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considerazioni su un PS magazine del dicembre '97

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    Originariamente inviato da arblu Visualizza il messaggio
    Alex perdonami ma questo mi sa tanto di ragionamento sofista!
    Stai a ragionare sulle parole anziche' sul loro significato.

    Il problema a mio avviso e' che negli ultimi 5 anni, in partica dall'avvento del nuovo corso Nintendo, l'evoluzione del medium comunemente noto come "videogioco", non solo si e' arrestata, ma addirittura ha subito un notevole regresso.

    Come dicevo siamo tornati al livello di quando il videogioco, ben lungi dall'essere una espressione del genio e delle idee artistiche umane, era un semplice passatempo elettronico.

    Ora a te puo' stare bene questa regressione, perche' sembri intendere il videogioco come semplice passatempo o divertimento.
    Ad altri invece, e in particolare ai videogiocatori di vecchia data, questa cosa non puo' andare affatto bene, dato che magari queste stesse persone intendono il medium videogioco non solo come un semplice passatempo (e quidni alla stregua di qualunque prodotto usa e getta analogo) ma piuttosto come la fruizione di un "opera" culturale.

    In realtà il mio è un ragionamento molto concreto che prescinde da considerazioni in ordine alle supposte valenze "artistiche" di determinati elementi presenti in alcuni particolari prodotti videoludici.

    La questione "arte nei videogiochi" riveste, a mio modo di vedere, un'importanza relativa poichè non risulta determinante per la validità di tali prodotti che possono anche avere specifiche doti "artistiche", salvo poi deludere sul fronte del divertimento.

    Sicuramente un titolo "artisticamente significativo" che risulta anche appassionante e divertente è il non plus ultra, ma, trattandosi di un prodotto videoludico, il secondo e il terzo fattore sono nettamente più importanti del primo.

    Sono assolutamente convinto che, videoludicamente parlando, stiamo vivendo nel migliore dei mondi possibili per tutte le ragioni che ho già esposto nei post precedenti: offerta vastissima, estremamente articolata e multisfaccettata di prodotti e straordinarie prospettive in ordine alla grafica, alla 3D vision, ai sistemi di controllo che finalmente avvicinano i movimenti del videogiocatore a quelli dell'avatar e al digital delivering.

    Che le aziende del settore perseguano il profitto è assolutamente scontato... tutte le aziende devono perseguire il profitto (a meno che non siano ONLUS o no-profit) e questo fondamentale dato di fatto non è diverso dal passato.

    Ciò che è cambiato rispetto al passato è il livello di massificazione dell'attività videoludica e del consumo dei relativi prodotti e questa massificazione è stata ed è estremamente positiva in quanto ha aumentato esponenzialmente il volume di affari legato ai videogiochi.

    Questo incremento dei ricavi permette alle società e ai grandi publisher di investire di più nell'innovazione dell'hardware (ad esempio nei nuovi motion controller come PS Move e Kinect e nel 3DS...) e nello sviluppo di titoli ad alto ed altissimo budget (come Red Dead Redempion e GTA IV... titoli il cui budget sarebbe stato quasi impensabile già 4 o 5 anni fa... -anche se nel passato c'era stato il notevolissimo precedente di Shenmue...-).

    Una produzione vastissima quanto estremamente varia di videogiochi e lo sviluppo di alcuni di essi a partire da budget da grande produzione cinematografica ( http://www.digitalbattle.com/2010/02...-budgets-ever/ ) dà la misura, insieme a molti altri fattori, che, relativamente all'offerta videoludica, siamo davvero nel migliore dei mondi possibili.

    Sui titoli gratificati da critiche positive nel corso degli ultimi 3 anni può essere interessante l topic:

    Ultima modifica di AlextheLioNet; 24-10-2010, 10:46.
    Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
    __________________________________________________ _______________________________________

    "The game will never be over. Because we're keeping the dream alive." (Freiheit, "Keeping the Dream Alive")

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      Ho lasciato topic alla pagina 2 e lo ritrovo adesso alla pagina 11! Non pensavo di propiziare una discussione così lunga!
      Vedo che sono stati tirati in ballo più argomenti: vecchie generazioni di console/giochi Vs next-generation (tra l'altro quanto è brutta questa espressione...), supporto fisico Vs digital delivery, interessi commerciali contro qualità dei prodotti e aspettative degli utenti di vecchia data...
      Io molto semplicemente penso che un'abbassamento della qualità media c'è stato negli ultimi anni ma non parlerei in termini distruttivi ma soltanto di un periodo di crisi (causato soprattutto dal fenomeno WII) , forse (spero), superabile e non parlo da un punto di vista economico-finanziario (perchè i guadagni delle case produttrici sono anzi aumentati negli ultimi anni, ma di questo non ce ne frega niente e anzi non lo vedo come un bene perchè porta a una eccessiva mercantilizzazione del settore e a una minore predisposizione a rischiare su progetti arditi e originali come 15-20 anni fa) ma da un punto di vista qualitativo perchè i prodotti anche buoni negli ultimi anni non mancano, anche se poi scopriamo che molti di essi sono proprio quelli che riprendono vecchie meccaniche (come Braid che pur nella sua originalità e straordinarietà è pur sempre un platform bidimensionale).
      Poi c'è Heavy rain che anzi, a mio parere, 10-15 anni fa non avrebbe avuto lo stesso impatto visto che basa molta della sua atmosfera su grafica e sonoro e quindi sfrutta al meglio la potenza dei nuovi hardware.
      Ecco, il punto è questo: fare un buon uso della tecnologia ora a disposizione. Perchè la grafica ultra pompata a poco serve se lo spessore del gioco è sottile quanto una sottiletta.
      Proprio Ieri giocavo a Final fantasy 6 (gioco, ricordiamolo, del 1994 e uscito su un hardware a sedici miseri bit) e notavo proprio questo: quanto incredibilmente bravi siano stati gli sviluppatori a usare le (poche) risorse dell'epoca (sia come potenza della console sia anche come investimenti economici) per fare un titolo che risulta ancora oggi dalla profondità incredibile per cui un cenno del capo di un personaggio (fatto di pochi pixel ma vivo come non mai), un effetto grafico (rudimentale ma studiato bene e appropriato), un dettaglio della trama e mille altre cose sono curate alla perfezione: si nota passione e genialità nei programmatori.
      Oggi basta una grafica ultrapompata (ma spesso priva di ispirazione) e uno schema di gioco che spesso è sempre uguale a se stesso (sparare a tutto ciò che si muove attorno) e una pubblicità azzeccata e il gioco vende milioni di copie, contribuendo tra l'altro a formare nuovi utenti che non conoscendo altro chiederanno sempre quello in futuro. Per fare nuovi giochi ci si basa più sulle indagini di mercato che sulle idee degli sviluppatori. Certo come ho detto non mancani le ottime idee e gli ottimi giochi ma sono merce abbastanza rara, più che in passato (dove comunque non è che uscissero sempre capolavori eh... anzi direi che le ciofeche erano più numerose che adesso però almeno si percepiva una maggiore originalità e voglia di rischiare...).
      Insomma sono abbastanza critico pure io ma non è giusto secondo me essere catastrofici. Almeno non nella nostra posizione di appassionati e di retrogamers che ci sappiamo difendere dalla spazzatura che spesso ci propinano, scegliendo solo ciò che merita, e che possiamo pur sempre quando ci va ripiegare (ed è un bel ripiegare!) sul retrogaming, retrogaming che ora è più facile rispetto a qualche anno fa visto che abbiamo adesso la possibilità di accedere a un archivio molto più vasto (ed economico) che in passato, fatto di più generazioni di console/PC: adesso come non mai abbiamo a portata di mano tutta la storia videoludica grazie a diversi strumenti come emulatori, vecchi classici riproposti da PSN XBLA ecc e, ultimo ma non ultimo, le care e vecchie console delle passate generazioni che tutti noi conserviamo. Forse il problema è più dei bambini o dei nuovi utenti, non nostro...


      Quanto al digital delivery, da un lato comporta dei vantaggi dall'altro si perde il lato più romantico ben noto a chi conserva sugli scaffali le vecchie cartucce e i vecchi giochi, il piacere anche di soltanto di vederli e toccarli è impagabile. Secondo me il dd dovrebbe integrare ma non sostituire del tutto i supporti fisici. Se serve a far distribuire titoli come Flower, Limbo, Braid e altre perle che altrimenti non avrebbero visto la luce, o vecchi classici ben venga, quindi. Ma dire addio del tutto ai supporti fisici no, non sono d'accordo.


      @procione: quel gioco fatto con Net Yaroze se non sbaglio si chiamava Haunted Maze, non Maze Madness! Comunque il gioco è quello, a quanto pare quel cd lo conservano in molti...
      Ultima modifica di JoustSonic82; 24-10-2010, 12:38.
      "E adesso aspetterò domani
      per avere nostalgia
      signora libertà signorina fantasia
      così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
      con la tua nuvola di dubbi e di bellezza"

      (da "Se ti tagliassero a pezzetti" di F. De Andrè)

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        Discussione lunghissima, caspita.
        Volevo solo dire che c'è Digital Delivery e Digital Delivery. La politica seguita dai grossi produttori la trovo totalmente contro i diritti dell'acquirente, e da questo punto di vista penso che le scelte fatte da case come Ubisoft siano vergognose e vanno a danno della nostra passione, oltre che siano dei veri e propri insulti nei confronti dei diritti del consumatore. Si potrebbe dire che siamo alla fine noi che decidiamo o meno di acquistare un loro prodotto, è vero, ma è anche vero che in un circuito economico-commerciale chi assume questi atteggiamenti del tipo "ti vendo un prodotto che avrà tanti problemi, ma una volta che lo acquisti devi starti solo zitto e subire perchè sei un pirla e noi vogliamo i tuoi soldi" sia giusto che esca fuori dal mercato, senza rimpianti.
        E poi c'è il DD che io supporto. Purtroppo oggi è quello relativo ai titoli più vecchi e l'esempio più lampante è quello dato da GOG. Se per DD si intende la politica di distribuzione del tipo GOG, allora ben venga, anche perchè il futuro, o volenti o nolenti sarà quello. Ma almeno che sia rispettoso dei nostri diritti da consumatori.
        Lo stesso penso che succederà con i libri. In futuro li leggeremo sicuramente su lettori portatili.
        Non sono molto contento dei cambiamenti che stanno avvenendo nel nostro mondo, ma se devono avvenire che siano "digeribili"...

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          Aggiungo inoltre che purtroppo il mercato lo fanno le pecore. Sì, tirano i soldi, proprio come il Grande Fratello. Ma non ne posso essere contento: quello è un mercato composto da pecore...

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            @procione: quel gioco fatto con Net Yaroze se non sbaglio si chiamava Haunted Maze, non Maze Madness! Comunque il gioco è quello, a quanto pare quel cd lo conservano in molti...
            Hai ragione, mi ero confuso con Mrs. Pacman Maze Madness... ecco perchè non trovavo info su internet...
            http://www.youtube.com/user/ProcioneSx
            http://procionesx.blogspot.it/

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              Aggiungo inoltre che purtroppo il mercato lo fanno le pecore. Sì, tirano i soldi, proprio come il Grande Fratello. Ma non ne posso essere contento: quello è un mercato composto da pecore...
              Questa è da incorniciarla al muro e scriverla con il sangue su pelle umana.

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                Originariamente inviato da Dexther Visualizza il messaggio
                Aggiungo inoltre che purtroppo il mercato lo fanno le pecore. Sì, tirano i soldi, proprio come il Grande Fratello. Ma non ne posso essere contento: quello è un mercato composto da pecore...
                Questa è da incorniciarla al muro e scriverla con il sangue su pelle umana.
                Quoto, il problema è, più che altro, che non hanno manco lo spessore cerebrale, o comunque i mezzi "culturali", per accorgersene di essere delle "pecore"... Sono talmente immersi in questa realtà consumistica, di mercato se vogliamo, che non colgono più cos'è sano e cosa non lo è, ciò che è valido/accettabile da ciò che è una presa per i fondelli. Cioè, se lo fanno tutti deve essere per forza così, non ci vedo nulla di male. Bene, continuamo così è ci obbligheranno pure a comprarlo 'sto ciarpame, già hanno eliminato la possibilita di scelta.
                Ultima modifica di Bert; 24-10-2010, 15:07.

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                  Secondo me i titoli validi non sono mai mancati in nessuna generazione videoludica e, in parallelo, non sono mai mancati i titoli mediocri e di infimo livello.

                  La generazione attuale può dare l'impressione di soffrire di una tendenza più spiccata verso i prodotti di bassa e scarsa qualità, ma si tratta più di una percezione che di un dato di fatto.

                  E' infatti abbastanza comune che si classifichino come "mediocri" titoli che appartengono a "nuove" categorie tendenzialmente "eccentriche" rispetto alla "concezione classica" dei prodotto di intrattenimento videoludico.

                  Ovviamente se si tende ad etichettare come "trascurabili" tutti gli esponenti di un genere / sotto-genere / categoria se ne ricaverà erroneamente l'impressione di un dilagare di "sòle" che, secondo un determinato punto di vista, "proverebbe" una "decadenza" rispetto alle passate generazioni.

                  E tuttavia questo è, a mio modo di vedere, un errore di prospettiva dal momento che il termine "videogioco" si è evoluto verso un'accezione molto più estesa che nel passato includendo nuove categorie di prodotti che andrebbero giudicate secondo parametri diversi rispetto a quelli classici, tenendo, cioè, conto delle loro specifiche caratteristiche.

                  Una critica videoludica che si basi su parametri più moderni e flessibili permette una panoramica più nitida, puntuale ed oggettiva sulla moderna industria del settore... panoramica che rende manifesta la sostanziale validità dell'offerta se la si considera nel suo complesso.
                  Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
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                    che il termine "videogioco" si è evoluto verso un'accezione molto più estesa che nel passato includendo nuove categorie di prodotti che andrebbero giudicate secondo parametri diversi rispetto a quelli classici, tenendo, cioè, conto delle loro specifiche caratteristiche.
                    In realta' il "videogioco" NON si e' evoluto Alex, bensi' dopo i tentativi fatti nel passato per evolversi fino a quasi diventare "opera" interattiva (e dunque qualcosa di piu' complesso e profondo) con il Wii diciamo che si e' avuta una regressione fino a frlo ritornare agli albori della sua storia, quando videogioco era semplice sinonimo di passatempo fruibile su di un televisore (ricordo che all'epoca di PONG e dei suoi innumerevoli cloni) la pubblicita' mostrava famigliole intere "sfidarsi" in eccitanti partite a "squash", "ping pong", "calcio" ..."per tutta la famiglia" etc etc.

                    Nintendo ha azzerato ogni tentativo di evoluzione fatto dal videogioco in questi ultimi 30 anni. Altro che evoluzione !

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                      Originariamente inviato da arblu Visualizza il messaggio
                      In realta' il "videogioco" NON si e' evoluto Alex, bensi' dopo i tentativi fatti nel passato per evolversi fino a quasi diventare "opera" interattiva (e dunque qualcosa di piu' complesso e profondo) con il Wii diciamo che si e' avuta una regressione fino a frlo ritornare agli albori della sua storia, quando videogioco era semplice sinonimo di passatempo fruibile su di un televisore (ricordo che all'epoca di PONG e dei suoi innumerevoli cloni) la pubblicita' mostrava famigliole intere "sfidarsi" in eccitanti partite a "squash", "ping pong", "calcio" ..."per tutta la famiglia" etc etc.

                      Nintendo ha azzerato ogni tentativo di evoluzione fatto dal videogioco in questi ultimi 30 anni. Altro che evoluzione !
                      Grande arblu, sembri quasi un mio portavoce, io mi sono pure stufato nel cercar di farglielo capire a 'sta gente... ma è una battaglia persa, improba! E' come mangiare sempre la solita roba, anzi fatta con la "cucina molecolare" (leggasi truffa), però con delle posate più fighe, oserei hitech.
                      Ultima modifica di Bert; 24-10-2010, 15:40.

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                        ahahaha grazie Bert !

                        E' consolante sapere che alla fine non sono l'unico pazzo visionario che predica nel deserto ("pentitevi, pentitevi peccatori, che' la fine e' vicina" !)

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                          Originariamente inviato da Bert Visualizza il messaggio
                          Quoto, il problema è, più che altro, che non hanno manco lo spessore cerebrale, o comunque i mezzi "culturali", per accorgersene di essere delle "pecore"... Sono talmente immersi in questa realtà consumistica, di mercato se vogliamo, che non colgono più cos'è sano e cosa non lo è, ciò che è valido/accettabile da ciò che è una presa per i fondelli.

                          Sostanzialmente il fatto che una persona qualsiasi acquisti una console e compri un titolo di una determinata categoria e si diverta con esso, salvo poi continuare a divertirsi con il seguito / spinoff e "frequentare" a più riprese quello stesso genere o sotto-genere significa che c'è del gradimento nei confronti dei prodotti acquistati.

                          Anche perchè i prezzi dei videogiochi sono abbastanza alti da far sì che un acquisto di un prodotto videoludico vada un minimo ponderato.

                          E' ipotizzabile che colui che investe dei soldi in un videogioco abbia una ragionevole aspettativa positiva nei confronti di quest'ultimo.

                          Il succo della questione è molto semplice: la fidelizzazione nei confronti di un determinato hardware o di una serie videoludica deriva dal fatto che l'acquirente è soddisfatto del prodotto e si aspetta che il seguito continui a soddisfarlo (cosa che può capitare... "oppure no" -Vasco docet-).

                          E tutto questo non ha molto a che spartire con motivazioni estetico-ideologiche.

                          La maggior parte degli acquirenti, comprensibilmente, compra videogiochi per divertirsi (cosa che rientra essenzialmente nello scopo primario di tali prodotti), per fare un po' di moto e divertirsi, per cantare / "fare musica" e divertirsi, per fare un po' di movimento, competere con gli amici e divertirsi, per fare casino con gli amici, farsi un sacco di risate e divertirsi, ecc...

                          E tutti possono farlo... tutti! Senza alcuna distinzione!

                          Non c'è alcun bisogno di un "background culturale o videoludico/culturale", non si deve far parte di un élite, non è necessario sostenere alcun esame o prova d'iniziazione, non sono richieste conoscenze preliminari.

                          E se un prodotto videoludico è, secondo un particolare punto di vista, una "presa per i fondelli", ma diverte e fa trascorrere un congruo numero di ore piacevoli... allora le "prese per i fondelli" sono più che benvenute...
                          Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
                          __________________________________________________ _______________________________________

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                            Beh... il risultato del tuo valido, validissimo ragionamento è sotto gli occhi di tutti! Ma forse sei un po' troppo "miope" nel coglierlo...
                            Ultima modifica di Bert; 24-10-2010, 16:02.

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                              Originariamente inviato da arblu Visualizza il messaggio
                              In realta' il "videogioco" NON si e' evoluto Alex, bensi' dopo i tentativi fatti nel passato per evolversi fino a quasi diventare "opera" interattiva (e dunque qualcosa di piu' complesso e profondo) con il Wii diciamo che si e' avuta una regressione fino a frlo ritornare agli albori della sua storia, quando videogioco era semplice sinonimo di passatempo fruibile su di un televisore (ricordo che all'epoca di PONG e dei suoi innumerevoli cloni) la pubblicita' mostrava famigliole intere "sfidarsi" in eccitanti partite a "squash", "ping pong", "calcio" ..."per tutta la famiglia" etc etc.

                              Nintendo ha azzerato ogni tentativo di evoluzione fatto dal videogioco in questi ultimi 30 anni. Altro che evoluzione !

                              Secondo me, invece, la Nintendo ha attuato un meritorio recupero di quella dimensione di meravigliosa e lineare semplicità che era andata un po' persa nei vari generi e sottogeneri che hanno preso piede negli anni '90 e nel decennio successivo.

                              Fra l'altro l'immediatezza, la linearità e la semplicità che hanno costituito le fondamenta della storia videoludica hanno tratto nuova lifa dai motion controller e dalla straordinaria immersività che garantiscono.

                              Giocare tramite il Wii Remote + Wii Motion Plus al "Tennis Tavolo" di Wii Sports Resort (nonchè al "Golf" al "Fresbee Dog" e ad altri eventi...) mi ha fatto comprendere che le dinamiche semplici e lineari non sono mai state realmente accantonate e rimangono un patrimonio cui è sempre possibile attingere e, grazie al recupero del tramite "diretto" tra gestualità reale e movimenti dell'avatar, hanno ancora moltissimo da dire... in particolare grazie a controller che garantiscano "alta precisione" (come il PlayStation Move -e, in misura minore anche il Wii Plus o il WiiMote + Motion Plus-) e consentano di poter videogiocare a mani libere senza l'ausilio di alcun controller (come il Kinect).

                              L'evoluzione c'è stata eccome!

                              C'è stato uno straordinario quanto meritorio recupero della linearità delle origini che, inoltre, viene notevolmente valorizzata dalla presenza dei motion controller...

                              Il fatto stesso che l'enfasi posta sul movimento abbia fatto scuola la dice lunga su quanto sia significativa questa innovazione che innesta la tecnologia moderna nelle intramontabili dinamiche dei videogiochi classici.
                              Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
                              __________________________________________________ _______________________________________

                              "The game will never be over. Because we're keeping the dream alive." (Freiheit, "Keeping the Dream Alive")

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                                Scusa Alex ma permettimi di dirti che nella tua ostinazione stai finendo col renderti ridicolo. Il tuo ultimo intervento è degno di un arrampicatore di specchi unti. In pratica hai asserito che se una cosa vende bene non si può criticare a prescindere. Sono quasi sicuro che ciò non rispecchia veramente il tuo pensiero, e che tu l'abbia detto solo per mantenere il punto.... o almeno lo spero.....
                                Videogames ruined my life. Good thing I've got two extra lives!!!

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