Posticipando l’analisi del gameplay inerente le partite vere e proprie, parliamo delle modalità di gioco. Quella principale è un classico, il Tour Mondiale. Dopo aver creato il nostro tennista provetto, editandone parametri estetici, difensivi ed offensivi, ci lanceremo in una serie di sfide e attività alternative tese a scolpire il talento della nostra controparte virtuale scalando nello stesso tempo posizioni nel ranking mondiale. Per adempire a questo scopo avremo a disposizione una mappa del mondo utile per districarci tra le varie opzioni percorribili: potremo iscriverci ad eventuali tornei (fondamentali per salire di posizione), curare il nostro abbigliamento e attrezzatura sportivi acquistabili nell’apposito negozio e infine allenarci imparando i segreti del mestiere grazie alla rispettiva modalità che si presenta a sua volta divisa in tre parti specifiche su cui lavorare (Colpi di fondo, Lavoro di gambe e tecnica, Servizio e Volée). Ciascuna di queste tre sezioni è rappresentata da una barra il cui riempimento, a furia di pratica, permetterà di ottenere una specializzazione aggiuntiva per ognuna di esse. E’ necessario però non strafare con gli allenamenti e infatti potremo concedere dei giorni di riposo al nostro tennista per permettergli di rifiatare. Tra una partita e l’altra potremo inoltre svagarci con i minigiochi presenti. Da sottolineare il fatto che non sono dei semplici passatempi ma, al contrario, andranno a condizionare direttamente lo sviluppo del giocatore creato incrementando le tre categorie già menzionate poc’anzi. In totale i minigiochi sono tredici e principalmente si dividono in due tipologie. La maggior parte di essi infatti è predisposta a migliorare la nostra mira e la gestione della potenza di tiro attraverso sfide che sono per lo più basate sul meccanismo, anche se proposto in salse variegate, del tiro al bersaglio. I rimanenti invece sono tesi a sollecitare la nostra rapidità e tempismo molto più semplicemente evitando di essere colpiti da palle da tennis, piccole o grandi che siano. Oggettivamente, non ho trovato molto coinvolgente il Tour Mondiale. Per quanto piuttosto profonda, ludicamente si tratta della trafila da fare per diventare i numeri uno riproposta in un titolo sportivo per l’ennesima volta. Sarebbe ora di creare qualcosa di nuovo, di più interessante. Alla lunga lo stimolo di completare questa modalità si affievolisce perché semplicemente sa di già visto.
Il meglio di sé Virtua Tennis lo dà nei match nudi e crudi, come sempre. I comandi sono basilari, facilmente apprendibili ma in grado di offrire comunque un buon ventaglio di colpi differenziabili a seconda del tasto premuto, della durata della pressione del tasto stesso e ovviamente del tempismo. Per quanto sia un titolo arcade tutte le sfumature legate alla pressione dei pulsanti tendono verso la sfera simulativa ottenendo un piacevole connubio tra i due generi. Il livello di sfida è per giunta ottimo. Presa confidenza con i livelli di difficoltà più abbordabili, selezionando quelli più ardui troveremo pane per le nostre racchette. E’ necessario però allenarsi e ingoiare amare sconfitte altrimenti sarà impossibile competere con gli standard più duri e questo vale anche per quei giocatori che non sono alle prime armi. Nel comparto animazioni una nota di merito va data all’eliminazione quasi totale di quegli odiosi tuffi che spopolavano in Virtua Tennis 3, tuffi spettacolari quanto deleteri ai fini della vittoria. Nel complesso, lo ripeto, le partite sono alla resa dei conti il vero pezzo forte di questo titolo: ritmi serrati e senza esclusione di colpi. Il tennis reale non è esattamente così ma non importa, l’importante è che sia divertente. Un po’ troppo invadenti sono i replay presenti in seguito a quasi tutti i punti messi a segno. Purtroppo non è possibile settarli. Passando al parco giocatori non si può che rimanere soddisfatti. Gli atleti selezionabili, maschi e femmine, sono il top che questo sport possa offrire attualmente: ovviamente abbiamo Federer, fresco di riconquista della prima posizione nel ranking mondiale, Nadal, Murray, la Sharapova, Venus Williams, la bella Ivanovic, ecc. Senza contare tre vecchie glorie sbloccabili nel corso del gioco. All’esperienza in singolo o al multiplayer casalingo si aggiunge la possibilità di cercare avversari nel web, sia che si tratti di semplici uno contro uno, sia doppi, tornei o addirittura minigiochi. Il servizio funziona abbastanza bene anche se non mancano sporadici casi di “impallamento” generale.
Graficamente cadono un po’ le braccia. Siamo nel 2009 e ci si aspetterebbe di meglio da un titolo di ultima generazione che tra l’altro non deve far girare chissà che cosa ma un palazzetto da tennis e i rispettivi addetti ai lavori. Rispetto al passato sono stati implementati il movimento dei capelli e delle maglie, ma niente più. Anche gli stadi e i tifosi sono stati realizzati discretamente pur senza sporcarsi le mani più di tanto. I tennisti stessi non impressionano e, se visti in viso da vicino, non assomigliano neanche troppo fedelmente alle controparti reali. Non dico che visivamente sembra un titolo da Playstation 2 ma, insomma, dell’amaro in bocca rimane. Sul fronte audio troviamo una completa localizzazione in italiano, musiche di contorno un po’ anonime e una buona atmosfera tennistica ricreata dal connubio racchette, speaker, tifosi.
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