E' stata la scheggia impazzita dell'ultima generazione di console, l'unica compagnia a scommettere sulle novità e non sulla potenza, ottenendo un successo planetario e distaccando significativamente le rivali in campo home e handheld. Nel 2011, però, un capitombolo da un miliardo di euro.

Era facile scommettere sul calo della Wii, dato che il mancato supporto all'HD e un hardware legato a doppio filo col GameCube del 2001 non potevano che mostrare la corda in anticipo rispetto a PS3 e X360. La domanda, diceva Lubrano, sorge spontanea: era proprio necessario puntare così poco sui nuovi giochi? Una chiusura di carriera così povera, con tutto il rispetto per Zelda, si poteva certamente evitare.

Molto più inatteso è stato il lancio fallimentare del 3DS, mandato sul mercato senza giochi, senza shop online e con scelte di design piuttosto confuse che hanno portato ad aggiustamenti ancora più imbarazzanti, tra taglio di prezzo e secondo stick analogico "ad incastro". Le cose sono recentemente migliorate, ma rimangono lontane dalle speranze Nintendo, che con gli imminenti Mario potrebbe metterci una pezza definitiva.

Si parlava di soldi, però, e la perdita di quasi un miliardo di dollari deriva dal fatto che la Wii costa sempre meno e frutta sempre meno soldi al pezzo, per non parlare del 3DS che dopo il forte sconto non garantisce guadagni immediati. Quelli dovrebbero portarli le vendite dei giochi.

Allo stato attuale delle cose, purtroppo, la Wii riesce a piazzare il 30% in meno di giochi delle rivali, che sarebbero ancora meno sottraendo quelli forniti nei numerosissimi bundle, senza contare che hanno anche un costo medio inferiore.

L'ammanco economico peggiore, a sorpresa, arriva proprio dal mercato portatile, da sempre cassaforte della compagnia nipponica anche nei tempi più bui. Il DS, che fino al 2010 dominava il mercato con cifre assurde, oggi rappresenta appena il 10% della vendita totale di giochi, ma è ancora più imbarazzante il risultato del suo successore, dato che se il 3DS sta riuscendo a piazzare nuove unità di sicuro va malissimo con i giochi: vale solo il 3% del mercato!!! Per darvi un'idea, la PSP, ormai abbandonata da quasi tutti gli sviluppatori se non nel territorio giapponese, arriva al 5%.

Ora, tutto sta nel vedere se il trend sarà invertibile. Fuori dubbio che Zelda, Mario Kart 7 e Super Mario Land 3D aiuteranno molto nel breve termine, ma la Nintendo deve fare i conti anche con un pubblico "storico" deluso dalle politiche recenti e da quello "casual" appena acquisito che già sta traghettando verso smartphone e browser game. La Wii-U è lontana almeno 9 mesi, mentre il 3DS dovrà fare i conti con la Vita che pure non avrà vita facile. Sarà dura.