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E' una produzione videoludica malaaata

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    E' una produzione videoludica malaaata

    ... ovvero: stiamo forse assistento ad una diffusa decandenza qualitativa dei prodotti videoludici dovuta a conformismo, latitanza di idee (o semplicemente da un'"inflazione" delle stesse che ha fatto sì che quasi tutte le strade siano già state percorse...) e inadeguato supporto finanziario da parte di publisher troppo "prudenti" ai quei game designer che che pur sarebbero in grado di esprimere ancora dei concept innovativi nell'ambito dell'intrattenimento elettronico ?


    Cosa ne pensate ?


    Questo topic intenderebbe proseguire e sviluppare in un'ulteriore discussione la lunga "coda" di commenti (ben 75) sviluppatasi "a corollario" della news:

    https://www.retrogaminghistory.com/sh...dalla-Nintendo
    Ultima modifica di AlextheLioNet; 08-09-2010, 11:20.
    Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
    __________________________________________________ _______________________________________

    "The game will never be over. Because we're keeping the dream alive." (Freiheit, "Keeping the Dream Alive")

    #2
    Sono assolutamente d'accordo.

    Purtroppo l'inseguire a tutti i costi la massificazione delle vendite con il conseguente ampliamento della "base installata" ha causato e stà causando un appiattimento e un livellamento verso il basso del prodotto videogioco.
    Nintendo è il principale responsabile di questo trend al massacro della produzione videoludica: producono 4-5 serie (Mario, Zelda, Metroid) in un infinita serie di cloni e contro cloni che dovrebbero essere la produzione di punta più tutta una serie di NONvideogiochi (diciamo una sorta di settimana enigmistica in formato elettronico o un corso di fitness che NULLA ha che vedere con il videogioco tradizionalmente inteso) che se da un lato ha portato la stessa Nintendo a dominare le vendite, dall'altro ha avuto l'effetto di una bomba atomica nel modo di concepire la produzione del video gioco e il metodo stesso di sua fruizione, radendo al suolo qualsiasi idea innovativa e sacrificandola all'idolo del mercato di massa.

    A nulla valgono i progressi tecnologici (sensori di movimento, tecnologia 3D, potenze di calcolo sempre più incredibili) se poi alla fine tutto ciò viene (sotto)utilizzato per creare una simulazione di...Padella o di Racchetta da tennis da utilizzare nell'ennesimo party games per famiglie cerebrolese.

    Questa strategia più premiare nell'immediato (Nintendo è campione assoluto di vendite) ma alla lunga ha come unico effetto la distruzione della creatività e la frustrazione dei talentuosi programmatori di videogiochi che vogliono proporre qualcosa di realmente innovativo e originale e, in definitiva, la distruzione totale del mondo dei videogiochi.

    Non vorrei essere eccessivamente pessimista, ma a mio modesto parere, l'evoluzione del mercato casalingo seguirà inesorabilmente quella avutasi per il settore dei videogiochi da sala.
    Le classiche sale giochi, dove trovare prodotti sempre all'avanguardia tecnologica e estremamente innovativi e divertenti, semplicemente non esiste più, essendo diventata archeologia videoludica (non a casa il retrogaming si stà sempre più affermando e l'emulazione MAME ha riscosso un successo a dir poco clamoroso, generando un vero e proprio nuovo settore: l'emulazione) e essendo stato sostituito da macchinette video poker e altre cose ignobili che davvero del videogioco non hanno la minima traccia.

    Il nulla stà avanzando a grandi passi e, se non fermato in tempo, il regno di Fantasia (videoludica) sparirà per sempre inghiottito dall'ennesimo Super Mario, o dal Metal Gear 271 - I guerrieri della casa di Riposo EX versione alpha 4 !

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      #3
      Io temo che stiamo andando in un periodo di latitanza di idee, hanno ormai inventato ogni genere di giochi, ormai anche la qualità lascia a desiderare perchè si punta più sulla grafica e l'impianto sonoro, la giocabilità e la longevità son stati messi in secondo piano. Tutto questo sta succedendo per la quantità di videogiocatori molto vasta rispetto al passato, nel periodo dei 16 e 32 bit curavano ogni aspetto dei giochi perchè si preoccupavano non solo gli sviluppatori ma anche i clienti della qualità dei giochi. Ormai non si inventa più niente di che, il 3D è una tecnologia in uso dagli anni 50 e solo ora ne stanno facendo un largo uso. Le nuove console fisse come Ps3 e Xbox 360 hanno un sacco di servizi interessanti e un parco videoludico esteso che comprende sempre giochi quasi uguali a quelli che abbiamo gia visto ma sta scomparendo ingiustamente il genere platform, console portatili mi sembra che ci sia solo in nintendo ds che sembra uno dei primi modelli di scacciapensieri e molti giochi sono belli altri sono inutili ma sono presenti molti titoli educativi che possono attrarre anche pubblico più anziano di videogiocatori.
      Stiamo regredendo ogni secondo che passa, spero in futuro che arrivi qualcosa di nuovo come una nuova console oppure qualche nuovo genere di giochi interessante
      Tutto sarà bello quando Igor lo rinfrescherà, la sua forza è la nostra forza

      Qui dentro c'è un nuovo mondo, qui dentro c'è il nostro futuro, qui dentro c'è il nostro DESTINO

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        #4
        Purtroppo devo dare ragione ad arblu, prevedere il futuro è quasi impossibile, quindi puoddarsi che il tutto prenda poi un'altra piega e si torni a livelli "accettabili", nonostante ciò però, il mio odio nei confrondi di Ubi e Nintendo (anche se a livelli leggermente inferiori), continua a crescere...
        Cioè simulazioni di freccette e calcetto, allevamento neonati e organizzazione di matrimoni... ma siamo impazziti, ma ci rendiamo conto??? Voglio dire, la Nintendo all'epoca del Nes creò il controllo di qualità sui suoi giochi proprio per evitare la produzione di tutte le schifezze che venissero in mente a qualsivoglia programmatore e adesso permette tutta sta roba??? Ma piuttosto preferisco essere condannato a giocare a Sword of Sodan su Megadrive per il resto dei miei giorni...
        Ultima modifica di Cthulhu; 08-09-2010, 12:19.
        Is freedom what we really wanted?
        We no longer belong to anybody. No one will help us
        now. No one will protect us. Now our true power as
        human beings will be tested. We cannot look back. We
        will not waste our victory!

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          #5
          Quoto arblu sul giudizio alla Nintendo.
          Nel contempo io non sarei così pessimista sulla situazione in generale.
          Se ci penso alla fin fine il vero problema non è proprio la mancanza di idee, anche perchè è davvero difficile, con decenni di storia alle spalle, oggi fare qualcosa di diverso. Sì, la Nintendo lo ha fatto (WiiMusic, Wii Fit ecc...) ma seguendo una strada che non approvo e che può portare al macello del VG stesso.
          Secondo me oggi i VG stanno sempre più perdendo la loro identità: le grandi capacità grafiche, di immagazzinamento dati e di calcolo poligonale permettono davvero di creare mondi virtuali, in cui diventa sempre più restrittivo imporre dei limiti: oggi se fai un FPS, PUOI metterci anche un pò di GDR e di sezioni platform. Per questo la scena appare più piatta.
          Ma se ripenso all'esplosione della scena Indie, all'emulazione, alla qualità (che comunque c'è, e tanta) delle nuove produzioni (a prezzi che comunque sono in linea con quelli del remoto passato) forse non c'è molto da lamentarsi. Oggi PC, PS3 e XBox360 offrono davvero tanto. Per non tacere della PS2, ancora viva e vegeta (almeno per qualità e quantità di giochi facilmente reperibili).
          Il vero problema oggi sono le "intenzioni" della case di produzione e la loro volonta di colpire chi vuole giocare onestamente: si va sempre più verso la negazione dei diritti dell'acquirente e la violazione della sua privacy.

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            #6
            È una diretta conseguenza del mutato processo produttivo dei videogiochi, se prima un gruppo di tre amici poteva mettersi d'impegno e creare un gioco di buona qualità e vederlo venduto nei negozi, o anche un singolo talentuoso coder che si dilettava a produrre anche la grafica e il sonoro, oggi un approccio del genere è decisamente impossibile.
            Le grandi saghe di videogiochi sono un po' come i blockbuster del cinema, ci lavorano centinaia di persone, e ovviamente dopo tutto questo sforzo produttivo la casa vuole un ritorno economico, per cui il modo migliore per fare un mucchio di soldi è creare qualcosa che sicuramente piaccia a tutti, possibilmente senza discostarsi troppo dal già visto. Potrei fare un paragone coi cinepanettoni, ma sarebbe troppo insultante, però alla fine il discorso è quello: sono uguali tutti gli anni, ma visto che "alla gente" piace vedere un po' di figa, location esotiche, e De Sica che finge (?) di scoreggiare, cambi ogni anno questi tre elementi e lasci invariato il resto.
            Io comunque non credo che non esista più niente di bello e interessante, anzi, semplicemente le grandi case hanno soppiantato la creatività con la certezza matematica del marketing. Gli sviluppatori indipendenti sono ancora capaci di fare cose innovative e interessanti, per cui io dico che l'industria del videogame non sta morendo.

            Le classiche sale giochi, dove trovare prodotti sempre all'avanguardia tecnologica e estremamente innovativi e divertenti, semplicemente non esiste più
            Anche qui è un discorso prettamente economico: se a fine anni 80 e nei primi anni 90 potevi trovare cose mostruose (in senso buono) come cabinati idraulici in stile G-LOC o Space Harrier, i laser games, i coin-op a 4 o 6 giocatori, tutte queste cose non esistono più perché richiedono un costo eccessivo in manutenzioni rispetto agli introiti che offrono. Basta vedere anche le sale giochi dei cinema o supermercati: fino a qualche anno fa c'erano ancora i DDR, i cabinati tipo House of the Dead ecc., oggi non c'è più nulla, tutto sostituito da anonimi UFO Catcher dove tirare su pupazzi o stronzate come videopoker e slot machines, che non si guastano quasi mai ma garantiscono lauti guadagni grazie a tutti i bimbiminkia e i vecchietti alcolizzati che li usano.
            Le ultime sale giochi decenti che ho visitato le ho viste quando avevo 12 anni, il che è tutto dire...
            sigpic[IMG]https://www.retrogaminghistory.com/

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              #7
              Peccato che le sale giochi sono quasi del tutto scomparse, mi ricordo che fino al 1998 nella mia città ce ne erano 7 e giocai molto a crazy taxi, dragon's lair e molti altri, sono scomparse per colpa di noi videogiocatori, noi volevamo giochi su console sempre più belli e ci hanno accontentato.
              CHe diamine adesso stiamo andando sempre più verso il fotorealismo
              Tutto sarà bello quando Igor lo rinfrescherà, la sua forza è la nostra forza

              Qui dentro c'è un nuovo mondo, qui dentro c'è il nostro futuro, qui dentro c'è il nostro DESTINO

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                #8
                Forse.
                Ma forse


                WARNING! Sento che arriva un wallpost, siete avvisati...


                Premettendo che, a dispetto dell'animo old school che permea il mio approccio alla vita, continuo e continuerò per un pezzo a comprare e sfruttare anche i giochi moderni, penso che si stia tirando troppo una corda già sfilacciata.
                La saggezza spicciola insegna che la squadra che vince non si cambia; il mercato dimostra che, quando gli investimenti sono pesanti, basta un passo falso per decretare la fine di gente che ha detto la sua nell'epoca d'oro del videogame (nome a caso? Looking Glass).
                Siamo entrati in una fase in cui c'è da fare bei soldi coi "pincionetti", come si ostinava a chiamarli mia nonna, di conseguenza si privilegia la produzione di quello che dà il massimo risultato col minimo sforzo: FPS, RTS, Sandbox games, party games in cui ci si umilia in gruppo davanti a uno schermo con un pisello di plastica in mano... tutta roba che la gente identifica immediatamente, e compra perché "è il seguito di X" o "è come X".
                E' l'approccio occidentale/capitalista, siamo consumatori: ci siamo nati, ci hanno allevati così e così ci comportiamo in massa, e ai produttori interessa la massa perché a grandi volumi di vendite corrispondono più margini di profitto.
                Volendo questa critica è fattibile a qualunque settore dell' industria culturale: cinema, musica e anche letteratura. Non è che nessuno compri il cd dell'artista unsigned, o il libro poco pubblicizzato, o il film d'autore: solo che TUTTI (o perlomeno tantissimi) fruiamo del best seller di turno. Per poi lamentarci di aver acquistato qualcosa che non ci è piaciuto, e che abbiamo pagato nonostante fossimo certi in anticipo che non ci avrebbe soddisfatto
                Oggi, grazie alla diffusione di tecnologie nuove, si è ottenuta l' uniformazione totale: invece di sfruttare le potenzialità tecniche per diversificare i prodotti, si fa la corsa a sfruttare l'ultimo gadget che ha dato buoni riscontri in termini di vendita, dal 3D al cinema al motion control.
                Però se questo appiattimento su schemi collaudati e noiosi è indubbiamente reale e attuale, in base alla mia esperienza venticinquennale non è certo una novità: già negli anni '90 ci si lamentava dei cloni di Mario e dei cloni di Street Fighter 2, poi dei cloni di Doom e di Command&Conquer, e comunque della scarsa creatività della produzione. E ogni nuova trovata tecnologica che offriva nuove potenzialità da esplorare era contemporaneamente usata come espediente per uniformarsi e salire sul carro del vincitore (vedi i motori grafici in prima persona o la grafica poligonale). Le uniche differenza sono il giro d'affari e il bacino d'utenza, oggi molto più ampi.
                Insomma, io la vedo un po'nell'ottica dell'eterno ritorno dell'uguale, cambiano solo le dimensioni, anche se è vero che... le dimensioni contano Per questo, all'inizio di questa lunga disquisizione, dicevo che si stà tirando troppo la corda: le possibilità del sistema capitalista non sono illimitate, come qualcuno teorizzava e come si sostiene ancor oggi. Anche se speculare sul futuro è impossibile, dati economici che leggevo qualche tempo fà davano il 2010 come il primo anno in cui l'industria dei videogiochi ha registrato una battuta d'arresto, e mi par di ricordare che il settore è stato interessato già una volta da una crisi seria (1983 anyone?). Chi vivrà vedrà, certo che anche in caso di crisi noi retrogamers siamo con le spalle coperte... non so voi, ma io ho una libreria di titoli da finire che mi basta fino al 2030.

                PS: A volte penso che ci sia un'altra componente del problema, rappresentata da quegli "intenditori" che nel diversificarsi dalla massa spesso assumono atteggiamenti da free rider. Conosco diverse persone che provano ribrezzo alla sola idea di comprare una novità e preferiscono andare a caccia di questo o quel film/disco/gioco dimenticato da dio: solo che pretendono di trovarlo nuovo sigillato a massimo tre euro, e quando non lo trovano se lo scaricano... se questo è "lottare per la qualità e per l'arte"... mah
                "QUANDO UN UOMO COL CROCIFISSO INCONTRA UN UOMO CON LA PISTOLA, L'UOMO COL CROCIFISSO E' UN UOMO MORTO!"

                Dal Vangelo secondo Don Zauker

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                  #9
                  Sinceramente in tutta questa situazione la cosa che non mi manca sono proprio le sale giochi. Ogni tanto prima ci andavo ma sognavo di poter giocare con quelle grafiche a casa mia. Oggi si può, quindi non ne sento la mancanza.

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                    #10
                    Se ci penso alla fin fine il vero problema non è proprio la mancanza di idee, anche perchè è davvero difficile, con decenni di storia alle spalle, oggi fare qualcosa di diverso.
                    Sono d'accordo. Le idee ci sarebbero pure e perfino i talenti che potrebbero realizzarle. La tecnologia l'abbiamo e l'avremo sempre di più, ma...
                    è la volontà che manca, con la scusa che "alla gente non piace".
                    In pratica invece di pensare a un possibile nuovo mondo concept e programmare il tutto poi, si prende una società specializzata in ricerche di mercato, si incrociano i dati da questa ottenuti con quelli delle classifiche di vendita (software ed hardware) e si confeziona il "nuovo" prodotto con la scusa che..."piace alla gente che piace" (parafrasando una vecchia pubblicità anni 80) e dunque venderà sicuramente, generando profitti.
                    Il videogioco è una scatola vuota che il marketing riempie pompandone artificialmente i contenuti.

                    Ecco perchè io vedo Nintendo come il "Cattivo di fine livello" da sconfiggere assolutamente per...continuare l'avventura con il quadro successivo.

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                      #11
                      Secondo me ogni "era videoludica" ha avuto i suoi titoli di mediocre e infima qualità... a 8, 16 e 32 bit e per qualsiasi sistema (home & personal computer, console, arcade board).

                      Il panorama attuale non fa eccezione.

                      La produzione videoludica è aumentata considerevolmente, il mercato "tira" e, di conseguenza, il denaro che "gira" in questo settore cresce a ritmo sostenuto a dispetto della crisi (questo è un'articolo interessante sulla situazione italiana: http://www.4news.it/AESVI_pubblica_i...liana-2316.php ) e il pubblico che fruisce di questo tipo di prodotti si è notevolmente allargato con parallela differenziazione-stratificazione di categorie d'utenza e generi / sotto-generi.

                      Chiaramente se si realizza un notevolissimo numero di titoli diversificati in numerosi generi e sottogeneri e mirati a categorie e sottocategorie d'utenza con approcci diversissimi all'intrattenimento elettronico, è chiaro che gli esiti qualitativi non possono che differenziarsi tra eccellenti e pessimi attraverso un gran numero di stadi intermedi tra questi due estremi.

                      Detto in altre parole, nell'offerta videoludica odierna non mancano certo i titoli di assoluta eccellenza nè quelli che, invece, si caratterizzano per esiti qualitativi assolutamente infimi... per la banale legge dei grandi numeri è prevedibile che una sostenutissima produzione videoludica attuata in risposta ad una forte domanda da parte dell'utenza si traduca in un deciso proliferare di videogiochi di pessima qualità a fronte di un soddisfacente numero di prodotti validi distribuiti nei vari generi e sotto-generi.

                      Per quanto riguarda le difficoltà opposte dai publisher prudenti e conformisti nei confronti di progetti basati su idee innovative, è chiaro che nascano dai rilevanti investimenti attualmente richiesti per la realizzazione di molti videogiochi.
                      Dato che lo sviluppo di un titolo "eccentrico" comporta dei rischi maggiori e i soldi in ballo sono parecchi non pochi publisher preferiscono finanziare titoli caratterizzati da dinamiche di gioco e approcci più "collaudati".
                      Ultima modifica di AlextheLioNet; 09-09-2010, 23:47.
                      Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
                      __________________________________________________ _______________________________________

                      "The game will never be over. Because we're keeping the dream alive." (Freiheit, "Keeping the Dream Alive")

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                        #12
                        Dato che lo sviluppo di un titolo "eccentrico" comporta dei rischi maggiori e i soldi in ballo sono parecchi non pochi publisher preferiscono finanziare titoli caratterizzati da dinamiche di gioco e approcci più "collaudati".
                        Il problema secondo me NON è che si debba per forza pretendere un videogioco totalmente innovativo e rivoluzionario in grado di spezzare "gli approcci più collaudati".
                        Questa non significa innovare. Significa rivoluzionare un settore. Ma questa cosa è, come viene spiegato nell'articolo, decisamente difficile da fare in ogni epoca e in ogni contesto.
                        Le rivoluzioni, quelle vere, sono poche e rare nel corso della storia.

                        Per innovazione vera, soprattutto in termini videoludici, io intendo un'altra cosa.
                        Innovare significa prendere un qualcosa già esistente (è vero: sembra che tutto ciò che poteva essere inventato in termini videoludici è già stato inventato), chessò ad esempio la meccanica di gioco del platform ad enigmi tradizionale e implementare, sfruttando la tecnologia disponibile, nuovi modi di fruizione.
                        Un esempio su tutti per chiarire le idee: ICO, su PS2.

                        E' fondamentalmente un platform (salta da una piattaforma ad un'altra risolvendo enigmi logici per trovare l'uscita), ma l'idea standard di base è stata realizzata in maniera talmente brillante e innovativa da farl sembrare qualcosa di totalmente diverso da qulunque altra cosa.
                        Se a questo si aggiunge una atmosfera a dir poco unica e coinvolgente e la bellezza delle inquadrature (e qui si può tranquillamente parlare di arte cinematografica, intesa come "fotografia") ecco servito il prodotto "innovativo" per eccellenza.

                        Per essere brillanti e originali non occorre necessariamente rivoluzionare un qualcosa, basta inventare nuovi modi di fruire di quello che già esiste.
                        Le nuove tecnologie a disposizione sembrano fatte a posta per esplorare nuove possibilità, nuovi mondi interamente percorribili con azioni impensabili fino a pochi anni fa, nuovi personaggi, nuove atmosfere, nuovi suoni, nuove immagini.
                        E invece cosa fa Nintendo?

                        Spende milioni di dollari per inventarsi un controller motion sensitive e lo sfrutta per darti la possibilità di...cucinare una frittata o fare step.
                        Assolutamente ignobile.

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                          #13
                          Originariamente inviato da arblu Visualizza il messaggio
                          E invece cosa fa Nintendo?

                          Spende milioni di dollari per inventarsi un controller motion sensitive e lo sfrutta per darti la possibilità di...cucinare una frittata o fare step.
                          Assolutamente ignobile.

                          Non credo che la progettazione e lo sviluppo del WiiMote siano state così costose (non penso sia possibile fare un parallelo con il ben più complesso Kinect -ex Project Natal-)... vero che eravamo nel 2006, ma la tecnologia del motion controller Nintendo era già sostanzialmente "collaudata".

                          Il WiiMote era un po' come l'uovo di colombo... la Nintendo lo ha lanciato al momento giusto... proprio quando i tempi erano maturi per il suo successo.

                          Il popolarissimo motion controller del Wii, dunque, è stato immesso sul mercato il 19 Novembre 2006... tra due mesi, dunque, compirà 4 anni di vita... non lo definirei oggi come "innovativo", ma decisamente lo fu nel 2006 e non tanto tecnologicamente, ma "concettualmente" e "ideological-videoludicamente"...

                          La Nintendo puntò tutto su un nuovo approccio all'intrattenimento elettronico, su una nuova tipologia di controller, su nuovi e rivoluzionari generi videoludici, su nuove categorie d'utenza videogiochistica da integrare a quelle "tradizionali" e su una line-up che seguiva una filosofia peculiare.

                          Tutto ciò si è rivelato vincente... e moltissimo del successo ottenuto dalla Wii è dipeso proprio dal WiiMote... se la console domestica della grande N non avesse rimarcato con il suo peculiare e ottimamente progettato controller la sua "Nintendo Difference" nei confronti dei prodotti Sony e Microsoft la sua parabola commerciale che va chiudendosi solo adesso sarebbe stata brevissima dal momento che la concorrenza dei sistemi HD, notevolmente più performanti in termini di risoluzione, elaborazione poligonale, dettaglio delle texture ed effetti grafici, l'avrebbe velocemente schiacciata.

                          Il WiiMote, dunque, è stato ed è tuttora il massimo punto di forza dell'hardware Wii, il cardine principale attorno al quale si è sviluppata la Nintendo Revolution.

                          Può essere usato per titoli semplici e lineari (e non è necessariamente detto che "semplicità" e "linerità" implichino "banalità" e "mediocrità"... spesso la grande N punta sul puro e semplice divertimento... e centra il bersaglio), ma anche servire per titoli dal gameplay più complesso come Zelda TP, Metroid Trilogy, Red Steel 2, Silent Hill, No More Heroes...

                          Il WiiMote, a maggior ragione se integrato con il Motion Plus, è un controller geniale, avveniristico, intuitivo, pratico, funzionale e sorprendentemente flessibile.

                          Se si considera, poi, che la Sony ha realizzato da pochissimo qualcosa di simile con il suo PlayStation Move sarà chiarissimo quanto sia stata azzeccata la strategia della Nintendo... strategia che le ha consentito di vendere 73,7 milioni di unità nel mondo... pari al 47,9% del mercato relativo alle console domestiche ( http://www.vgchartz.com/ ).

                          Fra l'altro devo dire che ho trovato molto soddisfacente nonchè splendidamente intuitivo il sistema di controllo di Wii Sports Resort e Red Steel 2... due titoli che beneficiano moltissimo della superiore precisione del Wii Motion Plus che conferisce ai relativi gameplay un feeling all'insegna di coinvolgimento, immediatezza, immedesimazione ed immersività.

                          Mi sembra che questa "integrazione" del WiiMote, il Motion Plus appunto, funzioni piuttosto bene... è verissimo che devi ricalibrare ad inizio evento... ma la cosa non richiede che pochi secondi e la risposta che ne deriva è così precisa e puntuale che vale decisamente la pena di sottoporsi alla suddetta piccolissima "scocciatura".

                          Dunque, il WiiMote è un controller ottimamente progettato... e, visto i risultati in termini di riscontro commerciale, direi che ha funzionato... e non bene, ma ALLA GRANDE !!!

                          Il motion controller della Wii, a maggior ragione se integrato con il Motion Plus, è un geniale, avveniristico, intuitivo, pratico, funzionale e sorprendentemente flessibile.

                          Perciò mi sembra assolutamente impossibile negare il notevole valore innovativo e l'eccellente progettazione di un dispositivo che non solo ha dato un notevolissimo contributo al successo commerciale di un sistema divenuto popolarissimo, ma ha anche grandemente influenzato il modo di intendere l'intrattenimento elettronico a prescindere dalla società produttrice... l'"ombra lunga "del WiiMote, infatti, si rileva nell'evoluzione del motion gaming concretizzata dal Kinect e dal PlayStation Move.
                          Ultima modifica di AlextheLioNet; 08-09-2010, 14:13.
                          Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
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                          "The game will never be over. Because we're keeping the dream alive." (Freiheit, "Keeping the Dream Alive")

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                            #14
                            La Nintendo ha avuto l'enorme merito di avvicinare i videogiochi a chi prima non si dedicava a questo genere di intrattenimento.

                            Io non credo in una fantomatica "èlite" di videogiocatori, ma ritengo che la pratica videoludica debba essere diffusa presso tutte le categorie di persone, ogni età, ambo i sessi (paritariamente) e tutti i livelli di abilità.

                            La grande N ha aperto nuovi mercati, ha inventato un nuovo modo di intendere l'intrattenimento videoludico, ha esplorato nuovi generi e nuove frontiere... e tutto questo ha contruibuito ad allargare il mercato globale creando un nuovo bacino in cui tutte le società del settore investono e potranno investire in futuro con conseguenti utili, re-investimenti e sviluppo nuove tecnologie... e non solo in ordine agli ambiti prettamente visivi, ma anche e soprattutto relativamente alle "interfacce" frapposte tra il videogiocatore e il relativo avatar nella "realtà" rappresentata su schermo.

                            Penso che tutta l'industria videoludica debba moltissimo alle eccellenti idee, al coraggio e alla lungimiranza della dirigenza Nintendo.


                            Per quanto riguarda il casual gaming, secondo me il progressivo incremento numerico dell'utenza in linea di massima definibile o per lo meno etichettabile a vario titolo come "casual oriented" è stato ed è complessivamente positivo per il mercato videoludico... direttamente e indirettamente.

                            Nuovi utenti hanno significato e significano introiti extra che si traducono in investimenti extra e conseguente sviluppo nell'ambito degli operatori del settore (e non solo della Nintendo... anche Sony e Microsoft stanno opportunamente differenziando e stratificando la loro offerta).

                            Fra l'altro va considerato che questo genere di utenza, quella definibile o per lo meno etichettabile come "casual oriented", è tendenzialmente incline a comprare i giochi e meno orientata a cercare "scorciatoie"... e anche per questo è attentamente considerata dalle società che investono nell'intrattenimento videoludico.

                            Secondo me se tutti, ma proprio TUTTI si dedicano a vari livelli e con varie percentuali di tempo a qualsiasi tipo di intrattenimento videoludico è sempre e comunque un fatto decisamente positivo.

                            I videogiochi, in quanto prodotti finalizzati all'intrattenimento, devono rispondere ad uno scopo primario: divertire l'utente o gli utenti.

                            Penso che la Wii abbia riscosso il notevole successo commerciale tributatole dall'utenza videoludica e certificato da tutte le classifiche di vendita poiché molti titoli per Wii sono semplicemente divertenti (mai giocato in multiplayer a Mario Kart Wii o a Wii Sports Resort?) e il notevolissimo valore aggiunto del motion controller riesce a garantire al più ampio pubblico possibile la fruibilità di un gran numero di prodotti dando, al contempo, un grande impulso all'innovazione di questa tipologia di intrattenimento in ordine ai generi, ai sotto-generi e modi "alternativi" di intendere il game entertainment.
                            Ultima modifica di AlextheLioNet; 08-09-2010, 14:20.
                            Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
                            __________________________________________________ _______________________________________

                            "The game will never be over. Because we're keeping the dream alive." (Freiheit, "Keeping the Dream Alive")

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                              #15
                              Originariamente inviato da arblu Visualizza il messaggio
                              Sono d'accordo. Le idee ci sarebbero pure e perfino i talenti che potrebbero realizzarle. La tecnologia l'abbiamo e l'avremo sempre di più, ma...
                              è la volontà che manca, con la scusa che "alla gente non piace".
                              In pratica invece di pensare a un possibile nuovo mondo concept e programmare il tutto poi, si prende una società specializzata in ricerche di mercato, si incrociano i dati da questa ottenuti con quelli delle classifiche di vendita (software ed hardware) e si confeziona il "nuovo" prodotto con la scusa che..."piace alla gente che piace" (parafrasando una vecchia pubblicità anni 80) e dunque venderà sicuramente, generando profitti.
                              Il videogioco è una scatola vuota che il marketing riempie pompandone artificialmente i contenuti.

                              Ecco perchè io vedo Nintendo come il "Cattivo di fine livello" da sconfiggere assolutamente per...continuare l'avventura con il quadro successivo.
                              Ottima osservazione la tua..quoto

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                              Sto operando...
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