Nel lontano 1972 un giochino semplicissimo nella meccanica, ma diabolico nel suo coinvolgimento, stregò il pubblico: si chiamava Pong. Per completezza di informazioni, bisogna sottolineare che il primo videogioco per cabinato venne realizzato nel 1971, essendo Computer Space il capostipite dei coin op prodotti per il mercato.
Ma la vera rivoluzione avvenne nel 1984 quando la Namco, storica software house giapponese, creò un’icona ancora oggi riconoscibile nel mercato ludico e oggetto di variazioni sul tema, rendendo attuale qualcosa di estremamente antico che non ha mai raggiunto l’oblio, restando nei cuori degli sviluppatori e degli amanti dei platform game old style.
Parliamo di Pac-Man. Chi non conosce questo piccolo essere giallo capace di mangiare centinaia di palline e fuggire alle attenzioni di fantasmini che lo rincorrono all’interno di un labirinto statico? Penso che anche il più vecchio appassionato di videogiochi sia in grado di ricordare questa mascotte!
Dopo il successo dei primi anni 80, bissato da successive incarnazioni quali Ms Pac-Man e Pac-Man Junior, Namco decise di proporre lo stesso personaggio in un platform bidimensionale a scorrimento laterale, con grafica fumettosa in perfetto stile con l’appeal del titolo.
La storia narra di una fatina che si è persa ed ha bisogno di aiuto per tornare nel regno delle fate.
Sarà proprio il nostro eroe che dovrà fare in modo che la maghetta giunga a destinazione senza subire le percosse dei nemici. Compiuta la missione, in cambio riceverà un paio di stivaletti magici che lo aiuteranno nel viaggio di ritorno verso casa.
Per fare ciò lui dovrà attraversare una moltitudine di ambientazioni quali città, deserti, boschi, castelli, lungo una serie di otto livelli con difficoltà crescente, composto ognuno di essi da tre livelli di andata ed uno più corposo di ritorno.
Troveremo sulla nostra strada i classici fantasmini facenti parte di ogni titolo Pac-Man che si rispetti: in questa versione guideranno autovetture, ufo, aeroplani; una varietà di mezzi di trasporto colorati e divertenti da vedere.
Ci sarà anche un limite di tempo entro il quale completare il livello, con il rischio altrimenti di essere assaliti da un fantasma più insidioso che ci seguirà, disturbandoci non poco, per il resto del percorso. Alla fine di quest’ultimo ci verrà assegnato un bonus variabile, dipendente dal quantitativo di tempo rimasto.
Il titolo scorre via veloce, ma dipenderà molto dall’abilità e dalla voglia del giocatore di scovare tutti i segreti di questo platform game.
E’ possibile saltare su idranti, evitare nemici, spostare ostacoli ed altro. Potremmo anche non curarci di tutti gli impedimenti e procedere velocemente fino alla fine del livello, ma ciò che rende necessarie queste operazioni è la possibilità di ricevere importanti power up per scovare i segreti nascosti nell’avventura. Spostando un determinato oggetto è ad esempio possibile ottenere un cappello da baseball che ci rende invulnerabili ai proiettili nemici, per poi trasformarli in punti da accumulare.
Sono ovviamente presenti le pillole energetiche che ci permettono di mangiare voracemente gli avversari che ci circondano. E’ importante farne il giusto utilizzo in momenti concitati del gioco o quando avvolti da una moltitudine di fantasmini non potremmo far altro che attendere il game over, essendo destinati a morte certa.
La grafica, estremamente fluida e colorata, ci immerge in un cartone animato virtuale, stupefacente da vedere, sopratutto quando uscì nel lontano 1984.
Le musiche che ci accompagnano nel nostro viaggio risultano allegre, ma molto ripetitive; in linea comunque con le altre pubblicazioni del periodo.
Una curiosità: il titolo Namco è stato influenzato dal cartone animato che Hanna & Barbera produssero nel lontano 1982 intitolato proprio Pac-Man, dal quale questo platform ne trae l’essenza, riproducendone sia la grafica fumettosa che le musiche; tanto che la colonna sonora del gioco proviene direttamente dal cartone animato stesso.
Uscito nella prima volta nel 1984 su cabinato, venne poi rivitalizzato dalle versioni su sistemi casalinghi quali Commodore 64, Amiga, Amstrad, Nes, Zx Spectrum.
Anche il personaggio ha caratteristiche differenti a seconda della produzione testata: in quella americana, gestita da Midway, riprende in pieno lo stile del cartone, mentre in quella giapponese notiamo naso lungo ed occhi piccoli.
Ultima incarnazione su disco è la versione per Wii di Pac-Man Party, mentre per le console portatili c’è da rilevare la futura release per il 3DS di Pac-Man Party, in uscita il prossimo 10 febbraio 2012.
Se invece prendiamo in considerazione il mercato digital delivery, c’è da segnalare lo stupendo Pac-Man Championship Edition DX sulle console casalinghe Xbox 360 e PS3.
Segnalo infine, per chi non avesse avuto il piacere di giocarlo, Pac-Man World 3; forse l’unico vero titolo che su DS/PS2 mi ha fatto ricordare Pacland, essendo una versione aggiornata in grafica tridimensionale di questo ottimo titolo a scorrimento laterale.
Pac-Land - Arcade
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- Pubblicato: 26-01-2012, 21:59
- 16 commenti
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Pac-Land
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Questo è uno di quei titoli che ebbi modo di vedere e provare in sala giochi... ma che non riuscirono proprio a "catturarmi". Il motivo era semplice: ero stabilmente ancorato al "Pac-Man format" e non riuscivo a concepire un vg intitolato Pac-Man, ma privo di labirinto (e infatti dei titoli "recenti" -si fa per dire- apprezzai solo Pac-Mania).
Fisime personali a parte, Pac-Land è senz'altro un coin-op di indubbia importanza che riscosse un notevole successo e fu oggetto di un gran numero di conversioni; oltre a quelle citate nell'ottima recensione, infatti, ne furono realizzate altre per Atari ST, Sharp X68000, MSX, PC Engine, Atari Lynx e, in seguito, per PlayStation ("Namco Museum Vol.4" -1996-).Ultima modifica di AlextheLioNet; 27-01-2012, 09:35.
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Altro titolo giocato alla grande sul piccolo di casa Commodore a 8bit, mai finito purtroppo, come purtroppo mai ripescato in seguito nei svariati sistemi.Ricordo solo l'edizione World per PlayOne, molto carino come platform ma, alla lunga, lo ricordo noioso tanto che, anche in questo caso, non lo portai a termine.Grande Pac-Man comunque, personaggio immortale soprattutto per i più "vecchiarelli" videogiocatori.Ogni Tanto una corsa nel labirinto però scappa sempre...
PS:Questa non tanto si può leggere:venne poi rivitalizzato dalle versioni su console casalinghe quali Commodore 64, Amiga, Amstrad, Nes, Zx Spectrum. Tranne il Nes,sarebbero tutti HomeComputer i sistemi citati...
Peacez!
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Ho adorato Pac-Land da piccoletto, ma ero assolutamente incapace di giocarci: troppo difficile, ma mi incantavo a guardare le partite dei ragazzi più grandi di me.
Devo muoverti due puntualizzazioni, però, oltre a quanto sottolineato da Amy: si dice coin-op (non coin-up, infatti è l'abbreviazione di coin-operated) e Pac-Land ha preceduto Super Mario Bros e non Mario Bros che era già in sala da un anno. Quest'ultimo, tuttavia, pur essendo riconducibile al genere platform era vincolato ad una schermata fissa, distante quindi dai jump'n'run successivi.
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Sapete che io non sapevo nemmeno dell'esistenza di questo titolo?!? Quanto adoro RetrogamingHistory!!! *_*
Dimenticavo, complimenti per la recensione!
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In un bar vicino casa mia avevano un solo cabinato, che ogni tanto cambiava con un titolo diverso.
Per un periodo ci fu proprio PacLand, ogni tanto ci giocavo, e ogni tanto (quando non avevo i soldini) facevo finta di giocarci muovendo le levette e schiacciando i tasti (quante volte l'ho fatto!). Poi lo trovai in una cassetta da edicola per C64, e mi ci divertii molto, ma non ricordo il titolo farlocco.
Non lo finii mai però, quindi non so se su quella cassetta ci fosse il gioco completo...
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lo ricordo in una salagiochi da bambino ci giocai per giorni, ma poilo tolsero per me fu un trauma! uno di quei giochi di cui ho un ricordo favoloso e non voglio riprendere ora per mantenere tale!
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Ricordo di averci giocato un pò in sala giochi e nella discreta conversione per Amiga,ottimo platform ,ma non mi prese più di tanto,all'epoca preferivo i picchiaduro a scorrimento,anche perchè questo cabinato l'ho visto e scoperto intorno al 1988,se non ricordo male...
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Bel titolo a suo tempo molto famoso e caratterizzato dagli sprites grandi. Le conversioni amiga e c64 erano buone, specialmente per lo 8 bit, che nonostante le limitate capacità grafiche era molto fedele. Un ricordo anche per me molto piacevole e nostalgico. L'idea di vedere i fantasmini sulle automobiline nel 1984 era un pò folle.. in effetti in quegli anni la NAMCO ha avuto il primo periodo di gloria - oltre alla famiglia Pac-man c'era Dragon buster, Mappy, Time pilot, ecc
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Originariamente inviato da akarabatin effetti in quegli anni la NAMCO ha avuto il primo periodo di gloria - oltre alla famiglia Pac-man c'era Dragon buster, Mappy, Time pilot, ecc
Quoto! In quegli anni Namco sfornava anche il buon Metro-Cross (Time Pilot, invece, è firmato Konami). Per quanto riguarda le conversioni di Pac-Land, era decisamente fedele anche il porting per PC Engine:
Pac-Land - The PC Engine Software Bible
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All'epoca mi aveva colpito per il particolare sistema di controllo, tre tasti, uno per andare in avanti, indietro e saltare, cosa che credo sia abbastanza inconsueta per un platoforme game, all'inizio abituato alla levetta del joystick ci ho messo un po' a prenderci la mano ma alla fine rendeva l'esperienza di gioco ancora più peculiare.
Ecco una caratteristica dell'edizione PC Engine è che usa i tasti A e B per controllare il personaggio e la freccia direzionale per saltare, una soluzione piuttosto estroversa per rendere il fealing del gioco più simile all'edizione originale.
Io comunque dovevo accontentarmi a casa dell'edizione c64 che ovviamente non aveva tale finezza ma restava comunque molto godibile, così come poi la versione Amiga. ^_^
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Originariamente inviato da biometalloAll'epoca mi aveva colpito per il particolare sistema di controllo, tre tasti, uno per andare in avanti, indietro e saltare, cosa che credo sia abbastanza inconsueta per un platoforme game, all'inizio abituato alla levetta del joystick ci ho messo un po' a prenderci la mano ma alla fine rendeva l'esperienza di gioco ancora più peculiare.
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Sì li avevo visti anch'io, ma quelli che ricordo erano solo dei cabinati generici, mentre quello ufficiale del gioco aveva solo pulsanti, a supporto dei miei ricordi fancilleschi posso citare wikipedia: "Il cabinet della versione arcade non aveva un joystick ma contava semplicemente tre tasti in totale: due per la direzione destra-sinistra ed uno per il salto." e una veloce ricerca con google immagini.
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Risposta a Ghouls 'n Ghostsda Metro CityMa una volta non c'era una versione ancora in beta da un certo emaru (non so se è giusto o si chiamava così) che aveva fatto i primi 2 o 3 livelli molti simili all'arcade? sapete se il progetto è andato avanti o è caduto nel calderone
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