Chi scrive ama il cinema di Tarantino... lo ama visceralmente perchè... beh perchè è "viscerale". Il regista di Pulp Fiction, Le Iene, Kill Bill e Bastardi Senza Gloria ama il cinema e lo ama, per l'appunto, visceralmente, incondizionatamente e soprattutto trasversalmente.

Django-Unchained.jpg

Alcuni critici di Tarantino hanno affermato che i suoi film sono opere prive di una loro forza propulsiva, pellicole che propongono un cinema che si nutre e vive di altro cinema.

Beh che questo sia necessariamente un limite è quanto mai discutibile. Nell'opera tarantiniana, infatti, non manca certo l'inespresso leitmotiv “Siamo come nani che stanno sulle spalle dei giganti”, aforisma che si traduce nel tipico citazionismo insistentemente sfoggiato da questo estroso regista. E tuttavia questo particolare compiacimento nel riecheggiare e omaggiare film del passato che spaziano dal noir italiano dei poliziotteschi anni '70 agli spaghetti western, passando dai film di kung-fu dei '60-'70, dai film giapponesi di arti marziali e, più in generale, dai B-movie dei gettonatissimi seventies... non impedisce certo a questo talentuoso director di instillare nelle proprie fatiche cinematografiche una vigorosissima vita propria, un imprinting indelebile, una cifra stilistica assolutamente inconfondibile.

Perchè amo il cinema di Quentin Tarantino? Semplice... perchè i suoi film più riusciti sono un atto d'amore per il cinema... una struggente, evocativa, emozionante dichiarazione d'amore per la settima arte. E questo amore non ha nulla a che spartire con quello di uno studioso del cinema, di un cultore, di un critico cinematografico... no! L'amore di Tarantino è quello dello spettatore... spontaneo, irriflessivo, da colpo di fulmine... proprio l'amore propriamente detto, la gioia dell'emozione, del puro e semplice moto istintivo...

Il regista di Kill Bill punta a trasformare ogni spettatore nel lui stesso di diversi decenni fa, in un ragazzo che si emozionava davanti al grande schermo, che si immedesimava nella storia, che soffriva insieme all'eroe, che godeva nel contemplare la liberatoria uccisione dell'odiatissimo villain...

Tarantino ama il cinema, vi riversa una passione di rara potenza espressiva e spesso riesce a comunicare questo suo potente e incondizionato sentimento con i suoi film più riusciti. Quando questa magia, per l'appunto, riesce, si crea una sorta di identità emozionale tra l'autore che realizza il suo film in una calda ottica di ex spettatore appassionato e l'attuale spettatore che viene percorso dalla medesima carica scoccata tra le vulcaniche sinapsi del grande Quentin.

Nella trepida attesa di Django Unchained (17 gennaio)... ecco il relativo Trailer:



"Regia di Quentin Tarantino. Con Jamie Foxx, James Remar, Kerry Washington, Don Johnson, James Russo,Rza, M.C. Gainey, Tom Savini, Dennis Christopher, Tom Wopat, Rex Linn, Laura Cayouette, Sharon Pierre-Louis, Lewis Smith, Cooper Huckabee, Misty Upham, Nichole Galicia, David Steen, Todd Allen, Catherine Lambert, Shannon Hazlett, Johnny Otto, LaTeace Towns-Cuellar, Justin Hall, Danièle Watts, Miriam F. Glover, Jake Garber, Christopher Berry, Johnny McPhail, Mustafa Harris, Michael McGinty, Kinetic, Michael Bacall, Franco Nero, Jonah Hill, Walton Goggins, Quentin Tarantino, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Christoph Waltz

Genere Western, produzione USA, 2013.
Durata 165 minuti circa.
Da giovedì 17 gennaio 2013 al cinema.

Ambientato nel Sud degli Stati Uniti, due anni prima dello scoppio della Guerra civile, il film vede protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo di Django, uno schiavo la cui storia brutale con l'ex padrone lo conduce faccia a faccia con il cacciatore di taglie di origine tedesca, il Dott. King Schultz. Quest'ultimo è sulle tracce degli assassini fratelli Brittle e solo l'aiuto di Django lo porterà a riscuotere la taglia che pende sulle loro teste. Il poco ortodosso Schultz assolda Django con la promessa di donargli la libertà una volta catturati i Brittle, vivi o morti. Il successo dell'operazione induce Schultz a liberare Django, sebbene i due uomini scelgano di non separarsi. Al contrario, Schultz parte alla ricerca dei criminali più ricercati del Sud con Django al suo fianco. Affinando vitali abilità di cacciatore, Django resta concentrato su un solo obiettivo: trovare e salvare Broomhilda, la moglie che aveva perso tempo prima, a causa della sua vendita come schiavo
"