Già presente in un'epoca lontana ma mai dimenticata, Konami decide di riesumare alcune vecchie glorie degli anni 80, per farci capire che certi classici trascendono il tempo e diventano immortali. Sentimenti contrastanti si insidiano nel cuore del giocatore, nostalgia del passato, ricordi legati al periodo in cui siamo venuti in contatto con questi arcaici titoli che all'epoca sembravano splendidi ai nostri occhi di fanciulli ed oggi brillano di una luce ancora forte eppure diversa, valutati con occhi adulti e la logica rigorosa degli appassionati di storia del videogaming. Ma non c'è logica che possa superare la voce del cuore che di fronte al primo amore batte forte come la colonna sonora di Space Invaders, incalzante quando l'ultimo invasore corre veloce verso il terreno in una sfida adrenalinica.
Konami e la sua storia
Konami rappresenta una delle software house più amate e rispettate fin dai primordi dei videogiochi giapponesi, alcuni suoi franchise sono tuttora tra i migliori mai prodotti, alcuni nomi su tutti: Suikoden, Metal Gear, Silent Hill, Teenage Mutant Ninja Turtles, Gradius, Castlevania e Contra. Proprio gli ultimi due titoli sono stati protagonisti della prima collezione denominata Konami Collector's Edition in esclusiva per PC. La raccolta comprendeva i primi tre episodi degli ammazzavampiri per NES e due tra i migliori episodi di Contra. Guardando al mondo delle console, l'occhio della casa giapponese si posa invece sul GBA, che del retrogaming ha fatto uno dei suoi punti di forza. L'anno di uscita di entrambe le raccolte è il 2002 e possono essere considerate complementari.
Nota sugli aviluppatori
Il gruppo di lavoro scelto dalla casa madre giapponese è KCEH, Konami Computer Entertainment Hawaii, con sede, beati loro, a Honolulu. Lo sviluppatore americano è meno noto magari dello studio KCE Tokyo, ma si è già distinto negli anni per alcuni titoli interessanti, tra cui i platform 3D dedicati a Frogger, per Lost in Blue su Nintendo DS e Dance Dance Revolution: Ultramix su Xbox.
Benvenuti nel passato
Un simpatico e breve video introduttivo ci catapulta negli anni '80, facendoci tornare indietro col calendario dal 2002 al 1981 e presentandoci i classici che sono contenuti nella minuscola cartuccia. Siamo di fronte ad alcuni titoli entrati di diritto nell'olimpo dei vecchissimi e inossidabili classici arcade del mercato coin-op. I giochi scelti per la retrospettiva sono sei, più uno nascosto, e spaziano tra i generi più in voga all'epoca in sala giochi.
Frogger, una rana in corsa per la vita (1981)
Apre le danze una delle produzioni più antiche della Konami, Frogger, particolarissimo puzzle game del 1981, in cui lo scopo de gioco è portare un ranocchio, sperduto su una autostrada, alla salvezza, evitando che venga investito dalle macchine e successivamente, fargli guadare un fiume attraverso dei tronchi mobili. Bisogna tener conto che i tronchi sono fissi ma trasportati dalla corrente, dovremo saltare anche su delle tartarughe marine molto più volubili che si inabisseranno all'improvviso abbandonandoci al nostro destino. Lo stage in origine a schermata fissa, ha nel GBA uno scrolling verticale. Portare le varie ranocchiette in salvo sarà un'impresa via via sempre più complessa. Arriveranno anche coccodrilli agguerriti e il tempo putroppo non è infinito. La particolarità del sistema di comando è che non sono utilizzati tasti per compiere le azioni. Come il coevo Pac Man della Namco, Frogger si comanda solamente con la levetta direzionale, semplicissimo eppure molto coinvolgente. La velocità delle macchine è variabile, e per attraversare le cinque corsie totali della strada bisogna cercare di memorizzare il tipo di movimento di ogni singolo veicolo. Il gioco è in realtà un puzzle strategico, la visuale dall'alto permette di pianificare le proprie mosse con attenzione, ogni salto può essere fatale, soprattutto nella parte acquatica. I punti di arrivo sono cinque, e si dovranno utilizzare tutti, poiché ogni batrace portato in salvo non scomparirà dallo schermo ma resterà nella tana ad osservare l'odissea dei suoi colleghi. Sono presenti alcuni bonus durante l'attraversamento dei livelli che rischiano però di farci distrarre e perdere. La giocabilità è molto alta, oggi come allora, la musica di sottofondo è gradevolissima, gli effetti sonori sono essenziali.
Scramble, desolati paesaggi alieni (1981)
Il secondo gioco presentato è Scramble, molto celebre ai tempi della sua uscita, il 1981, perchè settava nuovi parametri nel genere degli sparatutto. Fino all'arrivo di Defender della Williams, infatti, il genere era rimasto immobilmente ancorato allo schema alla Space Invaders, ogni movimento, per quanto frenetico, si risolveva tutto nella claustrofobica schermata standard e fissa tipica dei giochi dell'epoca. Lo scrolling dello schermo era già di per se motivo di gioia ed esaltazione per gli avventori che si avvicinavano allo splendido cabinato. Le feature del gioco sono rimaste impresse, per prima cosa il doppio tipo di attacco, fuoco semplice e bombe da sganciare sullo stranissimo panorama alieno e poi la necessità di prendere ogni tanto le taniche di benzina, poiché in Konami hanno ben pensato di non rendere l'autonomia del veicolo eterna. La stranezza è che per ricaricare il serbatoio non bisogna raccogliere i contenitori “fuel” ma distruggerli! Il gioco non concede pause al giocatore ed è molto complesso, specie per gli standard odierni, purtroppo è caratterizzato, come molti titoli contemporanei, sulla memorizzazione estrema dei pattern di gioco. Cattivissimo è il livello di difficoltà, ma il segreto del successo è semplice, una volta imparato a memoria il percorso, il gioco filerà liscio come l'olio, essendo sempre uguale in ogni partita. Gli effetti sonori sono inquietanti e aumentano il senso di pathos, essendo molto funzionali al gioco. La grafica è scarna, essenziale ad acida, con incredibili effetti visivi che includono esplosioni ed alterazioni psichedeliche dei colori. Non siamo ai livelli dei capolavori assoluti di Jeff Minter, come Attack of the mutant camels, ma graficamente risulta tutto molto appagante. La versione GBA guadagna qualche punto rispetto al coin-op originale, poiché lo schermo risulta ampliato in larghezza, superando i limiti dell' estensione in verticale. Una curiosità, il titolo pare derivi da un comando dato nell'aeronautica ai jet, per il decollo immediato in caso di attacco nemico. Una vera icona degli anni 80, storicamente fondamentale, artisticamente imponente, ludicamente valido benchè limitato, e soltanto lievemente appannato dal tempo.
Scramble Advance, nuova vita per un classico (2002)
Un segreto incredibile è contenuto nella cartuccia riguardo a Scramble, tramite l'inserimento di un codice è possibile sbloccare una versione remixata appositamente creata per GBA dell'immortale titolo Konami. Scramble Advance. Già la conversione è una delle migliori della storia e questa aggiunta è il massimo. In Questo titolo inedito potremo selezionare ben tre astronavi differenti, e affrontare il gioco con una splendida grafica ridisegnata, completa di parallasse e sfondo renderizzato, una nuova colonna sonora, animazioni inedite, il tutto unito al classico gameplay di sempre. Per un fan del classico ed intramontabile Scramble questo remake varrebbe da solo l'acquisto della già interessante collezione.
Time Pilot, piccole nuvole nel cielo del passato (1982)
Si prosegue poi con un gioco del 1982, Time Pilot. Lo scopo del gioco è guidare il nostro aereo e cercare di eliminare i numerosissimi nemici che cercano tutti di farci fuori. Meno spettacolare di gioiellini come 1942 della Capcom, aveva però dalla sua una peculiarità unica, lo scrolling multidirezionale. Ambientato nel 1910, il titolo risulta molto semplice, sparare non è l'unico scopo della nostra esistenza, poiché la caduta dei paracadutisti da recuperare dona un minimo di strategia che spezza l'azione blastatoria ad ogni costo, donandoci, tra l'altro, ben 1000 punti a moltiplicazione progressiva a salvataggio. La ruotabilità dell'azione certe volte si può rivolgere contro il giocatore, rendendo attacchi nemici in formazione assolutamente letali e inaspettati. Effetti sonori sottotono e giocabilità datata rendono il titolo interessante ma poco longevo.
Gyruss, catturati nel vortice della purezza ludica (1983)
La carrellata storica ci fa poi riscoprire uno dei più celebri giochi della Konami, quel Gyruss, datato 1983, che ci catapulta in uno spazio alieno ed ostile. La meccanica di gioco è indimenticabile, basata sul girare vorticoso della nostra astronave in una sorta di bordo di un tunnel spaziale a scorrimento ripieno di creature stranissime che cercano di ostacolarci. Benchè complesso, duro e puro come pochi giochi oggi osano essere, Gyruss appassiona chi capita nelle sue spire, e ne viene rapito come dal canto di una sirena. La musica quasi operistica che ci accompagna sembra quasi tratta da un episodio di Castlevania per quanto è bella. Ogni ondata d'attacco si concentra nei cosidetti Warp, che ci separano dai pianeti verso cui siamo diretti, iniziando con Nettuno, poi Urano etc. Alcuni potenziamenti, come il doppio fuoco, ci aiuteranno nel nostro pellegrinaggio spaziale, ma l'impresa di portare alla fine il titolo si rivelerà davvero titanica e molto hardcore. Tuttora considerato un' emblema della programmazione virtuosa degli anni 80, Gyruss è stato citato in un omaggio presente all'interno di GTA: San Andreas.
Ye Ar Kung Fu, l'onore del combattente (1985)
Dopo aver sconfitto le armate spaziali nemiche d Gyruss, è il turno ora del gioco simbolo della Konami Anni 80, Yie Ar Kung Fu, uno dei primi titoli appartenente ai picchiaduro a incontri della storia, insieme all'immortale IK+ di Archer Mc Lean. Molto conosciuto dagli utenti di Commodore 64, per la sua conversione non autorizzata nota col nome di Scuola di Kung Fu, uscita sul mercato degli "spaghetti games" italiano dell'epoca.
Il simulatore di arti marziali qui presente rappresenta il padre spirituale dell'intero genere, pur non essendone stato stato il primo esemplare, spettando il primato a Karate Champ della Data East. Nel titolo sono presenti due caratteristiche molto importanti, la barra di energia, fondamentale fino ad oggi nei picchiaduro ad incontri, divisa in dieci segmenti e la possibilità di compiere un numero di mosse molto alto, con un solo tasto, sfruttando le otto direzioni, incluse diagonali. Oolong, questo il nome del nostro guerriero, dovrà affrontare undici avversari di bravura crescente per poter trionfare nel torneo. Starà alla bravura del giocatore scoprire la tecnica migliore contro ogni avversario. L'ultimo in particolare, sarà Blues, la nostra nemesi! Gli scenari sono molto evocativi e la musica si attesta su un buon livello.
Rush 'n Attack, è l'ora di salvare i soldati caduti in mano nemica (1985)
Chiude la reimpatriata Rush 'n Attack, classe 1985 come YAKF, il cui titolo giapponese originale era Green Beret, un onesto e gradevole gioco d'azione che si svolge in un campo prigionieri sovietico, e ci vede nei panni di un berretto verde americano intento a salvare i suoi compatrioti. Il titolo è noto nella sua ottima conversione per NES, ma, pur essendo molto amato in Europa, in America non venne accolto molto bene dalla stampa, essendo uscito in un periodo molto delicato, per via della guerra fredda tra le super potenze. La meccanica di gioco è buona, bisognerà stare molto attenti perchè il semplice tocco di un nemico ci sarà fatale, graficamente è nella media dei giochi contemporanei e manca forse solo del carisma di un Contra, ma resta altamente giocabile.
Otto giochi per me posson bastare?
I difetti della compilation sono davvero pochi, gli stessi comuni alle raccolte per Advance, il fatto di avere solo sette titoli, di cui uno nascosto, e nessun extra disponibile. Konami stessa, senza tirare in ballo altre softco, ci ha donato altre retrospettive di ottima fattura, Konami Arcade Classics, 10 titoli per PS1 e la collezione definitiva, la Konami Antiques: MSX Collection Ultra Pack, contenente ben 30 vecchie glorie. In definitiva il titolo è da consigliare senza riserve, a tutti i retroappassionati.
Riprogrammare i classici
Tutta la magia dei giochi originali è riportata nella piccola consolina Nintendo. Minoru Toyota di Konami Hawaii, tra l'altro, parla di riprogrammazione totale dei titoli per adattarli al meglio all'hardware ospitante. Non siamo forse a livello di arcade perfect, ma c'è dietro una cura molto alta rispetto ai semplici emulatori che si trovano spesso in iniziative simili. Riprogrammare un titolo da zero è una operazione molto ardua, e denota decisamente coraggio rispetto alla più semplice via emulativa.
Insert coin(s) for two players!
Una nota positiva per il gioco multiplayer, che può essere effettuato collegando due GBA con il cavo link e una sola copia del gioco. Come al solito il titolo migliora molto se giocato sul Game Boy Player a tutto schermo, ma risulta moto gradevole anche sui portatili GBA e DS. Dobbiamo riconoscere che è stato fatto un lavoro veramente buono, con genuina passione e rispetto verso i classici 80s.
Konami Collector's Series, Arcade Advanced
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- Pubblicato: 31-01-2009, 11:29
- 2 commenti
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Konami Collector's Series: Arcade Advanced
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Bella recensione Fabio, tra l'altro Green Beret era il nome usato anche in Europa (ed anche per le conversioni home ad es. il c64). Il GBA ha molte gemme retro, sia compilation come questa che giochi completi come Wings e Defender of the crown.
Scusa ma quale sarebbe il codice segreto ?
Comunque scuola di kung fu sembra essere l'ennesimo piratone in cassetta con qualche modifica alla conversione originale:
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Io sono un fortunato possessore della Konami Arcade Collection per c64 (il mio primo gioco originale!), contenente alcuni dei giochi di questa cartuccia e altri in più (Mikie, Iron Horse, Ye-ar Kung Fu II, Nemesis)
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Avevamo pubblicato il trucco per sbloccare Scramble Advance nella vecchia sezione trucchi di RH, eccolo:
Sbloccare SCRAMBLE ADVANCE: nella cartuccia Konami Collector's Arcade Advanced è presente una versione remixata del leggendario Scramble, per sbloccarla selezionate lo Scramble originale, nello schermo del titolo inserite il seguete codice segreto: SU, SU, GIU', GIU',SINISTRA, DESTRA, SINISTRA, DESTRA, B, A.
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