Esistono cose che sono estremamente difficili da sconfiggere, come il profondo nazionalismo del popolo giapponese: pur avendo accettato di buon grado la cultura americana, metabolizzandola nelle proprie abitudini, i nipponici continuano ad avere una netta preferenza per i prodotti tecnologici di patria.

Dopo numerosi e vani tentativi di aprirsi una stabile breccia nel mercato, la Microsoft vede chiudersi sul naso il portone più grande, quello della Geo, il distributore di riferimento del territorio del Sol Levante: quasi ogni negozio e centro commerciale viene fornito da questa enorme compagnia che, dopo qualche conto in tasca, ha deciso di sbarrare la strada per gli scaffali alla X360.

Pur avendo fatto meglio della prima Xbox, la macchina di Redmond è ferma a un milione e mezzo di unità vendute e nemmeno il Kinect è servito a molto. Considerati i massicci investimenti per tenerla in vista che fanno a pugni con il calo di richieste del 47% nell'ultimo anno, è stato stabilito che nei centri commerciali ci sarà solo l'unità centrale e non i giochi, che andranno comprati online.

Che l'ennesima batosta faccia optare Microsoft per una rinuncia al Giappone per la prossima console?

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