Feci male, proprio male!
Ma analizziamo una cosa alla volta. Innanzi tutto la trama: le vicende partono dalla conclusione di Tomb Raider Legend. Lara si ritrova impegnata a cercare la madre che lei presume imprigionata ad Avalon, e per fare ciò dovrà recuperare il martello di Thor un’arma potentissima in grado di uccidere persino gli dei. L’avventura si sviluppa costantemente lasciando spazio a qualche gradito colpo di scena e al piacevole ritorno di conoscenze del passato come Natla e Amanda.
Veniamo al gioco. Le ambientazioni spaziano dal mar Mediterraneo alla Thailandia, dalla Residenza Croft al Messico del Sud e così via sino a formare un vasto insieme di luoghi antichi ed evocativi.
Lungo tutta l’avventura saremo seguiti da effetti sonori ambientali e da musiche di pregevole fattura.
Quindi trama, ambientazioni e sonoro sono tutti di buona fattura; ora cominciamo con i difetti. La grafica è di qualità altalenante. La complessità poligonale generale pur essendo, ovviamente, inferiore alle versione “next-gen” è a tratti eccelsa e a tratti esigua. Le texture godono in alcuni casi di effetti grafici degni di God of War e anche di una definizione decente, mentre in altri casi si presentano decisamente “slavate”. Il frame rate del gioco è da dimenticare! Nelle situazioni in cui lo schermo è invaso da molti poligoni oppure vi sono parecchie fonti di luce è possibile assistere a evidenti cali di frame rate, veramente al di sotto dei normali standard. All’inizio dell’ultimo livello, ho davvero visto la mia PS2 arrancare.
Fosse soltanto la grafica ad essere di scarso valore non sarebbe un problema, purtroppo c’è altro!
I controlli sono realizzati maluccio. E’ raro, ma sopratutto durante i salti tra un appiglio e l’altro è possibile che Lara si giri dalla parte sbagliata, ma non perché ha sbagliato il giocatore, è proprio un difetto del gioco. In altre situazioni Lara si blocca su un appiglio e non ne vuole sapere di saltare dall’altra parte o di muoversi da lì. In definitva: in alcuni rari (ma non troppo) casi la vostra ragazza tridimensionale salta dove ne ha voglia oppure si blocca senza motivo. La questione dei controlli è resa ancora più grave dal fatto che questo episodio della saga punta molto più che in passato sui salti e sulle piattaforme. Questo episodio di Tomb Raider somiglia più che in passato a un Prince of Persia (mi riferisco agli ultimi 4 episodi) pur non potendo vantare la stessa velocità, fluidità e ritmicità. Ma immaginatevi un Prince of Persia con i controlli che funzionano male…
A mortificare il giocatore vi è anche una gestione delle visuali di gioco degna di un cameraman ubriaco. In molti casi è possibile muovere la telecamera virtuale per mezzo del controller, ma purtroppo, in altre situazioni l’inquadratura sarà scelta dalla vostra console e non potrete fare nulla per modificarla. Capiterà, quindi, di dover fare un salto alla cieca, oppure di non capire dove si stia andando.
Arrivati a questo punto si potrebbe pensare che grafica, controlli e visuali ubriache possano bastare, e invece no!
Lungo il gioco ci sono alcuni rarissimi scontri con alcuni nemici. Questi scontri sono inutili, facilissimi e noiosi.
La vita di Lara, su PS2, non ha bisogno di medikit, ma si rigenera automaticamente e abbastanza in fretta dopo ogni colpo subito. Forse i programmatori hanno pensato che ormai la PS2 sia posseduta solamente da persone di età inferiore ai 7 anni e quindi hanno reso il gioco più facile (?!).
Rispetto alle altre versioni qui mancano alcuni nemici come gli squali e i ragni. Conseguentemente è stata eliminata anche l'arma subacquea. La torcia della nostra protagonista non si può accendere tramite comando ma si accende automaticamente nelle zone molto molto buie. Su PS2 spariscono anche l'effetto bagnato e l'effetto sporco. Sono state eseguite molte altre eliminazioni di secondaria importanza, ma la cosa più grave è che alla Eidos hanno deciso, forse per troppa fretta, di effettuare tagli su intere parti di livelli!
Ecco, questo secondo me, non dovevano proprio farlo.
Insomma, è veramente triste veder trattata così una conversione che poteva essere meglio almeno dal punto di vista dei controlli e della completezza.
Per finire il colpo di grazia: la longevità. Tutto Underworld è troppo, davvero, troppo semplice e troppo breve. La struttura delle ambientazioni, pur con i tagli eseguiti è ben congegnata ed interessante, ma gli enigmi sono sempre di facile soluzione e la grandezza e la quantità degli schemi fa rimpiangere le immense strutture di Tomb Raider 2 o di Tomb Raider: the Last Revelation.
Per il resto, quando i controlli funzionano, la giocabilità non lesina soddisfazioni e divertimento, facendo comunque trasparire una grande qualità di fondo che si esprime soprattutto nelle altre trasposizioni e che qui non è sempre presente. Le ottime ambientazioni, assecondate da un buon impianto audio riescono a ricreare la giusta atmosfera e le ormai classiche ed immancabili leve, artefatti, rampino, appigli e salti al limite hanno il fascino di sempre. Una menzione particolare va alla moto, la cui guida regala notevole piacere, peccato che la si possa usare pochissime volte.
Consigliato soltanto alle persone, che come me, hanno Tomb raider nel cuore e posseggono solamente una PS2.
Dario "Dariolino78" Lanzetti