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Shadow of the beast 2 Amiga

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  • Shadow of the Beast 2

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ID: 253321Reflections, nel 1990, riporta sui monitor degli amighisti il seguito di un titolo che solo un anno prima riscosse notevole successo sulla macchina Commodore a sedici bit. Il primo gioco di quella che sarebbe divenuta una vera e propria saga leggendaria divisa in tre capitoli dal nome Shadow of the Beast fece discutere di sè, sulla sua effettiva qualità, a tal punto da dividere l’utenza del momento in due scuole di pensiero diametralmente opposte: c’era chi lo proclamava capolavoro indiscusso e chi lo vedeva solo come un mezzo bidone. Questo perché Shadow of the Beast fu tra i primi prodotti a mettere a nudo le reali potenzialità di una macchina ancora lontana dall’essere adeguatamente sfruttata, con una struttura tecnica impensabile per l’epoca, sia che si parli di grafica che di sonoro. Ma a controbilanciare queste ottime componenti artistiche di cui il titolo disponeva, sovveniva una giocabilità ostica, ”diversa” dal solito, avversa all’utente a tal punto da scoraggiare i più nel tentativo di avanzare nell’avventura, creando quel bacino di utenza che, pur riconoscendone sempre i meriti tecnici, odiava (e ancora odia) Shadow of the Beast, etichettandolo come prodotto poco giocabile. Questo avveniva nel 1989 nelle case degli amighisti, affossati e nel frattempo affascinati, da un titolo in piena controtendenza nipponica, che costringeva l’utenza a guardare aldilà della “normale” fruibilità dei titoli più in voga del momento. Ma forse, era ancora troppo presto.

    Bene o male, dunque, tutti aspettavano con trepidanza un seguito, anche chi non digeriva quella ostica e diversa giocabilità, covava in cuor proprio la speranza in un nuovo episodio che ne potesse limare i difetti di gameplay, magari ripresentando, al contempo, anche la medesima tecnica stupefacente. Reflections accontentò l’utenza con il seguito tanto bramato, ma fu nuovamente scissione di opinioni, anzi, questa volta il tutto fu ancora più marcato. Vediamo il perché.

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ID: 253322La prima cosa che noteremo è la fattezza del nostro personaggio principale, non più ibrido tra bestia e uomo ma semplice umano, perdipiù primitivo. La forza di attacco, dunque, non deriverà più dal nostro corpo coi potenti calci e pugni che sferravamo nel primo capitolo, bensì da una palla chiodata da usare in stile frusta. Questo cambio di direzione elimina del tutto il combattimento a corpo a corpo stile beat’em-up del primo capitolo per far spazio a movenze più appropriate a un buon action adventure quale il gioco è. Di fatto, il profumo di avventura che nel predecessore fu solo accennato, è qui approfondito tramite una trama più corposa che prevede anche il dialogare con personaggi dello scenario, nonché una buona dose di enigmi da risolvere, con relativa ricerca di chiavi e oggetti utili per proseguire nel gioco. Reflections, quindi, ricostruisce da capo una struttura ludica per certi versi acerba, apportando quei minimi e giusti cambiamenti che avrebbero reso la giocabilità di questo sequel più profonda e immersiva. Certo, almeno nell’intento dei programmatori doveva essere inizialmente cosi, ma, indubbiamente, portando a termine il programma, qualcosa andò irrimediabilmente storto.

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ID: 253323Cari lettori, con Shadow of the Beast 2 siamo, molto probabilmente, al cospetto del più ostico videogioco mai concepito da mente umana. Provando questo prodotto, non saremo altro che vittime sacrificali poste sull’altare della sua giocabilità cattiva, dura, esigente, legnosa, ma nello stesso tempo anche affascinante. Entrare nel mondo di Shadow of the Beast 2 significa catapultarsi in una dimensione buia, triste, isolata, con un senso di smarrimento che vi attanaglierà il collo, lasciandovi senza fiato e subito in balia della ferocia nemica. Reflections stabilisce un parametro di calo energetico a nostra disposizione che riesce a toccare assurdi tempi record: pochi colpi, pochi secondi di gioco, e tutto sarà tristemente finito. Non esistono vite in questo videogioco, tantomeno "continue", il ritmo serrato con cui è stato concepito prevede una sola boccetta di energia ricaricabile negli unici punti ben delineati dai programmatori. In Shadow of the Beast 2 la libertà di pensiero è prossima allo zero. Saremo dei semplici burattini pilotati in uno scenario virtuale creato per esser superato in una sola e univoca soluzione, guai a fare di testa propria, il gioco non perdonerebbe una tale scelta. Siamo allo zen della rigidità videoludica, una struttura talmente legnosa da scoraggiare anche i più caparbi videogiocatori, che lascia la netta sensazione che nemmeno i programmatori abbiano giocato la loro creatura fino in fondo. Insomma, la domanda che assillerà inevitabilmente la nostra mente sarà: che fine ha fatto il beta testing? O meglio, chi è il pazzo responsabile di quest’ultimo? Eppure, bisogna ammetterlo, in mezzo tutto questo marasma, qualcosa ci affascina.

    Oggigiorno abbiamo a disposizione una quantità d’informazioni esorbitante,grazie ovviamente ad Internet. Sui canali di Youtube si trovano i famigerati "longplay" dove non si fatica a scovare anche quello dedicato al prodotto ivi recensito. Una volta visionato tale filmato (e relativa conclusione del gioco) si capisce che, in qualche modo, questa bestia di codice può essere domata, che qualcuno sia, nel tempo, riuscito in un’impresa ritenuta dai più IMPOSSIBILE! Ovviamente la questione, a questo punto, diverrebbe di solo sfizio. Lo sfizio di togliersi la spina dalle scarpe portando a termine un videogioco che poco prima ci aveva sistematicamente piegati in due, imponendo alla nostra mente solo il compito di ripercorrere il percorso offerto dal longplay in questione per poter finalmente far parte di quel coro che può esclamare a voce alta: L’HO FINITO! Siete pronti a scendere a patto con una tale impresa? Ammesso per ipotesi che la risposta sia affermativa, non pensiate comunque che una volta assimilato per intero la mappa di gioco, il peggio sia davvero superato, poiché Shadow of the Beast 2 non lascerà mai la certezza di niente a nessuno, e dico: DI NIENTE A NESSUNO! L’avventura inizia e si conclude in trenta minuti scarsi continui, trenta minuti che si snocciolano in ore, giorni, mesi di tentativi andati a male, di speranza nel proseguire, speranza di poter capire come tirare quella maledetta leva. Le situazioni proposte sono criptiche, gli enigmi talvolta illogici, la frustrazione perennemente presente. Eppure, in mezzo a tutto questo marasma, qualcosa ci affascina.
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    Sin dalla stupefacente presentazione animata (d’impatto ancor’oggi) Shadow of the Beast 2 sa ammaliare l’utente trascinandolo in un mondo lontano, in bilico tra il fantasy e l’horror, che non potrà lasciare nessuno indifferente. Arrivati alla schermata dei titoli, un campione di flauto di pan scandisce in poche note tutta la sua massiccia, e nello stesso tempo, fragile essenza. Anche a partita iniziata si è come avvolti da un manto di solitudine incredibile, accompagnati sempre da musiche create ad-hoc da un duo (Timothy Brian Wright, Lee Wright) in stato di grazia artistica, che ben sapranno amalgamarsi alle immagini che scivolano via sullo schermo. Il top sul fronte musicale si raggiunge (guarda caso) nella schermata che segnala la nostra dipartita. Immagine stupenda con un sottofondo musicale che, a colpi di chitarra elettrica campionata, colpisce allo stomaco con poche note che suggellano i richiami tristemente fascinosi di cui il gioco è pervaso. Purtroppo non ritroveremo, in questo secondo capitolo, i famosi tredici strati diClicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 253327 parallasse che tanto ci avevano esaltato nel capostipite, bensì un unico strato perpetuo e multidirezionale. Anche in questo caso il gioco non è suddiviso in livelli, ma in un’unica enorme mappa esplorabile a piacere. E sarà proprio quest’ultima peculiarità a rivelarsi come prima nemica, poiché se non si percepisce bene cosa fare e dove andare, se proseguire a destra o piuttosto a sinistra, riusciremo a rincorrere solo i diversi modi di morire che il gioco propone. Morire: forse l’unica azione che accomuna veramente tutti i videogiocatori fagocitati dal devastante mondo di Shadow of the Beast 2.


    Nota:

    • Il gioco recensito, dopo l’originale apparizione su Amiga, fu convertito per altri svariati sistemi tra i quali: Atari ST, Sega Mega Drive, Mega CD, FM Towns. Queste ultime due versioni, oltre a essere particolarmente simili tra loro, si discostano stilisticamente dall’originale per un’esposizione grafica più sobria e meno cupa, essendo più “classica” nel disegno ma comunque ben fatta.


    COMMENTO FINALE


    "Shadow of the Beast 2 lascia l’amaro in bocca per tutto ciò che avrebbe potuto essere, ma, purtroppo, non è. Si erge come inno allo spreco, alla cattiva gestione del beta testing, alla scelta di una giocabilità punitiva che non lascia scelte d'approccio oltre a quanto stabilito dai programmatori. Un gioco di qualità sufficiente, principalmente grazie alla sua componente artistica, dove grafica e musica sono al top, entrambe molto suggestive e atmosferiche, nonché originali e difficilmente replicabili. Un monumento alla tecnica alzato dai Reflections, che piomberà addosso all’utente non appena ne scalfirà le fragili fondamenta. Una sola parola: PECCATO!"

    Maurizio "Amy-Mor" Tirone




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    • AlextheLioNet
      #1
      AlextheLioNet ha commentato
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      Bellissima recensione di un titolo che sacrifica delle buone potenzialità tecniche e strutturali sull'altare di una difficoltà malamente calibrata... uno dei casi in cui viene spontaneo dire "peccato".
      Sembra quasi che la Reflections fosse gelosa del proprio lavoro e cercasse di "sbattere fuori" prima possibile il giocatore per fargli apprezzare ancora una volta la suggestiva schermata del Game Over con relativo modulo caratterizzato da una superba chitarra campionata.

      Interessante notare le differenze tra la versione Mega Drive / Genesis e quella Mega CD / Sega CD.

      La prima, datata 1992 e vincolata ad una cart di "taglia" media (per il periodo), se risulta peggiore dell'originale sul fronte audiovisivo (in ogni caso il team WJS Design realizza un porting tutto sommato dignitoso) ne tempera un po' la difficoltà grazie alla possibilità di selezionare lo skill level "EASIER".

      La seconda, relativamente più "recente" (1994) e sviluppata da un altro team (Digital Developments), si contraddistingue per una grafica più ricca di quella della versione Amiga (ottimo dettaglio e un numero di colori a video superiore a 61 in virtù dei raster effects) e vanta degli extra (sezioni aggiuntive, scene d'intermezzo con effetti grafici di rotazione e scaling e parlato digitalizzato in tutti i dialoghi...)... peccato per un controllo assai più "legnoso" di quello del porting su Mega Drive con conseguente inasprimento della difficoltà che questa volta non può essere modificata tramite la schermata delle opzioni, essendo possibile selezionare solo il numero di "continue".
      Ultima modifica di AlextheLioNet; 07-05-2011, 11:02.

    • musehead
      #2
      musehead ha commentato
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      E' vero, Beast 2 presenta i problemi di Beast 1, ma riesce a fare anche di peggio. Ciò è dovuto a dei cambiamenti più importanti di quel che potrebbe apparire al gameplay: Beast 1 è un action game in cui raccogliere delle chiavi, Beast 2 è un vero e proprio action-adventure. Perdipiù, gli elementi qui inseriti sono implementati in maniera assai poco amichevole, come i dialoghi, che sono testuali: questo vuol dire che noi dobbiamo scrivere su tastiera ESATTAMENTE ciò che è necessario ai fini del gioco, cosa che tra l'altro si rivelerà fondamentale per alcuni passaggi. Si tratta di qualcosa che nei giochi del genere non ha mai funzionato.

      A parte questo, però, alcune fasi dell'avventura sono strepitose, come quanto accade nella fortezza dei goblin, dal rapimento alla fuga, che danno veramente l'idea di un gioco "moderno" che rispetto al suo predecessore e agli altri titoli simili riesce a sviluppare una narrazione decisamente efficace, castrata appunto da una discutibilissima struttura ludica, con i suoi character messi lì apposta per raccontare, compagnia di prigionia da sacrificare, mostri immensi che ci riconoscono e ci parlano.

      Per quanto concerne l'impianto tecnico, invece, non regge il confronto col primo Beast nonostante un lavoro comunque strepitoso. La qualità delle animazioni e la grandezza degli sprites sono impressionanti (bellissimo il boss finale), ma a causa di alcun patti con la colorazione non sono evocativi quanto le impossibili lande del primo, sebbene in qualche caso ci sia davvero da rimanere senza fiato. Le musiche sono straordinarie ed i Wright hanno svolto un lavoro tecnicamente superiore allo stesso Whittaker per qualità della riproduzione, ma manca un po' di genialità e personalità, perchè le musiche di Beast 2 sono vagamente riconducibili ad altro, come alcune sonorità pinkfloydiane, mentre quelle di Beast 1 sono quelle di Beast 1 e basta. Ciò non toglie che qui ci sia di che esultare.

      Un plauso, come sottolineato nella recensione, alla stupenda intro, forse la migliore della storia Amiga. Incredibile che sia su floppy disk!

      Infine, un'ultima cosa da sottolineare: il cambio di atmosfera. Beast 1 era anch'esso in un mondo fantasy, ovviamente, ma dal sapore steampunk: la natura era spesso legata a contesti meccanici, come i reattori presenti dentro il celebre albero, e la fase del castello sembrava proiettata in un'altra dimensione, dove potevamo volare imbracciando un fucile laser. Era un delirio artistico senza pareti contenitive, mentre Beast 2, proprio per supportare la sua più sviluppata componente narrativa, cerca di offrire un universo più coerente in cui non esistono occhi che spuntano in mezzo all'aria o simboli della Psygnosis che seguono un pattern su schermo.

      In ultima analisi, Beast 2 è stato meno incisivo artisticamente e culturalmente, a differenza del predecessore che aveva dato un certo imprinting stilistico a buona parte della successiva produzione Amiga.

    • Bert
      #3
      Bert ha commentato
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      La versione per il Fujitsu FM-Towns, oltre a differenziarsi audio/visivamente, in realtà è anche la più godibile di tutte per via della ridotta difficoltà generale che tende a punir meno rispetto all'originale, in pratica una sorta di "Beast 2 for Dummies"!

      Ultima modifica di Bert; 07-05-2011, 11:37.

    • musehead
      #4
      musehead ha commentato
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      Originariamente inviato da Bert
      La versione per il Fujitsu FM-Towns, oltre a differenziarsi audio/visivamente, in realtà è anche la più godibile di tutte per via della ridotta difficoltà generale che tende a punir meno rispetto all'originale, in pratica una sorta di "Beast 2 for Dummies"!

      Sì, ma rimane bruttino... e grafica e sonoro sono parecchio peggiori rispetto all'Amiga. Poi è più giocabile, ma comunque molto poco divertente

    • AlextheLioNet
      #5
      AlextheLioNet ha commentato
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      Originariamente inviato da musehead
      Sì, ma rimane bruttino... e grafica e sonoro sono parecchio peggiori rispetto all'Amiga.
      A me sembra che Beast II su FM Towns sia tecnicamente migliore della versione Mega CD che già perfezionava, sia pur marginalmente, l'estetica della versione Amiga:

      http://www.illusionware.it/marty/beast2.htm

      Va anche detto che entrambe le versioni sono più "recenti" dell'originale (FM Towns: 1993 / Mega CD: 1994) e, almeno sul fronte audiovisivo, beneficiano del supporto CD-ROM che, in questi casi, è stato discretamente valorizzato.

    • wish
      #6
      wish ha commentato
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      solo una cosa musehead: io non ci ho mai giocato, ma a guardare un paio fi filmati su youtube non mi sembra propriamente impressionante la qualità delle animazioni. le animazioni mentre si procede normalmente sono ok, ma quando si salta di animazioni non ne vedo l'ombra..cioè, inguardabile. e non mi sembra il top per un action-platform. consideriamo poi che su amiga gireranno titoli del calibro di another world, in cui l'azione del salto è resa in maniera sublime per dire.

    • musehead
      #7
      musehead ha commentato
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      Originariamente inviato da AlextheLioNet
      A me sembra che Beast II su FM Towns sia tecnicamente migliore della versione Mega CD che già perfezionava, sia pur marginalmente, l'estetica della versione Amiga:

      http://www.illusionware.it/marty/beast2.htm

      Va anche detto che entrambe le versioni sono più "recenti" dell'originale (FM Towns: 1993 / Mega CD: 1994) e, almeno sul fronte audiovisivo, beneficiano del supporto CD-ROM che, in questi casi, è stato discretamente valorizzato.
      Naturalmente è questione di gusti personali. Credo che la ricolorazione ed il design nuovo di alcuni elementi delle versioni FM Towns e Mega CD sia malamente riuscito per quanto tecnicamente più valido, ma è lo stesso problema che ci fu con Beast 1. Con le musiche, invece, è vero che si può sfruttare la qualità redbook, ma è anche vero che le nuove musiche sono nettamente peggiori delle originali, sempre da un punto di vista personale. Tuttavia, credo che il calo qualitativo sia assolutamente drammatico, mentre con Beast 1 su PCE CD si riuscì a mantenere uno stretto contatto con quanto fece Whittaker..

      I giochi Reflections hanno sempre vissuto sull'atmosfera, sull'equilibrio di colori e l'immersività delle musiche, aspetti eccellenti nei Beast ma che si sono spesso persi nelle conversioni. Guadagnare un achievement tecnico in uno sprite più colorato non è necessariamente un bene se questo non è artisticamente adeguato (come il protagonista di Beast 2), così come per le musiche un supporto CD non si traduce per forza in musiche migliori. Per le stesse ragioni, un guadagno in giocabilità qui è ancora meno rilevante, perché B2 rimane poco divertente anche con la difficoltà abbassata, quindi credo sia comunque meglio puntare alla versione originale Amiga per godersi l'ottima riuscita dell'equilibrio artistico.

    • musehead
      #8
      musehead ha commentato
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      Originariamente inviato da wish
      solo una cosa musehead: io non ci ho mai giocato, ma a guardare un paio fi filmati su youtube non mi sembra propriamente impressionante la qualità delle animazioni. le animazioni mentre si procede normalmente sono ok, ma quando si salta di animazioni non ne vedo l'ombra..cioè, inguardabile. e non mi sembra il top per un action-platform. consideriamo poi che su amiga gireranno titoli del calibro di another world, in cui l'azione del salto è resa in maniera sublime per dire.
      L'incedere del protagonista trovo sia molto ben realizzato e il salto "statico" non mi sembra un gran problema, tra l'altro cosa comune per molti titoli 16-bit. Il character principale presenta molti più frame di animazione rispetto al primo Beast, soprattutto è tutto il resto ad essere animato meglio: in Beast 1 i nemici avevano spesso 2-3 fotogrammi ciascuno, qui molti di più. Inoltre, se guardi un longplay, a volte il protagonista distrugge degli oggetti di legno che si spaccano in molti pezzi seguendo un'animazione meravigliosa. In generale viene perso il senso di staticità del predecessore, e qui gli sprite sono anche spesso molto grossi. Non era facile fare tutto questo in un gioco dal gameplay continuo: si ferma due secondi a caricare ogni tanto e riparte, non ci sono transizioni brusche. Da qui anche la limitazione nella colorazione degli sprites, in quanto la RAM deve contenere TANTA roba.

      Per quanto riguarda le animazioni, vai al minuto 6:30 del filmato

      Spoiler:


      Hai perfettamente ragione a parlare delle animazioni superiori di Another World, ma considera che è uscito un anno dopo Beast 2 e utilizzava grafica poligonale che non poneva i limiti delle bitmap in fatto di memorizzazione. Animazioni come quelle presenti in questo gioco nel 1990 erano molto rare o forse inesistenti su qualunque piattaforma. Da considerare anche che, a differenza dello stesso Another World e di altri giochi che vantavano animazioni notevoli come Sword of Sodan, Beast 2 girava a 50 fps senza mai scattare, nonostante il parallasse e sprite grossi ed in discreta quantità.

    • AlextheLioNet
      #9
      AlextheLioNet ha commentato
      Modifica di un commento
      Originariamente inviato da musehead
      Naturalmente è questione di gusti personali. Credo che la ricolorazione ed il design nuovo di alcuni elementi delle versioni FM Towns e Mega CD sia malamente riuscito per quanto tecnicamente più valido, ma è lo stesso problema che ci fu con Beast 1. Con le musiche, invece, è vero che si può sfruttare la qualità redbook, ma è anche vero che le nuove musiche sono nettamente peggiori delle originali, sempre da un punto di vista personale. Tuttavia, credo che il calo qualitativo sia assolutamente drammatico, mentre con Beast 1 su PCE CD si riuscì a mantenere uno stretto contatto con quanto fece Whittaker...
      E' sicuramente questione di gusti personali... ma, secondo me, la versione Mega CD (ben diversa da quella su cart per risoluzione, dettaglio e selezione delle tonalità) mantiene più che discretamente l'atmosfera "dark" dell'originale e, in più, impreziosisce un po' l'estetica della versione Amiga con particolari extra e un numero leggermente superiore di colori a video (aspetto particolarmente apprezzabile su un add-on che soffre degli stessi limiti cromatici del Mega Drive).

      Per quanto riguarda le musiche... in effetti su MCD si "limitano" ad un buon ambient e, nonostante la qualità del CD, non colpiscono come i notevoli moduli della versione Amiga. Apprezzabile il parlato digitalizzato... che comunque non brilla per intonazione.

      Uno degli aspetti che penalizzano di più questa versione è la pessima gestione del salto che risulta vincolato al cambio di direzione del personaggio... in pratica non è possibile girarsi e saltare in contemporanea con queste azioni che vanno effettuate in sequenza ( http://www.segagagadomain.com/mega_c...adowbeast2.htm ). Curioso che nel porting per MCD non abbiano mutuato il sistema di controllo della versione Mega Drive che, da questo punto di vista, si pone su un gradino più alto.

      Forse la versione migliore è realmente quella per FM Towns ( http://www.illusionware.it/marty/beast2.htm ) che a questo punto mi ha davvero incuriosito.
      Se effettivamente risulta, come pare, un "enhanced porting" caratterizzato da una difficoltà più "bilanciata" si configura come un titolo abbastanza appetibile...
      Ultima modifica di AlextheLioNet; 08-05-2011, 17:49.

    • arblu
      #10
      arblu ha commentato
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      "dieci pinte" ;-) ...
      e passa la paura !

      Seriamente ora: io sono un fan del gioco originale (anche e nonostante non sia mai riuscito a finirlo senza aiuti all'epoca) che indubbiamente resta una pietra miliare (anche se controversa) della storia dei videogiochi e di Amiga in particolare.

      Questo seguito, al di là degli evidenti pregi tecnici (grafica da urlo per l'epoca e sonoro letteralmente ...da paura, magico, mistico, dall'inconfondibile sapore esotico di paesi perduti nel tempo e nello spazio) invece non mi appassionò affatto.

      La difficoltà era ASSURDA. Che senso ha creare un gioco praticamente INGIOCABILE (una partita media dura meno di un minuto !) ? Nessuno ovviamente.
      Davvero un gran passo falso da parte dei Reflections

    • P.Min
      #11
      P.Min ha commentato
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      io mettevo questo gioco per guardarmi l'intro e sentire la musica del primo stage... impossibile da giocare

    • PAROLONE
      #12
      PAROLONE ha commentato
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      Io ho giocato all'epoca la versione Megadrive, che mi piacque molto. Rispetto a quella Amiga, fra l'altro, non ha i dialoghi testuali, e l'interazione e' molto piu' semplice, permettendo di godersi un po' avventura ed enigmi, che non mi sono nemmeno sembrati tanto illogici. Questo e' l'unico Beast che sono effettivamente riuscito a finire, e ne conservo un bel ricordo. E come mi dispiacque vedere che Beast 3 non sarebbe mai uscito per console!

    • maxtex74
      #13
      maxtex74 ha commentato
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      Beast è sempre Beast ,anche se su questo secondo capitolo la difficoltà è stata mal calibrata ed estrema in alcuni punti,comunque rimane sempre un grand bel gioco...
      Ricordo che io ed un mio amico ci inpanimmo per finirlo senza energia infinita ,ci siamo riuscito ,ripetendo tantitssime volte alcuni enigmi , dopo due settimane di notti insonni durente le vacanze estive...grande soddisfazione.
      Ho giocato anche alla versione per MD ,ma era meno impegnativa e poco affascinante,sia come grafica che come sonoro...molto meglio la versione Amiga.

    • 3D Blast Cord
      #14
      3D Blast Cord ha commentato
      Modifica di un commento
      Nessuna menzione per quanto riguarda la versione CD32 ??....

      Beh.. Cmq... nulla di che,è sempre il solito porting diretto da Amiga 500,purtroppo...

    • Amy-Mor
      #15
      Amy-Mor ha commentato
      Modifica di un commento
      Originariamente inviato da 3D Blast Cord
      Nessuna menzione per quanto riguarda la versione CD32 ??....

      Beh.. Cmq... nulla di che,è sempre il solito porting diretto da Amiga 500,purtroppo...
      Non esiste nessun porting "ufficiale" per Amiga CD32.

    • 3D Blast Cord
      #16
      3D Blast Cord ha commentato
      Modifica di un commento
      mmm...mi sembrava ci fosse,ma per quanto riguarda Amiga ne sai di più tu...
      Strano non l'abbiano fatto,non trovi?....

      Quindi allora esiste,ma è ufficioso.....

    • Amy-Mor
      #17
      Amy-Mor ha commentato
      Modifica di un commento
      Originariamente inviato da 3D Blast Cord
      mmm...mi sembrava ci fosse,ma per quanto riguarda Amiga ne sai di più tu...
      Strano non l'abbiano fatto,non trovi?....

      Quindi allora esiste,ma è ufficioso.....
      Non è nemmeno "ufficioso" si trova in quasi tutte le compilation dedicate al CD32.

      Cmq, ne avrebbero potuto fare una bella versione Trilogy stile Lotus su cd32, non è stata fatta, pazienza

    • AlextheLioNet
      #18
      AlextheLioNet ha commentato
      Modifica di un commento
      Originariamente inviato da maxtex74
      Ho giocato anche alla versione per MD ,ma era meno impegnativa e poco affascinante,sia come grafica che come sonoro...molto meglio la versione Amiga.
      Considerata la difficoltà dell'originale, che la versione Mega Drive fosse un po' meno impegnativa è senz'altro un'ottima cosa (anche se è sempre vivamente consigliato selezionare lo skill level "EASIER")... per quanto riguarda la grafica e il sonoro, si tratta di un porting che perde inevitabilmente parecchio sul fronte audio con qualche compromesso di troppo su quello video. Benché si tratti di una discreta conversione si sarebbe potuto fare di meglio.. basta considerare la qualità grafica della corrispettiva versione Mega CD e l'estetica di un titolo come Flink su MD (8 Mbit!!!)...
      Ultima modifica di AlextheLioNet; 09-05-2011, 17:59.

    • Glorfindel
      #19
      Glorfindel ha commentato
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      Sinceramente non sono mai riuscito a capire perchè quando si parla di Beast 2, si chiama in causa sempre la sua grafica da urlo. Era un netto passo indietro rispetto al primo episodio, oltre che a presentare colori molto smorti.
      Per la difficoltà non ne parliamo: all'epoca lo riuscivo a finire con il mitico "TEN PINTS", ma ritenevo fosse impossibile terminarlo senza sporchi trucchi, almeno fino a quando non ho visto il video su YouTube, ma anche così rimane semi impossibile, bisogna davvero dedicarsi anima e corpo.
      Il terzo episodio riprese in mano le redini della "saga", sebbene ancora inferiore al primo, ma alla fin della fiera abbastanza rovinato da uno sprite del protagonista che, secondo me, non c'entrava nulla con l'atmosfera del gioco...

    • Bert
      #20
      Bert ha commentato
      Modifica di un commento
      Il terzo episodio riprese in mano le redini della "saga", sebbene ancora inferiore al primo, ma alla fin della fiera abbastanza rovinato da uno sprite del protagonista che, secondo me, non c'entrava nulla con l'atmosfera del gioco...
      beh... i primi due beast, erano praticamente inutili ai fini del divertimento, alla fine si caricavano solo per assistere ad una dimostrazione che dava un ampio sfoggio delle impressionanti capacità audiovisive degli amiga del periodo. Persino Sword Of Sodan ed Elfmania, altre demo spacciate come giochi, riuscivano ad essere più divertenti. Il terzo Beast, a scapito di un comparto tecnico non altrettanto pomposo ma comunque superiore alla media, è stato senza alcun dubbio il più giocabile della serie e cosa ben più importante era un Gioco vero e proprio che s'era levato finalmente di dosso quella sensazione da demo che aveva afflitto un po' tutti i titoli della Psygnosis. Più che altro, mi chiedo in quanti l'abbiano effettivamente giocato fino in fondo vista la transumanza sulle console.
      Ultima modifica di Bert; 22-05-2011, 12:49.
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