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considerazioni su un PS magazine del dicembre '97

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    #91
    Beh di certo le cose non si leggono come macchine ma si cerca anche di capire cio' che emotivamente sostengono le parole lette.
    E comunque nessuna offesa, la contraddizione puo' capitare anche involontariamente.

    In ogni caso se ci fosse una ipotetica petizione contro la digital delivery, falsificherei piu' di mille firme pur di portarla al termine.
    La storia va conservata in ogni sua forma e struttura...è come togliere i libri e affidare la storia agli sportellisti municipali dell'ufficio informazioni.

    Lasciamo perdere

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      #92
      Originariamente inviato da gekido_ken Visualizza il messaggio
      La storia va conservata in ogni sua forma e struttura...è come togliere i libri e affidare la storia agli sportellisti municipali dell'ufficio informazioni.

      Secondo me le considerazioni di ordine storico-filosofico non cambiano un dato sostanziale: il digital delivering è teoricamente molto più funzionale, rapido, pratico ed economico della distribuzione basata sul supporto fisico.

      Oltre a tutti i suddetti concreti vantaggi c'è da dire che il digital delivering renderebbe ipoteticamente molto più facile reperire ed acquistare i giochi e, sempre ipoteticamente, farebbe sì che ne vengano sviluppati e venduti on-line molti di più.

      La storia videoludica non è memorizzata nei dischetti, nelle cartucce e nei CD, ma nella nostra mente.

      E' un patrimonio di ricordi che ci appartiene... ci sono decine di migliaia di testimonianze inerenti ad esso nelle migliaia di siti che trattano il retrogaming in ogni suo aspetto... per non parlare, poi, delle innumerevoli immagini e dei documenti relativi...

      Se (quando) il supporto fisico scomparirà non scompariranno i videogiochi nè tantomento ne verrà meno il ricordo... semplicemente si giocherà con molti più titoli, avremo meno difficoltà a procurarceli e spenderemo meno... o almeno le prospettive sembrerebbero essere tali...
      Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
      __________________________________________________ _______________________________________

      "The game will never be over. Because we're keeping the dream alive." (Freiheit, "Keeping the Dream Alive")

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        #93
        Io ho detto come la penso e non di certo voglio fare un dibattito polemizzante ma vi pongo una domanda.
        Rinuncereste globalmente ai libri per basare la storia unicamente su internet? ...io la vedo cosi anche per i videogiochi e sinceramente mi spaventa...non affiderei mai la la storia o una parte di essa ad un server che al primo problema mi impedirebbe di reperire informazioni.

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          #94
          Originariamente inviato da gekido_ken Visualizza il messaggio
          Io ho detto come la penso e non di certo voglio fare un dibattito polemizzante ma vi pongo una domanda.
          Rinuncereste globalmente ai libri per basare la storia unicamente su internet? ...io la vedo cosi anche per i videogiochi e sinceramente mi spaventa...non affiderei mai la la storia o una parte di essa ad un server che al primo problema mi impedirebbe di reperire informazioni.

          E' un tema già affrontato in un altro topic... ma va detto che si tratta di piani differenti a seconda che si prendano in esame le riviste e i giornali, i videogiochi su supporto fisico e i libri. I primi due sono soppiantabili dal loro equivalente elettronico e il processo è in corso... il terzo è ancora insostituibile... per il momento (e quì mi auto-cito):

          << [I]Credo che oggi la "testimonianza storica" relativa al mondo videoludico sta vivendo una stagione di straordinario sviluppo... e questo grazie a internet e, in subordine, agli emulatori.

          Per verificare la "popolarità" / "visibilità" dell'argomento "Retrogaming" basta effettuare una ricerca del suddetto termine tramite Google: 616000 occorrenze (la prima è piuttosto familiare...)... poi... con quella stessa parola si trovano 5040 filmati su YouTube... documenti in quantità industriale, database a non finire, portali ad hoc per determinati sistemi, gallerie di immagini, collezioni di musiche nei più disparati formati, musei dedicati all'hardware, discussioni...

          Non c'è mai stata così tanta testimonianza storica sui videogiochi del passato... e andrà sempre più aumentando... grazie alla visibilità consentita da internet e, in subordine, a quel gran portale di accesso/ritorno costituito dagli emulatori.

          Altro dato da considerare è il progressivo sorpasso del medium digitale su quello cartaceo... lo schermo, infatti, si avvia a soppiantare giornali e riviste per migliore accessibilità e più agevole fruibilità.

          Sopravviveranno i libri per i tempi più lunghi richiesti dalla lettura e il maggior comfort/praticità offerto, in questo caso, dal cartaceo (l'invenzione-libro è ancora tecnologicamente insuperata -"Il libro come tecnologia eterna" e "Il libro come tecnologia invisibile"... per dirla come Umberto Eco >>
          Ultima modifica di AlextheLioNet; 23-10-2010, 20:57.
          Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
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          "The game will never be over. Because we're keeping the dream alive." (Freiheit, "Keeping the Dream Alive")

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            #95
            Originariamente inviato da AlextheLioNet Visualizza il messaggio
            Se (quando) il supporto fisico scomparirà non scompariranno i videogiochi nè tantomento ne verrà meno il ricordo...
            Ma non sarebbe un danno da poco. Nel cinema, nella musica e nella letteratura le cose sopravvivono e per questo hanno un senso. Il videogioco si fonda sul coinvolgimento personale, su una posizione attiva inedita nel campo delle arti. NOI giochiamo e senza un ruolo personale nel videogioco esso perde qualsiasi senso.

            Il retrogaming non si fa guardando i filmati su youtube o leggendo le nostre recensioni, così come la musica non si gode leggendo la critica, ma ascoltandola. Oggi vengono tutelate anche le opere minori ed è grande il rammarico per i lavori perduti di un pittore, di un cantante, di un compositore. Il tempo mangia tante cose e in epoche passate non c'erano i mezzi attuali per tutelare le varie opere.

            Nessuno si lancerà da un balcone se non potrà giocare più ad Outrun Online, ma se altri giochi dovessero seguirne il destino sarebbe solo una perdita. La conversione in pratica passiva (visione, ascolto o anche lettura) di qualcosa da godere attivamente porta ad uno snaturamento della stessa. L'appassionato di sport che ama giocare a calcio è radicalmente diverso da chi ama guardare il calcio in tv. Il primo è uno sportivo, l'altro no. Trasformare un videogioco in archeologia è la stessa cosa.
            videoludik.blogspot.com

            il mio blog di notizie sulla nuova generazione!

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              #96
              La storia videoludica non è memorizzata nei dischetti, nelle cartucce e nei CD, ma nella nostra mente.
              E bè certo, io vado in giro con una capacità mnemonica di 500terra

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                #97
                In ogni caso, io tutta questa ampiezza di offerta videoludica nel mercato moderno NON ce la trovo prorpio.

                Certo se per "ampiezza" dell'offerta ci si riverisce ai party/sport/quiz/simulatori di cucina varii ed eventuali ok, ma decisamente questi generi non si possono esattamente definire "videogiochi" (intesi in senso tradizionale).

                Sono semplici passatempi elettronici, sorta di Settimana enigmistica del XXI secolo e ninete di piu'. Fatti per essere acquistati sull'onda dell'hype pubblicitario e destinati ad essere utilizzati un paio di volte si e no fino a quando l'utente casuale si stufa.

                In pratica 20 anni di progresso tecnologico ci ha riportato alla condizione primitiva del videogioco, quello appunto di PASSATEMPO ELETTRONICO (giochini alla pong, o i vari handheld nintendiani, guarda caso).

                A cosa e' servito dunque investire miliardi di dollari in tecnologia, schede grafiche e sonore per poter produrre macchine in grado di produrre grafica fotorealistica, in grado di gestire trilioni di poligoni al secondo con effetti particellari ultrarealistici e fisica d'avangardia, e chip sonori ultra sofisticati in dolbi digital sorround etc etc...per poi tornare a PASSARE IL TEMPO con la versione ULTRAPOMPATA di PONG ?!

                Dannate logiche di mercato !

                Qualunque vero amante del videogioco tradizionale dovrebbe inorridirsi della situazione attuale altro che vedere ..."il migliore dei mondi possibili" :-(( !

                Ricordo che fino a 5-6 anni fa, quando l'industria videoludica pre-Wii era davvero in una fase di fortissima evoluzione e progresso, si era arrivati addirittura a osare paragonare il videogioco ad una esperienza artistica.
                Le nuove tecnologie infatti permettevano la creazione di vere e proprie "opere artistiche", intese in senso letterario/culturale e non semplicemente dei passatempi di tipo tecnologico.

                Ci si sforzava di concepire trame, sceneggiature, inquadrature sempre piu' complesse e profonde e in grado di immergere l'utente in una vera opera artistica paragonabile a quella cinematografica.

                Poi arrivo' il Wii e invece di parlare di arte, siamo ripiombati nel medioevo videoludico, con la reiterazione infinita delle stesse vecchie idee a base di funghetti, stelline e arcobaleni e con la creazione di "capolavori" come Giulia Passione, Affetta le verdurine, Esercita i muscoli della faccia...

                Che tristezza infinita !

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                  #98
                  Originariamente inviato da musehead Visualizza il messaggio
                  Il retrogaming non si fa guardando i filmati su youtube o leggendo le nostre recensioni, così come la musica non si gode leggendo la critica, ma ascoltandola. Oggi vengono tutelate anche le opere minori ed è grande il rammarico per i lavori perduti di un pittore, di un cantante, di un compositore. Il tempo mangia tante cose e in epoche passate non c'erano i mezzi attuali per tutelare le varie opere.

                  Nessuno si lancerà da un balcone se non potrà giocare più ad Outrun Online, ma se altri giochi dovessero seguirne il destino sarebbe solo una perdita. La conversione in pratica passiva (visione, ascolto o anche lettura) di qualcosa da godere attivamente porta ad uno snaturamento della stessa. L'appassionato di sport che ama giocare a calcio è radicalmente diverso da chi ama guardare il calcio in tv. Il primo è uno sportivo, l'altro no. Trasformare un videogioco in archeologia è la stessa cosa.

                  I giochi in DD "esisteranno" lo stesso visto che sarà possibile giocarci.
                  Se un certo numero di persone avranno giocato al titolo X distribuito in DD e poi scomparso e ne scriveranno (cosa che avverrà certemente dal momento che su internet si scrive su qualsiasi argomento) il ricordo del missing game non scomparirà insieme a lui.

                  Certo... tutto sta a vedere quanti titoli non potranno più essere giocati per il venir meno del supporto on-line... in questo caso c'è da sperare che la modalità offline sia ben realizzata e che, magari, in seguito nascano piccoli portali amatoriali che reimmettano il missing game nell'online gaming... chissà se le software house renderanno legale tale pratica in tempi ragionevoli...

                  Per ora sono essenzialmente ipotesi che potranno essere verificate o smentite tra qualche anno... non penso che sia necessario attendere più di tanto...
                  Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
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                    #99
                    Originariamente inviato da arblu Visualizza il messaggio
                    In ogni caso, io tutta questa ampiezza di offerta videoludica nel mercato moderno NON ce la trovo prorpio.

                    Certo se per "ampiezza" dell'offerta ci si riverisce ai party/sport/quiz/simulatori di cucina varii ed eventuali ok, ma decisamente questi generi non si possono esattamente definire "videogiochi" (intesi in senso tradizionale).

                    Naturalmente i party games, i fitness games, i music / rhythm / karaoke games, i multi-evento sportivi basati sui motion controller, ecc.. fanno parte a tutti gli effetti dell'offerta in quanto videogiochi appartenenti, appunto, a nuovi generi e sotto-generi.

                    Su può forse sostenere che non si debbano considerare come "videogiochi" tradizionalmente intesi, ma non sarebbe una classificazione al passo con i tempi.
                    Il termine "videogioco" inteso in senso moderno ha notevolmente allargato la propria accezione fino ad includere prodotti molto diversi da quelli tradizionali.


                    Originariamente inviato da arblu Visualizza il messaggio
                    Sono semplici passatempi elettronici, sorta di Settimana enigmistica del XXI secolo e ninete di piu'. Fatti per essere acquistati sull'onda dell'hype pubblicitario e destinati ad essere utilizzati un paio di volte si e no fino a quando l'utente casuale si stufa.

                    In pratica 20 anni di progresso tecnologico ci ha riportato alla condizione primitiva del videogioco, quello appunto di PASSATEMPO ELETTRONICO (giochini alla pong, o i vari handheld nintendiani, guarda caso).

                    I videogiochi sono prodotti di intrattenimento elettronico che forniscono un "servizio" all'acquirente, vale a dire un tot di ore di divertimento.

                    Sostanzialmente, se si considera l'intrattenimento elettronico come un tot di tempo da passare piacevolmente davanti al videogioco ed eventualmente insieme ad altri giocatori (fisicamente o on-line), direi che il concetto di passatempo elettronico è ancora sostanzialmente valido senza che lo si debba necessariamente intendere in senso dispregiativo.


                    Originariamente inviato da arblu Visualizza il messaggio
                    Qualunque vero amante del videogioco tradizionale dovrebbe inorridirsi della situazione attuale altro che vedere ..."il migliore dei mondi possibili" :-(( !

                    Ricordo che fino a 5-6 anni fa, quando l'industria videoludica pre-Wii era davvero in una fase di fortissima evoluzione e progresso, si era arrivati addirittura a osare paragonare il videogioco ad una esperienza artistica.
                    Le nuove tecnologie infatti permettevano la creazione di vere e proprie "opere artistiche", intese in senso letterario/culturale e non semplicemente dei passatempi di tipo tecnologico.

                    Secondo me il panorama videoludico attuale configura il migliore dei mondi possibili per il videogiocatore poichè questo genere di intrattenimento non è mai stato tanto popolare nè così capillarmente diffuso.

                    Il mercato, infatti, è discretamente florido e si producono moltissimi titoli dei generi più disparati, tanto che è molto più facile trovare qualcosa che riesca a soddisfare le esigenze degli utenti, anche quando queste ultime sono piuttosto particolari.

                    Per quanto riguarda le valenze artistiche che ipoteticamente si possono rilevare in determinati elementi del prodotto videoludico, direi che, se sono certamente le benvenute, non rientrano nel fine primario del videogioco che consiste essenzialmente nel garantire divertimento... compito che, stando ai notevoli volumi di vendita e alla popolarità diffusa di questo genere di intrattenimento, sembra che stia svolgendo egregiamente.
                    Ultima modifica di AlextheLioNet; 23-10-2010, 21:44.
                    Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
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                      E bello vedere Rh diventato una divisione marketing che in una presentazione multipiramidale spiega a i suoi utenti i termini di guadagno della propria catena che gestisce.
                      Più vendiamo e più siamo forti, e tu ne fai parte !!!
                      Ora giretto con il trenino !!

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                        I videogiochi sono prodotti di intrattenimento elettronico che forniscono un servizio all'acquirente, vale a dire un tot di ore di divertimento. Sostanzialmente, se si considera l'intrattenimento elettronico come un tot di tempo da passare piacevolmente davanti al videogioco ed eventualmente insieme ad altri giocatori (fisicamente o on-line), direi che il concetto di passatempo elettronico è ancora sostanzialmente valido senza che lo si debba necessariamemnte intendere in senso dispregiativo.
                        Alex perdonami ma questo mi sa tanto di ragionamento sofista!
                        Stai a ragionare sulle parole anziche' sul loro significato.

                        Il problema a mio avviso e' che negli ultimi 5 anni, in partica dall'avvento del nuovo corso Nintendo, l'evoluzione del medium comunemente noto come "videogioco", non solo si e' arrestata, ma addirittura ha subito un notevole regresso.

                        Come dicevo siamo tornati al livello di quando il videogioco, ben lungi dall'essere una espressione del genio e delle idee artistiche umane, era un semplice passatempo elettronico.

                        Ora a te puo' stare bene questa regressione, perche' sembri intendere il videogioco come semplice passatempo o divertimento.
                        Ad altri invece, e in particolare ai videogiocatori di vecchia data, questa cosa non puo' andare affatto bene, dato che magari queste stesse persone intendono il medium videogioco non solo come un semplice passatempo (e quidni alla stregua di qualunque prodotto usa e getta analogo) ma piuttosto come la fruizione di un "opera" culturale.

                        In pratica oltre al cinema, alla fotografia, alla letteratura, anche il videogioco poteva aspirare ad essere di piu' di un semplice "passatempo" divertente. Purtroppo la crescita evolutiva del mezzo videogioco e' stata bruscamente interrotta proprio per le scelte di mercato che tu tanto osanni.
                        Ora non dico certo che avremmo avuto solo capolavori visuali di profondita' e giocabilita', ma almeno sicuramente i creatori di videogiochi avrebbero infuso piu' "arte" (a livello di sceneggiature, inquadrature, sonorita') in senso lato nelle loro opere.

                        Oggi come oggi invece, alle software house, ovvero Aziende di mero profitto, non importa una cippa di aggiungere questo "Valore aggiunto" alle loro produzioni, dato che debbono inseguire a tutti i costi l'espansione commerciale e dunque il livellamento verso il basso del prodotto culturale in se.

                        Ripeto a te puo' anche stare bene, ma a molti altri no. Quindi io se fossi in te eviterei davvero facili (finti) ottimismi e toni simil messianici quando parli della situazione attuale.

                        Per quanto riguarda le valenze artistiche che ipoteticamente si possono rilevare in determinati elementi del prodotto videoludico, direi che, se sono certamente le benvenute, non rientrano nel fine primario del videogioco che è essenzialmente di divertire... ccompito che, stando ai notevoli volumi di vendita e alla popolarità diffusa di questo genere di intrattenimento, sembra che stia svolgendo egregiamente.
                        Appunto !
                        Ma non dimenticare che successo commerciale no n vuol assolutamente dire qualita' !

                        Anche i Mac Donald hanno un incredibile successo commerciale, ma non dirmi che il cibo che servono e' squisito solo perche' "piace ad un sacco di gente"...

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                          Quello attuale non è un brutto periodo per i VG, anzi, di titoli buoni (per non dire ottimi) ne escono fin troppi. Però è inutile negare che il comparto tutto ha ormai imboccato una china discendente della quale è difficile intravedere una fine. Insomma, siamo in piena fase decadente.
                          Tutto ciò è essenzialmente dovuto all'incredibile esplosione del settore e all'ingresso di un'ingente massa di nuovi giocatori privi di quel background necessario a discernere i titoli validi dalla spazzatura. L'unica cosa logica in tutto ciò è che la massificazione non è MAI un bene. Non lo è stata ne per il cinema ne tantomeno per la musica. Di titoli belli e meritevoli di essere giocati ne usciranno ancora, ma il vero periodo d'oro è ormai alle nostre spalle. Facciamocene una ragione.
                          Videogames ruined my life. Good thing I've got two extra lives!!!

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                            di titoli buoni (per non dire ottimi) ne escono fin troppi.
                            ???

                            Master Gen ma ne sei cosi' sicuro? A me non sembra proprio.

                            Certo, abbiamo sicuramente una qualita' tecnica (grafica, sonoro, eliminazione di bug etc etc) media molto alta per le nuove produzioni, peccato che tali sforzi siano incanalati sempre e solo verso un unica direzione, ovvero reiterare in continuazione lo stesso medesimo videogioco.

                            In pratica prendi i diecimila seguiti di Super Mario o anche di Resident Evil o Metal Gear se per questo, tanto per non essere tacciato di fondamentalismo anti-Nintendo, secondo te cosa e' cambiato rispetto alle passete edizioni precedenti?
                            Nulla.
                            Sara' anche migliorato a livello grafico e di fluidita', ma di certo non ha aggiunto nulla.
                            In pratica stiamo giocando sempre allo stesso gioco, reiterato in forma super extra mega deluxe, ma pur sempre il solito vecchio gioco.
                            Ma siccome il "brand" ha successo, allora lo continuano a riproporre a mo' di minetsra riscaldata.
                            Tra l'altro adesso si intravvede una nuova temibilissima "moda", ovvero quella della "Trama aperta" diciamo, o perennemente INCOMPLETA.

                            Facciamo il paragone con le letteratura (il cinema si sta' incamminando sulla stessa strada del videogioco con il proliferare di seguiti e prequel che sanno solo di bieca operazione commerciale).
                            Immagina di comprarti un libro, anzi quel libro che avevi in mente e che ti piaceva tanto leggere. Finalmente lo acquisti, lo leggi tutto d'un fiato in un crescendo di emozione e di coinvolgimento, arrivi all'ultima pagina e...

                            scopri che alla fine "non si sa chi sia l'assassino" e l'autore ti dice palesemnete che se vuoi sapere DAVVERO come finisce la storia devi acquistare le ultime pagine dell'ultimo capitolo !

                            Come minimo ti incazzi come una biscia e bruci il libro per vendetta.

                            Ecco con i videogiochi odierni e' cosi' purtroppo ! A tal proposito vedi il bellissimo articolo scritto da Muse e pubblicato pochi giorni fa su questo sito.

                            Per il resto del tuo intevento sono d'accordo con te.

                            Per il resto

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                              Gli esempi che citi sono infatti i segnali più lampanti dell'attuale decadenza. In mezzo a questi, però, escono anche giochi come Mass Effect, Fallout 3, Oblivion, Mirror's Edge, Bayonetta, Tales of Vesperia e tanti altri la cui qualità non ha nulla da invidiare ai grandi classici di qualche anno fa. Purtroppo la frequenza con cui escono va rapidamente diradandosi, in quanto le case di produzione hanno ormai capito che i soldi "veri" si fanno in un altro modo.
                              Videogames ruined my life. Good thing I've got two extra lives!!!

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                                Si e' vero.

                                Infatti il problema e' che le le produzioni di "giochi" casual sta' rubando scena e...investimenti a quelli chiamiamoli tradizionali.
                                Le idee ci sono (e i giochi da te citati lo dimostrano) e anche la tecnologia, il problema e' la volonta' dei publisher.

                                E questa purtroppo e' orientata alla creazione di profitto, dunque su dieci giochi, 6 saranno di tipo "casual", 3 spin off, seguiti, prequel etc etc e magari 1 (quando va bene e il publisher e' serio) totalmente nuovo.

                                Prima semplicemente non era cosi' e i giochi nuovi la facevano da padrona (gli stessi publisher sapevano che per guadagnare dovevano creare "novita'" ogni volta). Oggi Nintendo ha scoperto la gallina dalle uova d'oro (costi di produzione infimi, dato che non hanno bisogno di sceneggiatori, grafici, artisti del suono, etc etc ma massima resa perche' basta vendere un controller e poi costruirci un infimo giochetto passatempo ad hoc) e tutti si sono adeguati e sempre piu' lo faranno.

                                Infine il proliferare di questa massa incredibile di prodotto fa si inoltre che i nuovi videogiocatori non vengano piu' adeguatamente "istruiti" su cio' che voglia dire giocabilita', fruibilita', originalita'.
                                A sopprerire a cio' dovrebbe essere la critica specializzata.

                                Ma purtroppo oramai la cosidetta "critica" si limita a riportare la classifica dei titoli piu' venduti e di conseguenza a dire che "bhe se ha venduto un macello di milioni di copie vuol dire che piace alla gente e quindi sicuramente il prodotto va acquistato"...

                                Come dissi tempo fa in un altro mio intervento, in partica facciamo prima a comprare il sole ventiquattrore e scorrere le quotazioni delle azioni di Nintendo, Sony, Microsoft, Capcom etc etc se vogliamo essere aggiornati sulla qualita' e quantita' dei video giochi prossimi venturi che dovremmo acquistare ...

                                ;-)

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