Recensione Aztec Adventure: The Golden Road to Paradise
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Intro:
Nel 1988 sul Sega Master System uscì un titolo che ricordava per certi versi una caccia al tesoro, dall’aspetto infantile con un pizzico di avventura all'epoca della sua uscita fu aspramente criticato, ed è giusto riscoprire questo buon gioco ignorato, Aztec Adventure: The Golden Road to Paradise (uscito nel 1987 in Giappone con il nome di Nazca '88).

Il gioco:
La trama di Aztec Adventure è molto semplice controlleremo un bambino, chiamato Niño che deve attraversare diversi scenari per trovare un tesoro (di cui il finale che ovviamente non rivelo, ci spiegherà meglio di cosa si tratta) e fare attenzione ai diversi ostacoli che troveremo nel gioco.
La grafica del titolo Sega è realizzata molto bene, è molto colorata e mette un’atmosfera d’allegria. Non ci sono rallentamenti o bug da segnalare.
Insomma sembrerà di giocare a un cartone giapponese interattivo.
Anche il comparto sonoro nel complesso è molto curato, con musiche molto orecchiabili e che non saranno mai fuori luogo accompagnati da effetti nella norma.
Il gioco è un rpg con elementi d’azione, molto simile ai vari Zelda. Aztec Adventure presenta una particolarità molto gradevole, potremo reclutare dei soldati che combattano a nostro fianco, inviando loro dei sacchi pieni di monete, se non lo faremo, saranno nostri nemici e ci attaccheranno. I mercenari sono animali antropomorfi e sono papere, gatti e cani tuttavia, presentano un’intelligenza artificiale piuttosto bassa. Infatti, spesso tenderanno a lasciarsi colpire dalle varie trappole o a incastrarsi negli elementi dello scenario, un piccolo difetto che può essere corretto grazie anche all’abilità del giocatore. Anche il bestiario che incontreremo nei 10 livelli sarà molto vario e comprende anche lumache senza guscio, tartarughe corazzate, guerrieri maya che scagliano contro le loro lance ecc... anche le ambientazioni che dovremo percorrere saranno molto varie come foreste, deserti, grotte ecc... ma le differenze tra gli scenari non saranno solo estetiche. Ebbene sì ognuno di essi presenterà delle trappole e dei determinati avversari da sconfiggere, una volta uccisi si aprirà una porta che ci condurrà al dungeon successivo. Avremo a disposizione però, anche delle armi secondarie oltre alla nostra fida spada come bombe, lance e vari elementi utili per ogni stage che percorreremo. Il gioco purtroppo, non è molto lungo per essere un rpg, 30 minuti possono bastare per un giocatore esperto. Nonostante il primo livello sia facile, il titolo Sega è dotato di una difficoltà discretamente elevata, in particolar modo negli stage più avanzati si farà sentire.

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PS:In questa review collaboro con Robbey, che ringrazio per aver voluto recensire questo gioco insieme a me.



Commento finale:
Nonostante l’aspetto infantile, Aztec Adventure come rpg sa farsi rispettare, è vero somiglia molto a Zelda ma possiede comunque un asso nella manica: la possibilità di reclutare altri soldati. Il sottovalutato titolo Sega si rivela essere una buona risposta a The Legend of Zelda uscito l’anno prima (anche se quest'ultimo è sicuramente migliore). Gli amanti dei rpg con elementi d’azione devono almeno provarlo.