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Global Gladiators - Megadrive

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  • Global Gladiators

    Global Gladiators - MegadriveJULES: Hamburger, dici? La colonna portante di ogni colazione vitaminica! (Pulp Fiction, 1994)

    Un videogioco su licenza McDonald's? Si salvi chi può! Questa la prevedibile reazione di un gamer medio alla prospettiva di un licensed title legato alla nota multinazionale americana. Nel caso della ludoteca Mega Drive, però, questo scoraggiante presupposto è di fatto smentito dall'apprezzabile livello qualitativo di due titoli basati sul marchio statunitense: McDonald's Treasure Land Adventure e Global Gladiators / Mick & Mack as the Global Gladiators, quest'ultimo oggetto della presente recensione. Oltre all'invadenza appunto del logo MCD e alla presenza dell'ormai cinquantenne mascotte Ronald McDonald, gli action-platform di cui sopra hanno in comune due aspetti: l'alta caratura degli sviluppatori e il fatto di poter essere considerati come "prove generali" per vg decisamente più noti.

    La nota catena di fastfood americana su Mega Drive: da est ad ovest

    Sul fronte giapponese abbiamo McDonald's Treasure Land Adventure (1993), il secondo titolo dell'allora esordiente Treasure, prestigiosa etichetta composta da ex programmatori Konami che apre i battenti il 19 luglio 1992 e debutta l'anno successivo con il notevole run ‘n’ gun Gunstar Heroes. L'importanza della casa diretta da Masato Maegawa è attestata fin da subito dal calibro dei vg sviluppati per il 16-bit Sega che recano il suo logo: Dynamite Headdy (1994), Yu Yu Hakusho: Makyo Toitsusen (1994) ed Alien Soldier (1995). In un certo senso, la software house che in seguito firmerà, tra gli altri, Guardian Heroes (1996), Radiant Silvergun (1998) e Sin and Punishment (2000) anticipa con McDonald's Treasure Land Adventure lo stile grafico e alcune dinamiche di gioco del successivo Dynamite Headdy, eccellente action-platform che trae ispirazioni da Decap Attack e Kid Chameleon, per dar vita ad un gameplay particolarmente vario e permeato della tipica brillante estrosità Made in Treasure.

    Sul fronte occidentale, la nota catena fastfood americana è "protagonista" di Global Gladiators (1992), titolo realizzato dalla crème de la crème di Virgin Games e oggetto di questa recensione. Questo McDonald's licensed action-platform, infatti, viene sviluppato da autori del calibro di David Perry, Mike Dietz, Tommy Tallarico, David Bishop e Steve Crow. Si tratta di programmatori, animatori, musicisti e grafici avviati verso brillanti carriere basate su vg di successo come Cool Spot (1993), Disney's Aladdin (1993), RoboCop Versus The Terminator (1993), Earthworm Jim (1994), Earthworm Jim 2 (1995), The Neverhood (1996) e MDK (1997). Analogamente a McDonald's Treasure Land Adventure rispetto a Dynamite Headdy, Global Gladiators può essere considerato la "prova generale" del ben più noto Cool Spot, titolo con cui condivide diversi aspetti: da buona parte delle dinamiche di gioco alla struttura di diversi stage, passando per fluidità di scrolling e animazioni (dal retro della cover: "1250 awesome animations frames").

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    Ecologismo videoludico di maniera... con ketchup e maionese

    In questo simpatico action-platform firmato Virgin Games indossiamo i panni di Mick e Mack, due ragazzini “reclutati” da Ronald McDonald in persona e risucchiati nel loro fumetto preferito “Global Gladiators” per salvare dall'inquinamento quattro mondi: Slime World, Forest World, Toxitown ed Artic World. Peraltro è interessante notare come non si tratti della prima uscita videoludica per questi due personaggi, già protagonisti del quasi contemporaneo M.C. Kids / McDonaldland (1992-93), altro gioco di piattaforme sviluppato dalla stessa casa anglo-americana e dai californiani Visual Concepts nelle versioni NES, Game Boy, Commodore 64, Amiga, Atari ST e PC MS-DOS.

    Armato di una curiosa “Super Soaker a melassa” denominata GooShooter, uno dei nostri eroi ecologisti & fedelissimi clienti di McDonald's affronterà 18 diversi nemici distribuiti in 12 stage, evitando di cadere in letali fosse piene di slime ribollente, laghetti infestati di Red Snappy Piranhas, pozzi industriali e crepacci polari. Per superare i vari livelli, Mick (o Mack) dovrà raccogliere almeno 30 item a forma di "m" (arches) e trovare l'uscita dallo stage corrente, dove saranno accolti da un festoso Roland McDonald in versione racing flagman ("You did it!"). Dopo essersi lasciato alle spalle i primi tre mondi, per poi cimentarsi con l'ultimo e raggiungere infine la terza sezione di Artic World, il protagonista dovrà vederdela con l'unico end-of-level guardian del gioco: l'Ice Boss.
    Potevano mancare i Bonus Level? Assolutamente no! In Global Gladiators l'accesso a questi civicamente edificanti quanto noiosetti sub-stages è vincolato al target di almeno 75 arches e prevede una vera e propria raccolta differenziata, con Mick / Mack costretti a correre come ossessi di fronte a tre cassonetti per carta, vetro e lattine, depositandovi velocemente i vari rifiuti che cadono dall'alto in relazione alla tipologia degli stessi.

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    Gameplay rapido, frenetico ed accattivante, ma fin troppo... “fast foodish”

    Il titolo Virgin Games si presenta come un action-platform dal ritmo particolarmente rapido e serrato che non lesina certo in punte di frenesia à la run 'n' gun. I nemici, infatti, sono piuttosto agguerriti e per lo più impegnati a bersagliare da ogni parte i nostri eroi. Si va dalle viscide creature del primo mondo, dedite a sputare fango verde contro i protagonisti ed ostacolare in ogni modo la loro avanzata, ai malevoli Yeti, pipistrelli e orsi polari (Frosty) di Artic World, passando per i piranha, i castori e le piante mutanti spara-slime (Yuckmouth) della foresta e per le "molle occhiodotate", le palle di fuoco danzanti, gli sbuffi di fumo e i "bidoni della/lancia-spazzatura" (Thrashcan) di Toxitown. Da notare poi che il GooShoter in dotazione ai Gladiatori Globali, per quanto indubbiamente efficace, sconta comunque un insidioso rinculo e una gittata piuttosto limitata, costringendo a muoversi e guardarsi intorno in continuazione per poter blastare in anticipo i nemici mantenendosi a distanza di sicurezza.

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    Global Gladiators è dunque un titolo caratterizzato da una giocabilità all'insegna dell'immediatezza, un action-platform accattivante e capace di conquistare fin da subito i giocatori che tendono a prediligere i vg d'impronta arcade, specie quando questi sfoggino un comparto audiovisivo in grado di non sfigurare rispetto a quello dei coin-op coevi. In effetti, una volta digerito il fatto che si tratta di un gioco di piattaforme ecologista sponsorizzato da McDonald's (!), l'approccio a questo licensed title è tutto in discesa... peccato però che la relativa fruizione si contraddistingua anche per una certa coerenza... “fast foodish”.
    Il titolo Virgin, difatti, inizia nel migliore dei modi, proponendo un trio di stage ben caratterizzati dal punto di vista grafico, ottimamente congegnati a livello di struttura e apprezzabilmente ricchi di contenuti. L'entusiasmo suscitato da quest'avvio in grande stile, tuttavia, va progressivamente smorzandosi con il prosieguo dell'"avventura", visto che i mondi successivi tendono a ridurre la complessità delle mappe di gioco, non moltiplicano gradualmente le insidie letali già presenti in Slime World e non propongono corrispettivi "forestali", "industriali" o "glaciali" degli Slime-o-Matic Mark II, macchine produttrici di muco inquinante da distruggere a suon di goo.
    Global Gladiators promette dunque molto di più di quanto in realtà non mantenga, risultando alla fine sostanzialmente effimero a causa dell'inopportuna combinazione tra una strisciante disomogeneità qualitativa e un'effettiva inconsistenza sul fronte sfida.
    Sarebbero bastati, in effetti, pochi opportuni accorgimenti per rendere più appagante e longevo il titolo Virgin: una soglia assai più elevata di arches da raccogliere per poter guadagnare l'uscita di ciascun livello, stage più vasti ed estesi in verticale in Forest World, Toxitown ed Artic World (in particolar modo in quest'ultimo, davvero troppo lineare), pseudo-equivalenti di Slime-o-Matic in ogni mondo (magari da distruggere obbligatoriamente), boss finali a tema alla fine dei primi tre World e una difficoltà di default ("NORMAL") abbastanza alta da non costringere a selezionare lo skill level massimo ("DIFFICULT") per avere un buon grado di sfida.

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    Un comparto audiovisivo quasi ineccepibile

    Le varie riserve relative a gameplay e longevità di Global Gladiators non possono trovare alcun corrispettivo nell'ambito della realizzazione tecnica, poiché questa non presta il fianco a critiche di rilievo. Come ci si aspetterebbe da un titolo firmato, fra gli altri, dal trio Perry-Dietz-Tallarico, un'impeccabile fluidità, un buon numero di ottime animazioni (soprattutto in rapporto ad un action-platform datato 1992 e memorizzato su una cart di 8 Mbit) e un brillante sonoro ne contraddistinguono il comparto audiovisivo. Apre le danze un inappuntabile scrolling parallattico che svela progressivamente fondali ben disegnati quanto apprezzabili per dettaglio ed uso dei colori (in particolar modo Forest World e Artic World). Ad esso fanno da adeguato contraltare le ricche movenze sfoggiate da Mick / Mack, Roland McDonald e da buona parte dei nemici, presenti in gran numero, nonché spesso scenograficamente ridotti in brandelli/frammenti dal GooShooter. Tutta questa "opulenza visiva", poi, non presenta alcuna contropartita in termini di slowdown e flickerii, grazie ad una programmazione solida come una roccia e perfettamente in grado di gestire in scioltezza momenti di frenesia non di rado più "shootemuppari" che non platformistici.

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    Uno dei vari aspetti che accomunano Global Gladiators a Cool Spot è senz'altro l'"eccellenza" sonora, peraltro "griffata" in entrambi i titoli dal brillante Tommy Tallarico. Mick e Mack, difatti, salveranno il mondo con un accompagnamento audio di tutto rispetto che sembra negare, o quanto meno ridimensionare notevolmente, i ben noti limiti del Mega Drive sul fronte digitalizzazioni. Dai vari sample vocali agli altri FX, passando per la solida base ritmica dei vari brani, i campionamenti sfoggiano una resa tale da farli quasi considerare di una "chiarezza cristallina", almeno relativamente alle potenzialità del chip YM2612. Gli ottimi effetti sonori vanno poi in tandem con una OST piuttosto apprezzabile che esordisce con un frizzante quanto orecchiabile brano synthrock ("Mc Rock"), per proseguire con una godibile BGM elettronica ("Techno Tune"), contrassegnare la seconda parte con vivaci pezzi jazz ("Toxitown Blues" e "Duelin-Dance") e "staccare" degnamente con l'energetica "Dance Tune" (Bonus Stage), sorta di "preludio" alla notevole "Rave Dance Tune" di Cool Spot. Coerentemente con la già sottolineata disomogeneità qualitativa tra Slime World e gli altri mondi, le musiche risultano decisamente più brevi in questi ultimi.

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    Global Gladiators su Master System, Game Gear e Amiga

    Le conversioni di Global Gladiators per gli 8-bit system prodotti da Sega presentano un'estetica più che rispettabile per degli action-platform confinati in "umili" cart da 2 Mbit. Le varie location del titolo per Mega Drive sono infatti riprodotte in modo piuttosto convincente su Master System e Game Gear, sfoggiando una colorazione brillante, un buon livello di dettaglio e sprite di generose dimensioni dalle movenze abbastanza simili a quelle dei cugini a 16-bit. Peccato, però, che questa relativa "ricchezza" grafica, peraltro accompagnata da un discreto comparto audio, mostri il fianco sul fronte della fluidità, con scrolling e movimenti afflitti da un certo sfarfallio.
    Interessante notare come i porting per MS e GG propongano mappe di gioco diverse dalla controparte Mega Drive e obiettivi decisamente più severi riguardo alla "raccolta arches", visto che in ogni terna di livelli del mondo corrente il protagonista dovrà raccogliere un numero crescente di tali item per superare i vari sub-stage: 30 nel 1°, 40 nel 2° e 60 nel 3°. Considerato che l'impostazione sopra descritta fa il paio con l'assenza di continue, appare chiaro come queste trasposizioni risultino decisamente più "hardcore" del corrispettivo su Mega Drive. Si tratta di una differenza in positivo? Teoricamente sì... benché in pratica si debba comunque fare i conti con un sistema di controllo non proprio impeccabile.

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    Sviluppato nel 1993, il porting per Amiga OCS/ECS di Global Gladiators risulta piuttosto fedele alla controparte Mega Drive per struttura e mappe di gioco, ma risente in ogni modo di due limitazioni grafiche derivate da un'insufficiente ottimizzazione per il sistema Commodore. La prima differenza che salta all'occhio è senz'altro l'assenza dei fondali in secondo piano, sostituiti da Copper gradient con annessa eliminazione della parallasse. La seconda è legata al frame rate, leggermente inferiore a quello del 16-bit Sega, come testimoniato dallo scrolling un po' sfarfallante.
    Sul lato sonoro la versione Amiga di Global Gladiators recupera parte del terreno perso nei confronti del corrispettivo Mega Drive relativamente al comparto grafico, sfoggiando musiche ed FX di livello nettamente superiore a quelle dell'originale e facendo valere, grazie al buon lavoro svolto da Andrew Barnabas, le notevoli potenzialità del chip Paula.
    Per quanto riguarda, infine, il gameplay, la trasposizione per il 16-bit Commodore dell'action-platform Virgin Games conferma a grandi linee pregi e difetti della controparte Mega Drive, aggiungendo alle debolezze di quest'ultima il neo di un sistema di controllo che non prevede il secondo pulsante e impedisce di direzionare il GooShooter tramite le diagonali alte.

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    Il prototipo per Super NES

    Presentato in occasione del Winter CES '93, il Mick & Mack as the Global Gladiators SNES prototype si trovava ancora ad uno stadio di sviluppo preliminare, ma già mostrava un set di livelli pressoché completo. Questo porting per il 16-bit Nintendo è rimasto appunto allo stadio di prototipo in seguito alla cancellazione da parte di Virgin Games delle conversioni per Super NES e Game Boy.

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    Video Gameplay Global Gladiators

    COMMENTO FINALE


    "Per un vg come Global Gladiators sarebbe ironicamente calzato a pennello il motto chiambrettiano 'Comunque vada, sarà un successo!', visto che alla fine le poco rosee premesse intorno a questo titolo non si sono concretizzate in un mediocre gioco su licenza, essendosi questo viceversa dimostrato un action-platform di caratura tutt'altro che trascurabile. A conti fatti 'prova generale' in vista del più apprezzato Cool Spot, questa prima fatica dell'effervescente trio Perry-Dietz-Tallarico si caratterizza per un'ottima realizzazione tecnica, salvo poi non riuscire a valorizzarla appieno in virtù di un adeguato game design omogeneamente esteso a tutte le location e di un livello di sfida più soddisfacente. In definitiva Global Gladiators resta comunque un titolo godibile nel breve termine, ma manca di quella limatura che fa la differenza, manifestandosi nel più maturo e compiuto Cool Spot."



    • KidChameleon
      #1
      KidChameleon ha commentato
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      Me lo ricordo! Tutto sommato non era male... peccato solo che durasse poco

    • Robbey
      #2
      Robbey ha commentato
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      lo adoro questo gioco non sapevo dell'esistanza della versione per AMiga. COmplimenti per la rece Alex

    • SamusPowerSuit
      #3
      SamusPowerSuit ha commentato
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      Carino! Non sapevo del prototipo per SNES...

    • Big_Paul86
      #4
      Big_Paul86 ha commentato
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      Detesto McDonald's quindi mi verrà difficile interessarmi a questo gioco.

    • maxtex74
      #5
      maxtex74 ha commentato
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      Ottima rece Alex ,come sempre...
      Io ho un buon ricordo delle versione Amiga quando uscì e mi divertì un sacco anche se lo scrolling sfarfallava ,mi ha dato delle belle soddisfazioni videoludiche e sonore ... da molti snobbato perchè a quel tempo uscirono altri mostri sacri ,tipo SuperFrog.

      Giocato di recente su Megadrive e su Master System e mi ha ricordato i vecchi fasti ,anche se mi a sorpreso per qualità grafiche e difficolta quella per l'8 bit sega.

      Un vero peccato che non sia uscita quella per Snes.

    • Boyakki
      #6
      Boyakki ha commentato
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      Eh una volta per apparire coscienziosi bisognava inneggiare all'ecologismo e al riciclaggio ("consumo sostenibile" si direbbe oggi), ricordo che nelle sale al posto di "Winners don't use drugs" s'incominciava a leggere "Recycle it, don't trash it!", anche se per poco... Vedasi anche Marko's Magic Football che mi è sempre sembrato un incrocio tra questo gioco e Soccer Kid.
      Complimenti per la rece!

    • AlextheLioNet
      #7
      AlextheLioNet ha commentato
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      Grazie a tutti!

      @Big_Paul86: effettivamente lo sponsor è, come dire, "pesante"... tanto che, secondo me, l'aspetto più "difficile" di Global Gladiators è proprio digerire "il fatto che si tratta di un gioco di piattaforme ecologista sponsorizzato da McDonald's (!)" (mi autocito ). In ogni caso, se si esclude la presentazione, un Roland McDonald versione racing flagman che ci accoglie alla fine di ogni livello e gli onnipresenti item a forma di "m", questo comunque discreto titolo ha molti punti in comune con Cool Spot e, alla fin fine, risulta meno "McDonald'sizzato" di McDonald's Treasure Land Adventure, visto che nel platform Treasure il protagonista è proprio Roland McDonald.

      @Boyakki: sarà un caso, ma le tematiche ecologiche (riciclaggio escluso) sono anche alla base del quasi contemporaneo Sonic CD

    • Amy-Mor
      #8
      Amy-Mor ha commentato
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      "Purtroppo" sono venuto a conoscenza di questo titolo solo dopo aver provato Aladdin su Amiga, ovviamente il paragone andava tutto a favore del titolo Disney.Recuperato e giocato cmq anche questo Global Gladiator, ricordo che non lo portai a termine per via dello scrolling che, dopo dieci minuti di gioco, regalava un'emicrania certificata!Alla fin fine, però, mi seppe affascinare più di CoolSpot (sempre Amiga style) che, graficamente, faceva veramente cagare. Spero di ripescarlo presto.
      Peacez!

    • VIC-30
      #9
      VIC-30 ha commentato
      Modifica di un commento
      Giocato su Amiga... alla fine, almeno per un po', è divertente e ha più personalità di McDonald Land

    • Gedeone de Infortunis
      #10
      Gedeone de Infortunis ha commentato
      Modifica di un commento
      mi piacque all'apoca, nonostante la poca carne al fuoco in termini di longevità. Ricordo quando lo acquistò un mio amico che mi fece sentire la musica del livello bonus al telefono: non potevo credere alla pulizia del parlato e degli effetti campionati!
      Ultima modifica di Gedeone de Infortunis; 21-10-2013, 17:22.
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