Roma caput ludi!
In una piovosa domenica di fine Novembre la capitale d'Italia si trasforma per un giorno in capitale dei videogames. Ecco arrivare una piccola mostra dedicata alla interessante storia dei videogiochi, che spazia dall'esposizione di retrocomputers d'epoca e console che hanno fatto la storia fino all'approfondimento di importanti figure del settore come Jeff Minter e Gunpei Yokoi.
La città di Roma
Roma non ha decisamente bisogno di presentazioni, poiché è un luogo che racchiude nella sua storia millenaria molteplici culture a volte convergenti altre contrastanti. Passeggiando per le sue strade si possono ammirare i famosi “strati storici sovrapposti” che mescolano allegramente arte classica, medievale e modernità assortite. A Roma non ci sono solo il Foro Romano, testimonianza della grandezza di un impero mai dimenticato, ma trovano spazio altri monumenti meno conosciuti come la Piramide Cestia, che testimonia l'amore per il mondo egizio da parte degli antichi romani, il Colosseo Quadrato memoria dell'epoca del fascio littorio, o l'esposizione d'arte di Via Margutta, nota per l'associazione di pittori ed artisti ad essa legati. Raramente però le tantissime mostre estemporanee, che spaziano tra i temi più disparati dell'arte, hanno avuto come filo conduttore la storia dei videogiochi. Perchè quindi non tentare di organizzarla?
Location ed organizzazione
Web Friends
Pur non potendo essere presenti alla mostra fisicamente, hanno dato un contributo mediatico molto importante anche Federico “Fedeweb” Salerno, la cui community Games Collection, colleghi del nostro RH, ha seguito molto da vicino la manifestazione, Alessandro “Retrogame” Pugliese e Daniele Cavallo, amici di Retrogame.Biz, Debora Ferrari di Game Art Gallery, ed Alberto “Bert” Fin di Lost Games Blog.
Retrocomputing Passion
La presentazione di Boh e Quod Init Exit
Le TV gemelle
Al centro della prima sala troneggiavano due grosse TV gemelle Synudine che ospitavano rispettivamente un Amiga 1200 con il gioco Dynablaster, titolo amighista del leggendario Bomberman, ed una Xbox nera su cui girava il classico Ninja Gaiden. Spiccava il contrasto tra l'essenziale minimalismo visivo del franchise Hudson e l'esplosione quasi barocca di particolari e gusto per la ricercatezza del gioco Tecmo. Entrambi i giochi hanno riscosso un buon successo presso il pubblico. All'interno della mostra erano poi presenti i modelli di TV più svariate, poiché erano state sia fornite dall'albergo, le mitiche Mivar, che portate dai vari membri dello staff.
Lo spazio di Zetalog Multimedia
Inizialmente allestito nel terrazzo dell'hotel, ma prontamente trasferito all'interno della sala, per non trasformarsi in dimostrazione dal vivo della resistenza dei retrocomputers all'acqua, ecco arrivare lo spazio Zetalog Multimedia, uno dei più interessanti dell'intera esposizione. Gli eroici gestori dello stand hanno resistito all'aperto, impavidi, alla furia degli elementi, ma alla fine hanno dovuto ripiegare su lidi decisamente più asciutti... la passione per il retrogaming è anche questo! Lo spazio era a cura di Mario di Loreto e della sua collaboratrice, che ha portato in mostra una splendida serie di macchine tra cui spiccavano sistemi Apple, Sinclair, Commodore, Olivetti, Compaq e Texas Instruments. Ogni macchina era accompagnata da una scheda illustrativa storico-tecnica molto dettagliata. I computer Apple II e Macintosh 128 erano forse i pezzi più belli, ma alcune chicche come la classicissima calcolatrice Olivetti colpivano molto i visitatori. Uno dei computer inoltre trasmetteva in loop l'interessantissimo documentario “La storia dei Video Games” prodotto nel 2007 da Discovery Channel e perfettamente in tema con la mostra.
Psichedelia & Cammelli, una retrospettiva su Jeff Minter.
Street Fighter Alpha Corner
Di fronte allo spazio Zetalog si trovavano due importanti console della Nintendo, SNES e Nintendo 64, con l'immancabile Super Mario 64. Accanto ai sistemi di Kyoto si trovava un esemplare di prima PlayStation nel classico colore grigio, a cui era attaccato il leggendario Arcade Stick, un controller da tavolo dedicato ai picchiaduro. Davanti a SNES e PS1 faceva inoltre bella mostra di sè un cartonato dedicato a Street Fighter Alpha, le cui versioni 1 e 2 giravano sui sistemi.Un mini torneo spontaneo a SFA 2 è stato subito inaugurato da uno dei membri più appassionati della saga Capcom, Francesco Roman, che si è rivelato come al solito imbattibile nel maneggiare i personaggi della saga! Memorabile uno dei momenti del torneo, in cui Francesco, sfidando un suo collega di Zetema Progetto Cultura ha realizzato un estemporaneo balletto artistico tra Ryu & Ken, in cui una pioggia di palle di fuoco partiva all'unisono da entrambi i personaggi e si ripeteva all'infinito.
Le console dello sperimentalismo eclettico
Un tocco di rosso con Virtual Boy
Il Virtual Boy è forse più conosciuto dal grande pubblico, e pur essendo stato un incredibile flop commerciale riesce ancora ad avere un discreto fascino sui temerari che decidono di immergersi nella suo mondo virtuale dipinto di rosso. La macchina, definita coraggiosamente da Nintendo un portatile, è in effetti scomodissima da usare all'aperto, e nessuno mai si sognerebbe di giocarci in metropolitana, eppure i suoi particolarissimi occhialetti a casco, dentro cui vengono generati giochi in 3D simulato con tonalità rosse e nere, sono ormai un'icona del lato oscuro dei videogiochi, quello in cui la sperimentazione è troppo ardita e non riesce ad entusiasmare i giocatori. Genio creativo o follia allo stato puro? Per approfondire la conoscenza di questa inusitata console vi rimandiamo allo speciale a lei dedicato.
L' angolo dei ricordi
Le schede storiche ed i testi della mostra
Quasi tutti i sistemi, esposti o interagibili, erano accompagnati da una scheda illustrativa storico-tecnica che spiegava le basi della scienza retroludica a chi non conoscesse il sistema o ne volesse approfondire e contestualizzare nascita e ciclo vitale. Le schede e tutti gli altri testi presenti in mostra erano a cura dello staff. Oltre alle schede ufficiali targate Archeoludica, con testi di SFB, erano presenti anche le schede dedicate Zetalog curate da Mario di Loreto.
Special Thanks to all friends!
L'ideatore della mostra vuole ringraziare tutti, il competente ed appassionato staff organizzativo, che ha dato il massimo sotto ogni punto di vista, ed anche i visitatori che gentilmente ci sono venuti a trovare. Ospitare il programmatore Simone Bevilaqua è stato molto interessante, quasi tutti i visitatori sono venuti da Roma, come il lettore di RH Dexther o il misterioso Mr Quipo 2, che salutiamo, l'amico Marco Accordi Rickards di Game Republic o il giornalista Fabio Davide, venuto apposta da Napoli per vedere Archeoludica. Moltissimi non sono potuti venire ma hanno cercato di seguire l'evento via web, come i lettori di RH, i colleghi di Games Collection, Retrogame Biz, Retrogamer, Cyberludus, Tilt, CVG, Bit Generation, GamesReplay e tutti i rappresentanti delle comunità italiane di videogiocatori accomunati dalla stessa passione.
L'importanza dell'evento
Pur essendo un evento piccolo, a causa degli spazi ridotti, lo staff ha messo tutto il suo impegno per dare il massimo sotto ogni punto di vista. Sono stati effettuati su richiesta dei piccoli tour guidati esplicativi alla scoperta del materiale esposto, in modo da far comprendere al pubblico l'importanza fondamentale del retrogaming per capire il videogioco moderno. Alcune delle attività in programma come la proiezione dell'emblematico film eXistenz di David Cronenberg con annesso dibattito e l'esibizione del campione europeo di Tetris sono purtroppo saltate a causa del maltempo, poiché erano previste nel terrazzo, invaso da un acquazzone per tutto il tempo della mostra. Ma non tutto è perduto, poiché già si prevedono nuove edizioni dell'evento, magari in spazi più grandi od anche in contesti più estivi. Che ne pensate di un' Archeoludica On The Beach in riva al mare? Per ora è solo un'idea ma l'estate prima o poi arriverà... Archeoludica, videogiochi del passato chiude il sipario e ringrazia chi ha gradito lo spettacolo.
Altre immagini: