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Atari registra perdite per 4,8 milioni di dollari e chiude lo studio Eden Games

Atari registra perdite per 4,8 milioni di dollari e chiude lo studio Eden Games

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  • Atari registra perdite per 4,8 milioni di dollari e chiude lo studio Eden Games

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ID: 259273Gli ultimi rendiconti finanziari di Atari hanno fatto registrare perdite pari a 4,8 milioni di dollari e costretto la nota etichetta ad una rilevante ristrutturazione interna. Tra le iniziative messe in atto dal publisher allo scopo di tagliare le spese, spicca la chiusura di Eden Games, studio francese storicamente noto per la serie V-Rally, nonchè sviluppatore di Alone in the Dark (2008) e Test Drive Unlimited / TDU 2 (2006/2011).

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    • maxtex74
      #1
      maxtex74 ha commentato
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      Dopo tutte queste perdite ,io spero un ritorno alle origini,un ridimensionamento delle produzioni e un rallentamento nelle corsa di nuove tecnologie e console sempre più potenti ,quando si è perso lo spirito goliardico del videogioco come puro divertimento e non come simulazione della realtà,specialmente quella militare ...
      Meditate gente ,meditate...

    • Robbey
      #2
      Robbey ha commentato
      Modifica di un commento
      Ma non è giusto rinnovare si ma chiudere società è una gran cavolata spero solo che Atari non faccia altre scemenze

    • igorstellar
      #3
      igorstellar ha commentato
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      atari ... se mai la infrogames rinominata atari ...
      ogni modo brutta notizia

    • retrogamer
      #4
      retrogamer ha commentato
      Modifica di un commento
      Originariamente inviato da igorstellar
      atari ... se mai la infrogames rinominata atari ...
      ogni modo brutta notizia
      lo stavo per dire io, in effetti mi sono chiesto: "ma l'Atari non è morta tanto tempo fa??"

    • AlextheLioNet
      #5
      AlextheLioNet ha commentato
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      Dispiace per le difficoltà di Atari... benchè ormai da tampo sia semplicemente un etichetta di Infogrames... e dispiace per Eden Games. Forse molti ricorderanno questo studio per la serie V-Rally...

    • AlextheLioNet
      #6
      AlextheLioNet ha commentato
      Modifica di un commento
      A quanto sembra Atari ha un ridimensionato le notizie relative alla "chiusura" di Eden Games. In effetti si tratterebbe essenzialmente di un "processo di cessione":

      http://www.eurogamer.net/articles/20...ng-disposed-of

    • striderhiryu
      #7
      striderhiryu ha commentato
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      Originariamente inviato da maxtex74
      Dopo tutte queste perdite ,io spero un ritorno alle origini,un ridimensionamento delle produzioni e un rallentamento nelle corsa di nuove tecnologie e console sempre più potenti ,quando si è perso lo spirito goliardico del videogioco come puro divertimento e non come simulazione della realtà,specialmente quella militare ...
      Meditate gente ,meditate...
      da buon retrogamer non posso che essere d'accordo! Rallentare le super-produzioni triple A, realizzare giochi dal budget più contenuto, ma comunque divertenti, non può che portare benefici all'industria videoludica!

    • musehead
      #8
      musehead ha commentato
      Modifica di un commento
      Del resto, quante AAA valgono davvero? Dovrebbero esser tali quelle vendute al prezzo di 59/69 € ma è una fascia piena di immondizia, soprattutto è una categoria di titoli che si somigliano troppo: stessa apertura di pubblico, stesse meccaniche molto guidate. C'è bisogno di differenziazione. Se Syndicate fosse rimasto Syndicate (cito l'ultimo che ho giocato) avrebbe fatto certamente meglio e forse persino con meno soldi investiti.

    • AlextheLioNet
      #9
      AlextheLioNet ha commentato
      Modifica di un commento
      Originariamente inviato da striderhiryu
      da buon retrogamer non posso che essere d'accordo! Rallentare le super-produzioni triple A, realizzare giochi dal budget più contenuto, ma comunque divertenti, non può che portare benefici all'industria videoludica!
      Quoto! Si dovrebbe pervenire ad un buon compromesso tra qualità / contenuti tecnologici e prezzo. Già la progressiva scomparsa del supporto fisico dovrebbe consentire una non trascurabile riduzione dei costi... poi tutto dipenderà dalla risposta del mercato e dalla sensibilità / flessibilità dei publisher.
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