Recensione Castlevania II
309loc.jpg
Intro:
Non è passato nemmeno un anno dall’uscita di Castlevania, che in Giappone arriva già il suo seguito (mentre noi poveri europei dovremo aspettare il dicembre 1988 per mettere le mani sul primo capitolo della serie). Il primo Castlevania è stato un grandissimo successo sia di pubblico sia di critica e anche a me è piaciuto davvero tanto. Eppure questo secondo episodio farà un taglio netto col passato, scontentando tanti fan dell’originale ma accolto anche critiche molto positive. Se volete sapere, la mia opinione vi basterà continuare a leggere la recensione di questo secondo discusso capitolo. Questo gioco controverso l’ho voluto recensire in modo diverso.

Trama:
Sono passati sette anni da quando Simon Belmont ha sconfitto Dracula, un bel giorno il nostro Simon va a visitare il cimitero di famiglia, a un certo punto incontra una ragazza che gli rivela la maledizione che il vampiro gli ha inflitto e per non rimarrà molto tempo per vivere. L'unico modo per sconfiggere il sortilegio è di recuperare le cinque parti del corpo del Conte e farlo resuscitare presso le rovine del suo castello. Una trama molto complessa e articolata che avrà anche tre finali che non voglio ovviamente rivelarvi.

5 punti per odiare Castlevania II: Simon's Quest.
I cuori:
Di solito dovrebbero indicare la vita del nostro personaggio ma in Castlevania no. Stavolta saranno i nostri soldi, visto che li spenderemo per comprare armi, fruste, cristalli ecc.. il problema però è che una volta finite le vite, il nostro contatore di cuori si azzera rendendo l'esperienza di gioco molto frustrante. Bisogna inoltre non dimenticare che gli oggetti da acquistare saranno molto costosi. I cuori serviranno anche per far aumentare la nostra esperienza, così il nostro protagonista sale di livello e aumenta la propria vita.

I passanti:
Parlare con loro sarà il più delle volte, inutile. I cittadini ci forniranno indizi assurdi che spesso invece di aiutarci, ci porteranno fuori aumentando così la confusione di questo titolo. Anche le case sono ben nascoste e per entrare in esse dovremo soddisfare condizioni a volte davvero assurde. Fortunatamente esistono i traghettatori che ci trasporteranno in luoghi diversi.

I boss:
Sono solo tre e non sono nemmeno troppo difficili da battere se saprete come affrontarli. Non sono presenti in tutti i dungeon che percorreremo e devo dire che quest’aspetto del gioco l’ho trovato davvero assurdo. I boss una volta sconfitti rilasceranno un' arma utile per il proseguo dell' avventura. Purtroppo è tutto qua e non otterremo una sfera da raccogliere (spiegherò meglio nel punto: Cosa diavolo sta succedendo).

Livello finale:
Direi che ogni giocatore si aspetterebbe un livello finale pieno di trappole e pericoli vari. In Simon's Quest tutto ciò non succede, noi vagheremo per le rovine del castello distruggendo i blocchi di pietra e basta. Nessuno tenterà di ostacolarci e affrontare Dracula non sarà per nulla difficile se scoprirete il modo migliore per sconfiggerlo.

Cosa diavolo sta succedendo:
Castlevania II: Simon's Quest è un titolo molto vario ma anche troppo confusionario. E' vero che nel 1987 non esistevano videogiochi che avessero un tutorial, ma questi erano semplici da capire. Non potremo toccare le sfere di cristallo bensì dovremo lanciare contro di loro un arpione e se sbagliamo, mira ci toccherà tornare a recuperarlo. Ci sono dei libri che ci spiegheranno dei trucchi per giocare al titolo Konami ma non li possiamo portare con noi e se non riusciremo a leggere bene il messaggio, non potremo rileggerlo. Altri difetti che mi hanno fatto imbestialire sono le piattaforme fluttuanti che possono trasportare Simon su o giù inavvertitamente e per non parlare della disposizione dei nemici che sono sempre in posti molto scomodi, per esempio se io devo saltare da una piattaforma all’altra e vengo per sbaglio colpito da un nemico, mi va bene se riesco a tornare alla piattaforma precedente altrimenti, posso cadere nell’acqua e perdere una vita e vi assicuro che è molto frustrante. Ripeto ancora una volta che il gioco è troppo caotico anche per i punti presenti sopra, insomma non tutti hanno tempo e pazienza per affrontare un livello più volte e tante cose del gioco non le ho capite tanto che più volte mi è scappato un “Che diavolo sta succedendo?”

5 punti per amare Castlevania II: Simon's Quest
Scelta delle armi:
Se nel precedente episodio (e anche negli altri che verranno a seguire) potevamo portarci appresso una sola arma da lancio, in Simon's Quest invece le potremo possedere tutte e sceglierne una. Non è finita qui però, potremo lanciare tutte le volte che vorremo la nostra arma senza sprecare i cuori (la loro utilità l’ho spiegata nel punto “I cuori”).

Giorno e notte:
Questa è stata un’idea davvero innovativa e non è solo estetica. I seguaci del Conte saranno più difficili da sconfiggere se li incontreremo di notte. Anche le città cambieranno con il giorno i negozi saranno aperti e potremo parlare con le persone, di notte invece ci attaccheranno dei demoni e non potremo entrare da nessuna parte. Alcune situazioni si possono affrontare solo di notte. Eppure tutto ciò presenta un difetto: è troppo invadente. Nel senso che accade troppo spesso l’alternarsi tra il giorno e la notte, altra piccola precisazione da fare il gioco deve caricare queste due fasi togliendo in parte il fascino di questa novità.

Elementi Rpg:
Castlevania II differisce molto dal predecessore, i livelli non sono più lineari ma molto più vasti, non ci sono solo mostri da battere o piattaforme da saltare ma anche personaggi con cui interagire, i cuori faranno crescere il nostro Simon che può rafforzarsi. Questi elementi saranno addottati solamente da Castlevania: Symphony of the Night considerato uno dei punti di svolta della serie oltre ad essere un capolavoro per la Play Station e per il Sega Saturn (uscito solo nel Sol Levante).

E' pur sempre Castlevania:
Sì i punti di forza del capitolo precedente non sono stati tutti modificati, il comparto tecnico è sempre di livello molto elevato per l’epoca. Per quanto riguarda la grafica, sono stati aggiunti diversi colori a schermo, i paesaggi e i personaggi sono più dettagliati ma il motore grafico soffre di qualche piccolo rallentamento, nulla di grave però. Per le musiche sono fatte davvero bene, anche se non sono epiche come nel primo episodio il compositore infatti, è Kenichi Matsubara e non più Kinuyo Yamashita (che ha composto tra l'altro “Vampire Killer”). Anche gli fx non sono tanti ma sono a posto.

Taglio col passato:
Come già spiegato nei punti precedenti, Castlevania II: Simon's Quest rappresenta un taglio netto rispetto al primo episodio con l’aggiunta di elementi rpg che rendono il titolo Konami molto più avventuroso. La longevità è aumentata moltissimo ma Simon’s Quest ha una difficoltà molto severa, a tratti da fuori di testa. L’atmosfera rimane comunque ottima e alcuni degli elementi positivi sono rimasti. I programmatori hanno avuto davvero un gran coraggio a cambiare una formula comunque vincente.


Commento finale:
Castlevania II: Simon's Quest è un gioco che non conosce mezze misure; può essere amato o odiato. Per questo io consiglio almeno di provare il titolo Konami ma vi avverto, dovrete armarvi di tanta pazienza e tenacia per finire questo titolo controverso. Anche se personalmente, a dire la verità questo gioco mi ha un po' deluso per delle aggiunte che potevano essere implementate meglio ma che sono tuttavia, ottime idee. Diciamo che questo secondo episodio si piazza dietro al primo e al terzo usciti per NES, nonostante non mi sia dispiaciuto.
castlevania2.jpg castlevania_ii_simons_quest_profilelarge.jpg

gfs_46888_2_12.jpg castlevania2_1.jpg
Informazioni:
Sistema:NES
Anno:1987
Sviluppatore:Konami
Casa:Konami
Genere:Action/Platform