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    #61
    Ho deciso di esporre questa classifica dei migliori giochi per Sega Saturn (fonti: Pc World italia All Rights reserved) Buona lettura:

    VENTESIMA POSIZIONE
    COTTON 2 MAGICAL NIGHT DREAMS (Success, 1997)
    La streghetta dai capelli rossi Cotton ha imperversato dal ’91 in poi su tutta una serie di macchine da gioco, ma è proprio in Cotton 2 Magical Night Dreams per Saturn che la serie sparacchina di Success ha trovato la sua massima espressione. Shmup a scorrimento orizzontale con qualche elemento platform, Cotton 2 vantava una fisica pazzesca e uno stile grafico puccettoso inconfondibile. Conversione praticamente perfetta dell’originale da sala (che girava su scheda Sega ST-V), il porting per Saturn era accompagnato da un calendarietto per l’anno di Nostro Signore 1998. Un anno più tardi arrivò sulla console a 32-bit di Sega anche Cotton Boomerang, versione remix di Cotton 2 con nuovi elementi grafici e un tasso di difficoltà sensibilmente più alto. Come molti altri giochi 2D di questa classifica, Cotton 2 sfrutta l’espansione di memoria del Saturn (in questo caso quella da 1 MB): solo che qui l’impiego del cartuccione di RAM a) è opzionale, b) aggiunge al gioco solo alcuni campionamenti vocali. Disponibile solo in versione NTSC-J, da una quarantina di euro in su.

    DICIANNOVESIMA POSIZIONE
    FIRE PROWRESTLING S - 6 MEN SCRAMBLE (Spike, 1996)
    I veri cultori dei giochi di wrestling lo sanno: l’unica alternativa (ci si passi il termine) seria per riprodurre su console tutte le cialtronesche emozioni dello sport entertainment è la saga di Fire ProWrestling. Il capitolo per Saturn, disponibile solo in versione giapponese, non avrà le tante finezze del più recente Fire ProWrestling Returns per PS2, ma resta comunque un gioco ricchissimo di opzioni e dannatamente appagante. Un gioco in cui, soprattutto, l’editor permette di riprodurre aspetto e mosse di tutti i lottatori di ogni epoca, da aggiungere al già enorme roster di wrestler disponibili (che include anche, sotto falso nome, decine e decine di eroi del ring all’epoca sotto contratto per WWF e WCW). Tra match all’ultimo sangue all’interno di ring circondati da filo spinato elettrificato (!) e incontri nell’octagon in stile mixed martial arts, ce n’è davvero di che passarci su i mesi. In più, il che certamente non guasta, bastano un paio d’euro per raccattarne una copia sulla baia.

    DICIOTTESIMA POSIZIONE
    DIE HARD ARCADE (Sega, 1997)
    È la solita storia: un gioco da sala già praticamente completo, l’acquisto di una licenza, un veloce cambio di titolo e voilà, il pastrocchio è fatto. Solo che in questo caso il pastrocchio è un signor pastrocchio. Noto in Giappone come Dynamite Deka, Die Hard Arcade era un coin-op che con il film cui Bruce Willis deve un’intera carriera aveva poco a che spartire, se escludiamo il titolo, la presenza di un grattacielo e la canottiera alla John McClane di uno dei due protagonisti (che infatti nell’edizione giapponese del gioco si chiama, uh, Bruno Delinger). Ma in fondo poco importa: quel che conta è che siamo in presenza di uno tra i pochi picchiaduro a scorrimento 3D veramente riusciti dell’intera generazione 32-bit, un gioco divertente e un po’ folle per natura delle armi improprie raccattabili lungo lo scenario e loro impiego. Un elemento che sarebbe stato portato al parossismo dal seguito, Dynamite Deka 2/Dynamite Cop per Dreamcast. Ah, Die Hard Arcade è anche il primo gioco moderno a riprendere la formula dei vecchi laser game (premi il tasto giusto al momento giusto) e a calarla in una struttura più ampia, per rendere un attimo più interessanti le sequenze d’intermezzo. Nascevano così i Quick Time Event: magari ne avete sentito già parlare.

    DICIASSETTESIMA POSIZIONE
    ASTAL (Sega, 1995)
    Quanto accaduto con Astal simboleggia un po’ tutta la serie di errori marchiani con cui Sega ha condotto in porto il naufragio del Saturn. Non solo hai un gioco che ha la sfiga di utilizzare solo due dimensioni in un periodo in cui, come dicevamo nell’intro, il 3D ce l’ha chiunque e sua sorella. Non solo, per una qualche inspiegabile ragione, fai uscire questo platform solo sul mercato giapponese e su quello americano, fregandotene di quei mollaccioni degli europei. Ma ti dimentichi pure di stampare il nome del gioco sul dorso della confezione, in modo che si mimetizzi meglio tra gli altri sugli scaffali dei negozi. Un encomiabile sforzo di pubblicità negativa in virtù del quale, non sorprende scoprire, Astal non ha venduto sostanzialmente una mazza. Ed è un vero peccato, perché, nonostante il ritmo volutamente lento, si tratta di un gioco di piattaforme semplicemente delizioso, con un intrigante sistema di abbattimento dei nemici a furia di lanci e rimbalzi calcolati, e uno stile grafico alla Rayman che ancora oggi fa la sua porca figura.

    SEDICESIMA POSIZIONE
    VIRTUA COP 2 (Sega, 1995)
    Se il lead designer di un gioco, un gioco qualsiasi, è Yu Suzuki, non può che venirne fuori un successo di proporzioni planetarie. Beh, certo, fatta salva la triste pagina di Shenmue, ma non riapriamo quella ferita. Dicevamo: uno tra i tanti hit di Suzuki-san, Virtua Cop arriva in sala nel ’94, seguito un anno più tardi da Virtua Cop 2. Il porting per Saturn di Virtua Cop 2 rappresenta ancora oggi la miglior conversione domestica del coin-op originale. Si dirà: eh, ma come? E la versione Dreamcast? E quella PS2? Beh, si dà il caso che la prima sia a sua volta un porting della versione PC: texture migliori e risoluzione più alta, ma complessivamente meno fedele rispetto al coin-op e priva di vari elementi (come molte voci campionate); quella PS2, invece, deriva da quella DC, che a sua volta, come detto, è figlia di quella per PC. Siete ancora con me? Bene. Virtua Cop 2 per Saturn nasconde alcuni extra intriganti, come le modalità Mirror e Virtua Cop 1, e si porta a casa per una quindicina di euro. Sì, pistola compresa.

    QUINDICESIMA POSIZIONE
    TENCHI WO KURAU II (Capcom, 1996)
    Che detto così, magari, non fa suonare alcun campanello nemmeno nella mente dei retrogamer più scafati. Ma se invece di chiamarlo Tenchi wo Kurau II (il titolo completo è peraltro Tenchi wo Kurau II Sekiheki No Tatakai) utilizzassimo il nome occidentale del coin-op, Warriors of Fate, magari viene già molto più facile. Sì, si sta parlando del picchiaduro a scorrimento Capcom del 1992, seguito di Dynasty Wars e memorabile per la violenza degli attacchi (quantomeno rispetto agli standard dei beat’em up Capcom), per l’impiego in battaglia dei cavalli e per tutta una serie di mosse riciclate a tradimento da Street Fighter II. Ora, di Tenchi Wo Kurau II (traslitterato anche Tenchi o Kurau II) esiste anche una versione per PSone jap, incredibilmente identica, considerata la supremazia della console Sega nel 2D. Solo che è a) è molto più difficile da recuperare rispetto alla versione Saturn (anch’essa solo jap), b) costa in media sensibilmente di più.

    [B][I]QUATTORDICESIMA POSIZIONE
    ELEVATOR ACTION² – RETURNS – (Taito, 1995)
    Elevator Action Returns è un poco noto, delizioso coin-op Taito del 1994. Sequel diretto del vecchio Elevator Action del 1983, l’arcade sviluppato da Ving impacchettava con un’accattivante 2D uno schema di gioco frenetico e gratificante: immaginate un Rolling Thunder molto più veloce, in cui ci si sposta continuamente lungo l’asse verticale e in cui il pericolo viene da ogni dove. Semplicemente spettacolare il secondo livello, ambientato in un aeroporto, e all’altezza della situazione il soundtrack, come sempre curato da Zuntata, la band in-house part time di dipendenti Taito. Elevator Action Returns arriva su Saturn un anno dopo, grazie ad Elevator Action² – Returns – (prestate attenzione all’elevamento a potenza di Action e alla parola Returns iscritta tra due trattini), compilation che include sia il seguito che il suo attempato e parecchio meno stiloso precursore, che viene sbloccato comunque solo una volta completato Returns. Altro titolo solo import, altra trentina di euro per portarselo a casa.

    TREDICESIMA POSIZIONE
    MANX TT SUPER BIKE (Sega, 1997)
    Se i racing game su quattro ruote hanno vissuto una felice cavalcata evolutiva negli ultimi vent’anni, i centauri virtuali si sono dovuti accontentare nel tempo di poche, felici eccezioni in mezzo a un piattume digitale sconfortante. Era evidente perciò che toccasse alla stessa Sega di Super Hang-On, a metà anni '90, tirare fuori dalla naftalina il sottogenere con un gioco arcade veloce e graficamente impressionante. La conversione per Saturn era evidentemente priva dell’innovativo pezzo forte del coin-op (una moto in cui, per la prima volta, il giocatore non era costretto a tenere i piedi per terra), e non raggiungeva le finezze grafiche della successiva trasposizione su PC a opera di Psygnosis. Ciò nondimeno, Tantalus Interactive svolse egregiamente il proprio lavoro, rendendo molto bene velocità, gameplay e IA bastarda dell’originale da sala. È possibile affrontare le curve dell’isola di Man anche con una visuale in soggettiva, ma in questo caso si consiglia l’impiego del pad analogico. La versione PAL del gioco si trova a un niente.

    DODICESIMA POSIZIONE
    SEGA RALLY CHAMPIONSHIP (Sega, 1995)
    Meglio Sega Rally Championship o Daytona USA come gioco di guida per Saturn? La questione è ancora dibattuta tra i cultori della console Sega. Se da una parte, infatti, Daytona vantava una giocabilità grossomodo intatta rispetto al coin-op, era difficile far finta di niente dinnanzi a quel pop-up così aggressivo e alla risoluzione infima delle texture. La conversione di Sega Rally Championship, invece, è una ciambella che a Sega è riuscita decisamente con il buco: il frame-rate è stabile sui 30 FPS, il pop-up minimo, la modalità per due giocatori in split-screen funziona benone. Il resto è il Sega Rally Championship che ha galvanizzato un’intera generazione di videogiocatori ancora non ColinMcRaeizzati: solo due auto (Deltone e Celica) più una segreta (Lancia Stratos), solo tre circuiti, solo tanto fango. Prendetelo PAL o giapponese, ma non NTSC-USA: pare che l’edizione yankee sia stata completata in fretta e furia per non bucare la data d’uscita, e non sia completa.

    UNDICESIMA POSIZIONE
    BURNING RANGERS (Sega, 1998)
    E dopo una sfilza di conversioni da coin-op, un titolo originale. E che titolo. Sviluppato dal Sonic Team (magari avrete sentito parlare anche dei loro giochi di porcospini), Burning Rangers è il gioco 3D dalla grafica più pompata presente nella ludoteca Saturn. Come la ciurma di Yuji Naka sia riuscita a ottenere quelle esplosioni, quelle ombreggiature, quegli effetti di trasparenza 3D su una console che supportava via hardware solo le trasparenze 2D non è ancora chiaro, anche se un insistente rumor circolante all’epoca parlava di una nuova tecnica grazie alla quale il Sonic Team era riuscito ad affidare parte del lavoro di calcolo ai processori audio della console. Vero? Falso? E chi può dirlo. Sia quel che sia, Burning Rangers resta ancora oggi un titolo graficamente piacevole e nel complesso gradevole anche da giocare, per quanto la comunità dei Saturn-aficionados sia ancora divisa sul tema: capolavoro? Mera tech-demo? E chi può dirlo. Il gioco è uscito in tutti e tre i mercati, ma l’edizione giapponese contiene anche un CD audio con tre brani del soundtrack.
    Tutto sarà bello quando Igor lo rinfrescherà, la sua forza è la nostra forza

    Qui dentro c'è un nuovo mondo, qui dentro c'è il nostro futuro, qui dentro c'è il nostro DESTINO

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      #62
      Eccovi gli ultimi 10:

      DECIMA POSIZIONE
      SHINING FORCE III (Sega, 1997)
      Qualcuno gli preferisce Grandia, ma chi scrive continua a considerare Shining Force III un RPG nel complesso migliore. L’unico, grande problema del gioco di ruolo Sega è la sua natura una e trina. Shining Force III sono infatti tre diversi giochi (Scenario 1, 2 e 3 ), ciascuno con una trama a sé stante ma connessa in qualche modo alle altre due, usciti in Giappone tra il dicembre del 1997 e il settembre dell’anno successivo. Il che, di suo, non sarebbe poi questo grande dramma, non fosse che in Occidente Sega ha portato solo lo Scenario 1. E per quanto il primo capitolo sia un’esperienza godibile di suo, per apprezzare al meglio la trama si dovrebbero giocare anche gli altri due capitoli, fruibili solo in giapponese stretto. Chi ha la fortuna di comprendere la lingua o vuole procedere comunque, fregandosene della barriera linguistica o affidandosi alle traduzioni disponibili in Rete, si troverà comunque di fronte un GdR dalla grafica 3D solida e forte di combattimenti spettacolari. Non a caso dietro c’è quella Camelot Software che, quando non impegnata a sviluppare giochi di golf e di tennis per Nintendo e Sony, ha dato vita a capolavori del genere RPG come i Golden Sun. E sì, anche quella porcheria di Beyond the Beyond, è vero: ma ehi, tutti sbagliano.

      NONA POSIZIONE
      PANZER DRAGOON II ZWEI (Sega, 1996)
      A scorrere i titoli di questa TopGame salta subito all’occhio come buona parte degli stessi sia stata pubblicata da Sega a cavallo tra il 1995 e il 1997. Tre anni magici per il Saturn, in cui la casa di Sonic ha sfornato una quantità impressionante di giochi di qualità, anche per gli standard di un publisher first-party. Prendi il meraviglioso seguito di Panzer Dragoon: più veloce, graficamente più curato, più profondo (grazie ai percorsi alternativi), più tutto del suo predecessore, Panzer Dragoon II Zwei è un frenetico sparatutto su binari che non può mancare nella collezione di ogni amante del 32-bit Sega. Meglio di Zwei avrebbe saputo fare soltanto Panzer Dragoon Orta per Xbox, ma parliamo di un hardware molto più performante e di altri tempi: nel mezzo, la serie di Panzer Dragoon avrebbe abbandonato momentaneamente i suoi binari sparacchini per andare incontro all’eccellenza. Ma di questo avremo modo di parlare più avanti.

      OTTAVA POSIZIONE
      RADIANT SILVERGUN (Treasure, 1998)
      Di Radiant Silvergun abbiamo già parlato nel TopGame degli spara-spara qualche mese fa. Dicevamo allora del mantra ripetuto da molti videogiocatori, secondo cui Radiant Silvergun per Saturn sarebbe il miglior sparatutto di tutti i tempi. Noi, dicevamo, non la pensiamo così, ma resta il fatto che limitando la scelta al solo Saturn ci sia poco di meglio in circolazione. Si riconosceva peraltro in quella classifica a Treasure, e andiamo di copia & incolla, il grande merito di aver osato, andandosi a cercare tutti gli elementi tipici degli sparatutto, per poi rinchiuderli in un bel secchio e gettarli con nonchalance nella baia di Tokyo. I livelli in occupazione permanente da parte dei boss, le armi disponibili tutte da subito, la lama per i regolamenti di conti con navicelle nemiche troppo insistenti. La versione Saturn (solo jap) vanta inoltre una modalità aggiuntiva con dialoghi e sequenze anime, e cambia di mano sul mercato nero dei collezionisti a prezzi da manovrina di fine anno.

      SETTIMA POSIZIONE
      X-MEN VS STREET FIGHTER (Capcom, 1997)
      Dopo aver sondato il terreno con X-Men: Children of the Atom e Marvel Super Heroes, Capcom si decide finalmente a far incontrare nel ’96 gli eroi Marvel e i lottatori della saga di Street Fighter. Di questo eccezionale picchiaduro esiste anche un porting per PSone, è vero, ma si tratta di una conversione semplicemente ridicola: martoriata dai rallentamenti e dal numero di frame rimossi per venire a patti con la poca RAM a bordo della console Sony. Grazie all’espansione da 4 MB (il cui impiego è obbligatorio in questo caso per far girare il gioco), X-Men Vs Street Fighter gira su Saturn divinamente, garantendo un’esperienza di gioco molto prossima all’arcade perfect. A differenza di X-Men: Children of the Atom, però, non ne esiste una versione PAL: quella giapponese (comprensiva di espansione da 4 MB) non è particolarmente costosa, ma non è neanche facile da trovare.

      SESTA POSIZIONE
      FIGHTERS MEGAMIX (Sega, 1996)
      Avremmo potuto andare sul sicuro, scegliendo Virtua Fighter 2. Ma perché accontentarsi del roster risicato del gioco di Akira e compagni, quando puoi far prendere a ceffoni sul tuo Saturn 11 lottatori di Virtua Fighter 2 e altrettanti da Fighting Vipers? E se il meglio dei bulli Sega dell’epoca proprio non bastasse, il roster di Fighters Megamix include anche un po’ di personaggi improbabili: da Bark di Sonic the Fighters alle versioni super-deformed di Akira e Sarah (da Virtua Fighter Kids), passando per un’auto di Daytona USA, la palmetta del logo di AM2, Janet di Virtua Cop 2 e l’immarcescibile Pepsi Man (che ricordiamo trionfatore del TopGame dedicato ai giochi trash). Ma al di là dell’ampio numero di lottatori, Fighters Megamix rappresenta anche sotto il profilo del gameplay una fusione del meglio dei giochi coinvolti: le arene ampie di VF2 accanto alle gabbie di Fighting Vipers, le mosse di VF3 aggiunte ai lottatori di VF2, l’introduzione della schivata. Insomma, ce n’è. Uscito in tutte e tre le versioni, va via oggi per pochi spiccioli.

      QUINTA POSIZIONE
      GUARDIAN HEROES (Sega, 1996)
      C’è chi lo definisce uno degli ultimi, grandi picchiaduro 2D, e c’è chi invece (chi = il retro del box giapponese) un action-RPG. Sia quel che sia, Guardian Heroes è un titolo eccezionale, ancora oggi divertente da giocare come quattordici anni fa. Il gioco Treasure si presenta come uno slash’em up in cui i personaggi accumulano punti esperienza massacrando orde di nemici, per poi spenderli nell’upgrade delle proprie caratteristiche. Ma a fare la differenza sono i tanti percorsi alternativi imboccabili, che condurranno il giocatore ad affrontare boss differenti (compresa una vecchia conoscenza da Gunstar Heroes) e a gustarsi finali diversi. Il che, evidentemente, assicura al titolo una grande rigiocabilità, eliminando alla radice il problema della ripetitività che di fatto ha portato alla morte del genere (o meglio, dicevamo nel TopGame sui picchiaduro a scorrimento, alla sua evoluzione in qualcosa di diverso, gli odierni action game alla God of War/Devil May Cry). La versione PAL è molto cara, mentre per quella giapponese bastano una ventina di euro.

      QUARTA POSIZIONE
      DUNGEONS & DRAGONS COLLECTION (Capcom, 1999)
      Distribuito solo in Giappone, e solo nel marzo del 1999, quando il Saturn era ormai ben più che agonizzante, Dungeons & Dragons Collection è uno dei titoli più costosi per la console Sega. Ne vale la pena? Sì, ne vale la pena. Perché i due giochi al suo interno sono le uniche conversioni domestiche sulla faccia della terra dei coin-op dedicati da Capcom alla saga di Dungeons & Dragons: Tower of Doom e Shadow over Mystara. Picchiaduro con elementi da GdR, i due titoli Capcom sono una graditissima variazione sul tema dei canonici beat’em up a scorrimento della softco di Osaka. L’unico problema di questa collection (prezzo a parte) è che Shadow over Mystara, nonostante sia l’unico dei due giochi a far ricorso all’espansione di memoria da 4 MB, è afflitto da tempi di caricamento letali. Un vero peccato, sintomo forse di quanto Capcom non fosse intenzionata a perdere molto tempo nell’ottimizzazione di un gioco che sapeva avrebbe distribuito in pochissime copie.

      TERZA POSIZIONE
      METAL SLUG (SNK, 1997)
      Dici Metal Slug e pensi al Neo Geo. Giustamente, eh. Mica nessuno ti dice nulla. Ma siccome la versione domestica del sontuoso run and gun Nazca ha i tratti del cartuccione per AES e costi da sceicco arabo, e considerato che un Saturn ingombra molto meno in casa di una MVS consolizzata, il porting sulla console Sega è un’ottima alternativa per giocarsi in salotto in tutta tranquillità una fedele trasposizione dell’originale. Fatto salvo qualche sporadico rallentamento, infatti, il Metal Slug per Saturn gira che è una meraviglia, grazie al supporto della solita espansione di memoria (qui però basta quella da 1 MB). Non solo. Sul disco sono presenti infatti numerosi extra, come le prove della Combat School e la galleria di materiale grafico. Anche in questo caso parliamo di un gioco distribuito solo nel natio Giappone, con o senza RAM: nel secondo caso bastano una trentina d’euro. Ah, anche di Metal Slug esiste una conversione per PSone, ma LOL.

      SECONDA POSIZIONE
      NIGHTS INTO DREAMS (Sega, 1996)
      Ancora Yuji Naka, ancora il Sonic Team, ma quanto siamo lontani da Burning Rangers. Due bambini entrano nel mondo dei sogni, dove ad attenderli ci sono il giullare asessuato Nights con la sua tutina viola. O forse era il contrario. Vabbé. Naka e i suoi vogliono realizzare un gioco che fonda 2D e 3D, incentrando il gameplay sul volo e il senso di libertà. Venduto anche in bundle con un nuovo, ingombrante controller munito di levetta analogica (sulla scia del Nintendo 64, all’epoca nei negozi solo da una manciata di giorni), NiGHTS into Dreams era un gioco particolare, in grado di sfuggire alle canoniche distinzioni di genere. Un po’ platform, un po’ sparatutto, spinge il giocatore a sperimentare nell’esecuzione delle evoluzioni aeree (che vengono molto meglio se si utilizza il pad analogico). Aggiungiamoci la musica dinamica, che si adatta alle perfomance di chi sta giocando, e quel che ne viene fuori è un’esperienza ludica diversa dalle altre, assolutamente da provare, onirica. Letteralmente.

      PRIMA POSIZIONE
      PANZER DRAGOON SAGA (Sega, 1998)
      Si può tirare fuori da una serie di sparatutto su binari uno dei più intriganti GdR di tutti i tempi? Beh, provate a chiederlo a Sega e Team Andromeda, perché ci sono riuscite. Noto in Giappone come Panzer Dragoon Astel RPG, Panzer Dragoon Saga è un’avventura epica che mescola senza farsi troppi problemi azione e avventura, strategia e una trama da urlo. I quattro dischi su cui è spalmata la missione del giovane cacciatore Edge sono un intero mondo da esplorare, a piedi o in sella al tuo drago, tra combattimenti spettacolari, personaggi memorabili e uno struggente senso di solitudine, cercato e ottenuto da Team Andromeda come forma di protesta nei confronti della sovrappopolazione tipica dei mondi da GdR nipponici. Uno di quei giochi che, fosse uscito su un’altra console e in un altro periodo, verrebbe osannato come uno dei migliori esponenti del genere di tutti i tempi. E no, non stiamo esagerando. C’è solo un unico problema: Astel si trova sulla Rete a pochi euro, ma le due versioni in lingua inglese sono parecchio rare e, c’è bisogno di dirlo?, costose. Ma se avete in casa un Saturn, o se magari vi è venuta voglia di comprarne uno, Panzer Dragoon Saga non può mancare nella vostra collezione. Costi quel che costi.
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        #63
        sono d'accordo con questa classifica, Panzer Dragon saga è un gioco pazzesco, graficamente credo che sprema il Saturn fino al limite o comunque molto vicino. Peccato sia uscito nel periodo finale del Saturn, cosa che ne ha limitato la diffusione. Lo giocavo da un mio amico e sto cercando di procurarmene una copia. Così come per Radiant Silvergun. Burning rangers e Guardian heroes ce li ho e sono due capolavori.
        Forse nella classifica avrei trovato un posticino per Winter Heat, splendido graficamente, velocissimo e molto divertente. Anche Athlete Kings, ma preferisco winter heat.
        Anche Worldwide soccer 97 era un titolo ottimamente realizzato.
        Insomma, di titoli validi ce ne sono davvero tanti per questo splendida console, con delle punte di eccellenza incredibili. Grande Saturn

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          #64
          Pc World italia All Rights reserved)
          cosi a "naso" ... non saranno per caso dei nostri concorenti ?
          no cosi ...
          CHI SEMINA PRUNI ... UN CAMMINI POI SCARSO
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          IL più grande regalo che posso fare a qualcuno e dedicare il mio TEMPO !
          Perché quando si regala il nostro tempo a qualcuno si regala un PEZZO della NOSTRA vita che NON tornerà MAI PIU' INDIETRO
          ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
          10th Mountain Division in COD
          MEDAGLIERE premi QUI
          ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
          la classe non è brodo di papere. (Bostick )

          biscotti Ban Turchese per tutti!!!!!! ( alex)

          Lo so, ma meglio una persona con tante idee che una senza ( musashi )

          se tu non sai una mazza sui lasergams...
          io non ho mai visto un mega drive e penso che sia un enorme volante della momo ( Alex)

          ciao fratelli di "croce direzionale" ( alelamore )

          io aggiungerei una tumbler di bushmills ed un paio di amaretti ... bah ! ( Bostick )

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            #65
            Non sono nostri concorrenti quelli di Pc World, quelli di Next Game e Retrogamer.it si.
            Ultima modifica di Robbey; 10-08-2010, 22:56.
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              #66
              infatti il mio naso non funziona mai bene
              CHI SEMINA PRUNI ... UN CAMMINI POI SCARSO
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              IL più grande regalo che posso fare a qualcuno e dedicare il mio TEMPO !
              Perché quando si regala il nostro tempo a qualcuno si regala un PEZZO della NOSTRA vita che NON tornerà MAI PIU' INDIETRO
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              10th Mountain Division in COD
              MEDAGLIERE premi QUI
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              la classe non è brodo di papere. (Bostick )

              biscotti Ban Turchese per tutti!!!!!! ( alex)

              Lo so, ma meglio una persona con tante idee che una senza ( musashi )

              se tu non sai una mazza sui lasergams...
              io non ho mai visto un mega drive e penso che sia un enorme volante della momo ( Alex)

              ciao fratelli di "croce direzionale" ( alelamore )

              io aggiungerei una tumbler di bushmills ed un paio di amaretti ... bah ! ( Bostick )

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                #67
                Nei suoi lunghi 4 anni di vita, il Saturn h avuto giochi belli e non. Quello che espongono sono gli ultimi giochi pubblicati per questa console negli svariati continenti:

                L'ultimo gioco pubblicato in America fu Magic Knight Rayearth; l'ultimo pubblicato in Europa nel 1998 è Deep Fear; l'ultimo gioco pubblicato in giappone è Yuukyuu Gensoukyoku Hozonban Perpetual Collection nel 2000.
                Stilando una cifra dei giochi pubblicati per il Saturn (quelli belli, brutti e only Jap) vengono in totale 540 titoli, che è parer mio è un bel numero ma niente in confronto ai 2049 titoli per Playstation.





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                  #68
                  Vero ma quate cagate a cazzo sono state pubblicate per Psx? Non che tutti i giochi per Saturn fossero delle hit, ma su Psx davvero ci hanno programmato cani e porci...
                  Is freedom what we really wanted?
                  We no longer belong to anybody. No one will help us
                  now. No one will protect us. Now our true power as
                  human beings will be tested. We cannot look back. We
                  will not waste our victory!

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                    #69
                    ANche su PSx sono usciti tanti giochi brutti ma ne sono usciti tanti belli, il problema è che gli sviluppatori esterni a sega scelsero la via più facile invece di resistere con il Saturn
                    Tutto sarà bello quando Igor lo rinfrescherà, la sua forza è la nostra forza

                    Qui dentro c'è un nuovo mondo, qui dentro c'è il nostro futuro, qui dentro c'è il nostro DESTINO

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                      #70
                      Appunto, infondo non mi dispiace non avere avuto su Saturn capolavori quali: Grande Fratello, Chi vuol essere miliardario, migliaia di giochi di bigliardo, inutili giochi di macchine o action 3d di infima qualità...
                      con tutto rispetto per i grandi giochi comunque usciti per la console Sony.
                      Is freedom what we really wanted?
                      We no longer belong to anybody. No one will help us
                      now. No one will protect us. Now our true power as
                      human beings will be tested. We cannot look back. We
                      will not waste our victory!

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                        #71
                        Originariamente inviato da Cthulhu Visualizza il messaggio
                        ma su Psx davvero ci hanno programmato cani e porci...
                        ..questa è una perla di verità

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                          #72
                          Cosa ne penso del Saturn? Beh almeno per quanto mi riguarda è una console alquanto triste. Una delle poche console che ha un parco titoli orripilante e che non ha dei veri e propri capolavori. Oltre ad essere una di quelle che ha venduto di meno. La considero come la macchina piu' triste nella storia dei videogiochi. Persino il Dreamcast (che è nato già morto) e che ha avuto dei veri e propri capolavori, è andato meglio del Sega Saturn.

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                            #73
                            Originariamente inviato da Unknowname Visualizza il messaggio
                            Cosa ne penso del Saturn? Beh almeno per quanto mi riguarda è una console alquanto triste. Una delle poche console che ha un parco titoli orripilante e che non ha dei veri e propri capolavori. Oltre ad essere una di quelle che ha venduto di meno. La considero come la macchina piu' triste nella storia dei videogiochi. Persino il Dreamcast (che è nato già morto) e che ha avuto dei veri e propri capolavori, è andato meglio del Sega Saturn.
                            è un affondo piuttosto duro il tuo, posso capire che le cose non siano andate bene per il Saturn e che molta gente possa essere rimasta delusa dal supporto offerto da SEGA, ma ti assicuro che di capolavori su Saturn ce ne sono, e anche belli grossi.

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                              #74
                              Originariamente inviato da Ricki Visualizza il messaggio
                              è un affondo piuttosto duro il tuo, posso capire che le cose non siano andate bene per il Saturn e che molta gente possa essere rimasta delusa dal supporto offerto da SEGA, ma ti assicuro che di capolavori su Saturn ce ne sono, e anche belli grossi.
                              ..e io sono d'accordissimo con te..luci e ombre sul saturn, ma di titoli da vere ce ne stanno, sono delle perle bianche da "pescare"

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                                #75
                                Il Saturn ha anch'esso dei capolavori, sottovalutati, ma sempre divertenti è una console triste ma non come il 32x che non ha venduto niente e giochi belli ne aveva pochissimi. Il Dreamcast non è nato già morto, la colpa è della dirigenza Sega che non ha usato bene la pubblicità e non aveva distributori ufficiali, esempio la Giochi preziosi non distribuiva più il DC.
                                Tutto sarà bello quando Igor lo rinfrescherà, la sua forza è la nostra forza

                                Qui dentro c'è un nuovo mondo, qui dentro c'è il nostro futuro, qui dentro c'è il nostro DESTINO

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                                Sto operando...
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