Ideato dallo stesso Michael Jackson in collaborazione con Sega, Moonwalker è una sorta di picchiaduro a scorrimento con grafica isometrica che riassume il film in una manciata di livelli che a loro volta sono suddivisi in mini sottolivelli che riproducono in maniera abbastanza fedele gli scenari stile anni trenta dell’omonima pellicola. Nei panni di MJ (o degli MJ, si può giocare fino a tre persone contemporaneamente) seguiremo da vicino le vicende del film in cui dobbiamo salvare dei bambini catturati da Mr Big e il suo esercito di spacciatori di droga. Ci faremo strada tra orde di delinquenti a salvare bambini (che a loro volta ci doneranno qualche bonus come energia extra, vite o altro) a suon di raggi magici che escono dalle mani o con la “smart bomb” ballerina che ci toglierà dai piedi tutti i nemici a schermo tramite uno dei tanti balli che hanno contraddistinto il cantante americano. Ogni tanto comparirà anche una scimmia (l’ animale preferito di Jackson) che trasformerà il prode Michael in una sorta di RoboMJ che sparerà raggi e missili divenendo anche più forte.
All’inizio il gioco Sega risulta simpatico e ben fatto, andando via liscio pur avendo un livello di sfida poco sopra la media, poi se si è fan di MJ diventa un vero tripudio di divertimento ed esaltazione iniziale. Peccato che Moonwalker soffra del classico difetto di tutti questi tipi di gioco, cioè la monotonia dell’azione. In fondo non si fa altro che sparare raggi per tutto il gioco, per di più MJ dispone solo di questo attacco (levando la variante del super raggio che si ottiene tenendo premuto il tasto per qualche secondo) e poco varia la trasformazione in robot che ai fini del gameplay non aggiunge nulla di rilevante. Anche i livelli non brillano certo per design risultando piatti, addirittura uno di questi viene riciclato verso la fine nonostante non ne siano numerosi. Altro fattore che ho trovato spiazzante, ma questo può essere anche un giudizio più soggettivo che oggettivo, è il character design di alcuni nemici, non tanto per quelli più numerosi che sono i classici gangster anni trenta, ma per tutti quegli aggeggi e robot che per certi casi mi sono sembrati un po’ ridicoli. Altra nota dolente l’abbiamo sul fronte tecnico, perché se la grafica è gradevole, in particolare Michael Jackson è animato e caratterizzato discretamente, non si può dire lo stesso della colonna sonora. Niente da dire su gli FX, senza infamia e senza lode, ma le musiche che accompagnano i livelli, che sono tutte successi del cantante, sono sintetizzate veramente male sembrando troppo semplici e mancando di incisività; una grossa pecca per un gioco che si basa su un cantante e che dovrebbe fare della musica un punto di forza.
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