Troppo facile copiare i giochi o, peggio ancora, scaricarli. Ne sono capaci tutti ed esistono persino effetti collaterali come la popolarizzazione di tali prodotti, visto che più gente ci gioca e più diventano famosi. Per rompere le scatole bisognava inventarsi qualcosa di veramente bastardo.
Purtroppo, però, invece di andarci di mezzo Nintendo, EA, Ubisoft o altri grossi calibri del settore, a crollare è stato Project Zomboid, un piccolo titolo di uno sviluppatore indipendente, tra l'altro molto promettente, dove ci toccava interpretare un uomo intrappolato in un paese infestato da non-morti col problema di difendersi, nutrirsi e quant'altro.
Come agisce la pirateria? Il gioco costa 5 dollari e lo sviluppatore lo ha depositato su un server dietro pagamento, il quale richiede un modesto contributo per ogni download effettuato dal pubblico. La genialata dei pirati è stata quella di innescare un loop continuo di update richiesti dal gioco, il quale si connette incessantemente al server affittato. Tutto ciò provoca un flusso di dati notevole che ha fatto lievitare i costi di gestione, i quali ci hanno messo poco a pareggiare i guadagni, non certo milionari, ricavati dal gioco.
In questo momento lo sviluppatore ha sospeso lo sfruttamento del server incriminato, non offrendo più l'opzione di update e limitandosi ad offrire la demo solo ed esclusivamente tramite torrent.
Chi vuole partire da poco e sperare di costruirsi qualcosa con le proprie capacità si scontra contro gli squali della società...