Lethal Xcess - Atari ST - title.jpgNel 1991 avevo ormai voltato pagina e di fatto rimpiazzato il mio Atari 1040 ST con un Mega Drive, inaugurando quella che personalmente ritengo la stagione videoludica più felice che almeno finora abbia mai vissuto.
Lo sguardo inesorabilmente rivolto in avanti e l'attenzione focalizzata sul mondo delle console mi ha impedito di conoscere determinati titoli usciti negli ultimi due anni del ciclo di vita degli Atari ST.

Ebbene, non di rado capita che una piattaforma piuttosto popolare, come del resto lo erano questi computer in ambito europeo, segnatamente in UK, Francia e Germania, chiuda la sua carriera con pochi ma apprezzabilissimi "canti del cigno" sotto il profilo tecnico, ovvero videogames in cui si e' arrivati là dove nessun coder era mai giunto prima.

Uno di questi titoli "da disarticolazione della mascella" in rapporto alle potenzialità dell'hardware di riferimento è senz'altro Lethal Xcess - Wings of Death II (1991).

Vertical shooter sviluppato sotto etichetta Thalion dai futuri autori di Tyrian, quegli Eclipse che già avevano stupito la comunità videoludica AtariSTa con il già notevolissimo Wings of Death, questo seguito si fa quasi beffa dei classici limiti tecnici legati a sistemi privi di co-processori dedicati per lo scorrimento e la gestione hardware-assisted degli sprite e dotati di un chip audio che già nel 1985 era tendenzialmente superato.

Su Atari ST la quasi totalità dei videogiochi gira nella low-res del sistema: 320X200 - 16 colori (4 bit per pixel) - "bordata". In Lethal Xcess i programmatori hanno "abolito" i bordi superiore ed inferiore, portando così la risoluzione a 320X256, mentre i colori a video sono stati raddoppiati mediante efficaci software tricks.

Il primo particolare che l'utente ST nota è certamente lo scrolling, tipica nota dolente nella stragrande maggioranza delle produzioni per questi sistemi. Ebbene, in Lethal Xcess lo scorrimento è ragionevolmente fluido e non sembra risentire più di tanto dell'ottimo livello di dettaglio riscontrabile in background e nemici.

Già... ma di quanti oggetti in movimento a video stiamo parlando? Quì si verifica l'"excesso" più "excessivo" di tutti: lo schermo è spesso letteralmente coperto di "sprites" multicolore di dimensioni anche piuttosto generose. Ho usato le virgolette per sottolineare che questi non sono sprite hardware e nemmeno BOB (Blitter Objects), ma sprite software gestiti senza alcun aiuto da parte di co-processori dal "povero" 68000 in tandem con lo scorrimento del fondale a 320X256.

Ovviamente non ci si può aspettare che su Atari ST la fluidità di Lethal Xcess sia impeccabile e non si debbano fare i conti con frequenti rallentamenti. Sfarfallii, movimenti poco fluidi e slowndowns sono infatti nell'ordine naturale delle cose se si considerano i limiti hardware di questi sistemi... e tuttavia nessun altro coder avrebbe osato mettere così tanta carne al fuoco per 1/2 giocatori (!!!) in uno shoot'em up per Atari ST.
Heinz Rudolf, Claus Frein, Marc Rosocha e Michael Bittner lo hanno fatto e sono riusciti ad ottenere un risultato che non mostra il fianco sul fronte giocabilità per problemi di frame rate, risentendo viceversa di un... "excesso" di difficoltà causato da: troppi nemici a video, armamenti poco equilibrati e attacchi dai movimenti troppo erratici.

Lethal Xcess non ha infine mancato di valorizzare veramente al massimo il chip audio Yamaha YM2149F. Quì l'ottimo chip musician Jochen "Mad max" Hippel, profondo conoscitore dell'"umile" PSG (Programmable Sound Generator) degli Atari ST, si è davvero superato.
In questo shoot'em up si aprono le danze con un "raffinato" brano sample-based (tracked music) mixato in real time via software dal 68000 e si prosegue con un'accattivante title chiptune "irrobustita" nella ritmica da un eccellente utilizzo della tecnica "Digi(t) Drum" / "Digidrum".
Durante in gioco, poi, la soundtrack non cede di una virgola sotto il profilo qualitativo, tanto da far pensare l'utente ST di trovarsi di fronte alla versione per i modelli "Enhanced" di questa linea, ovvero gli STE (Lethal Xcess è "STE-ready") e condivide i 3 canali ad onda quadra + noise con effetti sonori campionati di qualità compatibile con un coin-op della seconda metà degli anni '80.

Della serie: quando i programmatori sfidavano l'impossibile... e vincevano


Nota: ho conosciuto Wings of Death e Lethal Xcess - Wings of Death II solo di recente via emulazione... e infine da un paio di settimane ho avuto modo di giocarli anche su real hardware (1040 STFM)


(le foto off-screen si riferiscono ad una delle sessioni di gioco di "preparazione" al Vicoretro' 2016 di domenica 5 giugno
)

Lethal Xcess - Atari ST - stage 1.jpgLethal Xcess - Atari ST - stage 1 - boss.jpgLethal Xcess - Atari ST - stage 2.jpgLethal Xcess - Atari ST - stage 2 - 2.jpgLethal Xcess - Atari ST - stage 2 - 3.jpg