Lo scopo del gioco è distruggere le pericolose armate di Bydo e, ovviamente, Bydo stesso.
Una delle peculiarità e insieme innovazione di questo videogioco è il “force”: un pod/scudo che può essere a scelta messo d’avanti o dietro alla nostra astronave (la R-9), può essere lanciato contro gli avversari, o ancora, può essere lasciato libero per lo schermo (in quanto anch’esso è in grado di “sparare”). Oltre a questo, il gioco offre i classici potenziamenti di velocità (il famoso bonus “S”) e potenza di fuoco; questi ultimi si suddividono in missili a ricerca, piccoli pod aiutanti che sparano, e particolari upgrade di 3 colori diversi (ovviamente ad ogni colore corrisponde un tipo diverso di arma), dotati ognuno di 3 livelli di potenza.
Parlando appunto dei 3 diversi tipi di arma, va detto che sono molto differenti l’uno dall’altro e che spetta al giocatore decidere, di volta in volta, quale sia la migliore per ogni situazione.
Altra notevole caratteristica è la possibilità di “caricare” il colpo (il beam). In buona sostanza si tratta di tenere premuto il pulsante di “sparo” per qualche secondo, e dopo averlo rilasciato, dall’R-9 partirà un colpo devastante (va segnalato che in questa versione la barra del beam sparice, anche se è
Per maggiori approfondimenti sulle meccaniche del gameplay di questo titolo, invito il lettore a leggere lo speciale su R-Type presente su questo sito nella sezione “arcade” di cui questa recensione è una sotto sezione dedicata, per l’appunto, alla magnifica versione per sega master system.
Tecnicamente, questa trasposizione ha dell’incredibile: anche se gli sprite sono ora presenti su schermo in minor numero (ma non di molto!) e, in alcuni casi, risultano anche di dimensioni minori, tutti gli scenari si avvicinano di molto alla versione originale! Ogni cosa è ben definita, colorata e guardando il gioco sembra tanto di vedere uno dei primi giochi per Mega Drive. Tale magnificenza grafica si paga con qualche sfarfallio e con alcuni rallentamenti. In ogni caso la grafica impressiona!
Il fronte sonoro lascia basiti ancora di più del reparto grafico per somiglianza al coin-op, anche perché l’otto bit di casa Sega non era particolarmente fornito da questo punto di vista (su Sega Mark III – il Master System asiatico – il sonoro era ancora meglio, per il fatto che questa console aveva caratteristiche sonore migliori).
Dal punto di vista della giocabilità questo R-Type mantiene tutto ciò che si è visto nella versione a gettoni e lo implementa con una professionalità tale da non far rimpiangere la sala giochi o il bar ai giocatori di questa versione su cartuccia. Non solo atmosfera, elementi grafici e sonori e tipi di armamento risultano gli stessi della versione originale, ma addirittura identici sono sia la maggior parte degli schemi di attacco dei nemici che la loro posizione sullo scenario. Purtroppo non è proprio tutto rose e fiori poiché, a causa di un ritmo di gioco leggermente più lento di quello del coin-op e dei già citati rallentamenti, il divertimento perde una minima parte della
Un’interessantissima caratteristica di questo gioco in versione 8-bit per Sega è la presenza di un intero livello con relativo boss segreto! Vi svelo come si accede?. No dai, vi dico solo che si trova in un livello che contiene dei nemici capaci di generare ”pallini verdi”.
In definitiva, in questa cartuccia da 512 KByte ritroviamo per intero, anche se con qualche piccolo adattamento, tutto lo spettacolare R-Type, con la sua difficoltà e le strategie da imparare a memoria per poter avanzare nei livelli, con i suoi “pod” da inserire sulla mitica astronave da battaglia “R-9” e con tutta la sua atmosfera meccanica/metallica/tecnologica e insieme biologica/aliena/chimica che tanta fantascienza ha ispirato.
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