Il punto di svolta
Angry Birds arrivò su iPhone alla fine del 2009, ben 2 anni fa, e divento praticamente subito una hit! Sembrava di essere tornati indietro di oltre 10 anni, quando ben altri animali (i vermi di Worms) conquistavano altre piattaforme videoludiche! Il concept alla base di Angry Birds era piuttosto semplice, e forse fu questo uno dei fattori che contribuirono all'enorme successo (oltre 200 milioni di download ad oggi). Successo che portò AB anche su PSP un anno dopo, scaricabile dal Playstation Network, ed in seguito ovviamente anche su Nintendo DS.
Dopo AB, la hit di maggiore successo in ambito smartphone fu indubbiamente Plants vs Zombies, un gioco che di fatto definì il genere strategico denominato "tower defense" (che già esisteva precedentemente, ma godeva di un seguito moderato. PvsZ riscosse un successo immediato, grazie al suo gameplay semplice ed intuitivo. Il fatto poi che su smartphone e tablet tutte le azioni fossero a portata di "dito" (un solo dito, tra l'altro), lo rendeva di fatto un passatempo perfetto! Stranamente PvsZ non ha ancora visto un seguito (ma in compenso un sacco di cloni, davvero tanti!), mentre AB ha conosciuto varie espansioni (la più recente quella denominata "Space", ambientata, giustamente, nello spazio!).
Altra grande hit, stavolta esclusiva iOS, è stata Infinity Blade, realizzata da Chair Entertainment ed Epic Games utilizzando il mirabolante Unreal
Engine 3 (dimostrando la versabilità del motore grafico da un lato, e la potenza dei
terminali Apple dall'altro!). Dal punto di vista della giocabilità IB non offre grandi
possibilità di movimento o azione, ma al giocatore viene offerta solo la possibilità di
menare fendenti, pararli, schivare e così via! L'aspetto più interessante del gioco è che ancora una volta i controlli sono stati pensati per un dispositivo con schermo touch (non necessariamente multi-touch, a dir la verità), e quindi perfetti per tutti i dispositivi attuali. Se Infinity Blade mostrava visivamente di che stoffa erano fatti (o potevano essere fatti) i giochi per smartphone, nel frattempo altri giochi si ponevano problemi maggiori per quanto riguarda i controlli. E' un pò difficile scoprire chi sia stato il primo ad introdurre i controlli virtuali su schermo multi-touch, ma di sicuro è quasi certo che i primi giochi con virtual-pad furono giochi con grafica 2D! Giochi come Age of Zombies, realizzato da Halfbrick Studios (già noto per Fruit Ninja), in cui si utilizzano due stick "analogici" virtuali, quello a sinistra per muovere Barry Steakfries (il nostro eroe digitale) e quello destro per sparare agli zombie! In seguito ovviamente i controlli virtuali furono applicati con un certo grado di successo anche a giochi 3D: buoni esempi si possono ritrovare in Shadowgun (giocato su tablet è praticamente perfetto), Dead Space (la versione mobile dell'omonimo gioco EA, che presenta controlli davvero ben realizzati), la maggior parte dei giochi 3D Gameloft, Destroy Gunners (un Mechwarrior made in Japan, praticamente perfetto, e pure difficile!), Samurai II - Vengeance (realizzato dagli stessi sviluppatori di Shadowgun, tra l'altro), dimostrando quindi che è possibile videogiocare "seriamente" anche su smartphone e tablet!
Venendo meno la tastiera ed altri dispositivi di input, le soluzioni software adottate hanno permesso di estendere la gamma di giochi disponibili per smartphone multi-touch, ed anche se non sempre perfette o eleganti quantomeno funzionavano egregiamente (seppure in tempi più recenti si stanno riaffacciando pad universali bluetooth per smartphone e tablet, segno che i controlli touch sono buoni, ma i controlli fisici sono MEGLIO!)

La convergenza videoludica
Verso la fine del 2010, giravano voci sul fatto che la PSP-2 (oggi PS VITA, come sappiamo) sarebbe stata non solo una console portatile, ma anche uno smartphone, realizzando di fatto (almeno in teoria) quella convergenza multimediale che non era riuscita a Nokia con il suo N-Gage! La verità si palesò alcuni mesi più tardi: l'Xperia Play non era il successore della PSP, ma un ibrido console portatile/smartphone realizzato dall'ormai scomparso binomio Sony-Ericsson. Uno smartphone orientato al gaming, basato su Android (scelta abbastanza scontata), ma con alcuni difetti fatali, in primis il prezzo quasi 600 euro al lancio, senza contare la mancanza di esclusive degne di questo nome (a parte un paio di titoli), e la notizia, appunto, che il vero erede della PSP era in dirittura d'arrivo, verso la fine del 2011, a circa metà del prezzo (pur avendo un hardware molto più prestante). L'impressione è che se l'Xperia Play fosse stata venduta ad un prezzo lancio di massimo 400 euro, le vendite avrebbero potuto essere decisamente più elevate! C'è da dire che quantomeno questo smartphone è comunque apprezzato dai suoi proprietari per essere adatto ad ospitare emulatori delle vecchie console (cosa da non sottovalutare), riuscendo ad emulare in maniera piuttosto decente anche il Nintendo 64 (che notoriamente è piuttosto avido di risorse). Ad ogni modo, adesso che Sony si è pappata la divisione telefonica di Ericsson (a suon di miliardi), il futuro dell'Xperia Play è quantomeno incerto (difficilmente Sony produrrebbe un Xperia Play 2 che faccia da concorrente alla sua PS Vita...o no?).
La lista dei giochi attualmente ottimizzati per i controlli dell'Xperia Play conta attualmente più di 300 elementi, un numero, per certi versi, non troppo esaltante, e, considerando che non sono propriamente tutti titoli "TRIPLE A" (sostanzialmente sarebbe assurdo anche solo pensarlo), i giochi veramente validi si riducono a poche decine. Da questo punto di vista, tuttavia, l'Xperia Play è riuscita comunque a fare meglio del suo antenato diretto, il Nokia Ngage (ferma a meno di 60 giochi rilasciati e 14 sviluppati ma mai approdati alla vendita), ma decisamente molto meno di quello che sperava la joint venture Sony-Ericsson!

Considerazioni conclusive
Se dunque la convergenza videoludica non è ancora realtà (ma in futuro potrebbe anche diventarla, se Sony o Nintendo decidessero di realizzare la loro prossima console portatile dotata di funzionalità telefoniche, eventualità non da scartare), una sola cosa è certa: l'app store di Apple trabocca di giochi (non tutti di eccelsa qualità, è vero, ma vi sono alcune punte di qualità non da sottovalutare), così come, in maniera minore, il Google Play Market, segno che, dopotutto, c'è domanda per giocare su smartphone e tablet, altrimenti non ci sarebbe altrettanta offerta! Considerando inoltre che grandi nomi quali Electronic Arts, Sega, Capcom, Snk Playmore ed altri hanno dimostrato e stanno dimostrando interesse per questo mercato in espansione continua, direi dunque che il futuro del mobile gaming si prospetta roseo e fiorente. Ciò che è difficile a dirsi per ora è se il mobile gaming sarà in grado di soppiantare del tutto le console portatili, oppure ci sarà una lunga convivenza ancora per qualche decennio, fino a quando il mercato non decreterà l'effettivo pensionamento delle console dedicate, in favore di dispositivi multi-uso (di smartphone che all'occorrenza erano in grado, collegati ad un monitor, di passare ad una modalità desktop, si sono già visti alcuni esemplari, ed in futuro non è scontato che tutti noi avremo un pc in tasca, anche considerando i nuovi modelli in uscita al momento, quad core adesso, e chissà quanti core in futuro). La verità è che in meno di 5 anni Apple prima, e Google poi, con Android, hanno cambiato le carte in tavola.
Ed il futuro? È tutto ancora da scruvere, ma una cosa è certa: che sia Angry Birds, Cut the Rope, Mass Effect Infiltrator, Shadowgun, Fifa, Pes, Sonic o qualsiasi altro titolo vi venga in mente, i possessori di smarphone e tablet hanno dimostrato di voler giocare sui loro dispositivi, e se una volta il massimo a cui si poteva aspirare era tetris o snake, adesso le cose sono molto cambiate! Diciamoci la verità, un gioco del genere, con questa grafica si potrebbe mai vedere su un DS?