Che il gaming su piattaforma mobile sia piuttosto predominante è un dato di fatto: le app(licazioni) più redditizie sono infatti per lo più giochi. Che la maggior parte di queste siano tuttavia giochi cosiddetti "casual" è un'altra, triste, realtà. In particolare il gioco più redditizio sul play store (lo store di applicazioni per Android) è Candy Crush Saga, puzzle game nato su Facebook e dintorni, una tipologia di gioco ripetitivo e poco originale, che in passato non avrebbe avuto più di tanto successo. Ma i tempi sono cambiati, ed i casual gamers sono ormai ovunque: tanto per fare un paio di stime, questo gioco ha incassato di più di Whatsapp, che costa 85 cent all'anno. Dunque si può facilmente ipotizzare che Candy Crush Saga abbia incassato una manciata di milioni di euro, nelle stime più pessimistiche, fino a quasi 100 milioni di $$ (in quelle più ottimistiche). Considerando che l'app non è in giro da troppo tempo sul Play Store, il risultato è notevole. Ma un tale risultato è anche l'esempio di come in ambito mobile alla fine non sia premiato tanto il gioco di qualità, ma i giochi "passatempo", ripetitivi, poco impegnativi per il cervello, ovvero, in sostanza, una tipologia di gaming alquanto derivativa ed involutiva. Un anti-gaming, se vogliamo. Scorrendo la classifica vediamo che tra i "giochi" più redditizi ci sono anche un sacco di poker, slot machine, casinò virtuali...Il gioco d'azzardo si conferma "vincente" anche in ambito mobile, anche se un videogiocatore di lunga data come me non li considera affatto videogiochi.
Vi è poi un discreto numero di giochi manageriali, come ad esempio Top Eleven (calcistico), Clash of Clans (si gestisce un villaggio), The Simpsons Tapped Out (si gestisce la vita di Springfield e dei Simpsons), The Hobbit: Kingdoms (ispirato al film ed al romanzo omonimo), Megalopolis (si gestisce una città, similmente a Sim City), e così via, la lista è lunga! Una parentesi a parte meriterebbero gli "endless running", emblema della società moderna, in cui sembra che si debba correre per non fermarsi mai...In generale sono giochi in cui si sa a priori che non finiranno mai, non ci sono di solito livelli, non ci sono obbiettivi particolari, se non quello di "correre" più lontano possibile! Davvero troppo poco per il videogiocatore esigente...
Fortunatamente nella classifica non mancano alcuni giochi meno casual, come ad esempio Worms 2 Armageddon, acquistato da oltre 100000 giocatori, segno che qualcuno che vuole giocare seriamente anche su smartphone/tablet c'è. Anche i porting di Final Fantasy (almeno 50000 download) o giochi come Modern Combat (più di 100000 download) testimoniano il fatto che esiste uno zoccolo duro di giocatori, disposta a pagare i giochi, piuttosto che accontentarsi dei free-to-play. Sì, avete letto bene, free-to-play. I giochi più redditizi su Android sono per la maggior parte free-to-play, il che significa che le persone sono molto più propense a provare giochi gratuitamente, e poi spendere per micro/macro transazioni, piuttosto che pagare subito, come avviene su console o su pc. Tutto contenti, dunque? Non proprio...Il problema è che spesso i giochi free-to-play sono strutturati un maniera da racimolare il più contante possibile, e lo fanno in 2 modi: rendendo l'esperienza di gioco semplice e ripetitiva, ma ugualmente suadente per il giocatore, e, ciò che è più importante, innalzando la difficoltà del gioco oltre la soglia "critica" (ovvero un bel pò sopra la media). Nulla di nuovo, in fondo in sala giochi gli arcade spesso sfruttavano il secondo stratagemma per incamerare più gettoni. Ci sono ovviamente delle differenze: gli arcade offrivano, nel bene e nel male, un'esperienza di gioco breve ma intensa, il più possibile articolata e divertente (vedere ad esempio Metal Slug, che per quanto alla fine si sparasse e saltasse, ogni livello cercava di offrire qualcosa di diverso dal livello precedente! I giochi free-to-play non sono altrettanto curati, purtroppo...Vedasi l'esempio di Monster Shooter 2, o del più recente Meltdown, a loro modo validi, ma estremamente ripetitivi. Anche Dead Trigger 2, FPS in cui bisogna sparacchiare agli zombie, oltre ad essere ripetitivo è pure incompleto! Ci sono solo una manciata di missioni, e poi bisogna ripetere missioni random (scortare feriti, recuperare oggetti, uccidere tutti gli zombie, cecchinare tutti gli zombie, evitare tutti gli zombie e così via...). Nel frattempo man mano che si gioca la difficoltà sale, e le armi devono essere upgradate, ed il denaro virtuale guadagnato giocando ovviamente non basta. E qui entra in campo il denaro reale, oppure occorre continuare a giocare agli stessi livelli, per cercare di guadagnare quel poco di moneta virtuale. E nel frattempo si sale di livello, ed il gioco si fa inesorabilmente più difficile. Anche nei giochi premium c'è una curva di difficoltà crescente man mano che si procede nel gioco (alcuni giochi presentavano pure difficoltà adattive a seconda della bravura del giocatore!), ma nel caso dei free-to-play tale curva sale molto più velocemente! Chiaro che un giocatore paziente ed esperto può facilmente giocare senza pagare, ma da un lato l'esperienza videoludica soffre di mordente, e dall'altra si arriva ad un punto in cui il senso di sfida si trasforma in senso di frustrazione! Nei casi peggiori si può arrivare al punto in cui si finisce per abbandonare il gioco perchè semplicemente annoia (a questo proposito vale la pena ricordare che anche alcuni giochi premium soffrono di questo difetto, come la serie Dynasty Warriors: ci sono decine e decine di personaggi giocabili, ma i livelli purtroppo sono pochi, rispetto all'alto numero dei personaggi, e questo difetto mina altamente la longevità del gioco). I giochi free-to-play sono stati tuttavia una risposta al problema della pirateria da un lato, e alla scarsa propensione a pagare più di 99 cents da parte della maggior parte dei giocatori di giochi mobile: con questo modello di business invece molti giocatori continuano a giocare a gratis, mentre molti di meno pagano per tutti gli altri. E' il classico caso in cui pochi pagano per tutti (c'è chi investe anche 50 o più euro/dollari per i giochi F2P! La media invece si aggira intorno ai 15 euro/dollari).
Tornando all'esempio di Dead Trigger 2, abbiamo un gioco F2P che non è propriamente il solito casual game, come potrebbe essere Candy Crush Saga, in quanto è assai più simile a Quake che a Angry Birds, sia come grafica, che come giocabilità! Da calcoli approssimativi pare che solo sul Play Store abbia incassato più di un milione di euro, che non è male per una software house indipendente come Madfinger Games, che ha sede nella Repubblica Ceca. Ammesso (e non concesso, visto che non abbiamo dati precisi in mano) che il budget di DT2 sia stato di 100000 euro, il guadagno del team Madfinger, tirato via il 30% che va a Google, è comunque di tutto rispetto. Fin qui la buona notizia: il brutto è che allo stato attuale DT2 non è nemmeno un gioco completo, è doppiato male, non è ottimizzato per tutti i dispositivi high end, e di fatto i livelli sono davvero troppo pochi! Se questo fosse stato un gioco non F2P, e magari fosse apparso su pc, di sicuro non avrebbe avuto grande successo, e di sicuro non avrebbe raccolto più di 700000 euro (solo su Android, in quanto su iPhone ed iPad quasi certamente le cifre in ballo saranno molto più alte!). Probabilmente non avrebbe incassato quasi nulla, anzi...Logicamente c'è da tenere in considerazione che l'offerta videoludica sui dispositivi mobile è molto meno ampia rispetto a quella offerta su pc o console. Eppure il successo di giochi non casual come appunto DT2 dovrebbero far riflettere...Da un lato dovrebbe far riflettere le software house, che potrebbero puntare ad un'utenza più sofisticata (e probabilmente più disposta a spendere qualche euro per giochi di qualità), e dall'altra i giocatori non dovrebbero accontentarsi di giocare a dei surrogati tristi e succhiasoldi! Fino a che però ci sarà poca propensione da parte dei giocatori a pagare in anticipo le cose non potranno cambiare.