Rise to Honour
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Gamewood:
Cinema, musica e videogiochi, tante volte questi tre mondi si sono incrociati. Spesso hanno portato a fallimenti colossali ma a volte hanno portato anche a qualcosa di buono e interessante. Talvolta anche attori e registi si avvicinano affascinati al mondo videoludico. Prendiamo il caso di Jackie Chan: è stato protagonista di diversi videogames: Jackie Chan's Action Kung Fu uscito tra il 1990 e il 1991 su NES e PC Engine, Jackie Chan's Stunt Master che venne pubblicato nel 2000 dalla defunta Midway su PS1 e Jackie Chan Adventures, tie-in basato sull' omonima serie TV, uscito con 2 titoli molto diversi tra loro; il gioco per GBA del 2001 era un side-scroller simile a Double Dragon, quello per PS2 uscito nel 2004 era invece un action adventure prodotto dalla Sony stessa. Nello stesso anno però, anche un altro attore decise di prestarsi in carne e ossa per un titolo che non è affatto il solito tie-in, ma con una storia completamente originale. Così un altro attore molto esperto di arti marziali, Jet Li decise di diventare protagonista di un videogioco che forse è stato dimenticato troppo presto.

Così hollywoodiano, così retrò:
Jet Li interpreta Kit Yun, un poliziotto infiltrato che fa da guardia del corpo di boss Chiang, un malavitoso amico di suo padre. Quest'ultimo è padre della migliore amica di Kit, Michelle. La trama raccontata così può sembrare semplice ma in realtà, è complessa e articolata, solo che non voglio raccontarvela tutta per non rovinarvi la sorpresa. La grafica del gioco Sony non è fatta male, anche se abbiamo personaggi un pochino spigolosi e alcuni tra quelli secondari sono anonimi e tendono a ripetersi troppo spesso. Buone le ambientazioni che sono ben caratterizzate e discretamente interattive, splendide invece le animazioni che sono impeccabili nella fluidità e vedere il nostro Jet muoversi, è una vera e propria gioia per gli occhi. Per i movimenti dei nostri avatar è stata utilizzata la tecnica del motion capture e le coreografie sono state dirette da Corey Yun, quindi non c'è da stupirsi per la spettacolarità dei combattimenti.
Sul sonoro, i vari rumori sono validi e ben integrati nel contesto del gioco ma, a far la parte del leone ci sono una colonna sonora veramente molto valida, con musiche che non stonano mai nell' atmosfera cupa e poliziesca del titolo Sony e un doppiaggio di ottimo livello. Sulla giocabilità, abbiamo tra le mani un picchiaduro tridimensionale, in cui potremo eseguire uno svariato numero di mosse di arti marziali con la sola pressione della levetta analogica destra. Con l’altro stick ci muoveremo negli ambienti, con R1 compiremo diverse azioni (raccogli oggetto, apri porta ecc...) e premendo assieme alla levetta analogica sinistra e il tasto L1 potremo eseguire una contromossa. Tuttavia, il gioco si suddivide in sezioni sparatutto in cui, impugniamo due pistole e spariamo a tutto ciò che si muove e ogni tanto potremo eseguire delle mosse in bullet time come in Max Payne, in altri momenti dovremo scappare dal cattivone di turno premendo il tasto giusto al momento giusto, come in un qualunque laser game e per finire ci saranno delle sezioni stealth, in cui il nostro agente simula i vari Sam Fisher e Solid Snake. Inutile che le parti migliori sono quelle a picchiaduro a scorrimento, mentre sono noiose e ripetitive le parti in cui Kit dovrà muoversi silenziosamente, le altre due fasi invece pur non essendo eccezionali, mi hanno comunque divertito. L’intelligenza artificiale dei nemici, diciamo che nei primi livelli è molto scarsa ma avanzando nel corso dell’avventura diventeranno più svegli, anche se rispetteranno spesso il solito cliché dei film d’azione ovvero, possono essere anche in 100, ma attaccheranno sempre uno per volta. Questo però, vale solo nelle lotte corpo a corpo, perché nelle sparatorie e al buio, gli avversari si avvicineranno a noi in stile kamikaze oppure si faranno sorprendere facilmente. Il gioco non è particolarmente lungo, anche se ci sono degli extra carini da sbloccare, e non invoglierà a rigiocarlo subito tuttavia, è abbastanza vario per il suo genere d’appartenenza. Inoltre la difficoltà è molto elevata e portarlo a termine non sarà per niente facile. Peccato che non sia stato curato a sufficienza sotto alcuni aspetti, altrimenti Rise to Honour sarebbe diventato una pietra miliare per la PS2.

Vi presento Jet Li:
Jet Li è nato a Pechino il 26 aprile 1963. A 11 anni si esibì davanti alla Casa Bianca, come atleta di Wushu (arti marziali cinesi), di cui è un eccellente esponente. Debuttò al cinema nel 1979, il film si chiamava Shaolin Temple ed ebbe un tale successo da produrre due seguiti. Tuttavia il giovane Li dovette fare molta gavetta ma è nel 1991 che ebbe la sua consacrazione, col film Once upon time in China che ebbe anche esso due seguiti. Così nel 1998, debuttò a Hollywood nel ruolo del cattivo in Arma Letale 4 e da lì in poi recitò in altri successi come: Romeo deve morire, Kiss of the Dragon, Amici x la morte, Danny the Dog, La Mummia – la tomba dell’imperatore dragone e ne I mercenari (The Expandables) con Sylvester Stallone.

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Commento finale:
Sia che amiate Jet Li o abbiate speso un bel po' di gettoni in sala giochi con i vari beat'em'up, Rise to Honour è un titolo imperdibile, se fate parte di almeno una di queste due categorie. Peccato che il titolo Sony non sia esente da difetti e sia ben lontano dallo status di capolavoro, infatti, un po' di cura in più nelle sezioni stealth e sparatutto, non avrebbe per nulla guastato.

Informazioni:
Sistema: Play Station 2
Anno: 2004
Sviluppatore: Sony
Casa: Sony
Genere: Beat'em'up a scorrimento