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La telecamera di Cloverfield (2008)

Avete mai avuto una telecamera, pagandola cara e in grado di diventare obsoleta il mese successivo?
Io si e le problematiche che affliggono questi dispositivi sono sempre le stesse da anni, abbiamo a disposizione un piccolo studio cinematografico dalle grandi limitazioni; la durata della batteria, la delicatezza e la lunghezza dei filmati. Ultimamente questo ultimo ostacolo viene in parte arginato grazie ai gigabyte di memoria disponibili e a un prezzo accessibile, anche se non saranno mai sufficienti per riprendere le nostre avventure o semplici boiate.
Nel film Cloverfield possiamo osservare con i nostri occhi di nerd incuriositi, un'intera invasione aliena della durata di ottantacinque minuti scarsi filmata in tempo reale da un ragazzo, in compagnia degli amici, in fuga da New York. Realizzato con un stile simile a quello di Blair Witch Project e Rec, consiglio la visione della pellicola a chi non l'ha ancora vista, poi se non vi piace, potreste almeno condividere la mia idea sull'oggetto trattato in questo blog.
Un documento di evidente importanza non tanto per l'enorme creatura e la sua ferocia contro la città che supera quella del Godzilla di Hemmerich, ma l'incredibile durabilità e resistenza della telecamera utilizzata per immortalare questo evento.
Nonostante venga sbatacchiata, urtata, frustata, bagnata, sottoposta a ogni genere di scossa e incidente (non si rompe neanche in seguito alla caduta da un elicottero), la cinepresa continua a funzionare stoicamente e riprendere senza nessun tipo problema tecnico e con un immagine sempre chiara, perfetta e in alta definizione. Visione notturna e luce secondaria di estrema potenza (utilizzata nella scena della metropolitana) non riescono a scaricare la batteria interna di questo incredibile gioiello tecnologico. Già è difficile possedere una telecamera in grado di resistere anche solo a un compleanno, figuriamoci una in grado di sopportare un'invasione di un mostro gigante.
Una considerazione va anche al finale del film, (Spoiler, Fuggite sciocchi!), la coppia sopravvissuta alla rocambolesca fuga si rifugia sotto un ponte e in un momento di pura drammaticità, registrano qualche frase sdolcinata quindi l'invincibile mostro, preso dall'ennesimo raptus di ferocia, fa crollare tutta la struttura addosso ai due, seppellendo il tutto, la telecamera continua a riprendere un ammazzo di sabbia e rocce quindi, finalmente, smette di funzionare. In ogni caso, se seguiamo la logica attorno al film, dalla sua carcassa indistruttibile riescono a prelevare il nastro che rimane illeso e leggibile, come appena uscito dalla fabbrica.
Chi non vorrebbe una telecamera cosi?