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La Macchina del Tempo: Settembre 1990

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  • La Macchina del Tempo: Settembre 1990

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ID: 243417In netto contrasto rispetto alle tendenze odierne che ci riempiono di nuovi giochi al rientro dalle vacanze, il mese di Settembre del 1990 si mostra avaro come pochi, almeno per ciò che concerne l'homegaming. Quando il software manca, può presentarsi una buona occasione per ottenere una discreta visibilità parlando invece di hardware, e così l'Amstrad coglie la palla al balzo per presentare al pubblico i suoi nuovi pargoli fra i computer della serie CPC e per debuttare nel mondo delle console con il GX4000. Quante macchine abbiamo visto partire con grandi pretese e fallire miseramente? Tante, ma il GX4000 non fa nemmeno quello: intende accontentarsi, difatti, di rubare un po' di scena a Master System e NES, guadagnandosi una fetta del mercato 8-bit. Pur competitiva nel prezzo e nelle caratteristiche tecniche, la console non è poi stata capace di attirare le voglie di un pubblico molto più accattivato dai prodigi del Megadrive, vicinissimo al Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 243418suo lancio europeo, non potendo nemmeno contare su una dignitosa offerta in videogiochi, i quali erano spesso esattamente gli stessi della vecchia generazione di computer CPC. Insomma, peccato, ma se la sono cercata...

    Proiettiamoci sui nostri amati home computer per confermare che i publisher, durante l'estate trascorsa, hanno pensato soprattutto a rilassarsi. I possessori di 8-bit possono trovare qualche soddisfazione solo rivolgendosi ai videogiochi riproposti a prezzo di budget, nella speranza di non averli ancora giocati. Amighisti ed atariSTi possono consolarsi con qualcosina in più, e gli sparatutto Anarchy e Simulcra hanno buone frecce nella loro faretra. Molto interessante e molto originale è Murder, un gioco basato sull'investigazione di un omicidio all'interno di una grossa villa. Si raccolgono gli indizi, si parla con le persone e si sperimentano nuove combinazioni ad ogni partita, perchè all'inizio di ognuna il software genera una storia con dettagli differenti.
    Plotting è la conversione dell'omonimo coin-op della Taito, un puzzle game divertente in cui ci tocca combinare i soliti blocchi con lo stesso disegno. Peccato che nel giro di appena un anno arriverà Puzznic, molto simile ma col vantaggio incalcolabile di offrire donne nude come fondale.
    Che vi piaccia o no, i titoli validi del mese finiscono qui. Possiamo citare comunque Gold of the Aztecs per Amiga, PC ed Atari ST, un cinematic platform ambizioso e graficamente persino apprezzabile in fotografia, peccato che da giocare sia quasi uno strazio, con una struttura interamente basata sul trial&error, un po' come Rick Dangerous, ma più scattoso e meno geniale nel gameplay. Ah, c'è anche Back to the Future II... Devo commentarlo? Un multievento costituito da cinque sezioni una peggio dell'altra. Se i tie-in godono di pessima fama, è anche merito suo!

    Anarchy
    Secondo alcuni il migliore clone di Defender per i 16-bit è Datastorm, ma se c'è la Psygnosis a tuffarsi nella mischia conviene tenerla d'occhio. Anarchy parte alla grande, con le solite meravigliose schermate tipiche del suo sviluppatore ed una valida musica introduttiva, ma non sembra offrire una sfida in grado di appassionare a lungo. Tecnicamente ineccepibile anche durante la partita, con un parallasse multistrato che faceva decisamente effetto.




    Simulcra
    Tra i designer più interessanti degli anni '80/primi '90 entra di diritto Andrew Braybrook, che questo mese ci propone con la sua Graftgold lo shooter poligonale Simulcra. La semplice idea di adottare una soluzione tecnica volta alla tridimensionalità costituisce da sola un valido punto di interesse, ma Simulcra si distingue ancora oggi per la sua attualità, con le sue meccaniche essenziali, immediate e divertenti.



    Passiamo allo scoppiettante mondo delle console, pure lui con pochi acuti, ma col Megadrive di mezzo la spettacolarità non era mai da escludere. Dalle sale giochi arriva un nome noto, ma giusto il nome: si, perchè non è chiaro il motivo, ma la Sega aveva la strana abitudine di non offrire reali conversioni dei coin-op, piuttosto episodi alternativi dello stesso brand, proprio come accaduto ad E-Swat che, non a caso, soffre il confronto col gemello diverso a gettone. Il 16-bit Sega coccola anche i fan di Ghostbusters con un tie-in non particolarmente brillante, con i protagonisti della pellicola disegnati in stile super-deformed e caratterizzato da azione platform piuttosto scontata.Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 243419
    La Sega non dimentica di supportare anche il suo Master System, anzi, tira in ballo la mascotte della casa che ha preceduto Sonic: Alex Kidd in Shinobi World riporta la scimmietta sugli schermi, ma è arduo considerarlo un seguito dell'acclamato Miracle World in quanto introduce inediti elementi da hack'n'slash, purtroppo senza cogliere particolari favori dai fan e dalla critica. Per un po' di divertimento meglio rivolgersi a Super Monaco GP, tenendo ben presente che non si tratta di una vera conversione dell'originale da sala, ma di un racing game diverso, meno spettacolare ma capace di intrattenere a dovere. Il PC Engine ha un'uscita interessante, ma Don Doko Don è “solo” un simpatico platform a schermo fisso in cui controllare dei nani determinati a sbarazzarsi di mostriciattoli vari a suon di martellate, forse non il titolo adatto per contrastare il temibile Megadrive.

    Il meglio di questi trenta giorni si trova in sala giochi, dove la Sega davvero non si risparmia. Alien Storm e Moonwalker sono ancora oggi ben impressi nelle memorie dei videogiocatori, mentre un po' più “underground” è Bonanza Bros, che ci cala nei panni di due ladri in azione in vari edifici, proponendoci un gameplay che oggi definiremmo stealth, pur con le doverose eccezioni arcade del caso.

    Alien Storm
    Prendete Golden Axe, toglieteci il nano e rimpiazzatelo con un robot, dopodichè sostituite l'abbigliamento del guerriero e dell'amazzone con indumenti avveniristici. Saranno perfetti per lo scenario da B-movie di Alien Storm, in cui gli eroi non sono altro che paninari col vizio di far saltare in aria tanti marziani cattivi. Se vi piaceva l'hack'n'slash precedente non potrà che appassionarvi anche questo!




    Moonwalker
    Il simbolo eterno della musica pop pare essere stato anche un appassionato di videogames. Dopo il debutto al cinema, anche le sale giochi accolgono Moonwalker, un insolito beat'em up caratterizzato da grafica isometrica e colonna sonora tratta dal preziosissimo repertorio di Michael Jackson. Rischiava di presentarsi come la solita commercialata, è invece riuscito a guadagnarsi ben più di qualche appassionato.

    Gianluca "musehead" Santilio

    • Robbey
      #1
      Robbey ha commentato
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      Non dimenticherò Moonwalker e Simulcra, belli.

    • Heclegar
      #2
      Heclegar ha commentato
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      E così questo è quanto accadeva ad appena un mese dalla mia nascita! Complimenti Muse! Gran bella macchina del tempo come sempre!

    • Bert
      #3
      Bert ha commentato
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      Mensis Horribilis! Per fortuna il GX4000 ci salvò la giornata!

    • Avatar ospiti
      #4
      Ospite ha commentato
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      Originariamente inviato da Robbey
      Non dimenticherò Moonwalker e Simulcra, belli.
      certo

    • AlextheLioNet
      #5
      AlextheLioNet ha commentato
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      E-Swat e Ghostbusters su Mega Drive... li ricordo piuttosto bene anche se non li ho mai posseduti (in ogni caso il primo l'ho avuto diverse volte in prestito da un amico).

      In effetti E-Swat era ben lungi ben lungi dal potersi definire "conversione"... era per lo più un'interessante variazione sul tema dell'originale con forti attinenze alle relative dinamiche.
      Se non entusiasmava affatto il comparto grafico, a conti fatti sottotono (godibili, in ogni modo, le musiche e passabili, nel complesso, gli FX), aveva in ogni modo il rilevante pregio di mettere parecchia carne al fuoco (8 missioni) e di garantire un bel po' di divertimento action-platform.

      Per quanto riguarda Ghostbusters (che giocai diverse volte su MD di amici...), lo ricordo come un platform simpatico, tecnicamente pulito e divertente... nulla di eclatante certo, ma, nel complesso, un discreto titolo che non mancava di suscitare apprezzamenti (forse anche per l'appeal del look SD...).
      Ultima modifica di AlextheLioNet; 13-09-2010, 12:42.

    • Big_Paul86
      #6
      Big_Paul86 ha commentato
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      Moonwalker rimane uno di quei giochi che avrò giocato solo due volte all'età forse di 6 anni. Ed è comunque rimasto nei miei ricordi e fantasie di videogiocatore.
      Ultima modifica di Big_Paul86; 13-09-2010, 19:51.

    • JoustSonic82
      #7
      JoustSonic82 ha commentato
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      Originariamente inviato da Big_Paul86
      Moonwalker rimane uno di quei giochi che avrò giocato solo due volte all'età forse all'età di 6 anni. Ed è comunque rimasto nei miei ricordi e fantasie di videogiocatore.
      Anch'io ricordo con molto affetto Moonwalker (versione Mega drive): è un gioco che resta impresso, chi lo provò all'epoca non l'ha dimenticato certamente... io poi a differenza di te non l'ho solo sfiorato, ma l'ho giocato in lungo e in largo e finito più volte (non ci voleva poi molto, visto che i livelli erano pochini...); non era certo un capolavoro eppure si lascia volentieri ricordare (e anche rigiocare, perchè no? L'ho rigiocato poche settimane fa su emulatore... )

      P.S.: Ghostbusters era molto carino, ecco un altro titolo che non eccelleva ma che sapeva rapire i giocatori grazie all'atmosfera e all'appeal dei personaggi (stesso discorso di Moonwalker quindi...)

      P.P.S.: bellissima rubrica, come al solito, complimenti a Muse!
      Ultima modifica di JoustSonic82; 13-09-2010, 17:13.

    • synapsy
      #8
      synapsy ha commentato
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      Ah, Alien Storm e Moonwalker... che anni, che bello. Prima o poi metterò gli artigli su un GX4000...

    • scaniel
      #9
      scaniel ha commentato
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      Io avevo da poco compiuto 9 anni e nel bar di mio padre, con annessa sala giochi,vicino a Moonwalker c'era una fila esagerata tant'è che fui costretto a giocarmelo solo quando il Bar di mio padre era chiuso.
      Poi comprai un Master system e comprai subito il porting rimanendo in parte deluso in quanto si tratta tutto di un'altro gioco cmq carino intendiamci,ma completamente differente dall'arcade!
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