Personalmente vedo la Sega come un cavaliere solitario, un ronin che non segue nessuno tranne che se stesso, consapevole delle avversità che comporterà questa sua scelta di vita, che preferisce sbattere la testa in continuazione contro lo stesso muro sperando di sfondarlo piuttosto che aprire comodamente la porta dal lato opposto, quella via di comodità che garantisce un miraggio per i fan ed un ottimo profitto garantito da produzioni che possono accontentare tutti.
Sega va contro la corrente del fiume, Sega è la via oscura che se ne frega dei benpensanti e delle famiglie, Sega è una via tortuosa che ricercava la perfezione bidimensionale evitando di sbatterti in faccia un ammasso di poligoni che ingannavano l'occhio ed appiattivano la mente, Sega è la ricerca dell'eccentrico, del particolare, di quel tocco nipponico spudorato che ti avvolge completamente in un turbine di emozioni.
Sega è un viaggio a cavallo di un drago alato attraverso lande desolate, Sega è una folle, spensierata corsa in auto con il vento nei capelli e l' odore di salsedine, è l'estate anni '80, è una musica ribelle "che ti vibra nelle ossa, che ti entra nella pelle"; Sega è un volo in un sogno, il sapore di mille battaglie in mille possibili mondi, un mix sperimentale di generi, un gioiello prezioso che pochi si possono permettere, è un marchio a fuoco, il coraggio di perseguire obiettivi impossibili, è utopia.

Un piccolo omaggio all'unica grande S, che nonostante i tanti dolori resta sempre grande.
Forza Sega continua a combattere, siamo con te!