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Gioco Difficile VS Gioco Frustrante

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    #31
    cmq a parte i gusti , le abilita' videoludiche personali, e lo spirito di sfida che uno puo' avere, direi che una "bella fetta di torta in piu' nella bilancia" tra frustrante e solo difficile e' anche proporzionale al tempo che uno ha a disposizione: se uno ha molto tempo libero (come nell'eta' scolastica diciamo) accetta piu' facilmente di ripetere e ritentare decine di volte e migliorare il proprio livello di gioco, chi ne ha molto meno comincia ad avvertire sofferenza quando nel poco tempo a disposizione difficilmente potra' avere progressi significativi (dicasi venti minuti al giornio!), e soprattutto la "Mentalita' agonistica" giusta (detta gioco e mi svago, gia' le difficolta' estreme le ho durante la giornata, fatemi rilassa'!)
    Come esperienza personale infatti da piccolo amavo i giochi difficili in generale (sempre nei limiti) perche' consideravo la sfida in se' pi'u gratificante e "onorevole" da superare a ogni costo (quasi come se fosse uno sport nel vero senso della parola), sia perche' avevo molto piu' tempo e dedicare ore e ore per imparare un determinato passaggio mi pesava decisamente meno... poi almeno all'epoca un titolo ostico aveva il vantaggio di "durare" molto di piu', e per un adolescente squattrinato sicuramente era un valido motivo per sceglierlo! che poi sono quasi del tutto convinto che in parecchi casi (sopratutto nei videogiochi anni 80 e poco piu' in la) il settaggio dei livelli a un certo punto aumentava verticosamente per non far terminare l'esperienza videoludica in breve...la memoria era poca e i primi titoli un po' complessi, divisi nei classici quadri, non permettevano troppa longevita' in termini puri!

    ps: tutto questo discorso e' relativo ai videogame da casa ovviamente...i coinop dell'epoca e' risaputo che erano degli antici e primordiali videopoker dove lo scopo principale era mangiar soldi ai poveri sprovveduti!

    ps2: poi in linea di massima ci sono tipologie di gioco a cui un player e' piu' portato e affezionato in cui le difficolta' sembrano bazzecole e pesano molto meno! Come nello stesso thread si sono viste le differenze con titoli come ghouls'n ghosts e altri.
    personalmente adorando i dungeon crawler "hardcore" alla vecchia maniera di shining in the darkness o i recenti etrian odissey, li ho sempre affrontati con relativa facilita' nonostante nelle recensioni titoli come quest'ultimo fossero segnalati come davvero difficili e frustranti!! il tempo speso a livellare e/o ponderare le battaglie con pazienza ecc. non mi hanno mai pesato, ritenendoli parte dell'esperienza videoludica stessa!
    poi magari il primo tomb raider per px non l'ho mai digerito, dei millimetrici salti e risalti che spesso servivano mi veniva la nausea e la frustrazione! mentre per un mio amico amante della serie erano bazzecole e si divertiva un mondo!!
    Ultima modifica di Tiger; 14-01-2014, 00:40.

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      #32
      Originariamente inviato da Tiger Visualizza il messaggio
      cmq a parte i gusti , le abilita' videoludiche personali, e lo spirito di sfida che uno puo' avere, direi che una "bella fetta di torta in piu' nella bilancia" tra frustrante e solo difficile e' anche proporzionale al tempo che uno ha a disposizione: se uno ha molto tempo libero (come nell'eta' scolastica diciamo) accetta piu' facilmente di ripetere e ritentare decine di volte e migliorare il proprio livello di gioco, chi ne ha molto meno comincia ad avvertire sofferenza quando nel poco tempo a disposizione difficilmente potra' avere progressi significativi (dicasi venti minuti al giornio!), e soprattutto la "Mentalita' agonistica" giusta (detta gioco e mi svago, gia' le difficolta' estreme le ho durante la giornata, fatemi rilassa'!)
      Sono sostanzialmente d'accordo con quello che hai scritto.
      G'nG l'ho giocato quando ero ancora studente e di tempo ne avevo abbastanza. La grafica all'epoca era meravigliosa e il fatto che fosse difficile lo vedevo come una sfida e quindi uno stimolo ad andare avanti, non un difetto. Ora a distanza di 20 anni ricordo ancora i pattern che inevitabilmente si devono usare in alcuni punti.
      Anche oggi però, nonostante di tempo libero ne abbia molto meno, tendo a preferire i giochi belli tosti. Quindi è anche questione di indole/gusti.

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        #33
        Originariamente inviato da Palke Visualizza il messaggio
        I giappo sono fuori di testa .... Cioè questo gioco si basa sullo schivare i colpi
        Sono i "famigerati" manic o bullet hell shooter... il fronte più estremo del genere. In Giappone (e non solo) hanno una significativa fetta di estimatori. Il principio è quello del core hit ridotto. Il core hit è l'"area sensibile" della navicella, quella cioè che ne determina la distruzione dal momento che un proiettile entra in contatto con essa. Nei manic shooter il core hit è sensibilemnte più piccolo della navicella... per cui sembra che questa venga attraversata dai proiettili e non esploda per errori sulla rilevazione delle collisioni, ma non è così.

        Questo però non cambia il fatto che la mia durata pre-GameOver in un gioco del genere si misurerebbe comunque in secondi...
        Ultima modifica di AlextheLioNet; 14-01-2014, 15:19.
        Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
        __________________________________________________ _______________________________________

        "The game will never be over. Because we're keeping the dream alive." (Freiheit, "Keeping the Dream Alive")

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          #34
          Originariamente inviato da AlextheLioNet Visualizza il messaggio
          Sono i famigerati manic o bullet hell shooter... il fronte più estremo del genere. In Giappone (e non solo) hanno una significativa fetta di estimatori. Il principio è quello del core hit ridotto. Il core hit è l'"area sensibile" della navicella, quella cioè che ne determina la distruzione dal momento che un proiettile entra in contatto con essa. Nei manic shooter il core hit è sensibilemnte più piccolo della navicella... per cui sembra che questa venga attraversata dai proiettili e non esploda per errori sulla rilevazione delle collisioni, ma non è così.

          Questo però non cambia il fatto che la mia durata pre-GameOver in un gioco del genere si misurerebbe comunque in secondi...

          Per il mio bene è meglio lasciarlo a altri con un fegato di ferro xD
          IO HO UN SOGNO !!!!

          Quale sogno ???

          AVERE UN SOGNO !!!!

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            #35
            Originariamente inviato da GFS Visualizza il messaggio
            Sono sostanzialmente d'accordo con quello che hai scritto.
            G'nG l'ho giocato quando ero ancora studente e di tempo ne avevo abbastanza. La grafica all'epoca era meravigliosa e il fatto che fosse difficile lo vedevo come una sfida e quindi uno stimolo ad andare avanti, non un difetto. Ora a distanza di 20 anni ricordo ancora i pattern che inevitabilmente si devono usare in alcuni punti.
            Anche oggi però, nonostante di tempo libero ne abbia molto meno, tendo a preferire i giochi belli tosti. Quindi è anche questione di indole/gusti.

            idem per me.
            Quando andavo a scuola, e il tempo era parecchio rimanevo anzi parecchio deluso se in un gioco gia i primi 2/3 giorni avanzavo in modo spedito, e mi autoimponevo di rallentare per farlo durare di più(ricordo ancora quando giocando su snes all'appena arrivato Mortal Kombat alla seconda partita della sera mio fratello arrivò a fine gioco. ci rimasi malissimo).

            vero era che all'epoca passate le indigestioni che facevo con le cassette da edicola del c64 (le mitiche 30 in 1 ecc) i giochi erano pochi, e dovevano durarmi il più possibile.

            Ora invece vuoi per il poco tempo, vuoi per la saturazione multimediale della marea di film/serie tv/libri che in un modo o nell'altro sono rapidamente reperibili, non riesco a mettermi su un gioco che necessita di svariate ore giornaliere per finirlo, per questo ho evitato dark souls e mi sono fermato in skirim.

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              #36
              Originariamente inviato da shinmorpheus Visualizza il messaggio
              idem per me.
              Quando andavo a scuola, e il tempo era parecchio rimanevo anzi parecchio deluso se in un gioco gia i primi 2/3 giorni avanzavo in modo spedito, e mi autoimponevo di rallentare per farlo durare di più(ricordo ancora quando giocando su snes all'appena arrivato Mortal Kombat alla seconda partita della sera mio fratello arrivò a fine gioco. ci rimasi malissimo).

              vero era che all'epoca passate le indigestioni che facevo con le cassette da edicola del c64 (le mitiche 30 in 1 ecc) i giochi erano pochi, e dovevano durarmi il più possibile.

              Ora invece vuoi per il poco tempo, vuoi per la saturazione multimediale della marea di film/serie tv/libri che in un modo o nell'altro sono rapidamente reperibili, non riesco a mettermi su un gioco che necessita di svariate ore giornaliere per finirlo, per questo ho evitato dark souls e mi sono fermato in skirim.
              Anch'io ragionavo più o meno così. Quando ero nel mio lungo periodo Mega Drive, pensavo che i giochi costassero davvero troppo (nel 1993-95 un titolo nuovo "standard" costava 100000 lire + IVA... ovvero 119000 £ -se avevo la fortuna di trovarlo dalle mie parti... se no a questa cifea dovevo aggiungere le spese di spedizione-) e cercavo quindi di farmeli durare il più possibile. Iniziavo infatti a giocarci alla difficoltà di default (quasi sempre NORMAL) e poi, se vedevo che andavo avanti senza particolari problemi, ricominciavo daccapo allo skill level superiore (ad es.: HARD o DIFFICULT). Se un gioco era troppo facile e/o troppo breve... e magari aveva anche un solo livello di difficoltà... era tendenzialmente una fregatura (ovviamente nel caso si trattasse di un'acquisto "month one"... se viceversa si trattava di un gioco usato... ci si poteva aggirare intorno alla "mezza fregatura").
              Ultima modifica di AlextheLioNet; 15-01-2014, 14:46.
              Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
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                #37
                Originariamente inviato da AlextheLioNet Visualizza il messaggio
                Anch'io ragionavo più o meno così. Quando ero nel mio lungo periodo Mega Drive, pensavo che i giochi costassero davvero troppo (nel 1993-95 un titolo nuovo "standard" costava 100000 lire + IVA... ovvero 119000 £ -se avevo la fortuna di trovarlo dalle mie parti... se no a questa cifea dovevo aggiungere le spese di spedizione-) e cercavo quindi di farmeli durare il più possibile. Iniziavo infatti a giocarci alla difficoltà di default (quasi sempre NORMAL) e poi, se vedevo che andavo avanti senza particolari problemi, ricominciavo daccapo allo skill level superiore (ad es.: HARD o DIFFICULT). Se un gioco era troppo facile e/o troppo breve... e magari aveva anche un solo livello di difficoltà... era tendenzialmente una fregatura (ovviamente nel caso si trattasse di un'acquisto "month one"... se viceversa si trattava di un gioco usato... ci si poteva aggirare intorno alla "mezza fregatura").
                Ti capisco!

                io non avevo una regolarità nell'acquisto, considerato che all'epoca da me in sardegna difficilmente li trovavo il periodo snes andavo sempre di acquisti per corrispondenza grazie ai magici listoni delle pubblicità di Consolemania, quindi c'era tutto un iter che prevedeva:

                1) inizio del desiderio di un gioco nuovo
                2) opera di convincimento e ok da parte dei miei
                3) ricerca su CM della migliore offerta gioco+spedizioni (o combo giochi spesso ne prendevano uno anche a mio fratello)
                4)cabina telefonica ed ordine (e delusione quando chi rispondeva al telefono non accettava il tuo ordine con voce da bambino e dovevi farlo
                richiamare da tuo padre)
                5) attesa infinita dell'arrivo

                Quindi se il gioco era corto immagina quanto poteva essere traumatico!!!!

                PS: citando nuovamente MK la delusione fu doppia, perchè lo ordinai in versione jappo in abbinato con l'adattatore.solo che arrivò il gioco senza adattataore e passarano 2 settimane prima di rimediarlo...

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                  #38
                  La mia opinione è che un gioco lo considero frustrante quando la difficoltà è tale da farmi ripetere un tale schema-passaggio-livello troppe volte...
                  Ok, sembra banale detto cosi ma il fatto è che ho sempre odiato la difficoltà come strumento per aumentare la longevità di un titolo, preferisco un gioco con almeno 24 ore di durata "pura" (compresi segreti, extra, livelli nascosti, ecc) che un gioco finibile in 8 ore ma che ci metto il triplo del tempo perché ogni schema mi tocca rifarlo 3 volte per superarlo.

                  "Who do you think you are, Pilgrim? You think you're better than me? I'll tell you what you are: a pain in my ass!! Do you know how long it took to get all the evil exes' contact information so I could form this stupid league? Like, two hours! TWO HOURS!"

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                    #39
                    Originariamente inviato da Gideon Graves Visualizza il messaggio
                    La mia opinione è che un gioco lo considero frustrante quando la difficoltà è tale da farmi ripetere un tale schema-passaggio-livello troppe volte...
                    Quoto! Una delle discriminanti tra gioco difficile e gioco frustrante sta proprio in questo "troppe" e nel suo corrispondente numerico... ovviamente molto diverso da giocatore a giocatore e presumibilmente, per il singolo player, da gioco a gioco.
                    Ultima modifica di AlextheLioNet; 22-01-2014, 21:59.
                    Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
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                      #40
                      Ok, questa discussione mi piace
                      Premetto che crescendo/invecchiando la mia pazienza nei giochi è andata a diminuire (o son io che son diventato più scarso)
                      Io credo che un gioco sia frustrante quando la difficoltà è immotivata, quando serve solo a bloccare un giocatore in un certo punto e impedirgli di proseguire, mentre è difficile se il giocatore può superare i punti più complessi magari con qualche tentativo ma senza dover provare provare e riprovare, senza magari che il gioco ti faccia intendere perché hai sbagliato
                      Io trovo molto giusta e corretta la tendenza a rendere più morbido il livello di difficoltà, a poterlo impostare liberamente secondo le proprie abilità, o meglio se il gioco si mantiene su livelli accettabili di difficoltà mentre le chicche di sadismo dei programmatori sono opzionali e non pregiudicano la fine del gioco.
                      Mi viene in mente per fare un esempio Rayman Origins dove i Livelli Caccia al tesoro sono veramente tosti (per non parlare del livello finale "La terra dei morti lividi") che però non sono obbligatori da superare per terminare il gioco e quindi possono essere affrontati solo opzionalmente senza che pregiudichino il completamento del titolo o meno
                      Un gioco invece che è oltremodo difficile e non ti da libertà di ammorbidirla questa difficoltà, raramente invece entrerà tra i miei favoriti

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                        #41
                        'Frustrazione' subentra quando la morte arriva per 'problemi' di gameplay. Ad esempio, controlli scomodi o 'laggosi', nemici o locazioni generati casualmente in maniera sciagurata, save point ogni dieci livelli, scontri superabili solo 'a culo', ecc.
                        Ma se quel salto è fattibile mettendo in campo una buona abilità, se quel boss può essere ucciso scovando la strategia, se quel livello può essere superato dosando gli elementi alla perfezione, allora si parla di difficile.
                        Certo, se sei una pippa, il difficile può diventare impossibile.. e dunque frustrante.

                        Inviato dal mio HUAWEI P6-U06 utilizzando Tapatalk
                        Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.

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                          #42
                          Originariamente inviato da LordRey Visualizza il messaggio
                          Ma se quel salto è fattibile mettendo in campo una buona abilità, se quel boss può essere ucciso scovando la strategia, se quel livello può essere superato dosando gli elementi alla perfezione, allora si parla di difficile.
                          Quoto... e dico di più: i giochi difficili "al punto giusto" sono quelli che in generale ti danno più soddisfazioni. Ti rendi conto del fatto che il punto è "giusto" dal momento che, prova che ti riprova (un numero ragionevole di volte, però), sei in grado di padroneggiare con una certa sicurezza un passaggio che di primo acchito ti sembrava quasi impossibile.
                          Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
                          __________________________________________________ _______________________________________

                          "The game will never be over. Because we're keeping the dream alive." (Freiheit, "Keeping the Dream Alive")

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                            #43
                            Anche io condivido al 100% ciò che dice LordRey

                            i giochi difficili "al punto giusto" sono quelli che in generale ti danno più soddisfazioni. Ti rendi conto del fatto che il punto è "giusto" dal momento che, prova che ti riprova (un numero ragionevole di volte, però), sei in grado di padroneggiare con una certa sicurezza un passaggio che di primo acchito ti sembrava quasi impossibile.
                            Questo ovviamente dipende poi dall'abilità del giocatore, ma soprattutto dalla voglia di trovare la soluzione, che per alcuni è un piacere (me compreso) ma che per altri magari non è altro che un "noioso intralcio", lo ripeto, se non voglio "intralci" allora mi guardo un bel film

                            Penso però che il "numero ragionevole di volte" non dipenda solo dalla quantità effettiva di volte che necessita appunto quel passaggio per essere superato, ma da quanto il gioco ti spinga a ritentare, quindi si torna a parlare di giocabilità e derivati.
                            Ultima modifica di Cthulhu; 03-03-2014, 16:36.
                            Is freedom what we really wanted?
                            We no longer belong to anybody. No one will help us
                            now. No one will protect us. Now our true power as
                            human beings will be tested. We cannot look back. We
                            will not waste our victory!

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                              #44
                              Originariamente inviato da Cthulhu Visualizza il messaggio
                              Questo ovviamente dipende poi dall'abilità del giocatore, ma soprattutto dalla voglia di trovare la soluzione, che per alcuni è un piacere (me compreso) ma che per altri magari non è altro che un "noioso intralcio", lo ripeto, se non voglio "intralci" allora mi guardo un bel film

                              Penso però che il "numero ragionevole di volte" non dipenda solo dalla quantità effettiva di volte che necessita appunto quel passaggio per essere superato, ma da quanto il gioco ti spinga a ritentare, quindi si torna a parlare di giocabilità e derivati.
                              Vero... e dipende pure da quanto sei legato al genere. Se non fossi un patito & sfegatato degli sparatutto non avrei mai finito Sector Strike (180 settori di cui una sessantina almeno molto, ma MOLTO difficili e "bullet hell") per Android direttamente con i "comandi digitali" (ovvero: muovendo la navicella con il dito sullo schermo del mio SIII mini )
                              Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
                              __________________________________________________ _______________________________________

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                                #45
                                Per me i videogiochi frustranti sono quelli ripetitivi ,dove devi fare sempre la stessa cosa , sparare alle solite navicelle o pestare i soliti nemici che hanno per sfondo la solita grafica o quelli in 3D che devi esplorare tanto da farti girare la testa, in cui non c'è storia e succede tutto per caso.
                                Quelli frustranti sono quelli con un beta-testing di merda e approssimativo ,ricordo alcune perle per Amiga della Code Master o quelli tratti dai film della mitica OCEAN...ma mi pare che ora non succeda più ,anzi sembrano più facili , infatti ora trovo frustrante spendere un botto e finire il videogioco in meno di 10 ore...un esempio Prince of Persia per PS3 .
                                Se non c'è sfida e difficoltà ,non sono degni di essere giocati , manca tutto , spesso bestemmiavi (da buon toscano) di brutto,ma una volta superato quel mostro o quella piattaforma , era una goduria magistrale ,bastava imparare una strategia o calcolare al millimetro il salto e poi

                                Comunque invecchiando ,anche se ho poco tempo , sono diventato più paziente e più esperto ,insomma videogiocando da più di 30 anni ,si matura una certa padronanza e esperienza ,e i videogiochi che da piccolo sembravano insormontabili e appunto frustranti , adesso ,sono sempre impegnativi ,ma si finiscono ...ho rifinito in questi giorni Shadow of the Beast e Ruff'n'Tumble per Amiga e Ghost'n'Goblins per C64.

                                Poi dipende dalle attitudini di certe persone ,ogni cosa è soggettiva.

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