"I limiti sono fatti per essere superati!" (Iron Man)

Questa citazione cinematografica si adatta perfettamente alla situazione che molti sviluppatori si sono trovati ad affrontare avendo di fronte un Atari ST.

Uno dei limiti di questo hardware, difatti, era legato ai colori a video che, in teoria, non potevano superare il fatidico "16 colors per screen" a partire da una tavolozza di 512 sfumature.

La quasi totalità dei giochi per ST era realizzata nella c.d. "low-res": 320X200 - 16 colors.
Va da sè che la maggioranza dei grafici dovette adattarsi a questa sorta di "EGA atariana", selezionando, dosando e distribuendo al meglio i pochi colori a disposizione per generare un'impressione di relativa "ricchezza cromatica" a dispetto del severo limite dei "16c".
Considerato l'impatto visivo di certi titoli, non si può certo dire che questi artiSTi non abbiano fatto davvero il possibile per valorizzare più che discretamente l'hardware Atari.


E tuttavia "I limiti sono fatti per essere superati!"... e così accadde anche per quanto riguarda una piccola ma significativa parte dell'ampia ludoteca ST.

I programmatori più dotati, infatti, si avvalsero di "software tricks" quali palette / interrupt switching per moltiplicare più volte il famoso "16c".

I risultati, visibili nelle schermate che seguono, sono un'evidente testimonianza di ST programming "più avanzato"... fermo restando che i limiti più difficili da superare sono altri (scrolling -in particolar modo orizzontale- e gestione sprite via software tramite il solo Motorola 68000 ad 8 MHz).