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Cliff Bleszinski (Epic Games): i giochi moderni tendono ad essere troppo facili

Cliff Bleszinski (Epic Games): i giochi moderni tendono ad essere troppo facili

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  • Cliff Bleszinski (Epic Games): i giochi moderni tendono ad essere troppo facili

    Cliff BleszinskyPrendendo le mosse da alcune considerazioni relative all'eccessiva facilità dei giochi moderni (con tanto di lodi ai più "impegnativi" Demon Souls e Dark Souls), il Design Director di Epic Games Cliff Bleszinski prefigura un Gears of War: Judgment tutt'altro che "accomodante" sul fronte della difficoltà:

    "La sensazione che ho è che le varie società in questa generazione hanno reso i loro titoli sempre più semplici ed abbiano abbassato il livello di difficoltà per aumentare sempre di più il numero dei giocatori, invogliando più gente possibile.

    Più che giocare a giochi mi sono ritrovato a spegnere la console, con poca voglia di continuarli vista la loro linearità e semplicità. C'è un motivo per cui Demon Souls e Dark Souls hanno avuto successo negli ultimi tempi. È perché hanno veramente bisogno che i giocatori s'impegnino e offrono un alto livello di sfida.

    Per aiutare ad abbracciare questo spirito, Gears of War: Judgment ha alcuni trucchi brutti nella manica, calcola Bleszinski. Proprio come nella serie Soul a cui si riferisce e che insegna come ci si dovrebbe preparare a morire.
    "

    "Se questo gioco [Gears of War: Judgment] non vi farà sudare allora non abbiamo fatto il nostro lavoro."

    LINK

    • Alerage
      #1
      Alerage ha commentato
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      "cliff non straparlare, tanto sai che il pubblisher o qualcunaltro ti farà abbassare la difficolta xD"

    • Cthulhu
      #2
      Cthulhu ha commentato
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      Quindi questi "poveri" programmatori sarebbero tutti schiavi presi a frustate dalle softwarehouse?
      Vorrebbero fare giochi più complessi ed impegnativi ma sono costretti a contenersi?
      In realtà è il popolo che decide, ma basta abituarli, infondo noi da piccoletti giocavamo a giochi molto più impegnativi ed eravamo contenti giusto?
      Quindi la soluzione è: non ascoltare i bambinetti piagnucolosi, pugno di ferro ci vuole!

    • PukkaNaraku
      #3
      PukkaNaraku ha commentato
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      Originariamente inviato da Cthulhu
      Quindi questi "poveri" programmatori sarebbero tutti schiavi presi a frustate dalle softwarehouse?
      Vorrebbero fare giochi più complessi ed impegnativi ma sono costretti a contenersi?
      In realtà è il popolo che decide, ma basta abituarli, infondo noi da piccoletti giocavamo a giochi molto più impegnativi ed eravamo contenti giusto?
      Quindi la soluzione è: non ascoltare i bambinetti piagnucolosi, pugno di ferro ci vuole!
      Concordo...o, al limite, solo un determinato filone di giochi seguirà il target bambinesco, poi 'sti gran cazzi! XD

    • For_Great_Justice
      #4
      For_Great_Justice ha commentato
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      Che i giochi ora siano più facili di una volta è innegabile.
      Che siano troppo facili invece, beh, quantomeno per i miei gusti io non lo direi; io nei giochi che ho comprato della vecchia e della attuale gen son sempre rimasto soddisfatto del livello di difficoltà

    • karka
      #5
      karka ha commentato
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      "La sensazione che ho è che le varie società in questa generazione hanno reso i loro titoli sempre più semplici ed abbiano abbassato il livello di difficoltà per aumentare sempre di più il numero dei giocatori, invogliando più gente possibile."
      Non è una sensazione solamente sua è un fatto, oramai, innegabile. L'unico modo per ingaggiare una sfida veramente impegnativa, in un videogioco è la sfida Pvp.
      La maggior parte del single player è intelligenza artificiale che si ripara dietro fusti esplosivi.

    • JoustSonic82
      #6
      JoustSonic82 ha commentato
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      Sarò scarso io ma non ho trovato i giochi degli ultimi anni particolarmente facili, tranne qualcuno. E' vero che quelli di una volta erano mediamente più difficili, ma questo era spesso un trucchetto per aumentarne artificiosamente la longevità e sopperire a carenze strutturali. La maggior parte dei giochi per Atari VCS erano fatti secondo questa filosofia ma anche molti (bellissimi, per carità) giochi mangiagettoni da salagiochi. Un videogioco secondo il mio modesto parere non deve essere soltanto sfida ma anche altro e in ogni caso ci sono momenti in cui ho voglia di misurarmi (e magari metto su un vecchio shoot 'em 'up anni '90) ma anche dei momenti in cui ho voglia di qualcosa di rilassante e che non mi faccia venir l'ulcera e magari godermi la narrazione. Sto giocando in questo periodo a Batman Arkham Asylum e nonostante molti l'abbiano additato come troppo facile, per me è perfetto così, proprio perchè mi permette di godermi ambientazioni, personaggi e storie senza troppi intoppi.

    • Glorfindel
      #7
      Glorfindel ha commentato
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      Non sono d'accordo con lui, e sono convinto che lui non abbia nemmeno capito dove sta andando il VG.
      Sia perchè il discorso difficoltà non è sempre vero (e spesso è bilanciato dalla lunghezza del titolo) sia perchè fa raffronti con una epoca che dovrebbe dare di più, oltre alla mera difficoltà.
      Che senso ha paragonare i giochi di prima in cui contava solo attraversare un livello, senza motivazioni, solo per il gusto di andare avanti?
      C'era Space Invader, senza scopo, eri bravo se facevi più punti o resistevi di più.
      Poi hanno iniziato a metterci qualche contenuto, ed hanno abbassato la difficoltà per permettere alla gente di arrivare alla fine ma anche di gustarsi l'opera compiuta da chi l'aveva creata.
      Oggi questo conta ancora di più: perchè devo comprare Dead Space sapendo che se non suderò sette camicie non vedrò mai la bellissima sequenza finale? Devo rinunciare a giocare? Anche perchè non ho più molto tempo da dedicarci? O mi posso solo divertire a morire in continuazione senza mai arrivare alla fine, proprio perchè LORO vogliono risparmiare e invece di mettere la sequenza finale ti diranno solo "The End?".
      Eppure in molti continuano a farlo: al posto suo parlerei proprio di questo, non di fesserie.

      Do piena ragione a JustSonic.

    • JoustSonic82
      #8
      JoustSonic82 ha commentato
      Modifica di un commento
      Aggiungo che al giorno d'oggi un livello di difficoltà alto (anche molto alto) lo accetto se ha un senso. Faccio un esempio concreto: Richard Burns Rally. Chi l'ha giocato sa bene che lì all'inizio anche soltanto tener dritta la macchina sul tracciato da rally è impresa ardua, e ti viene da mandare tutto a quel paese, ma una volta imparato a padroneggiare la macchina sufficientemente si ricevono soddisfazioni impagabili. In RBR la difficoltà si giustifica con l'alto livello di simulazione quindi in questo caso è benissimo accetta visto che aiuta ancora di più ad "immedesimarsi".
      Ultima modifica di JoustSonic82; 22-06-2012, 11:29.

    • AlextheLioNet
      #9
      AlextheLioNet ha commentato
      Modifica di un commento
      La "questione" della ridotta difficoltà dei giochi moderni è un argomento interessante. Indicativamente si può pensare ad un accorgimento mirato ad ampliare la base d'utenza... magari pensando a molti videogiocatori adulti che hanno poco tempo e vogliono "divertirsi ma quagliare". In effetti quando ti riduci ai ritagli di tempo sei meno propenso a provare & riprovare e cedi più facilmente alla frustrazione... da quì per uno skill level più "accomodante". Per quanto riguarda i più giovani, viceversa, forse si tende a pensare che l'utilizzo più "intensivo" sia focalizzato sull'online...

    • Cthulhu
      #10
      Cthulhu ha commentato
      Modifica di un commento
      Vabeh, ok che i coin-op erano "mangia gettoni", però non è che tutti trasudassero questo come obiettivo principale, ora, capisco che ci si voglia anche rilassare un pò e magari giocare a qualcosa di più "accomodante", ma non esiste quasi più un'alternativa ecco, prendiamo ad esempio i giochi che vanno per la maggiore, Fps, Tps et similia, la frase di Karka è emblematica:
      La maggior parte del single player è intelligenza artificiale che si ripara dietro fusti esplosivi.
      E si potrebbe aggiungere ad esempio la rigenerazione automatica.

      Cito un attimo Glorfindel:
      il discorso difficoltà non è sempre vero (e spesso è bilanciato dalla lunghezza del titolo)
      Quando si parla di difficoltà, non si intende: "Rendere il gioco più difficile possibile per allungare apparentemente il brodo",
      ma: "Richiedere una fase di apprendimento del gameplay e mantenere una sfida costante in modo da ricevere da essa appagamento e soddisfazione".
      Poi, per lunghezza del titolo cosa intendiamo? 5 ore? 10 ore? 10 ore di esplosioni, colpi di scena, corse su una jeep sulla quale mitragliare nemici su nemici, finalone, si tutto bello ok e poi? Cos'ho visto? Un film, che magari ho pagato 60 euro?
      Preferisco 5 ore (o anche meno) di intenso gameplay appagante che mi spingerà al termine a ricominciare ancora e ancora, e questo è il concetto dei giochi del passato (e per fortuna qualcuno del presente).
      Con questo volevo solo dire che per me, la longevità di un titolo (e mi sa che lo avevo già detto ma sono pazzo ossessivo ) non dipende per forza dalla quantità di ore richieste per terminarlo (e poi via, scaffale) ma da quanto ti spinge a riprenderlo.
      Poi per me i giochi più semplici per rilassarsi o artisticamente particolari (vedi Flower o Journey, che adoro) sono ben accetti.

      Per quanto riguarda il tempo limitato che abbiamo noi non più regazzini (almeno nel corpo, non nella mente ), è vero, ma con le soluzioni giuste tipo check point non esagerati (tipo, muori e ti riprendi praticamente nello stesso punto) un gioco che richiede un certo impegno risulta di certo molto appagante, se no me ne vado al cinema che spendo meno via...

      Forse quello che manca oggi è proprio questo, la scelta.

    • Glorfindel
      #11
      Glorfindel ha commentato
      Modifica di un commento
      Quando parlo di lunghezza non intendo proprio la longevità, perchè la longevità è un parametro più sottile legato alla "dipendenza" che quel titolo è in grado di instaurare nel giocatore. In un certo senso è legato alla "giocabilità", ovvero quella sensazione del "l'ultima e poi smetto, lo giuro".

      Facciamo mente locale sui titoli dell'epoca fino alla prima PSX, su certi titoli almeno, quelli che hanno subito l'evoluzione dettata dal 3D.

      I platform game e gli sparatutto. Vorrei escludere altri generi (simulazioni, rpg, titoli da sala giochi, avventure grafiche (soprattutto) per cui farei un discorso a parte).

      Mi sorprende oggi leggere di gente che dice che un Turrican qualsiasi era difficile da portare a termine. Di quanto lo era Robocod, Blood Money, Menace, Mario Bros, Xenon 2.

      Si sono perse per strada quelle difficoltà, o i titoli di oggi sono davvero per gente moscia?

      Eppure, io li terminavo in una passata di massimo 2 ore... molti di essi, erano ritenuti difficili allora, in quei tempi? Siamo sicuri che lo fossero davvero? O in realtà "i difficili davvero" erano anche allora una nicchia? Anche se lo fosse, ovvero se fossero mediamente più difficili di quelli di oggi, erano titoli della durata davvero effimera, per i quali oggi si scatenerebbe una tempesta: 60 euro per COD 4 che dura 4 ore? Eresia!!!!

      Eppure prima... li finivi anche in meno di 2 ore...

      Oggi quei giochi si sono evoluti, anzi a partire dall'avvento del vero 3D. Anche per questo cambio di prospettiva, per forza di cose la difficoltà si è dovuta livellare in basso, perchè è oggettivamente più complicato comprendere un ambiente 3D su uno schermo piatto, che un ambiente 2D.

      Eppure, i titoli fatti bene hanno la difficoltà corretta: se ci pensate, la gran parte dei titoli odierni alla fin fine non sono così facili. Anzi, a volte ci si arrabbia e ci si frustra perchè non si riescono a portare a termine. Non solo, molti, già nelle impostazioni iniziali permettono di giocare a difficoltà già elevate: un giocatore di prima rimane impantanato lo stesso. Perchè è cresciuto ed ha perso i riflessi? Perchè scazzato?
      Per tante ragioni.

      Vorrei scriverne tantissimo sulla questione, ma sono tornato stanco... scusate...
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