Lone Survivor
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Ne avevo già accennato nella sezione 'ultimati // a cosa state giocando', ma approfittando di questo nuovo angolo di forum, vorrei parlarvi nuovamente di questa piccola gemma indie.
Lone Survivor è un survival horror 'psicologico', in una veste grafica che apprezzo molto: quella simil-8bit, che strizza l'occhio (in chiave più pulita e comunque filtrata) alle vecchie avventure, stilisticamente parlando. Non fatevi ingannare dalle apparenze: non sono pochi i momenti di ansia, e quella sensazione di pesante nervosismo e soprattutto decadenza ci accompagnerà per tutta l'avventura.
Ci risvegliamo nei panni del protagonista, forse unico sopravvissuto di una grande catastrofe virale, all'interno di una camera di hotel. Non sappiamo da quanto tempo siamo davvero qui, meno che mai il perchè. Aggirandoci nei dintorni in cerca di altri potenziali sopravvissuti incapperemo in creature deformi, sfigurate... e devo dire che l'autore (che ha curato anche il lato sonoro del titolo) ha fatto un ottimo lavoro con i 'rumori' e i magnifici pochi brani emotivi e nostalgici, in determinati punti chiave.
Il Lone Survivor non ha nome... se non 'you'. Troveremo altre persone, ma in modo inquietante spesso continueranno le loro azioni incuranti del disastro fuori dalle loro porte. Molti di questi saranno richiami quasi lynchani a personaggi surreali come quelli di Twin Peaks (un piccolo brano stesso sembra citare questa serie, in uno dei primi incontri), e ci saranno momenti che toccheranno il cuore, nel ricomporre il puzzle e nel farne un nostro sunto. Si rammenta una guerra, ci saranno prove di infezioni, e nello stesso tempo dovremmo sfuggire alle creature, compiendo le nostre scelte psicologiche - tutto si ripercuoterà sui possibili diversi finali.
Attenzione, perchè come dicevo... di vero e freddo survival si parla: munizioni contate, bisognerà fare i conti con gli effetti della fame e della sete, per non parlare dell'intossicazione possibile da cibi avariati. I 'mostri' ci sentiranno, e dovremmo cercare via via il modo di aggirarli. Se avremo modo, e se vorremmo farlo, dovremo cercare di portare in salvo o aiutare chi troveremo.
Il tutto, cercando di rimanere il più possibile noi stessi... ancorati ad un barlume di lucidità.
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Ne avevo già accennato nella sezione 'ultimati // a cosa state giocando', ma approfittando di questo nuovo angolo di forum, vorrei parlarvi nuovamente di questa piccola gemma indie.
Lone Survivor è un survival horror 'psicologico', in una veste grafica che apprezzo molto: quella simil-8bit, che strizza l'occhio (in chiave più pulita e comunque filtrata) alle vecchie avventure, stilisticamente parlando. Non fatevi ingannare dalle apparenze: non sono pochi i momenti di ansia, e quella sensazione di pesante nervosismo e soprattutto decadenza ci accompagnerà per tutta l'avventura.
Ci risvegliamo nei panni del protagonista, forse unico sopravvissuto di una grande catastrofe virale, all'interno di una camera di hotel. Non sappiamo da quanto tempo siamo davvero qui, meno che mai il perchè. Aggirandoci nei dintorni in cerca di altri potenziali sopravvissuti incapperemo in creature deformi, sfigurate... e devo dire che l'autore (che ha curato anche il lato sonoro del titolo) ha fatto un ottimo lavoro con i 'rumori' e i magnifici pochi brani emotivi e nostalgici, in determinati punti chiave.
Il Lone Survivor non ha nome... se non 'you'. Troveremo altre persone, ma in modo inquietante spesso continueranno le loro azioni incuranti del disastro fuori dalle loro porte. Molti di questi saranno richiami quasi lynchani a personaggi surreali come quelli di Twin Peaks (un piccolo brano stesso sembra citare questa serie, in uno dei primi incontri), e ci saranno momenti che toccheranno il cuore, nel ricomporre il puzzle e nel farne un nostro sunto. Si rammenta una guerra, ci saranno prove di infezioni, e nello stesso tempo dovremmo sfuggire alle creature, compiendo le nostre scelte psicologiche - tutto si ripercuoterà sui possibili diversi finali.
Attenzione, perchè come dicevo... di vero e freddo survival si parla: munizioni contate, bisognerà fare i conti con gli effetti della fame e della sete, per non parlare dell'intossicazione possibile da cibi avariati. I 'mostri' ci sentiranno, e dovremmo cercare via via il modo di aggirarli. Se avremo modo, e se vorremmo farlo, dovremo cercare di portare in salvo o aiutare chi troveremo.
Il tutto, cercando di rimanere il più possibile noi stessi... ancorati ad un barlume di lucidità.
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