Proiettiamoci sui nostri amati home computer per confermare che i publisher, durante l'estate trascorsa, hanno pensato soprattutto a rilassarsi. I possessori di 8-bit possono trovare qualche soddisfazione solo rivolgendosi ai videogiochi riproposti a prezzo di budget, nella speranza di non averli ancora giocati. Amighisti ed atariSTi possono consolarsi con qualcosina in più, e gli sparatutto Anarchy e Simulcra hanno buone frecce nella loro faretra. Molto interessante e molto originale è Murder, un gioco basato sull'investigazione di un omicidio all'interno di una grossa villa. Si raccolgono gli indizi, si parla con le persone e si sperimentano nuove combinazioni ad ogni partita, perchè all'inizio di ognuna il software genera una storia con dettagli differenti.
Plotting è la conversione dell'omonimo coin-op della Taito, un puzzle game divertente in cui ci tocca combinare i soliti blocchi con lo stesso disegno. Peccato che nel giro di appena un anno arriverà Puzznic, molto simile ma col vantaggio incalcolabile di offrire donne nude come fondale.
Che vi piaccia o no, i titoli validi del mese finiscono qui. Possiamo citare comunque Gold of the Aztecs per Amiga, PC ed Atari ST, un cinematic platform ambizioso e graficamente persino apprezzabile in fotografia, peccato che da giocare sia quasi uno strazio, con una struttura interamente basata sul trial&error, un po' come Rick Dangerous, ma più scattoso e meno geniale nel gameplay. Ah, c'è anche Back to the Future II... Devo commentarlo? Un multievento costituito da cinque sezioni una peggio dell'altra. Se i tie-in godono di pessima fama, è anche merito suo!
Anarchy Secondo alcuni il migliore clone di Defender per i 16-bit è Datastorm, ma se c'è la Psygnosis a tuffarsi nella mischia conviene tenerla d'occhio. Anarchy parte alla grande, con le solite meravigliose schermate tipiche del suo sviluppatore ed una valida musica introduttiva, ma non sembra offrire una sfida in grado di appassionare a lungo. Tecnicamente ineccepibile anche durante la partita, con un parallasse multistrato che faceva decisamente effetto. Simulcra Tra i designer più interessanti degli anni '80/primi '90 entra di diritto Andrew Braybrook, che questo mese ci propone con la sua Graftgold lo shooter poligonale Simulcra. La semplice idea di adottare una soluzione tecnica volta alla tridimensionalità costituisce da sola un valido punto di interesse, ma Simulcra si distingue ancora oggi per la sua attualità, con le sue meccaniche essenziali, immediate e divertenti. |
Passiamo allo scoppiettante mondo delle console, pure lui con pochi acuti, ma col Megadrive di mezzo la spettacolarità non era mai da escludere. Dalle sale giochi arriva un nome noto, ma giusto il nome: si, perchè non è chiaro il motivo, ma la Sega aveva la strana abitudine di non offrire reali conversioni dei coin-op, piuttosto episodi alternativi dello stesso brand, proprio come accaduto ad E-Swat che, non a caso, soffre il confronto col gemello diverso a gettone. Il 16-bit Sega coccola anche i fan di Ghostbusters con un tie-in non particolarmente brillante, con i protagonisti della pellicola disegnati in stile super-deformed e caratterizzato da azione platform piuttosto scontata.
La Sega non dimentica di supportare anche il suo Master System, anzi, tira in ballo la mascotte della casa che ha preceduto Sonic: Alex Kidd in Shinobi World riporta la scimmietta sugli schermi, ma è arduo considerarlo un seguito dell'acclamato Miracle World in quanto introduce inediti elementi da hack'n'slash, purtroppo senza cogliere particolari favori dai fan e dalla critica. Per un po' di divertimento meglio rivolgersi a Super Monaco GP, tenendo ben presente che non si tratta di una vera conversione dell'originale da sala, ma di un racing game diverso, meno spettacolare ma capace di intrattenere a dovere. Il PC Engine ha un'uscita interessante, ma Don Doko Don è “solo” un simpatico platform a schermo fisso in cui controllare dei nani determinati a sbarazzarsi di mostriciattoli vari a suon di martellate, forse non il titolo adatto per contrastare il temibile Megadrive.
Il meglio di questi trenta giorni si trova in sala giochi, dove la Sega davvero non si risparmia. Alien Storm e Moonwalker sono ancora oggi ben impressi nelle memorie dei videogiocatori, mentre un po' più “underground” è Bonanza Bros, che ci cala nei panni di due ladri in azione in vari edifici, proponendoci un gameplay che oggi definiremmo stealth, pur con le doverose eccezioni arcade del caso.
Alien Storm Prendete Golden Axe, toglieteci il nano e rimpiazzatelo con un robot, dopodichè sostituite l'abbigliamento del guerriero e dell'amazzone con indumenti avveniristici. Saranno perfetti per lo scenario da B-movie di Alien Storm, in cui gli eroi non sono altro che paninari col vizio di far saltare in aria tanti marziani cattivi. Se vi piaceva l'hack'n'slash precedente non potrà che appassionarvi anche questo! Moonwalker Il simbolo eterno della musica pop pare essere stato anche un appassionato di videogames. Dopo il debutto al cinema, anche le sale giochi accolgono Moonwalker, un insolito beat'em up caratterizzato da grafica isometrica e colonna sonora tratta dal preziosissimo repertorio di Michael Jackson. Rischiava di presentarsi come la solita commercialata, è invece riuscito a guadagnarsi ben più di qualche appassionato. |
Gianluca "musehead" Santilio
In effetti E-Swat era ben lungi ben lungi dal potersi definire "conversione"... era per lo più un'interessante variazione sul tema dell'originale con forti attinenze alle relative dinamiche.
Se non entusiasmava affatto il comparto grafico, a conti fatti sottotono (godibili, in ogni modo, le musiche e passabili, nel complesso, gli FX), aveva in ogni modo il rilevante pregio di mettere parecchia carne al fuoco (8 missioni) e di garantire un bel po' di divertimento action-platform.
Per quanto riguarda Ghostbusters (che giocai diverse volte su MD di amici...), lo ricordo come un platform simpatico, tecnicamente pulito e divertente... nulla di eclatante certo, ma, nel complesso, un discreto titolo che non mancava di suscitare apprezzamenti (forse anche per l'appeal del look SD...).
P.S.: Ghostbusters era molto carino, ecco un altro titolo che non eccelleva ma che sapeva rapire i giocatori grazie all'atmosfera e all'appeal dei personaggi (stesso discorso di Moonwalker quindi...)
P.P.S.: bellissima rubrica, come al solito, complimenti a Muse!
Poi comprai un Master system e comprai subito il porting rimanendo in parte deluso in quanto si tratta tutto di un'altro gioco cmq carino intendiamci,ma completamente differente dall'arcade!