla trascurabile, la mancanza di una qualunque forma di salvataggio. Vorrei ricordare che il gioco è uscito nel 1993 e tanti titoli dello stesso genere possedevano almeno un sistema di password per salvare il gioco e inoltre mancano pure i continue. Questo vuol dire che se moriremo, dovremo ricominciare il videogame tutto da capo, davvero frustrante! Considerando che il titolo EA è molto lungo, questa mancanza è davvero imperdonabile.
In definitiva Blades of Vengeance è un platform molto valido con vari elementi pescati da altri generi che merita comunque di essere recuperato e provato almeno una volta.

Commento finale: Il titolo Beam si rivela essere una mezza occasione sprecata per colpa della mancanza incomprensibile di una qualunque forma di salvataggio e per delle imprecisioni presenti nella realizzazione tecnica compensata comunque da una giocabilità, molto varia. Per il resto è comunque un buon gioco da provare, specie per chi ama il genere fantasy. Ciò non toglie comunque, che Blades of Vengeance poteva essere un capolavoro!

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Informazioni:
Sistema:Megadrive
Anno:1993
Sviluppatore:Beam Software
Casa:Electronic Arts
Genere:Hack'n'slash/platform